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Autore: LorasWeasley    27/01/2023    3 recensioni
[matsuhana] [accenni iwaoi e kunikin]
Il matrimonio di Makki e Mattsun non sta andando esattamente come avevano progettato. Riusciranno i loro amici a sistemare tutti i casini?
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aoba Johsai, Hajime Iwaizumi, Issei Matsukawa, Takehiro Hanamaki, Tooru Oikawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buon compleanno Makki!



 
Il matrimonio quasi perfetto


Oikawa era stato così felice di essere stato scelto come testimone di Hanamaki Takahiro al suo matrimonio con Mastsukawa Issei, poiché così era sicuro che sarebbe stato al centro dell’attenzione e avrebbe mostrato a tutti le sue doti da organizzatore e migliore amico di entrambi gli sposi: avrebbe reso tutto perfetto!
Ecco, se non fosse per il piccolo dettaglio che aveva appena perso gli anelli.
É impossibile!” iniziò a dirsi nella sua mente “devono essere qui dentro, se non ci sono è perché qualcuno li ha rubati!”
Per evitare infatti di perderli, Oikawa li aveva sistemati con cura in una piccola tasca interna della sua valigia. Valigia che, da quando erano arrivati, non aveva mai lasciato la stanza d’albergo sua e di Hajime. Non potevano essere scomparsi da soli! Qualcuno doveva averli presi per forza! Ma Oikawa sapeva bene che, se entro l’inizio della cerimonia non li avesse avuti, tutta la colpa sarebbe ricaduta comunque su di lui.
Iniziò a sudare freddo e saltò in aria quando sentì il leggero bussare alla sua porta, soprattutto quando con orrore si accorse che altri non era se non l’uomo del quale era diventato il testimone.
-C’è qualcosa che non va?- domandò il castano mentre entrava in stanza e si chiudeva la porta alle spalle.
-Tutto a meraviglia!- rispose Tooru istericamente. Ovviamente sapeva che non avrebbe ingannato nessuno con quel tono di voce.
-Tooru…- lo ammonì l’amico e questo cedette subito.
Oikawa iniziò a piagnucolare mentre confessava -Non trovo più gli anelli! Ma ti giuro che erano qui, dentro la valigia! Ti prego non uccidermi, li recupererò prima dell’inizio della cerimonia, è una promessa!
Hanamaki, tuttavia, reagì in modo diverso da come Tooru si sarebbe aspettato.
Lo sposo, infatti, sospirò afflitto e si sedette sul letto mentre commentava piano -Ecco, questo è sicuro un altro segno, lo so che non devo sposarmi oggi.
Oikawa ebbe il secondo shock della giornata mentre si girava verso di lui con gli occhi spalancati e chiedeva -Cosa…?
Makki sospirò ancora -É che non credo di voler passare tutta la mia vita con lui, capisci? Voglio divertirmi e fare tante altre esperienze. Inoltre sono un po’ di giorni che non faccio altro che fare sogni spinti su altri uomini, penso che il mio subconscio stia cercando di dirmi qualcosa.
-Sei impazzito tutto di botto!?- esplose a quel punto Oikawa -Tu e Mattsun siete la coppia più bella che abbia mai conosciuto, escludendo me ed Iwa. Non puoi davvero pensare tutte queste cose! Inoltre capita a tutti di fare sogni con altre persone, non vedo perché questo debba metterti in crisi!
-Ho sognato Iwaizumi. Non posso sposare Issei mentre penso a Iwaizumi, giusto?
Terzo shock della giornata per Oikawa.
-Senti- la voce del pallavolista si era fatta più bassa e seria -togliti dalla mente il mio uomo e torniamo a concentrarci su Mattsun, okay?
-Ma…
-Niente ma! Ti ricorderò io perché devi sposarlo!- così avvicinò una delle poltrone della stanza e gli si mise di fronte, pronto a fare un lungo monologo che avrebbe potuto cambiare l’esito di quella giornata: non erano neanche le dieci del mattino e già sentiva di aver bisogno di bere.
 
Iwaizumi non voleva essere il testimone di Matsukawa, questo aveva un fratello e altri parenti che avrebbero potuto prendere il suo posto, quindi perché lui? Ma la coppia aveva insistito che sarebbe stato carino se sia lui che Oikawa lo sarebbero stati insieme e per entrambi e quindi si era trovato incastrato in quella situazione.
Aveva dovuto accettare la cosa e l’aveva presa abbastanza con filosofia, sapeva che Matsukawa era abbastanza responsabile e calmo quindi si aspettava di arrivare all’inizio della cerimonia senza molti problemi da dover sistemare.
Non aveva mai pensato a niente di più sbagliato.
-Mi devi aiutare con una questione delicata, posso fidarmi solo di te.
Era questa la prima cosa che Issei gli aveva detto dopo averlo chiamato nella sua stanza con un messaggio di S.O.S.
-Oh, uhm, certo…- rispose Hajime pronto a fare tutto quello che lo sposo aveva di bisogno.
-Ieri sera sono stato a letto con qualcuno dello staff, ma non ricordo il suo volto. Devi scoprire chi è e assicurarti che non lo dirà a nessuno durante il matrimonio.
Iwaizumi sbatté le palpebre più volte, poi si guardò intorno in attesa di vedere qualcuno con una telecamera mentre urlava “SCHERZONE!”.
Nulla di questo accadde, quindi riportò lo sguardo su Matsukawa e disse con un tono di voce strano -Non credo di aver capito.
Il castano sbuffò spazientito -Dai! Non possiamo perdere tempo, devi trovarlo prima che Makki lo scopra e insabbiare la cosa. Sei o non sei il mio testimone?
Iwaizumi si fece mentalmente due domande: la prima era “posso picchiarlo anche se è lo sposo?” e la seconda “avranno già aperto l’open bar?”.
 
-Eccoti qui!- Kunimi sentì la voce del suo ragazzo dietro di lui mentre lo raggiungeva, ma era così preso dallo spettacolo che aveva davanti che neanche si voltò.
-Che stai facendo?- continuò Kindaichi.
-I drammi familiari sono sempre così divertenti- rispose in un mormorio e attese che anche il suo ragazzo capisse a cosa si stesse riferendo.
In mezzo alla sala dove si sarebbe svolto il ricevimento c’erano i due padri degli sposi che stavano litigando tra di loro. Il tutto era iniziato per colpa della band, la band più stonata che Kunimi avesse mai sentito.
-É stato lei a voler cambiare la band all’ultimo minuto, mio figlio mi ha detto tutto!- stava urlando il signor Matsukawa.
-Io? Vuole forse darmi le sue di colpe!? Il mio di figlio mi ha detto tutto!- rispondeva a tono il signor Hanamaki.
Kunimi avrebbe tanto voluto dei pop-corn in quel momento.
-Hanno cambiato band all’ultimo e ora si incolpano a vicenda perché questa non piace a nessuno?- volle accertarsi Kindaichi.
-Esatto, però non ho ancora capito chi è il vero colpevole- rispose un Akira estremamente divertito.
E, come se la situazione non fosse già abbastanza tesa, la sorellina di Mattsun raggiunse il padre e informò -Sono allergica a tutti i fiori che ci sono qui dentro- starnutendo più volte.
-Ma sei la damigella d’onore! Sei tu che spargi i fiori lungo la navata!
 
-Sono sicuro che ci siamo persi- fu Watari il primo a dire quello che ormai tutti e tre stavano pensando da diversi minuti.
Lui, Yahaba e Kyoutani erano probabilmente stati scambiati per dei camerieri dalla mamma di Makki che aveva chiesto loro di cercare le cantine per prendere le prime bottiglie di vino.
Essendo che la donna sembrava già molto stressata e in procinto di uccidere qualcuno, i tre non se l’erano sentita di dirgli di no e avevano iniziato la loro ricerca.
-Non è vero- borbottò Kyoutani con la sua solita espressione incazzata -a sinistra ci siamo già passati, quindi ci basta girare a destra e dovremmo esserci.
Non andò esattamente così, ma qualche altra svolta dopo riuscirono a trovare la stanza in questione, aprirono la porta e trovarono… beh, non il vino.
C’era la sorella adolescente di Takahiro seduta su un tavolo, le gambe aperte mentre tra queste era comodamente sistemato il fratello adolescente di Issei. I due staccarono le loro labbra unite con un suono osceno e gli lanciarono uno sguardo annoiato.
-Allora è proprio una cosa di famiglia- borbottò imbarazzato Watari mentre distoglieva lo sguardo.
-Cosa?- chiese Kyoutani e Yahaba esclamò -Ah vero, tu non c’eri ancora quando è successo, ma abbiamo trovato Makki e Mattsun allo stesso modo negli spogliatoi un giorno del nostro primo anno.
Tutti e tre poi fecero una smorfia di disgusto.
-Vi serviva qualcosa?- domandò a quel punto la ragazza infastidita.
-Dobbiamo solo prendere il vino- rispose Yahaba con un sorriso cortese cercando di non guardare troppo il suo corpo mezzo scoperto.
-Non c’è nessun vino, i nostri fratelli hanno dato disposizioni chiare.
Quell’informazione lasciò i tre più sconvolti rispetto alla scena che si erano trovati davanti -Chi diavolo organizza un matrimonio senza open bar!?
 
Kunimi e Kindaichi stavano ancora seguendo con passione la lotta tra i due padri degli sposi (che avevano iniziato a rinfacciarsi molte altre cose) quando furono raggiunti dai loro senpai Watari, Yahaba e Kyoutani, aggiornandosi a vicenda su tutte le cose disastrose che stavano accadendo in una sola giornata.
E fu proprio quando stavano cercando di convincersi che piccoli inconvenienti del genere accadono in ogni matrimonio che furono raggiunti da Oikawa, un Oikawa bianco cinereo e che sembrava aver perso la sua anima.
-Stai bene?- si preoccupò subito Yahaba.
-Non lo so, non ho più neanche la forza di pensare, Makki mi sta facendo diventare pazzo. Piuttosto, avete visto Iwa? Mi serve il suo anello.
Kunimi alzò un sopracciglio e un angolo della bocca, pronto a divertirsi ancora di più con quelle nuove informazioni -Il suo anello?
-Sì. Non trovo più quelli degli sposi, quindi useremo i nostri per la cerimonia sperando che nessuno si accorga delle incisioni diverse dentro.
Hajime, come se fosse stato attirato dalla pronuncia del suo nome, li raggiunse velocemente e chiese guardingo -Qualcuno vi ha detto cose strane su Mattsun? Avete sentito qualcuno parlare di lui?
-Iwa-chan!- piagnucolò Oikawa mentre gli si aggrappava al collo -mi serve il tuo anello e soprattutto che non incroci lo sguardo di Makki per tutto il resto della giornata!
-Che diavolo stai dicendo?
I due, tuttavia, non ebbero tempo di discutere perché una voce che portò al quarto shock di Oikawa della giornata si unì al gruppo.
-Buongiorno a tutti- disse Ushijima Wakatoshi.
-CHE CAZZO CI FAI TU QUI!?- strillò Oikawa con il tono un po’ troppo alto.
-Sono stato chiamato per officiare- rispose tranquillamente l’uomo.
Tutti videro il volto di Oikawa farsi ancora più pallido, per poi esplodere del tutto -BASTA! QUESTO MATRIMONIO É UNA FARSA! NON HO INTENZIONE DI FARE DA TESTIMONE A TUTTO QUESTO!
Fu difficile calmare Oikawa a quel punto, soprattutto da parte di Iwaizumi quando i suoi pensieri erano spaventosamente simili a quelli del suo compagno.
 
Un’ora dopo, infine, mentre tutti erano ai loro posti in attesa solo dell’arrivo dei due sposi per iniziare la cerimonia, questi non si presentarono.
Al loro posto fece l’ingresso il proprietario del locale che subito si affrettò a collegare un cellulare al grande schermo che si trovava in una delle pareti.
“Holaa” salutò Hanamaki tutto sorridente da una videochiamata in corso. I due erano seduti nei sedili posteriori di un’auto che stava guidando qualcun’altro “lo so, avete molte domande, vi spiegheremo tutto subito!”
Lui e Mattsun alzarono la mano sinistra e mostrarono i luccicanti anelli dorati al dito, gli anelli che avevano rubato dalla valigia di Oikawa “In realtà ci siamo già sposati ufficialmente una settimana fa, eravamo ubriachi e…” sventolò una mano in aria mentre Mattsun concludeva “una cosa tira l’altra, è venuto spontaneo farlo”.
Makki rise mentre si appoggiava alla spalla del marito “volevamo i regali di nozze, così come volevamo divertirci con voi, quindi abbiamo creato una serie di situazioni come l’allergia ai fiori, il cambio di band, la perdita nei tubi in bagno…”
-La cosa!?- urlò il signor Matsukawa.
I due sposini lo ignorarono e Makki continuò rivolgendosi al suo testimone “ora puoi stare tranquillo Tooru, non penso mica al tuo uomo, perché dovrei farlo quando ho lui con me?” Mattsun se lo strinse di più contro aggiungendo “e ovviamente io non l’ho tradito ieri sera, sia chiaro.”
-Non appena vedrò nuovamente la vostra faccia…- iniziò a minacciare Hajime con uno sguardo che anche da solo avrebbe potuto uccidere.
“É per questo che siamo scappati prima! Ci teniamo ai nostri bellissimi volti. Faremo una luuuunga luna di miele, voi godetevi il buffet che vi abbiamo lasciato, la torta era davvero buona, ne abbiamo preso un pezzo prima di andare, si sa che il cibo sistema sempre tutto. Addio!”.
Chiusero la chiamata e passò solo qualche secondo di completo silenzio prima che esplodesse il caos.
 
-
 
Una settimana prima…
 
-Ah cazzo…- mormorò Takahiro dalla sua posizione sdraiata nel letto dell’hotel mentre ammirava l’anello d’oro che risplendeva sul suo dito -quindi l’abbiamo fatto prima del previsto.
-Mhmm- rispose un Mattsun ancora assonnato mentre si stringeva di più contro il fianco di quello che adesso era ufficialmente suo marito.
-Come facciamo con la cerimonia che abbiamo fra una settimana?
-L’annulliamo- rispose il castano contro la sua pelle.
-I nostri genitori ci uccidono.
Issei ci pensò qualche secondo, poi sorrise leggermente mentre meditava -Oppure… possiamo divertirci.
Una sorta di eccitazione iniziò a scorrere anche nelle vene di Makki -Tipo?
-Tipo che facciamo impazzire i nostri testimoni. Tooru se lo merita un po’ più di Iwa, ma quanto sarebbe bello fargli credere di dover sistemare un botto di casini?
Makki sorrise ancora di più -Nascondiamo gli anelli e facciamogli credere che li ha persi!
-Assolutamente sì, io potrei far credere a Iwaizumi che ti ho tradito ma non ricordo con chi e ho bisogno che lui lo scopra- rise Mattsun subito seguito dall’altro.
-Potrei fare qualcosa di simile con Tooru. Oh! Possiamo chiamare Ushijima Wakatoshi a officiare l’evento!
-Possiamo istruire la mia sorellina a fingere di essere allergica ai fiori che deve portare!
-Possiamo anche cambiare la band e trovarne una stonata!
I due neosposi si guardarono con gli occhi che luccicavano di divertimento, poi Takahiro espresse un pensiero che avevano entrambi -Ci odieranno tutti, lo sai vero?
-Lo so, ma magari i nostri due papà smetteranno di litigare tra di loro e si alleeranno contro di noi.
-E magari riusciamo pure a far mettere insieme mia sorella con tuo fratello.
Risero, infine Issei commentò -L’unico problema sarà gestirli quando capiranno che era tutto uno scherzo.
-Mhmm… non se ce ne andiamo prima. Voglio dire, siamo già sposati, no? Ci basta solo distrarli abbastanza per prenderci i regali e scappare via per iniziare in anticipo la nostra luna di miele. Chi ha bisogno di una seconda cerimonia?
Il più alto lo fissò con uno sguardo talmente innamorato che fece arrossire leggermente l’altro, poi sbottò -Dio, ti amo così tanto, non riuscirei a immaginare alcun tipo di vita senza di te.
Takahiro arrossì ancora di più, poi nascose il volto contro il suo petto e mormorò -Smettila di dire cose così smielate e scopami.
  
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