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Autore: Abby_da_Edoras    13/02/2023    2 recensioni
Sono ritornata con la nuova parodia sull'ottava stagione del Trono di Spade e, ovviamente, la coppia più pazza e improbabile del mondo, ossia Theon e Ramsay. Questi due rimangono i miei personaggi preferiti e la mia OTP folle, però in questa parodia io modifico anche molte altre cose che riguardano il destino di vari personaggi e dei Sette Regni. Ed eccoci qua: dopo aver sconfitto gli Estranei, Theon decide di rimanere a combattere anche contro i Lannister e si schiera con Daenerys, come già ha fatto sua sorella Yara. Ramsay, volente o nolente, dovrà seguirlo nelle sue battaglie visto che ormai, anche se il suo unico neurone non lo capisce, si è perdutamente innamorato del giovane Greyjoy!
Buona lettura e spero che vi divertirete quanto mi diverto io a scrivere!
Non scrivo a scopo di lucro e personaggi e situazioni appartengono a registi, autori e produttori della serie TV Game of Thrones.
Genere: Angst, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Daenerys Targaryen, Ramsay Bolton, Theon Greyjoy, Tyrion Lannister
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Un nuovo inizio'
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Capitolo ottavo

 

Ho tracciato un confine
Sono solo linee
E camminato mille strade
Per non farmi scoprire

In questo piccolo spazio
In una piazza così grande
La mia vita mi sorprende
E mi riempie di domande
E tu non hai risposte
Ma sorridi al momento giusto
Da farmi incazzare e poi dal niente
Ridere di gusto…

(“Mi fiderò” – Marco Mengoni, Madame)

 

Theon si vide passare accanto Ramsay con lo sguardo brillante e eccitato e il suo miglior sorriso da psicopatico sulle labbra, diretto verso una delle tende dell’accampamento fuori da Approdo del Re, senza degnare di uno sguardo niente e nessuno. Pareva investito da una sacra missione e, siccome Theon sapeva fin troppo bene quali fossero le sacre missioni di Ramsay, si preoccupò subito e lo inseguì cercando di fermarlo.

“Ramsay, aspetta, dove stai andando? Cos’è successo?”

“Devo trovare immediatamente tutto l’occorrente per scrivere una lettera importantissima e un corvo da mandare alla Barriera prima che sia troppo tardi” rispose frettolosamente Ramsay, tutto concentrato nel suo compito. “Ma ti rendi conto? Quel grandissimo coglione di Jaime Lannister ha deciso di ritirarsi alla Barriera perché, poverino, non se la sentiva di venire ad Approdo del Re insieme a Brienne per ritrovarsi dalla parte dei nemici di quella grandissima puttana di sua sorella Cersei!”

Theon rimase sbigottito, poi si guardò intorno e, vedendo che gran parte dell’accampamento stava ascoltando con vivo interesse le esternazioni di Ramsay (e del resto che altro avevano da fare? Non potevano combattere perché si stava occupando di tutto Daenerys con i suoi Draghi e alcuni degli uomini degli Stark e così si stavano appassionando a quella intrigante telenovela), lo prese per le spalle e lo infilò nella prima tenda libera che trovò. Certo, l’accampamento era composto da uomini che odiavano i Lannister, anche se diversi di loro avevano combattuto al fianco di Jaime e Brienne contro gli Estranei, tuttavia sentire Ramsay che senza tanti complimenti apostrofava Jaime e Cersei come un coglione e una puttana non era il miglior modo per mantenere calmi gli animi.

Solo quando furono dentro la tenda e al riparo da orecchie indiscrete Theon si azzardò ad approfondire la questione.

“Stai dicendo che Jaime ha lasciato Brienne ed ora è alla Barriera? Per il Dio Abissale, non vorrà prendere il nero, mi auguro!”

“Sarebbe ancora più da coglione, ma adesso ci penso io. Spero solo che il corvo arrivi in tempo alla Barriera, altrimenti…” e qui Ramsay apparve minaccioso come ai bei vecchi tempi e Theon fu molto felice che fosse infuriato con Jaime e non con lui! “I Lannister sono proprio una famiglia di imbecilli, devono avercelo nel sangue!”

Senti da che pulpito viene la predica, come se i Bolton fossero una schiatta di brave persone, pensò Theon, ma ritenne assai più prudente tacere, visto anche lo stato d’animo del giovane Bolton in quel momento.
Nel frattempo, mentre continuava a brontolare, Ramsay aveva trovato finalmente una pergamena, una penna e un calamaio e si stava sistemando più comodamente che poteva per elaborare una lettera che fosse il più convincente possibile.

“Ma ti pare? Quell’idiota di Jaime ha avuto la fortuna di trovare per la prima volta nella sua vita una donna di quelle toste, coraggiosa, simpatica, forte, sinceramente innamorata di lui e… e la lascia perché non vuole schierarsi contro quella schifosa della sorella gemella che già è una gran troia che la dà a tutti, è stata anche con quel cinghiale malriuscito di tuo zio Euron, no? E poi questa cosa tra fratello e sorella è anche una perversione, mi si rivolta lo stomaco solo a pensarci” continuava Ramsay. “Ma ora gli scriverò io e vedrai che capirà cosa deve fare, basta solo che quell’uccellaccio sia abbastanza veloce. Oh, per carità, ma si può essere più cretini?”

Era incredibile vedere che Ramsay, che nella sua vita non si era fatto scrupolo di scuoiare vivo, cacciare, mutilare e uccidere chi non gli andava a genio, adesso era così sensibile alla triste storia di Brienne e scandalizzato al pensiero dell’incesto tra Jaime e Cersei! Davvero non si finisce mai di conoscere una persona, pensava Theon, e nonostante il modo di fare trovava anche buffo e tenero che Ramsay volesse, a modo suo, aiutare Brienne. Forse davvero stava iniziando a sviluppare un infinitesimo briciolo di qualcosa che poteva anche somigliare a una coscienza?

Il giovane Bolton scrisse con molta attenzione e determinazione la sua bella letterina, la rilesse e poi decise di leggerla anche a Theon, tanto per assicurarsi di essere stato chiaro.

“Allora, ascoltami e poi dammi il tuo parere, va bene? Mio Lord Jaime Lannister, grandissima testa di cazzo, cosa pensi di fare lassù tra quegli imbecilli vestiti di nero? E, cosa ancora più grave, come hai potuto abbandonare una donna speciale, generosa e forte come Brienne, che è l’unica cosa buona che ti sia capitata in tutta la tua vita da presuntuoso idiota? A dirla tutta non te la meriti neanche, ma Brienne ti ama, ti ama veramente, non come quella tua gemella troia e sgualdrina che l’ha data praticamente a tutti quelli che le sono capitati a tiro nella Fortezza Rossa. A me non importa un accidenti di te, per me puoi anche crepare, ma Brienne non merita di stare così male e quindi ora ascoltami bene, Lord Imbecille di Casteldelcazzo: lascia perdere la Barriera che tanto gli Estranei non ci sono più e porta le tue nobili chiappe qui ad Approdo del Re il più velocemente possibile, altrimenti… Beh, altrimenti troverò il modo di venire IO alla Barriera e ricordati bene che sarebbe meglio per te se non lo facessi, perché lo so che una mano te l’hanno già tagliata altri fortunati, ma hai sempre un’altra mano e due piedi e se non torni subito da Brienne io ti spellerò e ti taglierò TUTTE le dita che ti rimangono, e allora ringrazierai di avere una mano sola! Cordiali saluti, Ramsay Bolton. Ecco, che te ne pare? Pensi che dovrei aggiungere qualcosa?” domandò poi il giovane, evidentemente molto compiaciuto del suo lavoro.

Theon dovette respirare a fondo per ritrovare una certa padronanza di sé. Ovviamente non si aspettava certo una lettera diplomatica da parte di Ramsay e, da una parte, pensava che proprio perché la lettera era così apertamente insolente e offensiva avrebbe sicuramente dato una bella scossa a Jaime Lannister inducendolo a partire subito per Approdo del Re… anche solo, magari, per prendere Ramsay Bolton a calci nel sedere! Però la parte relativa a dita scorticate e tagliate lo aveva colpito in un punto particolarmente sensibile, beh, lo si può capire, in fondo, no? Quell’argomento in particolare era sempre un tasto dolente per il giovane Greyjoy e non riusciva a mantenersi lucido quando Ramsay ne parlava con tanto entusiasmo.

“No, penso che sia… ecco, che sia perfetta così com’è” rispose dunque, non appena riuscì a ritrovare l’uso della parola. “Sei stato molto… chiaro, non credo proprio che ci sia bisogno di aggiungere niente. Anzi, vado subito a cercare un corvo da mandare alla Barriera.”

Sì, Theon aveva bisogno di uscire da quella tenda e prendere una boccata d’aria e la scusa del corvo cadeva proprio a fagiolo. Per fortuna riuscì a trovarne uno in tempo utile e lo portò a Ramsay che, mentre gli legava accuratamente la missiva alla zampa, pensò bene di fare un bel discorsetto motivazionale anche al corvo stesso.

“Bene, amico pennuto, questa lettera deve arrivare nelle mani di Jaime Lannister il prima possibile, per cui non sognarti neanche di prendertela comoda o di fermarti con altri corvi o che so io” gli disse, convintissimo che l’uccello potesse comprendere le sue parole. “Voglio Jaime Lannister ad Approdo del Re entro tre/quattro giorni al massimo, altrimenti ti ritroverò, ti spennerò ben bene e ti farò allo spiedo, mi hai capito bene?”

Un naturale mancamento colse Theon, ma si riebbe subito, per sua fortuna. E chissà, forse il corvo in questione non poteva capire le parole di Ramsay, ma il tono e lo sguardo con cui le aveva pronunciate erano stati sufficienti. L’animale si alzò in volo il più in fretta che poté cercando di battere tutti i record di velocità della sua specie nella tratta Approdo del Re/ Barriera. Chissà poi se Jaime Lannister avrebbe fatto lo stesso in senso inverso, usando i cavalli più veloci e sfiancandoli tutti per arrivare a percorrere più di mille miglia in un paio di giorni o poco più?

Theon riteneva che fosse altamente probabile, visto il tono della lettera che Jaime avrebbe ricevuto.

Tuttavia, passato il primo e comprensibilissimo momento di disagio e turbamento, il giovane Greyjoy si ritrovò a pensare a quello che gli era venuto in mente non appena Ramsay aveva iniziato a parlargli di quanto fosse preziosa Brienne e di quanto, al contrario, fosse idiota Jaime a lasciarsela sfuggire. Gli tornò in mente quello che aveva notato subito, ossia che Ramsay, forse per la prima volta in tutta la sua esistenza, si era infuriato per qualcosa che non riguardava direttamente lui e nemmeno Theon (che, a quanto pareva, Ramsay riteneva sempre più o meno parte di lui): il ragazzo se l’era presa tanto perché aveva visto Brienne sconvolta, insomma, aveva provato compassione e simpatia per lei e aveva deciso di fare qualcosa per risolvere il suo problema. Insomma, per quanto potesse sembrare assurdo, pareva quasi che Ramsay stesse iniziando a provare dei veri sentimenti umani… per quanto li esternasse sempre a modo suo… ma era già un enorme passo avanti, per lui e per l’umanità, molto più del primo passo sulla Luna di Neil Armstrong (che, ovviamente, né Theon né Ramsay potevano conoscere)!

Theon rifletté sul fatto che Ramsay era cambiato davvero dallo psicopatico di Forte Terrore che si divertiva solo a cacciare la gente nei boschi, e anche dal sociopatico che avrebbe volentieri raso al suolo tutti i Sette Regni per vivere beato e tranquillo a Pyke in sua compagnia. Per la prima volta aveva provato solidarietà per un’altra persona e si era adoperato per lei.

Beh, ovviamente per il neurone solitario non c’era niente che si potesse fare, ma a livello caratteriale era una bella evoluzione per Ramsay Bolton!

E questo pensiero dapprima intenerì Theon, poi pian piano iniziò a fargli provare una certa qual tensione calda e pesante un bel po’ più in basso del cuore. Si guardò rapidamente intorno e valutò che quella tenda appartata, che era stata così comoda e utile per scrivere la lettera di Ramsay a Jaime, poteva essere usata altrettanto bene per scopi ben diversi. Si avvicinò al giovane Bolton, che continuava a guardare verso il cielo nel punto in cui era scomparso il corvo, come se in quel modo potesse incitarlo ad andare più veloce, e lo riportò dentro la tenda, chiudendo bene l’apertura per evitare interruzioni.

“Sai, Ramsay, sono molto orgoglioso di te” gli disse, prendendola alla lontana. “Non avrei mai pensato che ti importasse davvero di Brienne e che fossi disposto a impegnarti per aiutarla, è stato un… un bel gesto, ecco, davvero generoso!”

Ramsay, già abbastanza euforico di suo, sentendo quei complimenti provenire da Theon si illuminò ancora di più, il suo sorriso divenne raggiante, sembrava quasi innalzarsi a qualche piede da terra per la gioia e l’entusiasmo.

“Lo pensi davvero?” chiese, incredulo. “Sei fiero di me?”

“Ma certo, mi hai stupito in un modo molto piacevole che non mi sarei aspettato e penso… beh, penso che meriteresti un bel ringraziamento da parte mia” riprese Theon, facendosi sempre più vicino.

Strinse Ramsay tra le braccia e si buttò con lui su un pagliericcio che stava nell’angolo della tenda, iniziando poi a baciarlo e ad accarezzarlo sempre più profondamente e intensamente senza perdere tempo a liberarsi delle vesti, ma solo slacciandosi quello che era strettamente necessario. Lo ricoprì di baci sempre più appassionati facendogli perdere il controllo anche dell’unico neurone funzionante, lo coccolò e se lo spupazzò ben bene perché gli aveva fatto anche tenerezza e poi, finalmente, si unì a lui perdendosi nel suo corpo e sfogando tutta l’eccitazione che provava. E mentre lo baciava e lo possedeva, Theon si rese conto che quello che stava crescendo in lui giorno dopo giorno non era solo desiderio, non era più semplicemente la soddisfazione di aver trovato qualcuno che, anche nel suo strano modo, lo apprezzava e lo faceva sentire importante. No, ora capiva che c’era di più e che in quei lunghi mesi che aveva trascorso con Ramsay, soprattutto da quando lui aveva cercato di salvarlo a Grande Inverno dal Re della Notte, i sentimenti erano diventati sempre più veri e profondi, non era più solo piacere sessuale o un tentativo di alleviare la solitudine. I loro corpi si fondevano nell’amplesso come se fossero nati per quello, una luce calda e dolcissima li invadeva e Theon provava una sensazione di appartenenza e di tenera pacificazione che faceva svanire sempre di più tutto ciò che gli era accaduto in passato, non solo le torture subite da Ramsay stesso, ma anche tutte le altre delusioni e mortificazioni della sua esistenza. Paradossalmente e nel modo più folle che esistesse al mondo, a quanto pareva, Theon aveva trovato in quel ragazzotto scombinato tutta la sua vita e la sua gioia, come non avrebbe mai neanche potuto immaginare.

Chissà, pensò vagamente Theon stringendo il suo compagno tra le braccia, magari Ramsay teneva tanto alla felicità di Brienne perché, in qualche modo, loro due si erano trovati anche in una situazione estrema e allucinante e adesso riteneva che tutti quanti dovessero essere felici e trovare l’anima gemella, per quanto difficile o pazzo potesse sembrare.

Del resto, Theon Greyjoy e Ramsay Bolton non si erano forse riconosciuti come anime gemelle?

Cosa questo potesse voler significare per la sanità mentale di entrambi era tutt’altro discorso, fatto sta che le cose stavano così…

L’importante, adesso, era che lo capisse anche Jaime, grazie o forse nonostante la lettera di Ramsay!

Fine capitolo ottavo

 

 

 

 

   
 
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