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Autore: Evola Who    14/02/2023    2 recensioni
Sono passati sei mesi dagli eventi dello Stracout Mall, dove Hop è sopravvissuto e finalmente ha avuto il suo appuntamento con Joyce. Nel giro di poco tempo erano diventati ufficialmente una coppia.
Ma proprio del giorno degli innamorati, Hawkins fu coperta da un'abbondante nevicata.
Perciò, come possono i nostri protagonisti festeggiare San Valentino quando la loro casa è sotto la neve?
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jim Hopper, Joyce Byers
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Have a good
Valentine's Day



 

Casa Byers, 14 febbraio 1987. 18:30

Hop entrò in casa. Fuori era già buio pesto, quindi accese la luce del soggiorno, sbattendo gli scarponi sullo zerbino per togliersi tutta la neve. Sbuffò con aria stanca.

Anche se oggi era il suo giorno libero, aveva dovuto fare commissioni.

Si era svegliato con il vialetto di casa ricoperto di neve, che gli arrivava quasi alle ginocchia. Così di prima mattina fu costretto a spalare per poter uscire di casa.

Poco dopo fu subito contattato dalla stazione di polizia, per andare a controllare la situazione sulle strade e per evitare possibili incidenti e disagi.

Fortunatamente le vie erano pulite e ricoperte di sale. Tuttavia decise di mantenere la scuola chiusa e invitò la gente di uscire in caso di necessità.

Questo tuttavia comportava per Hop il cancellare i suoi impegni per la serata. Aveva prenotato un tavolo da Enzo, con tanto di regalo perfetto: un anello di fidanzamento d’argento con un piccolo diamante in centro.

Era pronto di fare il grande passo.

Invece passò la mattina a fare scorte di cibo e alimentari per una possibile nevicata durante la notte, controllando anche che presso il dipartimento fosse tutto apposto in caso fosse stato assente; questo dopo aver accompagnato Undi e Will a casa Wheeler per un pigiama party tra amici, mentre Jonathan e Nancy pass ararono la serata con Steve e Robin del camper del suonato di Eddie Munson.

Avevano pensato che era meglio passare la giornata con i loro amici single, che una scontata serata sdolcinata.

Perciò, Hopper ritornò a casa con le grosse borse marroni della spesa, immaginando già la predica di Joyce sui suoi acquisti esagerati in fatto di cibo. Forse questa volta avrebbe avuto ragione.

“Joyce” disse Hop chiudendo la porta con il piede: “Sono a casa!” e si incamminò verso alla cucina per mettere le buste sul tavolo.

“Joyce?  Ripeté togliendosi il pesante cappotto blu.
Ma non ricevette nessuna risposta. Il che era strano, in fondo aveva detto che non sarebbe uscita oggi.
“Ci sei?”

“Sono in camera!” rispose in lontananza “E potresti venire qui?”

“Perché?” chiese lui perplesso.

“Nulla di che … voglio solo mostrarti una cosa”

Ad Hop sembrava un po' insolita come richiesta, ma non ci pensò troppo, così si incamminò verso la camera, buttando la giacca sul divano.

Arrivò alla porta della stanza, aprendola e rimanendo completamente stupefatto.

Joyce era seduta in mezzo al letto, e che indossava solamente la sua camicia da sceriffo (che nonostante gli stesse tre volte più grande, si potevano notare le sue sottile gambe nude) e in testa aveva anche il suo cappello, ma tirato un po' su, e le mani appoggiate sul letto.

Stava sorridendo e aveva uno sguardo seducente, ma cercava di nascondere la sua tensione.
Lui rimase con gli occhi spalancati, incredulo da quello che stava vedendo.

Ciao sceriffo…” rispose lei cercando di essere ammaliante “Come è andata la tua giornata?”

Hop sbattè le palpebre senza proferire parola per la sorpresa.

Si guardò intorno e solo allora notò che la luce era spenta. La camera era illuminata solo da varie candele bianche sparse tra i vari comodini, redendo l’atmosfera molto più intima.

“Wow…” commentò Hop stupito: “Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo?”

Joyce ridacchiò e rispose: “Nulla"

Poi si alzò dal letto e si diresse verso di lui: “Ho solo pensato di farti una piccola sorpresa”

Gli arrivò davanti e lui la abbracciò.

Hop davanti a quello dolce sguardo  fu completamente rapito.

“E visto che oggi è San Valentino, pensavo di farti una piccola sorpresa…”

“Con indosso la mia divisa?”

“Beh… un po' pensavo che fosse una cosa carina, visto che adori vedermi vestita con le tue camicie di flanella” e ridacchiò: “E un po' credevo di essere sexy…”

“Beh… ammetto che ti trovo sexy con qualsiasi cosa che indossi…” rispose Hop: “Ma vederti  con addosso la mia divisa…” con le mani le si spostò sui fianchi, raggiungendo la pelle nuda e facendole provocare un leggero brivido.

“Soprattutto per via di quello che c’è sotto…” sussurrò con tono roco.

Joyce ridacchiò rispondendo: “Buon San Valentino Hop…”

“Buon San Valentino Joyce”

Si scambiarono dei sorrisi dolce e dei baci dolci continui. Lei cercò di alzarsi  sulle punte dei piedi appoggiandosi con le braccia intorno al suo collo, per raggiugere la sua altezza.

I baci continuarono, iniziando di essere più appassionati e caldi, Hop ogni tanto si staccava per prendere fiato per poi ricominciare sul collo con ardore, finché non disse: “Sposami Joyce” riprese tenendola stretta tra le braccia: “Sposami…”

Joyce era convinta di non aver capito le sue parole, quindi lo guardò con aria confusa: “Cosa?”

Hop all’inizio non comprese, finché non si rese contro di quello che aveva appena detto. 

Ora non sapeva che cosa aggiungere.

“Ecco io…” cercò di uscire da quella situazione, ma non voleva rimangiarsi quelle parole. Il problema è che non sapeva come continuare.

Aveva progettato una dichiarazione romantica con tanto di anello, che però si trovava nella sua giacca, e di certo non poteva lasciare la stanza dopo questa dichiarazione.

Joyce lo guardò con aria tesa: “Jim…”

“Ecco io… haa! Fanculo!” imprecò, così si mise in ginocchio, prendendo la mano e guardandola negli occhi.

Joyce aveva l’espressone incredula e si stava chiedendo se stesse succedendo davvero quello che stava pensando.

“Joyce Horowitiz Byers, sai che non sono mai stato bravo con le parole a… cuore a cuore e con le tempistiche…”

Joyce ridacchiò, iniziando ad sentirsi emozionata.
“Perciò, mi vuoi sposarmi?”

Jim sorrise con espressione dolce  e con gli occhi più luminosi che Joyce avesse mai visto in vita sua.
“Oh Hop!” rispose lei.

Si inginocchiò verso di lui, buttandogli  le braccia sul collo e riempiendolo di baci fino a cadere entrambi sul pavimento.

Hop ricambiò volentieri, anche se aveva la schiena dolorante a terra, cosa che non gli poteva molto.
Joyce si staccò dalle sue labbra, rimanendo sopra di lui sorridendo.

“Perciò, è un sì?” chiese ironicamente.

Joyce ridacchiò: “Sì, Hop ti voglio sposare e passare il resto dei miei giorni con te” e riprese a baciarlo.

Lui era incredulo. Pensava che fosse tutto un sogno e non poteva credere che la donna della sua vita gli avesse detto di sì, pronta a di passare il resto della sua vita insieme.

Si sentiva il figlio di puttana più fortunato di questo mondo.

“Possiamo dire che è il migliore San Valentino della mia vita?” chiese felice.

“Beh, ne abbiamo ancora tanti altri per dirlo” rispose sorridendo.

“Ma ora abbiamo tutta la serata per vivere questo momento” aggiunse Hop con malizia.

Joyce ricambiò il sorriso riprendendo a baciarlo, mentre lui stese le sue mani per accarezzare la sua pelle nuda.

Vissero così il loro primo San Valentino e l’inizio di tanti altri insieme

 


Rigazio alla mia amcia CHOPPERFACOSE per avermi corretto e aiutato con questa storia <3
Ti sarò sempre grata <3 

 

   
 
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