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Autore: summerlover    14/02/2023    1 recensioni
Questa storia partecipa al contest per San Valentino indetto dal gruppo telegram Miraculous Fanfiction
L'evento nel più lussuoso hotel di tutta la città nella serata più romantica di tutto l'anno... cosa potrebbe mai combinare la più goffa ragazza di tutta Parigi?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Alya, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nino
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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SPEED DATE

 

 

 

Adrien Agreste sbuffò, chiedendosi ancora una volta come avesse fatto a farsi convincere dal suo migliore amico a partecipare a un evento del genero.

Nino si era presentato nell’appartamento che condividevano vicino all’università con due fogli volanti, cogliendolo alla sprovvista proprio mentre stava in video conferenza con l’insegnante di cinese che si trovava ad Hong Kong, e nella frenesia del momento e senza capire cosa gli stesse dicendo uno mentre rispondeva all’altro, il biondo aveva firmato senza riflettere nella casellina apposita.

E così si era iscritto inconsapevolmente per un evento organizzato nella serata di San Valentino presso Le Grand Paris, alla cui conclusione sarebbe seguito uno speed date tra tutti i single partecipanti.

-Ehmm.. scusami... - chiese una brunetta all’improvviso. - Ma tu non sei quel modello della famosa casa di moda?

Adrien nascose con nonchalance il cartellino identificativo che era stato costretto ad appuntarsi sulla giacca all’ingresso, sorridendo con finto imbarazzo alla domanda della ragazza, ma in realtà stava maledicendo l’idea infausta che suo padre aveva avuto anni prima quando lo aveva instradato sulle passerelle di moda.

Da quando si era ritirato dalla sua carriera di modello per iscrivesi all’università, era stato praticamente oggetto di venerazione da fin troppe ragazze, che invece di vederlo per chi era veramente, notavano solamente la sua bellezza esteriore.

-No, mi spiace, non sono lui. - rispose Adrien di rimando, cercando di essere il più cortese possibile. - Ma è una domanda che mi sono sentito fare spesso, per cui la somiglianza deve essere impressionante.

La brunetta assunse per qualche attimo un’espressione delusa, prima di riprendere il controllo di se e cominciare una conversazione piuttosto informale, cercando di sembrare brillante, ma risultando in realtà piuttosto invadente, visto l’enorme quantità di domande fin troppe personali che stava propinando al biondo.

La mezz’ora successiva fu per Adrien a dir poco noiosa, ritrovandosi praticamente accerchiato da un gruppo di ragazze che continuavano a chiedergli se fosse lui il famoso modello, cercando alla fine di farlo capitolare per vedere se una di loro riuscisse a strappargli una qualche informazione più personale.

-MA COME TI PERMETTI!?

L’urlo esasperato di una ragazza arrivò dal fondo della sala, sovrastando il chiacchiericcio degli altri partecipanti all’evento, e seguito a breve distanza dal ribaltamento del bicchiere di analcolico sulla testa del ragazzo occhialuto e col cappello che si ritrovò tutto bagnato.

Il biondo scosse la testa sconsolato, raggiungendo poi il suo migliore amico che si grattava il retro del collo mentre cercava di capire cosa avesse fatto infuriare la signorina con cui aveva cominciato a parlare.

-Si può sapere che hai combinato questa volta? - chiese l’ex modello, poggiando il suo flute sul tavolo ricolmo di prelibatezze.

Nino fece una scrollata di spalle quasi sorpresa, cercando nel frattempo di asciugarsi la giacca con un tovagliolino.

-E che ne so? - si giustificò il ragazzo. - Stavamo chiacchierando dei nostri rispettivi interessi, ed è saltato fuori che a lei sarebbe piaciuto fare un giro sulla Senna su uno di quei battelli di una volta...

-Non dirmi che te ne sei saltato fuori con la storia del “acciuffiamoci a vicenda”, spero. - Adrien si coprì gli occhi con una mano, pregando che davvero il suo migliore amico non avesse tirato fuori quella battuta del cavolo.

il moretto rinunciò a cercare di togliere la macchia che si stava formando sulla camicia bianca, puntando gli occhi verso il biondo con un’espressione stranita.

-Dici che sia per quello? - domandò Nino, afferrando una porzione esagerata di stuzzichini dal tavolo. - Ma davvero non capisco come mai finisce sempre così!

Adrien sbuffò sconsolato, rifilando subito dopo un’occhiataccia di disapprovazione verso l’amico.

-Perché è una battuta ambigua, e le ragazze non lo gradiscono.

Nino si limitò ad un’altra alzata indifferente di spalle, riportando la sua attenzione al ricco buffet che stava sul tavolo di fianco a loro.

 

****

 

Marinette stava cercando in tutti i modi di evitare gli agguati che le stava facendo la sua migliore amica in quel momento, cercando di confondersi come meglio poteva con la tappezzeria del divanetto su cui si era seduta.

Non soltanto Alya l’aveva coinvolta suo malgrado a partecipare a quella serata con la scusa che non poteva lasciarla da sola in un momento così delicato della sua vita dopo che si era mollata con l’ultimo ragazzo dopo appena due settimane, ma la castana stava addirittura cercando a tutti i costi di provare a mandarle qualunque esponente di sesso maschile che le capitasse a tiro.

Il primo ragazzo non sembrava nemmeno indifferente, se non fosse stato che si era presentato con le sopracciglia sfoltite e le orecchie a punta tanto da somigliare a un vulcaniano, ma non aveva fatto altro per i dieci minuti successivi che parlare unicamente di Star Trek.

Poi era stata la volta di un ragazzo parecchio in carne, che le si era avvicinato con la scusa che avevano entrambi origini asiatiche, ma che per quanto gli argomenti trattati fossero interessanti e di attualità, aveva rischiato seriamente di stenderla a causa della non conoscenza dell’utilizzo di spazzolino e dentifricio da parte di quest’ultimi.

Al terzo tentativo da parte di Alya di propinarle quello che sembrava una sorta di pinguino con gli occhiali a fondi di bottiglia e papillon a pallino gialli, la corvina non ci aveva visto più, e con la scusa inverosimile che doveva recarsi al bagno con estremissima urgenza, la ragazza si era dileguata in fretta, cercando un posto il più isolato possibile dove passare il resto della serata inosservata.

Marinette si godeva così quel momento di tranquillità, sorseggiando la sua bibita e mangiando di tanto in tanto qualche macaron dal tavolo poco distante, osservando come le interazioni tra i vari partecipanti all’evento fossero davvero esilaranti.

I ragazzi presenti nella sala cercavano di mettersi in mostra il più possibile, mentre le ragazze facevano a gara a chi avesse più porzioni di pelle esposta dagli abiti corti. E tutti alla fine se ne stavano però nel loro angoletto a fissarsi a vicenda, senza trovare il coraggio di fare la prima mossa.

-Ah, eccoti! - esordì come un fulmine a ciel sereno Alya. - Ti ho cercata dappertutto, dobbiamo sbrigarci se vogliamo riuscire a prendere i posti migliori!

-I posti migliori per cosa? - chiese la corvina, senza però ottenere nessuna risposta.

La castana afferrò l’altra senza troppi complimenti per un braccio, trascinandosela dietro fino a raggiungere la porta della sala, che portava direttamente ad un’altra stanza allestita per la parte successiva dell’evento.

Marinette cercava di capire cosa stesse accadendo, provando a porre domande all’amica, ma Alya non le rispose assolutamente, guardandosi invece intorno alla ricerca di un posto non ben definito, ed una volta individuato, la castana emise uno squittio gioioso e si diresse a passo di marcia verso il suo obiettivo, sempre tirandosi dietro la corvina.

Le due amiche sgomitarono in mezzo ad altre ragazze, guadagnandosi non solo qualche sguardo inviperito e commenti poco carini, ma anche un paio di pestoni sui piedi con qualche tacco acuminato.

-Alya! - proruppe Marinette, riuscendo finalmente a liberarsi dalla presa dell’altra, incrociando poi le braccia al petto. - Non farò un ulteriore passo fino a quando non mi dirai che sta succedendo!

La castana si limitò a sorride sorniona, posando poi le mani sulle spalle dell’amica.

-Te l’ho già spiegato: si tratta della parte più interessante dell’evento. - chiarì Alya, con l’espressione più angelica che potesse assumere sul volto.

-Sì, me lo hai già detto. - Si schernì la corvina. - Ma non muoverò un altro solo passo finché non mi dirai di che cosa si tratta!

Alya cercò di trattenere una risatina, rafforzando invece la presa sulle spalle dell’amica.

-Vorrei tanto poterti spiegare, ma non ne ho il tempo materiale. - si giustificò Alya. - Però tra poco lo saprai, visto che basta davvero un solo passo per cominciare.

E senza tanti complimenti, la castana spinse l’amica di forza, facendola inciampare in un cavo nel bel mezzo del pavimento. La corvina sarebbe finita inevitabilmente per terra, se non fosse stato per il tavolo che le evitò un disastroso ruzzolone, restando subito dopo a bocca aperta nel momento in cui Alya le sbatteva una porta di vetro plasticato in faccia, andandosene poi a battagliare per la cabina che stava poco più in là con un’altra ragazza per poi barricarcisi dentro una volta ottenuta la vittoria.

Marinette vece leva sul suo appoggio di fortuna, cercando al contempo di districare il piede dal cavo che le si era attorcigliato alla caviglia, tirandolo fino a quando non si staccò dal sui supporto a terra.

-Dopo questa, posso dire di aver fatto il pieno di sfortune per tutta al serata...

Nemmeno il tempo di finire di pronunciare la frase, che dalla porta fece il suo ingresso un ragazzo ben vestito girato di spalle, e subito dopo la porta si bloccò.

Marinette non seppe se essere felice o disperarsi per l’incontro che stava vivendo: davanti agli occhi le era apparso la sua cotta storica delle superiori.

 

****

 

Adrien rimase visibilmente stupito nel ritrovarsi davanti la sua vecchia compagna del liceo, non trovandola cambiata per nulla, anzi forse era addirittura ancora più timida rispetto agli anni precedenti.

-Ciao Marinette. - esordì il ragazzo prendendo posto nella sedia posizionata davanti al piccolo tavolino al centro della cabina, aspettando che anche la ragazza facesse lo stesso.

La corvina invece rimase irrigidita sul suo posto, quasi non provando a respirare dall’apprensione che l’aveva presa e non sapendo che cosa fare effettivamente.

Restarono così per alcuni minuti interminabili, fino a quando il pugno forte che Alya sbatté sulla parete che divideva le due cabine produsse un rumore assordante, facendo girare la testa dei ragazzi verso la castana, che con sguardo truce prima indicò con l’indice la sua migliore amica, e poi le segnalò allo stesso modo la sedia.

Marinette ubbidì in automatico, stampandosi sul volto un sorrisino di cortesia parecchio tirato.

Alya annuì soddisfatta, per poi inclinare la testa in direzione di Adrien e facendo assumere alla sua mano la forma del becco di una papera nell’atto di parlare.

La corvina puntò gli occhi in tutte le direzioni, evitando in ogni modo possibili ed immaginabile di incrociare lo sguardo del ragazzo davanti a lei.

-Adriao cien... cichien Aiadiao.... - Marinette deglutì a fatica, cercando di mettere insieme qualche parola di senzo compiuto. - cioè, volevo dire... acio Ariden!

La corvina sbuffò frustrara, nascondendo il volto tra le mani, pregando che una voragine si aprisse per risucchiarla all’istante: neanche dopo diversi anni riusciva ancora a parlare davanti ad Adrien senza fare strafalcioni.

Davanti a quella scenetta esilarante, il biondo non poté fare a meno di provare a trattenere una risata divertita.

Dall’altra parte della parete in plexiglass, Alya sorrise soddisfatta per come si fosse sbloccata la situazione.

-Missione compiuta. - decretò la castana, tornando a dare la propria attenzione al moretto un po’ tarchiato che le era capitato in quel primo giro di conoscenza lampo.

-Quale missione? - si azzardò a chiedere Pierre (come riferito sul cartellino appiccicato al maglione).

-NON SONO AFFARI TUOI! - sbottò Alya, fulminandolo con lo sguardo.

Il povero Pierre non si azzardò a proferire parola, filandosela alla velocità della luce non appena il suono del campanello dichiarò la fine dei dieci minuti previsti per l’incontro.

 

****

 

-No davvero, non ci posso credere... - Marinette stentava a trattenere le risate.

Adrien aveva appena finito di raccontarle l’ennesimo aneddoto sul grande stilista di fama mondiale Gabriel Agreste che provava ad entrare per l’ennesima volta a Masterchef presentando ai giudici la sua specialità: pancake alla banana!

-Ti giuro che non sto affatto scherzando! - esclamò Adrien, asciugandosi una lacrima causata dal troppo ridere. - per quanto sia formidabile a creare bozzetti, mia padre dovrebbe assolutamente stare alla larga dalla cucina. L’ultima volta ha rischiato di incendiare casa cercando di cucinare un tacchino ancora ricoperto di piume nel forno.

I due ragazzi si guardarono l’un l’altro per qualche secondo, prima di esplodere di nuovo in un crescendo di ilarità nell’immaginare la scena.

I due colpetti alla porta della cabina distolse i due ragazzi dal loro discorso, mentre Alya faceva capolino dalla porta aperta.

-Vedo che vi siete divertiti parecchio voi due. - sentenziò la castana con l’espressione di chi ha scovato un gossip succulento sul volto.

-Abbiamo soltanto chiacchierato un po’... - si difese Marinette con un’alzata di spalle.

Da dietro Alya sbucò la testa di Nino, che fece un occhiolino complice in direzione del biondo.

-Chiacchierato solo un po’? - ribatté il dj, quasi facendo il verso alla ragazza. - Se starvene rinchiusi qui dentro per oltre due ore senza mai spostarvi lo chiamate chiacchierare solo un po’, cosa farete nel caso doveste uscire insieme?

Adrien buttò gli occhi sull’orologio che aveva al polso, constatando che era quasi mezzanotte.

-Si, per oltre due ore! - confermò Alya, sorridendo maliziosa. - Direi che è ora di tornarcene a casa, visto che qua stanno chiudendo baracca e burattini.

-Visto che ci siamo acciuffati bene a coppie, che ne dite di proseguire la serata tutti insieme? - propose Nino, infilando la sua amata battuta facendo ridere Alya di gusto.

Adrien alzò un sopracciglio indagatore davanti alla considerazione dell’amico, non capendo cosa intendesse dire.

-Beh, io e Nino ci siamo trovati bene nell’ultima ora, - spiegò la casta, incrociando le braccia al petto. - Ma voi due avete praticamente ignorato per tutto il tempo il campanello.

-Quale campanello? - chiesero all’unisono Marinette e Adrien.

Nino si sorprese, volgendo la sua attenzione agli altri due.

-Come quale campanello? Ma quello che segnalava la fine dello speed d... - il dj non riuscì a finire la frase, interrotto dalla gomitata che la castana gli aveva appena rifilato in mezzo alle costole.

La castana afferrò con forza il mento del moretto, facendogli volgere lo sguardo sul filo dove la corvina era inciampata appena entrata nella cabina, e tirandolo aveva inavvertitamente staccato il campanello appena menzionato.

-Ooooh! - esclamò Nino, capendo quasi subito cosa Alya aveva voluto dirgli, decidendo subito dopo di sorvolare sulla questione del campanello.

-Lasciamo perdere le inezie. - buttò lì Alya. - Che ne dite se andiamo in quel nuovo pub sulla Senna che hanno appena aperto? Dicono che il loro gelato sia il migliore di tutta Parigi.

I quattro ragazzi si diressero verso l’uscita del Le Gran Paris, mentre Alya stava ringraziando la goffaggine della sua migliore amica.

 

 

 

angoletto autrice:

spero che questa piccola one shot senza pretese vi sia piaciuta.

Per chi volesse, lascio il link per unirsi al nostro gruppo telegram Miraculous Fanfictio, dove si parla degli eroi più amati di tutta Parigi e di molto altro ancora!

https://t.me/+I3Kvz8x75yVmMDRk

Soprattutto perché LadyHeather83 ha in serbo una storia per festeggiare non appena raggiungeremo quata 1

   
 
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