SILENZIOSAMENTE NELLA NOTTE 1-
L’INIZIO Sommario: Legolas, Aragorn, ed i gemelli viaggiano verso la casa del
principe, ma incontrano un guaio lungo il viaggio ora Legolas ed Aragorn sono
stati catturati, e Mirkwood è in
pericolo.. _______________________________________________________ “Aragorn
!" Legolas lottò selvaggiamente contro il nero artigliò che lo
tratteneva. Gli orchi trattenendo l’elfo risero crudelmente e strinsero la
loro presa già dolorosa. Legolas boccheggiò e si morse il labbro mentre il
dolore al suo braccio ferito lo attraversava ad ondate brucianti. Lui boccheggiò
di nuovo mentre uno dei catturatori conficcava intenzionalmente un artiglio
nella ferita aperta. Lui non poteva piangere non poteva lasciarsi andare e
far sapere loro del suo dolore. Loro avrebbero solo continuato; lo
divertivano. Un grido d'angoscia echeggiò nella caverna oscura. Lui non
poteva vedere chi gli orchi stavano tormentando, ma lui non ne aveva bisogno.
L’elfo dei boschi conosceva quella voce molto bene. Un grido di risposta
lacerò la gola del principe mentre lui cercava di non vedere l'orco che lo
beffeggiava. “ARAGORN !" ------ Una settimana prima
Una goccia d’acqua schizzò su una
guancia di Legolas risvegliandolo da un sonno profondo. Il principe di
Mirkwood gemette e rotolò sull’altro lato, mentre copriva il suo viso con un
braccio. Pioggia. Proprio quello che ci voleva. Non c’era niente di più scomodo
che dormire fuori nella pioggia. Un'altra goccia gli fece il solletico
sull’orecchio a punta. Attese. Altre due più gocce gli scivolarono tra i
capelli dorati. Lui non stava fuori. Con un lamento poco elfico lui tentò
di rotolare oltre il suo nemico che lui ora sentiva in equilibrio sopra di
lui. Troppo tardi. Ci furono degli schizzi. Legolas diede
un’occhiataccia al suo amico, mentre sentiva le sue coperte tutte bagnate. La
faccia dell'uomo si stava contorcendo per lo sforzo di celare una
risata. Nelle sue mani c’era la bacinella che Legolas usava normalmente per
lavarsi. Era grande, conteneva oltre tre litri d’acqua quando era piena. Ed
era stata piena quando Legolas era andato a dormire. Ora era quasi
vuota. Aragorn, figlio di Arathorn, figlio adottivo di Elrond, capo del
Dunedain, erede di Isildur stava sul suo amico bagnato e un ghigno birichino era
diffuso attraverso i suoi lineamenti. "Così poco” disse l’umano, in un tono
che reprimeva una risata soppressa, "per i leggendari riflessi degli
elfi". Le parole erano appena uscite della sua bocca quando Legolas lo
picchiò col cuscino fradicio. “Fuori !" Aragorn si allontanò dal letto,
mentre rideva di cuore. “Demonio !" Legolas calciò via le sue coperte
inzuppate e penzolò i piedi sul lato del letto, mentre intendeva dargli caccia.
Sfortunatamente Aragorn era già arrivato alla porta. “Codardo !" Gridò Legolas
al ramingo, mentre una risata comincia già a brillare nei suoi occhi. Il
giovane ramingo si affacciò di nuovo nella stanza "Lego-perso". Il cuscino
inzuppato prese l'erede di Isildur in piena faccia con un suono smorzato
'squish'. "Piccolo ORCO !" Il salto di Legolas dal suo letto verso il suo
amico prese Aragorn alla sprovvista mentre tentava una ritirata
frettolosa. La risata fluttuò attraverso le stanze della familiare casa,
avvertendo tutti che la famosa coppia si era svegliata. Legolas guadagnò
rapidamente terreno sul suo amico, in parte a causa del fatto che Aragorn stava
ridendo così forte che gli stava mancando il fiato. L’elfo saltò in uno
spettacolare contrasto volante, afferrò le ginocchia di Aragorn e mandando
entrambi a scivolare giù per la sala. "Pietà, " boccheggiò Aragorn soffocato
dalle risate. Lui giaceva giù, respirando pesantemente mentre tentava di
riguadagnare l’aria. "Oh, no". Gli occhi azzurri di Legolas avevano un
luccichio senza dubbio vendicativo nelle sue profondità. "La pietà è un concetto
ignoto agli elfi, specialmente quando il loro onore è stato offeso. E… "
Lui tenne su una mano e l'arricciò nella posizione minaccioso di un artiglio.
"…quando loro conoscono l’unica vera debolezza del nemico". Aragorn fissò
il suo amico, inorridito. "Tu non puoi !” Lui non poteva credere che il
principe elfo facesse qualche cosa di così diabolico. "Oh,” il sorriso
cattivo dell’elfo si allargò. " Oh, ma io posso ". Il giovane umano tentò
disperatamente di rotolare via, ma la mano fu rapida e prese il ramingo sotto le
costole e gli fece il solletico. “Fermo, fermo, fermo !" boccheggiò Aragorn
mentre tentava di contorcersi via dalle mani che gli facevano il
solletico. “Mai !" gridò Legolas allegro mentre lui aumentava il suo
attacco. Un forte colpo di tosse li fece trasalire entrambi. Lentamente,
due paia di occhi, uno blu e uno d’argento si girarono verso l'alto. Lord
Elrond Peredhil di Imladris guardò giù inespressivamente. Dietro a lui i suoi
figli gemelli, Elladan ed Elrohir stavano in piedi. Se la faccia di Elrond era
impassibile, i gemelli stavano lottando per avere la stessa impassibilità.
Legolas poteva vedere le loro labbra contorcersi mentre lottavano per
rimanere seri. "Mio signore Elrond, " Legolas sorrise debolmente al Signore
di Rivendell. "Che sorpresa". Aragorn ingoiò con fatica, la sua faccia era
diventata di un rosso molto brillante. Rapidamente, Legolas si alzò in
piedi, mentre spingeva il suo amico a fare la stessa cosa. "Ada, " riuscì a
dire il giovane umano. "Buon giorno". Il sopracciglio di Elrond quasi
scomparve nell’attaccatura dei capelli mentre lui guardò fisso i due giovani di
fronte a lui. "Buon giorno, Estel ". Lui annuì con il capo al principe di
Mirkwood “Legolas ". I suoi occhi grigi li osservarono con calma, e per un
breve secondo, Legolas giurò di aver visto un muscolo all'angolo della bocca
dell’anziano elfo vibrare. "Devo ammettere, " continuò lui, " che sono sorpreso
di vedervi entrambi svegli così presto e così attivi ". (Elrohir trasformò uno
sbuffo di risa in un colpo di tosse.) "Specialmente considerando l’ora in cui
siete tornati la notte scorsa". Il suo sguardo fisso scintillò su Legolas che
ancora gocciolava, poi lo passò sul suo figlio più giovane. “ Forse non
dovrei esserne così sorpreso dopo tutto". Senza un'altra parola lui girò e
camminò lungo la sala, un sorriso si diffuse sui suoi lineamenti. Appena il
loro padre non fu più in vista, i gemelli si rilassarono. Molti minuti più
tardi, (asciugando gli occhi umidi e cercando di alzarsi dal pavimento)
essi si ripresero. "Com’è bello, " Aragorn tenne la sua voce soave. " Abbiamo
fornito parecchio divertimento ai miei fratelli ". Lui sospirò profondamente e
tirò Elrohir per i piedi. "E’ meraviglioso essere apprezzati, " aggiunse
Legolas sarcasticamente, mentre guardava Elladan asciugarsi le lacrime causate
dalle risate. " Così, cosa vi è accaduto la scorsa notte ?" disse finalmente
Elrohir. "Sì, " Elladan collaborò insieme al gemello con uno sforzo. "Perché
siete tornati così tardi ?" Legolas borbottò qualche cosa di intelligibile e
la sua attenzione fu attirata dalle mattonelle sotto i suoi piedi nudi. "Noi
siamo arrivati così tardi, " sorrise apertamente Aragorn, "Perché il principe
reale e stimato di Mirkwood si è perso ". Due espressioni identiche di
incredulità aleggiarono attraverso le giovani facce dei signori elfici,
sostituite rapidamente dall’allegria. "Perso ?" Elrohir tentò di continuare
ma fu soffocato da una risata repressa. Elladan fece suo il pensiero non
finito. " Come sei riuscito a perderti ?“ " Io non mi sono perso, " borbottò
Legolas. " Io semplicemente non conoscevo la strada per il ritorno". Aragorn
casualmente si mise i capelli dietro all’orecchio. "Lui non conosceva la strada
di ritorno, eppure ha scelto di fare commenti su mio, evidentemente, metodo
inferiore di seguire le tracce e il mio senso della
direzione". "Quindi, " Elrohir continuò la storia come se lui fosse stato
presente. " Tu hai lasciato che l'erede al trono di Mirkwood scegliesse il
percorso per tornare ad Imladris ". "Gli hai chiesto di mostrarti i suoi,
evidentemente, metodi superiori di seguire le tracce e il suo senso impeccabile
della direzione". Continuò Elladan. "Mentre tu restavi indietro e ridevi alle
sue spalle, " finirono loro insieme, i due avevano ora due identici
sorrisi cattivi. "E’ esatto, " disse il ramingo con un ghigno. Lui lanciò
un'occhiata al suo amico ed il ghigno si allargò. "Legolas, " commentò lui,
mentre un occhiata innocente scivolava attraversò i suoi lineamenti. " Io non
sapevo che le orecchie elfiche potessero diventare di quel colore”. Suoni di
risate si mescolarono con alcune maledizioni nanesche echeggiarono attraverso le
sale della Casa di Lord Elrond. -------------------- La risata echeggiò
nella mente di Legolas, mentre sopportava il dolore febbricitante che si era
diffuso attraverso il suo corpo. Le sue palpebre tremolarono rapidamente.
Perché il ricordo di quella risata gli era ritornata in mente ora ? Perché
qui? Questo non era un luogo per ridere almeno, non una buona risata. C'era
una risata, ma era crudele, cattiva, e distorta. Un brivido corse attraversò
il suo corpo. Aveva freddo o era la febbre che lo faceva tremare? Lui non poteva
più capire la differenza. Una voce fredda gli sibilò vicino; la lingua oscura
che sibilava causò a Legolas di nuovo dei brividi. "Aragorn, " bisbigliò lui
leggermente, mentre non comprendeva che le sue labbra si stavano
muovendo. Era una richiesta sommessa. Se gridava più forte per aiutarlo i
suoi catturatori potevano prendersela con lui. Dove era il suo
amico?