Videogiochi > Kingdom Hearts
Ricorda la storia  |      
Autore: Liberty89    20/02/2023    1 recensioni
Post-KH3, dopo la scomparsa di Sora.
Riku trova il diario di viaggio dell'amico perduto, con scritte al suo interno le parole che Sora non ha mai avuto il coraggio di dirgli.
Genere: Angst, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Riku
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Storia partecipante alla reverse challenge "È nato prima l'uovo o il titolino?" del gruppo fb Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom.
Mi sono stati assegnati un titolo, un genere e un'indicazione per la trama da scrivere. Questo è il risultato, buona lettura!

 
Quello che non ti ho detto

Riku si sedette sul letto con un sospiro stanco. Gli avevano imposto di riposare perché non si era fermato nemmeno per un attimo da quando era terminata la battaglia contro Xehanort. Da quel giorno aveva dormito e mangiato per il tempo essenziale ed era stato sempre in movimento, passando dalla torre del Maestro Yen Sid al laboratorio di Radiant Garden, ad altri mondi in cerca di informazioni, dettagli e tracce, qualunque cosa potesse avvicinarlo alla possibilità di riavere ciò che aveva perso. Si era reso conto forse troppo tardi che la presenza di Sora nella sua vita era diventata fondamentale, che senza di lui ora mancava qualcosa di troppo importante e il suo cuore ne soffriva.

Sospirò di nuovo e si guardò attorno. Leon aveva detto che quella era stata la stanza di Sora quando si fermava lì, ma non c’erano molte testimonianze del passaggio del ragazzo. Possibile che Sora fosse cambiato così tanto nei suoi viaggi da non essere più il ragazzo disordinato che era un tempo?
Si alzò e andò alla scrivania, sorridendo ai segni sbiaditi di scarabocchi lasciati sul legno.
“Ecco il Sora che conosco.”

Aprì il primo cassetto della scrivania: bottiglie di pozioni ormai vuote, matite e penne… era una buccia d’arancia quella? Richiuse con un brivido. Fece per aprire il successivo, ma lo trovò bloccato. C’era una serratura, quindi doveva essere chiuso a chiave, ma Riku non vide nessuna chiave sulla scrivania e Sora non era mai stato il tipo da avere qualcosa di segreto da nascondere.

Sbloccare il cassetto con il keyblade forse era stato eccessivo, ma non aveva voglia di andare a cercare Cid per chiedergli aiuto. Soprattutto col rischio di essere sgridato per essere in giro invece di riposare. In ogni caso, il taccuino consumato che aveva trovato era stato un ottimo premio. Sciolse la cordicella che lo avvolgeva con un paio di giri e lo aprì a una pagina a caso, sgranando gli occhi alla vista. Le pagine erano piene, scritte con la grafia traballante tipica di Sora, con correzioni e scarabocchi, ma erano fitte di righe. Righe e righe degli appunti di viaggio del suo migliore amico, i suoi pensieri e i suoi dubbi. Riku sfogliò le pagine e deglutì quando i suoi occhi lessero “Hollow Bastion”.

 
Giorno 66 - Hollow Bastion
Ho raggiunto il primo obiettivo del mio viaggio: salvare Kairi! Ora che lei è al sicuro qui a Traverse Town posso tornare laggiù e salvare Riku!
Devo strapparlo dalle grinfie di Ansem, devo aiutarlo. Devo salvarlo e anche a costo di trascinarlo, lo riporterò a casa, sull’isola. Senza di lui non si torna.
Non ci sono altre opzioni. Ci sono troppe cose che non gli ho detto.


Riku si fermò, il fiato sospeso. Cosa aveva da dirgli Sora? Non era altro se non determinato e alla fine il suo scopo lo aveva raggiunto, però non gli aveva detto nulla di particolare al loro ritorno a casa.
Sora era stato sempre un libro aperto per lui, ma era evidente che il suo viaggio aveva cambiato qualcosa in lui.
Riprese a sfogliare quello che era a tutti gli effetti un diario di viaggio, facendo attenzione ai foglietti sparsi che avevano iniziato a comparire tra le pagine, insieme ad altre cose: fiori, foglie, disegni persino.


Giorno 10 - Twilight Town
Dimenticare è spaventoso. Terrificante. Non l’ho detto a Paperino e Pippo, ma il solo pensiero di perdere i miei ricordi, ogni momento che mi ha portato a dove sono ora, a quello che sono, mi fa paura.
Ho perso un intero anno dormendo. Perché avevo dimenticato tutto il resto.
Come ho potuto dimenticare Kairi? Come ho potuto dimenticare i miei sentimenti per Riku? O sostituirli con qualcos’altro?
Ora per contro ho dimenticato gli avvenimenti che mi hanno portato a finire in un uovo di vetro e dormire, ma almeno la mia memoria di prima è intatta. Tutti i pezzi sono al loro posto.
Sono certo di ricordare tutto. E so che il prossimo passo è trovare Riku, trovarlo e tornare a casa insieme.
Perché vederlo quei pochi istanti e poi lasciarlo di nuovo al di là di quella maledetta porta è stato orribile.



Un gelo profondo si impadronì del corpo di Riku, calando come un velo che lo coprì dalla testa alle dita dei piedi.
“Sora… tu…”
Frenetico girò le pagine, scorrendo le date e i luoghi, finché non arrivò al giorno del loro ritorno.


Giorno 50 - Casa
Siamo tornati.
Siamo tornati insieme. Ce l’abbiamo fatta, ancora non mi sembra vero!
Siamo tornati, ma io non sono più lo stesso. Riku non è più lo stesso. I miei sentimenti per lui non sono cambiati, anzi. Sono diventati più forti, sbattono contro le pareti del mio cuore con tanta insistenza da far male, ma non posso dirglielo.
Sento che non è il momento. Non è giusto. Non voglio rovinare la pace che abbiamo appena ritrovato. Non posso fargli questo.



Una lacrima era scivolata in silenzio dall’angolo di un occhio, ma Riku non se ne preoccupò.
Ricordava bene il proprio stato d’animo al loro ritorno sull’isola. Dopo essere naufragati al Margine Oscuro, non si riteneva più degno di tornare al Regno della Luce. Ma Sora si era rialzato per entrambi, lo aveva preso per mano e portato a casa perché non poteva andare diversamente. Avrebbe atteso con lui su quella spiaggia buia pur di non abbandonarlo. Sora si era preso cura di lui, tacendo i propri sentimenti per non dargli disagio.
“Sei un idiota…” Singhiozzò Riku, sfogliando di nuovo le pagine con fare febbrile.


Ultimo giorno - Radiant Garden
Se stai leggendo questa pagina significa che non ho avuto il coraggio di parlare. Che ho voluto aspettare il momento migliore, ma forse ho atteso troppo.
Perché se stai leggendo queste parole, vuol dire che la guerra è finita e che io non sono lì con te.
Ti starai chiedendo perché non te l’ho detto prima, quando avevamo tempo, ma la verità è che non volevo ancorarti a me. Non so cosa mi accadrà domani, ma so che il mio amore per te non perirà con me.
Perdonami se puoi.
Ti amo Riku.



L’ultimo dei Maestri del Keyblade cadde in ginocchio, stringendo al petto quel taccuino sgualcito. Urlò tra i singhiozzi, fregandosene di chi avrebbe potuto sentirlo, per dare sfogo alla rabbia, all’impotenza e al dolore che gli stringeva il cuore in una morsa ferrea.
“Sei un maledetto idiota, Sora… Perché…”
 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Liberty89