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Autore: ciosa82    24/02/2023    2 recensioni
Sequel di "La spia del Karasuno", di cui consiglio la lettura, inizia dall'episodio dell'anime dal titolo "Il terzo giorno".
La ripartenza dopo la sconfitta mi è piaciuta molto ed ho pensato di raccontare alcuni momenti della storia attraverso il punto di vista della giovane Yoshiko e non solo.
Nata come one-shot ho deciso di proseguire questa storia tra il senpai Sugawara e la sua primina.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Karasuno Volleyball Club, Kiyoko Shimizu, Koushi Sugawara, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La spia del Karasuno - varie ed eventuali'
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I SEGNALI DELL’ALZATORE

Pranzare insieme a Sugawara, Sawamura e Azumane era così interessante che Yoshiko i giorni successivi ha ampliato l’invito anche a due sue nuove amiche così oggi ad un tavolo si trovano le primine con i senpai del terzo anno e a quello dietro di loro si sono posizionati in modo strategico Nishinoya, Tanaka e i loro compagni del secondo anno. Yoshiko però non sembra a suo agio come al solito e anche le sue amiche mangiano con la testa bassa guardandosi in modo imbarazzato.
“Nishimoto ti senti bene?” le chiede Daichi seduto di fronte a lei visibilmente preoccupato, non ottiene risposta però gli indica di voltarsi per scoprire il motivo: Nishinoya e Tanaka stanno fissando lei e le sue amiche con sguardo molto interessato e per nulla rassicurante.
Il volto del capitano inizia ad oscurarsi, i due colti sul fatto cercano di guardare altrove facendo finta di nulla ma l’esplosione è in arrivo: “Volete smetterla voi due? Possibile che non vi sapete comportare da persone normali e dovete spaventare ogni ragazza che passa?” lentamente Daichi ritorna calmo e inizia a grattarsi la testa mortificato “Scusateli ragazze, non è colpa nostra se sono fatti così… però Nishimoto potevi dirmelo subito! Se vi danno fastidio basta che mi avvisi e LI SISTEMO IO.” Alza la voce per farsi sentire dai colpevoli che, nel frattempo, si sono trasformati in due angioletti con tanto di aureola.
“Hai ragione Sawamura e ti ringrazio ma dovrei disturbarti spesso temo…” gli risponde Yoshiko titubante.
“Nessun disturbo, quando c’è di mezzo uno dei miei giocatori che potrebbe mettersi nei guai preferisco saperlo per primo. E poi pensavo di essere stato chiaro sul fatto che devono stare alla larga soprattutto da te.” Le risponde con un sorriso rassicurante che viene subito ricambiato calorosamente dalle tre ragazze.
Sugawara osserva tutta la scena in silenzio ma la primina sente il suo sguardo addosso come se stesse studiando il suo comportamento mentre continua a chiacchierare tranquillamente con Daichi.

Finito di mangiare Koshi accompagna le ragazze e finalmente si ritrova solo con Yoshiko in corridoio vicino alla finestra aperta da cui entrano un leggero venticello che smuove i capelli sciolti della ragazza e un raggio di sole che illumina i suoi occhi rendendola ancora più carina del solito.
“Suga, anche tu sei strano oggi, hai parlato pochissimo e non credo che il tuo problema sia Nishinoya.” butta lì sistemandosi i capelli con un mano mentre tiene l’altra sul parapetto della finestra tiepido.
“E’ che devo togliermi un dubbio ma non è facile…”
“Se posso aiutarti, ti ascolto volentieri.” Cerca di rassicurarlo vedendolo per la prima volta così titubante.
“Infatti riguarda te…” fa un sospiro profondo “Yoshiko ti interessa Daichi?” le chiede tutto d’un fiato e resta ad aspettare la risposta.
“Scusa, ho capito bene?” si mette a ridere ma poi, voltandosi, vede la sua faccia seria e si ferma di colpo.
“Sono molto serio perché ridi?” la fissa.
“Perché non ha senso! Io rispetto e ammiro Sawamura come faccio con la senpai Shimizu perché li trovo dei modelli di riferimento per imparare a rapportarmi con gli studenti più grandi, nient’altro. E poi, scusami, ma come alzatore esperto e bravo osservatore pensavo che fossi in grado di riconoscere i segnali in campo ma… anche nella vita.” Lo punzecchia rivolgendo di nuovo lo sguardo al cielo.
“I segnali delle ragazze non sono così facili da codificare, credimi.” Le sussurra avvicinandosi ed inizia a sfiorarle il dorso della mano con la punta delle dita. Yoshiko resta immobile ascoltando i battiti del suo cuore accelerare e Koshi vede le sue guance arrossire ma, quando sta finalmente per prenderle la mano, suona la campanella. “Dobbiamo andare in classe comunque hai ragione, i segnali funzionano anche fuori dal campo devo solo studiarli meglio.” Le sorride malizioso mentre si avvia verso le scale.
La ragazza si mette la mano sul cuore e rivive tutta la scena. “È geloso e mi stava per prendere la mano… stavolta non me lo sono sognata.”  Sussurra tra sé e sé andando in classe.

Finito l’allenamento Sugawara si cambia in fretta e raggiunge la palestra del club di ginnastica, si affaccia alla porta e vede Yoshiko stupenda col suo body attillato nero impegnata alla trave. Resta incantato dalla scioltezza con cui si muove con eleganza facendo salti e spaccate su uno spazio di forse 10 centimetri e da come sorride sempre felice anche durante il movimento più complicato senza perdere la concentrazione. Conclude l’esercizio scendendo con un lungo salto, si inchina di fronte ad una giuria invisibile e lo raggiunge con gli occhi che brillano.
“Ciao, hai già finito?”
“Si, domani c’è quell’amichevole perciò il mister ci ha mandati via prima. Sono rimasti solo Kageyama e Hinata come al solito.”
“Ho finito anch’io per oggi, mi cambio e arrivo.” E sparisce velocemente come era arrivata.
Suga resta ad aspettare in cortile, se la ritrova accanto dopo poco e si incamminano.
“Sei davvero bellissima durante quell’esercizio… adesso capisco perché sei già stata due volte ai nazionali. Sei diversa dalle altre ginnaste.”
“La mia allenatrice delle medie diceva che sono diversa perché, a causa della mia timidezza, riesco ad estraniarmi da tutto e divertirmi come se fossi sempre sola, pensa che non sento neanche il pubblico soprattutto quando faccio la trave e il corpo libero che sono le mie specialità.”
“Sono sicuro che entrerai nel club e io ti appoggerò tanto Shimizu ha trovato una nuova manager.”
“Davvero? Sono contenta che ce l’abbia fatta! E… com’è questa ragazza?” chiede osservando la reazione con la coda dell’occhio.
“E’ del primo anno ma è più timida e impaurita di te, quando ha visto Azumane pensavo che volesse scappare via.”
“Capirà presto che è un gigante buono e fisicamente com’è?”
Koshi si ferma un attimo consapevole che di dover misurare bene le parole per non ritrovarsi nei guai. “Ecco, è normale… cioè non si nota come Shimizu e poi, rispetto a te, sembra ancora alle medie… diciamo che deve ancora crescere.” Risponde pesando ogni parola ed inserendo lunghe pause. “Sei più tranquilla?”
“Io sono sempre tranquilla e sono anche arrivata casa. E poi sei libero di conoscere altre ragazze, non c’è niente di male…” controbatte guardando il portone per non mostrarsi gelosa ma basta che lui inizi di nuovo ad accarezzarle la mano per bloccarla e farle sentire le guance prendere fuoco.
“Io, da un po’ di tempo, non mi sento tanto libero però mi va benissimo così…” le sussurra dolcemente intrecciando le dita con le sue mentre anche il suo cuore aumenta i battiti “e poi sto iniziando solo ora a capire chiaramente come usare certi segnali ed è molto interessante.”
Di colpo il portone si apre e i due si allontanano vedendo comparire il signor Nishimoto: “Yoshiko, è tardi entra subito in casa! Grazie Sugawara, per fortuna ci siete tu e Shimizu che la accompagnate sempre quando fa buio, lei sarebbe così incosciente da tornare da sola.”
“Si figuri signore, lo facciamo volentieri.” Si inchina, saluta e torna a casa con un sorriso nuovo stampato in faccia.

Yoshiko sale in camera e appoggia il borsone. Poi prende il cellulare, si sdraia sul letto cercando in rubrica “Sugawara” e inizia a scrivergli un messaggio.
Y: “Sai, anch’io non mi sento tanto libera ma adesso sì che mi va benissimo così… i nuovi segnali dell’alzatore funzionano.
S: “Sei la prima ragazza che mi fa sentire così… così strano perciò preparati perché probabilmente sbaglierò, sarò impacciato e insicuro ma dammi tempo e spero di stupirti.
Y: “Sbaglierò sicuramente anch’io, tranquillo, e gli altri difetti già li sai… e comunque riesci già a stupirmi quasi ogni giorno. A domani.
S: “La tua timidezza sulla trave diventa la tua forza e, quando ne avrai bisogno, adesso ci sarò io a tenerti per mano. A domani.
 

Rieccomi! Alla fine mi è venuta voglia di dare un seguito al primo capitolo, nato come one-shot, e portare avanti questo rapporto tra il senpai Sugawara e la sua primina.
Koshi finalmente si accorge che, quella tenera amicizia nata per aiutarla ad inserirsi e proteggerla, sta diventando altro perché si ritrova ad essere geloso perfino del suo amico Daichi però ora deve capire come muoversi in questa situazione. L’universo femminile è complesso e, come gli spiega Yoshiko, soprattutto con una persona timida e insicura come lei è importante saper leggere i segnali e rispondere sempre nel modo giusto.
In questo capitolo ho messo miele a fiumi ma credo che Sugawara fuori dalla squadra abbia le stesse paure e ma anche gli stessi momenti di lucidità che ha quando gioca e sia naturalmente predisposto ad usare molto l’empatia, l’osservazione e i segnali del corpo.
   
 
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