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Autore: Marlena_Libby    25/02/2023    4 recensioni
Come fu che Crilin e C18 cominciarono a uscire insieme
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Crilin | Coppie: 18/Crilin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Quel giorno Crilin stava effettuando delle consegne su un furgoncino.
Si trattava di un lavoro occasionale, per racimolare qualche soldo dato che Muten passava tutto il tempo a leggere i suoi giornalacci senza fare niente.
In realtà avrebbe potuto anche fare a meno del furgone per effettuare le consegne; era abbastanza forte per trasportare tutto il contenuto in volo, ma il regolamento dell'agenzia per contratto lo rendeva responsabile anche del mezzo di trasporto.
Perciò doveva rassegnarsi e guidare quel lento furgone mezzo scassato sull'autostrada deserta.
Un signore di mezza età in bicicletta lo sorpassò ridendo: - Attento, giovanotto! Rischi di sfondare il muro del suono!
- Persino una lumaca andrebbe più veloce di questo macinino! - sospirò Crilin.
Come se non bastasse a un tratto il motore smise di funzionare, lasciandolo in panne.
- Ci mancava solo questa!
Scese per controllare il danno, ma si rese conto immediatamente di non essere in grado di aggiustare quel catorcio.
Per un attimo considerò l'idea di alzarsi in volo con tutto il furgone, quando all'improvviso una voce femminile sarcastica lo salutò: - Ciao, pelatone!
Crilin si voltò di scatto sgranando gli occhi per la sorpresa: - C18! Cosa ci fai qui?
- Passavo per caso. Ti ho visto dall'alto e ho pensato di salutarti - disse la ragazza. Poi, notando il macinino, chiese: - Ti sei messo a vendere rottami adesso?
- È il furgone dell'agenzia. Dovrei guidarlo fino alla Città del Sud, ma non riesco a far ripartire il motore.
- Aspetta, fammi dare un'occhiata - disse C18 aprendo il cofano del camioncino.
- Ci capisci davvero qualcosa? - chiese Crilin perplesso
Lei gli lanciò un'occhiataccia: - Ehi, tappetto, ti ricordo che sono un androide! Conosco i congegni meccanici come le mie tasche!
- Scusami, non ti volevo offendere!
Con abile competenza C18 strinse i bulloni allentati e lubrificò generosamente gli ingranaggi danneggiati.
- Ecco fatto. È una riparazione provvisoria, ma ti farà arrivare a destinazione - disse pulendosi le mani con uno straccio.
- Non so come ringraziarti!
- Beh, che ne dici di darmi un passaggio visto che vai alla Città del Sud?
- Volentieri, ma...
- Avresti il coraggio di lasciare una signorina sola in mezzo alla strada?!
- No, no, certamente! Anzi, accomodati!
C18 si sedette sul posto accanto al guidatore e il furgoncino ripartì lentamente lungo l'autostrada.
- Davvero, non pensavo ti andasse bene viaggiare a bordo di questa carretta! - disse a un certo punto Crilin.
- È solo che, potendo scegliere, preferisco farmi trasportare. Sono pur sempre una signora dopotutto!
- Ti sono molto grato! Mi hai risolto un mare di guai con il titolare dell'agenzia! Ti offrirei qualcosa, ma... Voi androidi potete anche mangiare?
- Guarda che, anche se il nostro cervello è di base meccanica, i nostri corpi sono pur sempre quelli di comuni esseri umani! Possiamo bere, mangiare e dormire come chiunque altro!
- Beh, se è così, che ne dici di una sosta al fast food?
- Se offri tu, volentieri.
- Allora andiamo!

Crilin non riusciva a credere ai suoi occhi: quando C18 aveva chiesto che le venisse portato tutto il menù, aveva pensato che scherzasse, invece era riuscita in pochi minuti a mangiare da sola più di 80 hamburger farciti e adesso stava esaminando la carta dei dessert.
Crilin notò che, nel mangiare i panini, non si era accorta di essersi schizzata la guancia con del ketchup.
- Ehm... Hai una macchiolina di...
Nonostante i gesti imbarazzati per indicarle dove si era macchiata, l'androide parve non capire.
Crilin allora allungò la mano con un tovagliolino e le pulì la guancia: - Ecco fatto.
C18 rimase senza parole: il semplice gesto di Crilin faceva parte di un tipo di attenzioni che non era abituata a ricevere.
Nonostante tra di loro ci fosse una differenza energetica abissale, il giovane la trattava sempre con grande delicatezza e cortesia e lei cominciava ad apprezzare questo lato del suo carattere.
- Allora? Hai già scelto il dolce? - chiese lui.
Lei esitò, ricordando che il conto avrebbe dovuto pagarlo lui.
- Sei sicuro di potertelo permettere?
- Ma certo, non ti preoccupare! Puoi prendere tutto quello che vuoi!
- Scusa, mi è passato l'appetito.
Senza insistere oltre, Crilin si affrettò a saldare il conto e le corse dietro prima che se ne andasse.
- Aspetta, ho forse detto qualcosa di sbagliato?
- Proprio non capisci, vero?! - sbottò lei seccata. - Non c'è bisogno che tu sia sempre così premuroso nei miei confronti! Non ho mica detto che accetto i tuoi patetici tentativi di farmi la corte!
- No, no, questo lo so bene! - disse lui mortificato. - È solo che... Mi dispiace, pensavo solo ti facesse piacere!
C18 strinse le dita a pugno, sollevò l'altra mano e gli mollò uno schiaffo.
Crilin cadde a terra, massaggiandosi la guancia e la guardò sconvolto: - Ma perché mi hai picchiato?!
- Devi smetterla di essere sempre così accondiscendente! - esclamò furibonda. - Ti ho appena dato uno schiaffo! Se sei un uomo, dovresti reagire! O hai intenzione di restartene lì seduto come uno stupido?!
- Ma non capisco, io...
- È così che fai di solito?! Ti lasci prendere a pugni senza reagire?! Che razza di uomo sei?!
Improvvisamente Crilin cambiò espressione: - Ehi, aspetta un attimo, cosa vorresti insinuare?!
- Non insinuo niente, è la verità! Sei uno smidollato che si fa prendere a schiaffi da una donna e non dice nulla!
Crilin era così stufo di quell'atteggiamento che senza pensarci assestò anche lui una sonora sberla a C18, e la ragazza accusò il colpo in pieno volto.
Lui pensò che lo avrebbe ucciso per quello, ma invece lei si scostò la ciocca di capelli dal volto e cambiò la sua espressione dura in un sorriso soddisfatto.
- Sapevo che non mi avresti delusa! Non sarai un granché riguardo a statura, ma sei comunque un guerriero, dico bene?
- Un momento, quindi mi hai provocato di proposito?!
Lei allungò le mani e lui chiuse gli occhi, temendo un'altra sberla, ma invece lei lo abbracciò e gli stampò un tenero bacio sulle labbra. Un soffio dolce e tiepido, proprio come Crilin aveva sempre immaginato.
- Sei un gran bravo ragazzo Crilin, ma devi farti rispettare di più. Non devi pensare che io sia speciale solo perché sono più forte di te. Capisci che intendo?
- Sì, io... Credo di sì - mormorò lui arrossendo.
- Magari la prossima volta, invece di affidarci al caso, potresti chiedermi un appuntamento! - scherzò lei.
- D... DAVVERO?!
- Certo! Facciamo che la prossima volta offro io!
Entrambi scoppiarono a ridere.
Quello sembrò essere l'inizio di qualcosa di speciale.
   
 
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