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Autore: Babbo Dark    01/03/2023    0 recensioni
Nel cuore della California, circondata dalla riserva e dal mare, si trova una città speciale; Beacon Hills sorge in un luogo assolato e pacifico ma quello che la caratterizza maggiormente non sono i luoghi turistici né il buon cibo ma una famiglia straordinaria: gli Hale. Grazie ai loro talenti, ogni membro della famiglia Hale ha ricevuto in dono un talento e la possibilità di essere dei licantropi stabili e perfetti, capaci di proteggere e aiutare la città e tutti i cittadini; tutti gli Hale sono speciali, tutti quanti, tranne Eli...
Unico membro del Branco e della famiglia a non avere un talento, si ritroverà a vivere un'avventura avvolta dal mistero e dai dubbi con il solo scopo di salvare la magia, il miracolo e la sua famiglia perché sì, Eli potrà anche essere l'unico licantropo Hale a non avere un talento ma non ha alcuna intenzione di voltare le spalle alla propria famiglia.
[Sterek]; [Omegaverse]; [Song-Fic]; [Cross-Over]; [SterekInDisney]
Genere: Angst, Avventura, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Famiglia Hale, Stiles Stilinski, Talia Hale
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sterek in Disney... '
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Note iniziali: non ci credo che sto pubblicando una nuova “SterekInDisney”, sembra passata un’eternità da quando conclusi “Il più bello e il più raro di tutti…” e devo dire che mi è mancato moltissimo questa tipologia di storia; ora, prima di lasciarvi al capitolo è necessario fare una premessa molto doverosa.

Come detto nelle note, questa è un’Omegaverse per un motivo fondamentale: mi era impossibile rendere Eli un figlio biologico di Stiles e Derek; certo, potevo mettere in mezzo pozioni e robe varie (come riti, incantesimi, sogni, eccetera) ma alla fine che esistono a fare le Omegaverse se non per questo? Quindi sì, la storia tratta quelle tematiche ma sono del tutto marginali; quindi niente calori, corteggiamenti, disparità Alpha/Omega. Niente di tutto questo.

Per seconda cosa, devo parlare un attimo dei protagonisti; ora, inizialmente volevo rendere al centro dell’attenzione l’intera famiglia Hale ma dopo un attimo di studio (sia della fanfiction che del film stesso) mi sono reso conto che era impossibile farlo. Ragazzi, “Encanto” ha tipo 11 personaggi principali e solamente 2 di questi non hanno avuto chissà che partona nel lungometraggio (e mi riferisco ovviamente a Dolore e Camilo); dopo un’attenta analisi ho deciso di stravolgere completamente il Branco Hale (tipo che ho eliminato Laura, duh!) inserendo i personaggi della serie TV.

Quindi troverete cose come Scott che è figlio di Derek e Stiles.

So che non è una cosa molto carina da fare, soprattutto perché potevo inventarmi di sana pianta dei nuovi personaggi, ma ci tenevo a utilizzare i nostri cari lupacchiotti (E le banshee E gli umani – cit.) quindi sì, lettori avvisati e mezzi salvati; qui sotto troverete un breve elenco di tutti i protagonisti nelle loro nuove famiglie.

Detto ciò vorrei dire un’ultima cosa: questo è, ovviamente, il prologo; conto di aggiornare mercoledì prossimo e poi ogni due settimane perché la storia è ancora in corso di scrittura (volevo terminarla ma non ce l’ho proprio fatta ad aspettare ^^”), una volta conclusa credo che passerò ad aggiornarla una volta a settimana come sempre.

Infine ecco a voi l’elenco.
  1. Cora e Isaac
  • Aiden;
  • Ethan;
  • Allison;
  1. Derek e Stiles
  • Lydia;
  • Scott;
  • Eli;
 
Credo di aver finito, quindi vi auguro una buona lettura e ci vediamo sotto!
 
 
Babbo Dark
 



ENCANTO
Capitolo 01: Prologo – Rendi onore al tuo Branco
 


Il costante ticchettio dell’orologio appeso alla parete riecheggiava nella piccola camera da letto, accompagnando lentamente i costanti ma accelerati battiti del piccolo occupante; lì fuori, poco oltre le alte colline che avvolgevano e proteggevano la città, il Sole iniziò lentamente a calare tingendo il cielo di un caldo e rassicurante arancione mentre le prime stelle iniziavano a fare capolino sulla volta celeste. Un sospiro abbandonò la gola del bambino, intento a stropicciarsi malamente i bordi dell’elegante camicia bianca, e lanciò uno sguardo verso il gigantesco albero che primeggiava nel cortile interno alla Villa; apparentemente immobile, in completo distacco verso il caos che primeggiava in tutta la città e la cacofonia di voci che da quella mattina non aveva smesso un attimo di riecheggiare nell’aria, il Nemeton faceva oscillare pigramente i giganteschi rami ridisegnando le ombre che decoravano i pavimenti del cortile.

Eli sospirò nuovamente e deglutì, aveva atteso impazientemente quella dannata serata eppure quando questa giunse desiderò ardentemente faro un salto nel futuro di una singola, dannatissima settimana; insomma, due giorni prima aveva compiuto dieci anni e ora, quando la Luna avrebbe raggiunto il massimo del suo splendore, avrebbe finalmente ottenuto il suo talento. Nel corso della sua breve vita si chiese più volte quale dono gli sarebbe stato concesso dal Nemeton, immaginandosi mentre allungava il proprio corpo come Rufy o modificava i tratti del volto come Tonks; solamente due settimane prima suo cugino Aiden era stato benedetto con l’abilità di cambiare aspetto a proprio piacimento, cosa che lo divertiva enormemente spingendolo a prendere il posto di chiunque solamente per tendergli un qualche scherzo idiota, e tutta la città si era riversata all’interno della sua stanza. Ricordava ancora come si sentì nell’osservare l’enorme distesa di pareti bianche, ornate da quelli che sembravano dei dipinti a olio raffiguranti lo stesso Aiden e da una quantità apparentemente infinita di specchi.

‘Le camere rispecchiano la persona e il proprio talento, ci aiutano a non perderci né a dimenticarci di noi stessi; non siamo il nostro talento, quello è un bonus, noi siamo noi stessi e basta…’ gli aveva spiegato suo padre quella stessa sera, dopo averlo accompagnato a letto, e da allora non aveva fatto altro che immaginare la sua nuova camera; era quasi stanco di quelle quattro mura verdi, decorate con tutti i disegni che lui e i suoi cugini avevano appeso al muro quando ancora la occupavano, ora voleva la sua stanza che rispecchiasse il suo talento e la sua persona. Sì, Eli Hale non vedeva l’ora di entrarci per la prima volta ed esplorarla da cima a fondo ma voleva anche passare quella dannata cerimonia che gli stava quasi provocando un attacco di panico; sollevando un attimo lo sguardo sullo specchio ovale posto nell’angolo, il piccolo poté vedere le proprie iridi variare quasi costantemente dal castano all’oro. Un fastidioso strap provenne dalle sue mani e fu con tutta la paura del mondo che abbassò lo sguardo, ritrovandosi a fissare i fori che gli artigli avevano provocato nel tessuto.

Un secco bussare lo costrinse a sobbalzare visibilmente, allontanando di scatto le mani dal danno, e fu solamente con qualche attimo di ritardo che riconobbe il profumo di lavanda tipico della nonna; pochi secondi dopo, infatti, il volto sorridente di Talia fece capolino dallo stipite. La donna indossava il suo classico abito da cerimonia, come lo chiamava lui; un lungo vestito viola scuro sulle cui balze erano state cucite delle farfalle interamente nere e ornato qui e lì d qualche fiore bianco.

Eli sorrise, non perdendosi con la coda dell’occhio l’elegante movimento del ramo che, intrufolatasi nella stanza da una delle tante fessure, iniziò a muovere attentamente e meticolosamente i vari oggetti sistemati sulle mensole fino ad afferrare saldamente la sveglia per poi spostarla sul comodino, avendo cura di ruotarla per permettere ai due mannari di fissare attentamente le lancette.
 
 

«Nervoso, cucciolo?» sussurrò dolcemente sua nonna, entrando finalmente in stanza e permettendogli di osservare attentamente l’oggetto che stringeva in mano; apparentemente era una semplice candela bianca, decorata con delle farfalle di cera color oro, ma Eli sapeva perfettamente che quella candela era tutto fuorché ordinaria. Deglutendo e riportando lo sguardo sulla nonna, prese un profondo respiro e annuì, deglutendo nuovamente subito dopo «È normale, cariño mìo…» disse sedendosi elegantemente sul letto, voltandosi per poterlo osservare attentamente «Anche il tuo papà era nervosissimo il giorno della sua cerimonia…» aggiunse sollevando le spalle.

«Davvero?» bisbigliò leggermente sconvolto, sollevando appena le sopracciglia e facendola ridacchiare; il suo papà era così imperturbabile, sembrava come se niente e nessuno potesse scalfirlo e sapere che proprio lui, tra tutti, si fosse ritrovato nella sua stessa situazione, in quella stessa stanza, lo fece sentire più leggero.

«Davvero.» rispose semplicemente Talia «Vedi, mi vida, questa cerimonia è importantissima…» aggiunse facendosi immediatamente più seria, portandolo ad annuire «Non serve solamente per ottenere il proprio talento, serve per ricordare il passato; non dobbiamo dimenticarlo, non possiamo dimenticarlo, e questa cerimonia ci serve per riportare alla mente il sacrificio fatto dal tuo abuelo tanti e tanti anni fa.» disse sospirando tristemente, il corpo avvolto da un alone di tristezza; Eli annuì nuovamente, intristendosi «Quando ci lasciò…» continuò poco dopo Talia, schiarendosi la gola un paio di volte «La nostra famiglia è stata benedetta con un miracolo, questa candela magica!» disse osservando innamorata la fiamma eterna che bruciava sullo stoppino, riportando il piccolo a fissare il proprio sguardo su quell’oggetto apparentemente insignificante «Ci ha protetto e guidato, permettendoci di scoprire il Nemeton…» immediatamente il lungo ramo spoglio, che fino a quel momento era rimasto immobile alle spalle del bambino, iniziò a contorcersi e a oscillare energeticamente portando la donna a ridere di gusto «Sì, sì Nemeton!» esclamò sorridente «Anche tu sei felice, lo so!» aggiunse.

«Nonna…» sussurrò Eli, abbassando appena lo sguardo e tornando a torturare l’orlo della sua camicia «E… E se…» deglutendo, il cucciolo chiuse gli occhi e scosse il capo come per scacciare un brutto pensiero; sobbalzò quando sentì la calda mano della donna posarsi dolcemente sulle sue spalle «E se non ricevessi alcun talento?» domandò infine, sconvolto da quel pensiero che sembrava essere entrato a gamba tesa e con una violenza disumana nella sua mente; Talia però sorrise, carezzandogli la schiena in cerchi sempre più alti, scuotendo delicatamente il capo.

«Non accadrà…» disse avvicinando il proprio naso a quello del cucciolo, illuminando le iridi di rosso e spingendolo a imitarla «Tu sei un Hale e come tutti i membri della nostra famiglia, del nostro Branco…» aggiunse divertita, non staccandosi dal nipote «Renderai onore a tutti noi!» esclamò divertita «E tra un'ora staremo tutti mangiando le empanadas preparati da tuo padre nella tua nuova stanza…» Eli sorrise appena.

«Grazie nonna.» bisbigliò dopo qualche attimo di silenzio «Renderò onore al Branco!» disse con tono più convinto, facendo sorridere orgogliosa la donna; la sveglia posta sul comodino trillò allegra, accompagnando i movimenti fulminei ed eccitati del ramo, costringendo i due mannari a separarsi.

«Sì, sì Nemeton! Sta per iniziare la cerimonia!» rise Talia prima di alzarsi, afferrando saldamente la manina umida di sudore del piccolo per poi accompagnarlo fuori da quella stanza, la sua stanza d’infanzia.
 

 
Sentiva il costante vociare della cittadina, riunita per l’occasione e pronta a festeggiare il suo prossimo nuovo talento, mentre il delizioso odore di cibo portava il suo stomaco a brontolare cupamente a causa della nausea provocatagli dalla tensione; Eli prese un profondo respiro e attraversò rapidamente i lunghi corridoi della Villa, venendo illuminato di volta in volta dalle lanterne decorative che quella stessa mattina suo zio Isaac aveva appeso per tutto il perimetro interno della villa. Quando finalmente entrarono nell’immenso salone periferico, che gli avrebbe permesso di sistemarsi al meglio il vestiario e calmare il lupo prima di procedere con la cerimonia, sorrise venendo i suoi padri bisticciare come loro solito.
 
 

«ELI!» esclamò suo padre, scattando sul posto per poi inginocchiarsi e abbracciarlo strettamente, baciandogli dolcemente la guancia paffuta «Il mio lupacchiotto tutto speciale!» aggiunse cullandoselo un poco e facendolo ridacchiare.

«Andiamo Stiles, lascialo respirare…» sussurrò il suo altro padre, accovacciandosi e sorridendogli dolcemente «Pronto campione?» disse carezzandogli la testa e scompigliandogli ancor di più i capelli disordinatissimi.

«Sì.» rispose Eli, facendo saettare lo sguardo sui suoi genitori.

«Nessuna pressione cucciolo, vero Der?» domandò Stiles fissando il marito e facendolo annuire.

«Vada come vada questa sera, tu resterai sempre e comunque il nostro cucciolo speciale e pieno di talenti.» aggiunse Derek; Eli sorrise e annuì nuovamente «Ti aspettiamo sull’impalcatura, vicino alla tua futura stanza.» i due si sollevarono, solamente dopo che Stiles ebbe stritolato per qualche altro secondo il piccolo, e alla fine uscirono permettendogli di rimanere da solo con i propri pensieri e il cuore che correva fin troppo velocemente.
 
 

Udì solo parzialmente il discorso fatto da sua nonna, troppo teso per potersi concentrare su qualsiasi altra cosa che non fosse il proprio lupo interiore, e fu quasi con un urlo disperato che Eli vide le pesanti porte in mogano spalancarsi davanti ai suoi occhi per permettergli, finalmente, di osservare il cortile addobbato; un lungo ed elegante tappeto rosso si estendeva ai suoi piedi, percorrendo tranquillamente tutto lo spiazzo fino a salire i gradini che lo avrebbero condotto su quella dannata impalcatura circolare che circondava lo spesso tronco del Nemeton.

Una gigantesca triskele dorata faceva bella mostra di sé sulla superficie ruvida della corteccia, sembrando quasi che stesse levitando di qualche centimetro da essa, mentre i lunghi e nodosi rami del Nemeton oscillavano pigramente al leggero alito di vento che aveva iniziato a soffiare sulla loro Villa; quando finalmente le luci si fecero soffuse, e due fari vennero puntati sul protagonista di quella serata, Eli prese un profondo respiro e incastrò il capo tra le spalle prima di iniziare a camminare nervosamente sul tappeto.

Sentiva gli sguardi dei cittadini sul proprio corpo, poteva sentire i vari bisbigli di tutti loro, ma soprattutto riusciva a vedere la commozione e l’orgoglio che tirava il volto di sua nonna e rendeva umidi gli occhi dei suoi genitori; lentamente e cautamente, iniziò a salire le scale tenendo lo sguardo puntato sulla triskele e alla fine, liberando un respiro che non si era reso conto di star trattenendo, arrivò davanti a sua nonna.

Avrebbe tanto voluto essere più padrone di sé per riuscire a capire, a comprendere, le parole sussurratogli dolcemente dalla donna ma l’unica cosa che riuscisse a sentire in quel momento era il battito forsennato e assordante del suo cuore che non voleva assolutamente placarsi; meccanicamente posò le mani sulla candela, annuendo a qualche domanda postagli, e solo alla fine riuscì a sollevare nuovamente gli occhi sul Nemeton.

Lentamente, dopo aver stropicciato nuovamente e per l’ultima volta la camicia, Eli si avvicinò al tronco e posò finalmente le sue mani sulla ruvida corteccia.

Un ansito spezzato riecheggiò nelle gole di tutti, accompagnato da un singhiozzo disperato.
 
 


Note finali: ed eccoci qui alla fine di questo piccolo prologo; nella mia mente, gli Hale sono di origine messicana e per questo ogni tanto potrete sentire dei termini spagnoleggianti. Tutta la vicenda di “Encanto” è ambientata in Colombia, avevo pensato di fare la stessa cosa ma alla in ogni “SterekInDisney” ho cambiato più di qualcosa e quindi…

Vi piace il nostro protagonista? Sapete, ho sempre pensato a dei Classici in cui protagonisti si mettessero insieme ma poi sono rimasto folgorato da questo splendido film animato che nel giro di pochissimo tempo è arrivato ad occupare la top tre dei miei film Disney preferiti.

Spero che questo prologo vi sia piaciuto; non temete per la lunghezza, man mano che la storia prosegue diventeranno più corposi (il quinto capitolo è di tipo 19 pagine. Duh!) ma giunti a questo punto vi saluto perché domani il sottoscritto ha il turno di mattina e la sveglia suonerà alle 5. TT.TT
 

Ciao a tutti e alla prossima!
 
 
Babbo Dark
   
 
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