Anime & Manga > Bungou Stray Dogs
Ricorda la storia  |      
Autore: LorasWeasley    03/03/2023    1 recensioni
5+1 [soukoku]
"Cinque volte in cui Chuuya non ha capito cosa intendessero i colleghi di Dazai e la volta in cui l’ha fatto."
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Chuuya Nakahara, Osamu Dazai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A muffin12 che mi ha riportato in questo fandom stupendo



 
5+1 Chuuya & Dazai

Cinque volte in cui Chuuya non ha capito cosa intendessero i colleghi di Dazai e la volta in cui l’ha fatto.
 
1.
Mori l’aveva sempre mandato nelle missioni più importanti, quelle più difficili da svolgere, quelle dove sapeva che il suo potere sarebbe stato utile.  Alla fin fine, Chuuya era un dirigente della Port Mafia e lui stesso non si sarebbe aspettato diversamente.
Quel giorno, invece, Mori lo mandò in una missione strana: all’agenzia di detective per parlare con il loro capo, Fukuzawa. Non gli disse neanche l’argomento e questo l’aveva abbastanza stranito. Dovevano contrattare qualcosa? Non doveva arrivare lì preparato?
Ma era pur sempre un ordine del suo boss e fu così che, in sella alla sua moto, si diresse verso il palazzo in questione.
Arrivare all’ufficio del capo fu un tragitto breve e, fortunatamente, senza alcun tipo di incontro con sgombri di merda.
-Nakahara, grazie per aver accettato il mio invito, so che sei molto impegnato.
Chuuya corrugò la fronte mentre entrava nella stanza e si toglieva il cappello e il cappotto –è stato il boss a mandarmi.
-Sì certo, gli avevo chiesto io di farlo. Prego siediti, voglio solo parlare con te.
Chuuya era sempre meno convinto di tutta la situazione, ma fece comunque come gli era stato chiesto.
-Immagino che tu sappia i trascorsi che ci sono stati tra me e Mori.
Chuuya strinse lo sguardo, cercando di capire dove voleva andare a parare quella discussione, poi rispose velocemente –Sì.
Fukuzawa annuì –Pensavo che voi due avreste seguito le nostre stesse orme, ma sono stato felice di vedere che siete riusciti a raggiungere quello che noi abbiamo sempre rincorso. Mettere da parte le divergente è segno di crescita e maturità, quindi complimenti a entrambi, spero che possa durare.
Ma voi due chi? Quali divergenze? Di che cazzo stava parlando?
Chuuya non ci stava capendo nulla, ma non poteva passare come un’idiota davanti al capo dell’agenzia che era sempre stata loro nemica (anche se ora avevano una tregua), ci avrebbe perso la faccia. Quindi si limitò ad annuire di nuovo e a ringraziarlo.
Sperò solo che non stesse parlando di qualcosa di importante.
 
2.
E se la conversazione con Fukuzawa fu strana, di sicuro fu velocemente dimenticata quando a Chuuya fu consegnata una mucca. Una mucca vera.
-Che cazzo!?- sbottò quando aprì la porta dopo che avevano bussato.
-E’ un pacco per lei signore, l’abbiamo controllato e non contiene esplosivi né nulla.
Chuuya guardò il suo sottoposto come se fosse completamente deficiente, poi fece presente –Ma è una mucca.
L’uomo annuì dandogli conferma. Una conferma però non era quello che Chuuya cercava, lui voleva solo una risposta alla domanda: perché cazzo hai portato una mucca nel mio appartamento?
Se Dazai centrava in qualche modo li avrebbe chiusi insieme in una stanza per i successivi due giorni.
Prima di andarsene e lasciarlo solo con il pacco, il sottoposto gli consegnò anche una lettera –c’è stata consegnata anche questa.
Chuuya l’aprì in fretta, poi lesse il breve biglietto al suo interno:
 
Ciao ragazzo dal bel cappello!
Scusa se ti faccio questo regalo solo ora, ma l’ho scoperto da poco.
Nel mio villaggio c’è sempre stata la tradizione di regalare una mucca durante il grande evento, quindi ecco qui la tua! Fanne buon uso!
Miyazawa Kenji
 
3.
L’incontro con Yosano, la dottoressa dell’agenzia di detective, non fu strano come gli altri due, ma fu decisamente particolare. Questo perché avvenne fuori dal lavoro, in un bar del centro, di notte. Ed entrambi erano leggermente brilli.
Si scontrarono in mezzo al locale mentre lei stava tornando al tavolo e Chuuya invece si dirigeva al bancone. Il ragazzo corrugò la fronte e ci mise qualche secondo a metterla a fuoco, poi sbottò –Che ci fai qui? Questo è un locale frequentato dalla mafia.
La ragazza rise –Dazai non è l’unico attratto dai mafiosi con i capelli rossi.
-Cosa?
-Cosa?
Chuuya corrugò ancora di più la fronte, la stanza girava leggermente e non riusciva a dare un senso chiaro alle parole che stava ascoltando.
Yosano continuò comunque –E a proposito di Dazai, è una testa di cazzo ma se gli farai del male conosco molti modi per torturare le persone senza ucciderle.
-Gli ho già fatto del male- fece presente Chuuya ricordando tutte le volte in cui si erano picchiati.
Lei rise ancora, poi affermò –Sai cosa intendo- e tornò sulla sua strada.
No. Se proprio doveva essere del tutto sincero, Chuuya non aveva alcuna idea di cosa intedesse.
 
4.
Kunikida Doppo era quel tipo di persona con cui Chuuya non sarebbe mai andato d’accordo. Tuttavia, quando dovevano parlare male di Dazai, i due si comportavano facilmente come se fossero migliori amici da una vita.
E anche quel giorno non faceva differenza. Si erano incontrati per definire gli ultimi dettagli della nuova missione che le due organizzazioni avrebbero svolto insieme, per poi finire a lamentarsi di quanto fosse difficile lavorare con Dazai come partner.
-Comunque- Kunikida si fece serio –so che puoi benissimo difenderti da solo, ma se ti sta minacciando in qualche modo e ti ha costretto a farlo, puoi dircelo e ti aiuteremo a uscirne.
-Ma chi?
-Dazai, ovviamente.
Chuuya strinse gli occhi –Ormai ho imparato a gestirlo bene.
Kunikida sembrava molto confuso –Quindi è stata una tua decisione? Non ti ha costretto a fare nulla?
Chuuya, come ormai capitava fin troppo spesso in quei giorni, non aveva idea di cosa si stesse parlando, ma piuttosto che fare la domanda affermò –Nessuno mi costringe a fare nulla.
Kunikida continuava a sembrare sempre meno convinto, ma decise di lasciare cadere l’argomento. Chuuya non sapeva ancora se essergliene grato o meno.
 
5.
Chuuya aveva già conosciuto il ragazzo dell’agenzia che con la sua abilità creava delle illusioni, lo conosceva perché in passato gli aveva dato qualche problema, ma non ci aveva mai davvero parlato ed era per questo che non conosceva il suo nome. Quello che, soprattutto, non sapeva di lui era che avesse una sorella. E lo scoprì nel modo più duro possibile.
-Ciao!- la ragazza l’aveva bloccato mentre andava via dal palazzo dell’agenzia –Non credo che mi conosci, sono Naomi! Non ti disturberò a lungo, volevo solo chiederti consigli su come hai fatto.
-Fatto cosa?- rispose in fretta il rosso.
-Lo sai, con Dazai. Come l’hai convinto? O come ti ha convinto?
Perché tutti davano per scontato che lui sapesse di cosa la gente stava parlando ogni volta che citavano Dazai? Chuuya era arrivato al limite di quella situazione.
-Non so davvero di cos…
Fu interrotto dal fratello della ragazza che, non appena li vide parlare insieme, accorse immediatamente.
-Naomi! Che stai facendo?
-Oh fratellone, sei per caso geloso?
Si dimenticarono presto di Chuuya e questo scappò via non appena si rese conto che quei due stavano flirtando. Pensava di essersi abituato a Mori e la sua fissa per le bambine, ma questo era su un altro livello. Sarebbe stata dura cancellare quella scena dalla sua mente.
 
+1.
Era ironico pensare a quanto tempo e forze la Port Mafia aveva impiegato per catturare le tigre mannara senza riuscirci e poi Chuuya se lo ritrovava a scorrazzare tranquillo negli appartamenti dei mafiosi.
Il rosso fu preso alla sprovvista per qualche secondo a quella scena, poi si mise in posizione da combattimento –Cosa ci fai qui?
Fu Akutagawa, che Chuuya notò solo in quel momento, a impedirgli di attaccare affemando –è con me, stavamo andando via.
Chuuya era sicuro di non voler sapere cosa stessero facendo quei due insieme, quindi lasciò correre e fu pronto a continuare per la sua strada. Questo almeno fino a quando non fu bloccato da Atsushi stesso.
-Nakahara-san, aspetta! È da un po’ che ti cerco! Volevo farti le mie congratulazioni per il matrimonio con Dazai!
Era stata una bella giornata fino a quel momento, ora una secchiata di acqua gelida l’aveva appena colpito in pieno.
-Matrimonio!?- fu ironico come lo dissero in contemporanea sia lui stesso che Akutagawa.
Atsushi annuì senza che il suo sorriso carino gli sparisse dal volto –Sì! Dazai ci ha finalmente detto che è sposato con te, prima lo tenevate nascosto per via della rivalità tra le due organizzazioni, no? Ma ora siete liberi di professare il vostro amore alla luce del sole!
A Chuuya venne da vomitare nel sentire quell’ultima frase.
Ma tutto adesso aveva un senso: tutte quelle conversazioni strane con i colleghi di Dazai, la mucca in regalo, le minacce se l’avesse fatto soffrire, Kunikida che gli chiedeva se fosse stato costretto a farlo… ogni cosa era stata colpa di Dazai che, quando si annoiava troppo, passava il suo tempo a raccontare balle in giro. L’avrebbe ucciso.
 
La porta dell’agenzia fu spalancata con talmente tanta forza che Kunikida quasi credette che avrebbero dovuto aggiustarla. Di nuovo.
Il demone rosso, meglio conosciuto come Chuuya Nakahara, entrò a passi pesanti e camminò fino al punto in cui Dazai era tranquillamento seduto sulla sua scrivania, i suoi piedi stavano lasciando piccoli crateri sul pavimento.
-CHE MERDA CHE SEI! COME CAZZO TI VIENE IN MENTE DI DIRE AI TUOI COLLEGHI CHE SIAMO SPOSATI!?
Afferrò il più alto per il colletto della camicia e lo strinse forte, ringhiandogli contro mentre si chinava su di lui.
Dazai non fece nulla per liberarsi da quella presa, ma spalancò gli occhi fintamente innocente e sorpreso disse –L’ho detto perché è vero.
-NO CHE NON LO È!
Ormai avevano tutti gli occhi puntati addosso, ognuno delle altre persone lì dentro stava seguendo la vicenda con estremo interesse, senza fiatare per paura di interrompere qualcosa.
-Eppure ero certo che fossi la mia mogliettina, mi cucini sempre da mangiare.
-CUCINO PERCHÉ MANGIARE SERVE PER SOPRAVVIVERE!
-Pulisci casa.
-HO STANDARD, NON VOGLIO VIVERE IN UN PORCILE COME FACEVI TU!
-Abbiamo il conto in comune.
-QUELLO È IL MIO CONTO! TU MI RUBI SOLO I SOLDI!
-E la sera mi aspetti sempre con le gambe aper…
-ZITTO! STA ZITTO! NON VOGLIO PIU’ SENTIRE ALCUNA PAROLA! FATTI OSPITARE DA QUALCUNO DI LORO STANOTTE, SE PROVI A TORNARE A CASA TI UCCIDO DAVVERO NEL MODO PIU’ DOLOROSO POSSIBILE!
Chuuya andò via così com’era arrivato, era successo tutto talmente in fretta che in molti avrebbero potuto pensare di esserselo immaginato, questo ovviamente se non avesse lasciato dietro di se caos e distruzione.
Dazai si voltò verso i suoi colleghi e sorrise mellifluo –Chi vuole avere il privilegio di ospitarmi stasera?
Tutti tornarono al presente e fecero finta di avere altri impegni correndo in giro, ignorando totalmente quella domanda. Ranpo fu l’unico a ridere e a commentare quello che era appena successo –è dura la vita da sposati, eh?
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bungou Stray Dogs / Vai alla pagina dell'autore: LorasWeasley