The Comedian
Il fumo
aleggiava davanti al suo sguardo, emanato dall’immancabile
sigaro che il
vigilante con lo smiley teneva stretto tra le labbra, tra i denti.
“Giustizia
Mascherata… O dovrei dire Rolf Müller?”
Sogghignò.
Giustizia
Mascherata tremava, sollevato dal suolo per la giacca, sudava freddo, e
quella
stretta che il vestito gli dava, tirato dall’uomo…
Era come
se il cappio del suo costume si fosse stretto per davvero.
“Comico…
Comico… Che stai… Che stai facendo?
Che… Diavolo…” lo guardava con terrore.
Anni
erano passati da quando avrebbe potuto dire di conoscere il
Comico… Da quando
aveva combattuto con lui, e da quando si era tolto la maschera da
supereroe,
scappando via, lontano, sparendo come se non fosse mai esistito,
cambiando
identità e vita.
Ora però
il passato era tornato, sotto la forma di un Arlecchino vestito di
cuoio… Con
cui temette di avere un conto in sospeso.
Deglutì.
Perché il
Comico era tornato?
“Come hai
fatto a trovarmi? Che diavolo vuoi??” una volta, proprio lui,
era riuscito a
stenderlo, ma era ubriaco, e soprattutto l’aveva preso di
sorpresa.
Erano
passati anni, e mentre lui si era ritirato, il Comico era ancora in
attività:
c’era un abisso tra le forme fisiche di entrambi, ora.
Deglutì
ancora, c’era solo un motivo per cui sarebbe potuto
venire…
<<
Per Sally >> pensò.
Queste
parole gli rimbombarono nella mente, questo pensiero era come
un’illuminazione,
un’illuminazione sulla sua condanna a morte.
“Io e te
abbiamo un conto in sospeso…” si tolse il sigaro
di bocca, espirando il fumo
sul suo viso “Ricordi…?”
“Tu… Sei
qui per farmela pagare… Per averti impedito di fare una cosa
così immorale?” lo
guardò sconvolto; era assurdo, del tutto.
“Beh, la
moralità è decisamente relativa, non trovi
finocchio…?”
Giustizia
digrignò i denti a labbra serrate, un disprezzo profondo si
delineò sul suo
volto, mentre il Comico riportava il sigaro alla bocca.
“Che
razza di eroe sei mai stato tu…”
Uno
schianto: l’uomo si ritrovò nell’armadio
sfondato, il Comico lo aveva spinto
violentemente all’indietro, sempre tenendolo per la giacca,
che cominciava a
strapparsi.
Lo
inchiodò con lo sguardo, lo sguardo di chi sembrava aver
già capito tutto da
sempre, rispondendogli funesto e lapidario
“Una
razza che si avvicina all’estinzione ancor prima di
nascere… Io non ho mai
detto di essere un eroe” abbassò la voce inarcando
le sopracciglia.
“Ci
chiamano anche Vigilantes ricordi? Non credi che sia molto
più allettante…? Io
sono un guardiano… Hai mai notato la differenza? Bene, te la
spiego: è la
stessa che è sempre passata tra me e voi… Voi,
difendevate le persone…
“Normali”, i cittadini, dalla cattiveria che
vedevate nel resto della gente. Io
non mi limitavo a questo, ricordi…? Io li difendevo da loro
stessi… Tu e Gufo
Notturno semmai potevate sembrare eroi… Lui col suo costume
da Batman e tu col
tuo, che mi ha sempre ricordato un completo sadomaso”
Il Comico
ghignò, lentamente…
Come tra
se e se, perso in un ricordo appena riaffiorato, che non era altro che
il
motivo della sua visita.
“Ti
ricordi che avevamo introdotto il discorso…?”
rinforzò la presa sulla giacca,
alzandolo lievemente, come caricandosi; preso dalla nitida memoria di
ciò che
era stato, del suo orgoglio ferito da un’idiota con un
costume da boia che non
aveva mai smesso di bruciargli.
“Lei… Lei
stava per essere mia capisci? Come la volevo io…”
Ad un
tratto l’uomo capì perché il Comico lo
era venuto a trovare… Capì ogni cosa,
capì che era tutto unicamente per lei. Per Spettro di Seta.
Giustizia
Mascherata sentì le schegge dell’armadio che gli
graffiavano la schiena, ma gli
occhi del Watchman pungevano
e
dilaniavano molto più di quegli spilli di legno.
La sua
anima era assediata dalla paura: era perfino riuscito a
trovarlo… La vendetta
l’aveva spinto così lontano…
E ora che
poteva realizzarla… Cosa avrebbe fatto? Dove si sarebbe
fermato?
Guardò i
suoi occhi… Non si sarebbe fermato
“Tutto
per lei…? E’ tutto per lei??”
Era
sconvolto, scuoteva la testa maledicendo l’orgoglio e
ciò che poteva scatenare…
Ma non riusciva ancora a crederci. D’un tratto si
sentì schifato.
“Ma da
che cazzo di parte stai? Dovresti essermi grato, stavi per stuprare una
donna,
un’amica”
Scuoteva
la testa, pieno di rabbia, ricordandosi all’improvviso di
quell’episodio, con
tutte le sue sfumature
“Tu non
sei pentito per niente… Hai solo il rimpianto di non essere
riuscito a farlo,
brutto bastardo”
Edward
Blake stette zitto per un attimo, pensava, sembrava combattuto tra la
ragione e
l’insensato, tra il giusto e lo sbagliato.
Digrignò
i denti, furioso, forse con se stesso, forse con l’uomo
davanti a se.
“Mi ero
ripromesso di non farlo mai più… Mi ero
ripromesso di non fare tante cose…”
All’improvviso
il suo sguardo pieno di rimorso si svuotò, come ritornando
al presente.
“Ma
questo… Questo invece mi ero ripromesso di farlo”
Un
violentissimo pugno colpì l’uomo al volto, ed un
altro, e un altro ancora, i
colpi crescevano di potenza ogni volta di più
“Lei… Ti
ricordi quant’era bella? Bellissima, meravigliosa…
Scommetto che anche ad un
frocio come te ha scatenato qualche pensiero” la sua voce
scattava ogni volta
che un pugno colpiva l’uomo, già sanguinante e
gemente.
Diede una
ginocchiata in pancia all’eroe, che si piegò,
sputando sangue.
“E poi…
Dopo averla salvata… Un favore te l’ha fatto
comunque”
Lo prese
per i capelli, alzandolo fino ai propri occhi “Girava voce
che fossi gay, e per
non farti finire come Silhouette ha finto di essere la tua
donna… E’ veramente
un’eroina” ridacchiò, una risata
gutturale, indurita dal fumo.
L’unico
uomo in grado di poter picchiare, calciare ed insultare qualcuno con un
sigaro
in bocca.
“Ce ne
vuole di coraggio…” abbandonò i suoi
capelli, che aveva afferrato e stretto,
lasciandolo ad ansimare, piegato in due, con un rivolo di sangue e
saliva che
gli colava dalle labbra.
Giustizia
Mascherata alzò lo sguardo, digrignando i denti. Con un
grido si alzò instabile
e diresse un colpo contro il Comico, incontrando il suo palmo aperto a
bloccarlo
“Mmh…
Eroico tentativo cappio-al-collo” strinse il pugno nel suo, e
dalle urla che si
udirono doveva avergli rotto qualche osso
“Bastardo…
Bastardo pezzo di merda… Maledetto stronzo” un
altro pugno in piena faccia, che
lo fece crollare a terra ancora.
Edward
Blake mise il suo piede sopra alla testa dell’uomo, tirando
fuori una pistola e
lasciando penzolare il braccio con cui la teneva lungo il fianco.
“Qualche
volta sai… Vorrei qualcuno che mi proteggesse da me
stesso…” la sua voce
assunse un tono malinconico. Sembrava il poeta maledetto che aveva
capito tutto
e rimpiangeva di averlo fatto.
Si puntò
la pistola alla tempia “Vedi, anche ora… Mi sto
salvando, o no?”
L’eroe
non lo sentiva, non capiva cosa volesse o pensasse, i suoi pensieri
erano
rivolti ad un altro uomo…
Il Comico
riabbassò la pistola, puntandola contro di lui
“Vaffanculo…
Spero davvero di aiutarti a meritare il paradiso”
Un colpo.
Uno sparo
ed ogni pensiero cessò.
Il
vigilante rimase in piedi, a fissare la figura, quasi come un bambino
ciondolante davanti ad un formicaio distrutto.
Prese il
sigaro, espirando l’aria e schiacciandolo sulla sua pelle,
provando il giusto dolore.
Salve!
Questa
storia mi è stata ispirata dal film Watchmen, e in seguito
anche dal fumetto.
E'
incentrata interamente sul Comico, personaggio che mi aveva affascinato
prima
di vedere il film, ma che avrei voluto ammazzare una volta visto. Ma
purtroppo
un minimo di fascino esercitato dallo stesso è rimasto.. E
ha dato vita a
questa storia
Mi sento
di dover dare qualche spiegazione, visto che ho fatto molte ricerche
prima,
dopo e durante questa storia
Il nome
Rolf Muller mi è stato dato da wikipedia, e sembra sia la
vera identità di
Giustizia Mascherata
A
proposito di questo personaggio, nel film appare unicamente nella scena
del
tentato stupro su cui è ambientata l'intera storia:
è il personaggio
incappucciato che ferma il Comico.
Il Comico
ce l'ha con lui per quest'ultimo motivo ma non solo: nel film non si
dice che
Spettro di Seta, alias Sally, per malelingue riguardo
l'omosessualità di
giustizia mascherata, per proteggerlo, fece finta di fare coppia con
lui, anche
per ripagarlo di quel favore fattogli
Effettivamente
giustizia mascherata era realmente gay, per questo alla fine della
storia dico
che sta pensando ad un altro uomo
Silhouette
invece è la supereroina lesbica finita ammazzata insieme
alla sua amante, il
Comico la cita in questa storia
Bene,
credo di aver chiarito tutti i punti che avrebbero potuto apparire
oscuri
Alla
prossima!
Marta