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Autore: cassiana    14/03/2023    5 recensioni
Eddie si risveglia senza sapere dove sia, quando una voce angelica che lo chiama gli fa pensare di essere in paradiso. Poi si rende conto che è Chrissy e forse quella è solo la sua versione personale dell'inferno.
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chrissy Cunningham, Eddie Munson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi e i luoghi non sono miei, ma dei rispettivi autori. Questa storia è scritta per puro divertimento e senza scopo di lucro.



Titolo: Per un bacio
Fandom: Stranger Things
Rating: G
Relazione: Eddie Munson/Chrissy Cunningham
Note: Questa storia partecipa all’iniziativa EASTER ADVENT CALENDAR 2023 / OH, ALL THE SHOTS YOU’LL GET! @Hurt/Comfort Italia col prompt: 115. "mi fai stare bene", letto caldo, "aspetta un momento", Iniezione
Warning: canon divergence, what if, tutti vivono, h/c, pre ship, amore a senso unico, fluff fluffissimo
Sinossi: Eddie si risveglia senza sapere dove sia, quando una voce angelica che lo chiama gli fa pensare di essere in paradiso. Poi si rende conto che è Chrissy e forse quella è solo la sua versione personale dell'inferno.




Per un bacio




Quando Eddie tornò cosciente si chiese per un momento se non fosse morto e finito all'inferno. Non che sentisse di meritarselo, ma era lì che tutti gli dicevano sarebbe andato e sospettava comunque sarebbe stato un posto più divertente del paradiso, se non altro ci sarebbe stata ottima musica. Sogghignò suo malgrado, ma il sorrisetto si trasformò in una smorfia. Gli faceva male tutto il torace e sentiva tirare la faccia. Non ricordava cosa gli fosse accaduto, un momento prima era accanto al suo furgone nel parcheggio della scuola e il momento dopo era attaccato da uno stormo di demopipistrelli mannari. O almeno così ricordò di aver sognato, sentì il petto compresso e fece per sollevarsi per controllare, quando sentì una voce angelica chiamarlo, socchiuse gli occhi e gli sembrò di scorgere un volto stupendo dai lunghi capelli biondo fragola areolato di luce:

“Ti sei svegliato, come ti senti?”
“Non troppo bene se questo è il paradiso, angelo.”

Gli rispose solo una risatina divertita. No, non doveva essere finito all’inferno e l’odore di disinfettante che gli arrivò alle narici gli confermò che forse dopotutto non era neanche morto. Eddie aprì del tutto gli occhi per trovarsi di fronte il visino preoccupato di Chrissy Cunningham: si mordicchiava le labbra e le sue sopracciglia erano un poco aggrottate sugli occhioni azzurri. Dio, forse era morto dopotutto ed era finito all’inferno, o almeno alla sua personale idea di inferno che prevedeva la bella cheerleader nonchè sua cotta da anni che gli gironzolava intorno tutto il tempo, ma che non avrebbe potuto avere mai perchè fidanzata ad un altro. Cioè un po’ quello che accadeva tutti i giorni nella sua vita. E a proposito di questo:

“Dove sono?”
“Nell’infermeria della scuola. Ti hanno trovato i ragazzi della banda dopo le prove.”
“Uff. Hanno già chiamato guardie e preside presumo.”

Chrissy arricciò il naso in un modo che Eddie trovò adorabile:

“Non lo so. Penso. - Abbassò la voce - Jason dice che è stato un regolamento di conti tra spacciatori.”

Eddie avrebbe riso se non gli avesse fatto troppo male: già Jason. Nulla di più probabile che fosse stato lui con la sua squadra di giocatori leccaculo a dargli una ripassata. Era tutto l’anno che dispetti e scaramucce andavano avanti, ma Eddie doveva cercare di tenere un profilo basso se voleva diplomarsi quell’anno, anche se era troppo divertente provocare quegli imbecilli. Scosse la testa e domandò:

“Tu perchè sei qui?”
“Devo fare il richiamo per l’antitetanica.”

Eddie si leccò le labbra arse:

“Hai paura?”
“No, proprio no!”
“Bene, ottimo. Non devono fare un’iniezione anche a me, vero?”

Chrissy si strinse nelle spalle, era in attesa dell’infermiera della scuola quando avevano portato un Eddie semisvenuto e si era intenerita nel vedere il corpo magro del teppista coperto di lividi, prima che venisse fatta uscire dall’infermeria.

“Non avrai paura tu, per caso?”
“Chi Eddie Munson, il Re dei Ribelli?”
“Era per dire.”
“Avvicinati: ti rivelo un segreto.”

La ragazza sorrise e avvicinò il volto a quello di Eddie, così vicina che lui poteva sentire l’odore di fragola del suo burrocacao e se avesse trovato il coraggio avrebbe potuto rubarle un bacio.

“Non ridere: ho un piccolo problema con le iniezioni.”

Chrissy corrugò le sopracciglia e Eddie aggiunse:

“Va bene, ho una paura fottuta degli aghi. Ma tu non dirlo a nessuno. Per favore?”

Chrissy ammorbidì le labbra e gli strinse la mano in un gesto di simpatia. Eddie ora ricordava perchè Jason l’aveva pestato quel pomeriggio: si era permesso di avvicinarsi troppo alla sua ragazza. Ma un bacio di Chrissy valeva di sicuro tutti gli ematomi e i labbri spaccati che aveva collezionato. A questo proposito il ragazzo si toccò la faccia e chiese sfrontato:

“A proposito, il mio viso stupendo non è troppo rovinato, vero?”
“Hai un labbro spaccato e un livido sullo zigomo.”

Chrissy non fece commenti sull’effettiva bellezza di Eddie anche se lo trovava carino a modo suo e a volte non riusciva a staccare gli occhi dalle sue lunghe dita inanellate.

“Dev’essere stato quando la mia faccia ha colpito il suo pugno.”

Chrissy ridacchiò suo malgrado, dio Eddie adorava farla ridere, ma era arrivato il momento di togliersi di mezzo. Si scostò il lenzuolo da dosso, mentre Chrissy si copriva gli occhi con le mani facendo un verso sorpreso. Eddie si guardò il petto bendato e fece una smorfia per il dolore.

“Cazzo.”

Imprecò. Chrissy si era voltata e gli disse:

“Aspetta un momento!”
“Starei con te tutto il giorno principessa, ma non voglio farmi trovare qui quando arriverà Hopper o uno dei suoi.”
“Ma devi ancora fare le medicazioni!”
“Ho la mia scorta personale di antidolorifici. Mi dai una mano, qui?”

Con difficoltà Eddie indossò la maglietta e Chrissy prese la giacca che lui le porgeva per aiutarlo a infilare le maniche.

“Sei, sicuro? Non puoi guidare conciato così!”
“Perchè ti preoccupi tanto per me?”

Chrissy si morse il labbro inferiore ed Eddie sentiva il cuore sbattere contro le costole, un dolce dolore che non aveva niente a che fare col pestaggio. Visto che la ragazza non rispondeva continuò impertinente:

“Comunque, niente che un letto caldo e la deliziosa presenza di maryjane non possano risolvere”
“Mi dispiace per te, ecco.”
“Oh, allora…Puoi sempre farmi compagnia. A casa.”

Aveva usato un tono disinvolto, ma gli ci era voluto tutto il coraggio che era riuscito a racimolare per farle quella richiesta e anche se sapeva che avrebbe ricevuto un rifiuto non potè evitare che una piccola punta di delusione gli pungesse il cuore. Chrissy si morse l’unghia del pollice, l’espressione meditabonda e annuì.
“Va bene.”
“Cos..scusa?”
“Ho detto che va bene, verrò a trovarti a casa tua. Dopo. Stasera. O…o anche domani se per te va bene”
“Ah…si. Davvero? Si! Stasera va benissimo, certo, alla grande! Ma … ehm…perchè?”

Non avrebbe mai voluto che la ragazza provasse pietà per lui, ma il solo pensiero di passare del tempo con lei gli faceva più bene di qualsiasi antidolorifico che avrebbe mai potuto prendere. Si era appoggiato allo stipite della porta mentre aspettava la risposta di Chrissy e si mordicchiava la punta dei capelli. Lei aveva ripensato un po' agli ultimi tempi e con una punta di sorpresa nella voce aveva risposto:

"Perché mi fai ridere e... mi fai stare bene. Ora vai!".

Eddie fischiò e sparì dietro la porta, dopo un secondo rimise la testa dentro facendo trasalire Chrissy che sussultò alla sua voce:

"Comunque, se mai deciderai di diventare mia cliente, sappi che avrai sempre il venti per cento di sconto".

Le fece l'occhiolino e sparì con tutta la fretta che le sue condizioni gli permettevano, con la risata di Chrissy ancora nelle orecchie.
   
 
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