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Autore: MusicAddicted    15/03/2023    1 recensioni
Raccolta di one shot, per lo più fluff, ma più in là ci potrebbe esser anche qualcosa di un po' più piccantino, incentrate sulle varie ere dei Muse e soprattutto sul BellDom!
Si parte con T2L e quello scricciolino amoroso di baby Bing, aww!
Questa storia partecipa alla 'Spring Bingo' del gruppo @Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom FB
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Christopher Wolstenholme, Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prompt usati:

‘Sarà un successo!’ di Jeremy Marsh

Occhi blu, di Ale Antognazza

Si era goduto X anni di totale irresponsabilità, di Clau Albertini

Tempo, di Artemis Karpusi Vargas

Buona educazione, di Elena Altamura




fluff-is-in-bloom-cover

 

Like Father, Like Son

 

“Sarà un successo. Ne sono certo.” commenta Matt, a dir poco su di giri, concludendo la sua telefonata.

“Sei ispirato per un nuovo pezzo, Bells?” domanda Chris, seduto accanto a lui nella hall dell’Hotel Londinese dove hanno soggiornato per delle partecipazioni a tre diversi programmi nel giro di soli cinque giorni.

 

Normale routine quando si è in piena promozione.

 

“Non esiste solo il lavoro Chris, specie se hai un pargoletto che ti aspetta a casa tutto scalpitante, tu che sei padre di duecento figli dovresti saperlo meglio di tutti!” replica Dom, che, come al solito, è al corrente di ogni dettaglio della vita del suo migliore amico e compagno di vita… in ogni senso.
 

“Sei il solito esagerato. Ne ho solo sei!” precisa il bassista, per poi grattarsi la nuca un po’ imbarazzato, assalito da un dubbio che solo una ricerca statistica può levargli, mentre salgono sul taxi che li porterà all’aeroporto.

“Quindi… è arrivata?” si rivolge a Matt Dom, forse anche più esaltato di lui.

 

“Sì, mi ha appena chiamato Manson, è fatta su misura per Bing, mi ha anche mandato le foto guarda!” gli si avvicina Matthew, mostrando il display con fierezza.
 

Chris nemmeno bada a loro, impegnato com’è a scorrere fra i risultati delle pagine di google.

 

“Ma è bellissima, hai ragione tu, Matt. Sarà un successo!” si accende di entusiasmo Dom, rivolgendogli un sorrisone.

 

“Anziché tornare subito a Los Angeles farò tappa a Exeter per andarla a ritirare, perché, è vero, potrei farla consegnare, ma preferisco portarla io di persona. Dommeh, vuoi venire con me?” gli chiede il frontman, con forse fin troppe aspettative che luccicano nei suoi occhi blu.
 

Dom però quelle aspettative le sta per deludere.

“Certo, per poi vederti correre dalla tua famiglia e comportarti come se fossi in un dannatissimo spot da biscotti della prima colazione? Grazie, ma no grazie!” sbuffa il batterista.

 

“Avrei dovuto immaginarlo,” sospira Matt, con gli occhi blu ora velati di un grigio disappunto. “Ma sappi che il tuo è l’unico biscotto che mi rende felice. Oh, aspetta, non intendevo farlo suonare così malizioso e perverso.” ripensa a come ha formulato quella frase, con una risatina nervosa.

Per tutta risposta, Dom gli rivolge uno dei suoi migliori bronci.

 

“Oh, Bells, è davvero un peccato che tu non lo intendessi.” gli bisbiglia all’orecchio, mordicchiando un po’ il lobo.
 

Le aspettative tornano di nuovo a sfavillare in quegli occhi blu, sono solo rimandate a data da destinarsi.

“Eh sì, temo di avere un livello di procreazione un po’ sopra la media…” borbotta Chris,, sul treno che lo sta portando a casa, chiudendo Google e riprendendo consapevolezza del mondo attorno a sé e con esso anche di un volto familiare che lo sta guardando seduto sul sedile opposto.. “Hey, Matt, ma tu non dovevi tornare a Los Angeles insieme a Dom?”

 

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Il tempo di avere il suo prezioso bagaglio in più da aggiungere al check in dell’aeroporto e Matt a Los Angeles ci torna per davvero.
Si impegna ad accogliere Kate con un bacio degno di nota e poi si precipita da quella che è la gioia più grande della sua vita.

Bing appena lo vede si precipita verso di lui con una corsa un po’ goffa, ma tanto tenera.

“Papààà!” ridacchia felice, facendosi prendere in braccio.

“Ciaaaooo, amore mio bello, guarda cosa ti ha portato il papà!” gli sorride Matthew, portandolo verso il salotto dove ha abbandonato tutti i bagagli.

Con più smania del figlio si disfa dell'imballaggio e della scatola che protegge quel prezioso dono che si rivela essere una chitarra elettrica in miniatura, ma non certo un giocattolo; è perfettamente in grado di suonare e può anche essere amplificata.
Lo sfondo è nero lucido, attraversato da spirali acobaleno, così è com’è color arcobaleno anche la piccola tracolla.

 

“Non è meravigliosa?” dice più che altro a se stesso Matthew, osservandola rapito, per poi accorgersi che il bambino è già corso nell’altra stanza.

Matthew sospira un po’ deluso, ma la verità è che è troppo stanco per rimanerci male.


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Il giorno dopo le cose sembrano andare un po’ meglio: Bing ha accettato che Matt gli infilasse la tracolla, facendogli tenere la chitarra fra le mani e ora sta un po’ imitando il padre quando è sul palco, complice un video di un concerto dei Muse che Matt gli sta mostrando.

 

Bing ha pure in mano un plettro che percuote le sei corde e le dita dell’altra mano toccano i tasti senza alcuna logica precisa

 

Per fortuna di Kate e per lo più dell’intero vicinato, la chitarrina è scollegata dall’amplificatore.
 

Quando meno se lo aspetta, Matt vede Bing sfilare la chitarra e afferrarla per il manico, sollevandola.

 

Matthew è convinto che il piccolo stia per spaccarla, invece lo vede posarla a terra, il più delicatamente possibile, farle due carezzine con la mano e poi andare via.

 

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“Non c’è niente da fare. Mio figlio non vuole saperne di imparare a suonare la chitarra.” si sfoga sconsolato Matthew il giorno seguente, al telefono.

 

“Matteh, ti ricordi che deve ancora compiere due anni fra tre mesi, vero che ti ricordi? E c’è quella cosa che si chiama tempo, tuo figlio ne ha da vendere” gli fa notare Dominic.

 

“Non importa, non  è questione di tempo, è un un qualcosa che dev’essere innato e ho capito che non lo è,” sospira infelice l’altro.

 

“Perché? Tu hai capito che volevi suonare piano e chitarra da quando eri nel grembo di tua madre?” lo sfotte Dom.

 

“Beh, praticamente sì e probabilmente il mio primo vagito era in falsetto!” sta al gioco Matt e finiscono per ridere entrambi.  “Ieri poi, a un certo punto Bing ha sollevato la chitarra, quasi con stizza, e io ho davvero creduto che stesse per sbatterla a terra, spaccandola.”
 

“Oh, no!” si allarma il batterista.

 

“E invece no, l’ha riposta con gentilezza e se ne è andato, come se nulla fosse. Nemmeno questa soddisfazione mi ha dato”

“Soddisfazione?!”

 

“Sì, Dom, io già me lo vedevo sui palchi fra una dozzina di anni  poco più, a schiantare le chitarre contro gli amplificatori, come suo padre, e invece no, mi ritrovo in casa un accarezzatore seriale di chitarre!” brontola il frontman.

 

“Io ormai ho rinunciato a capirti… semmai dovresti ringraziare il cielo che tuo figlio è dotato di buona educazione!” alza gli occhi Dom. “Però, Matt, hai pensato che forse la chitarra non sia lo strumento adatto?”

 

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Circa una settimana dopo, Matthew si presenta da Bing con un pianoforte a coda su misura per il piccolo.

Lo mette a sedere e Bing, con un’aria davvero poco convinta, prova a premere qualche tasto, in modo ripetitivo, annoiandosi così tanto da mettersi a fare i capricci finché il padre non lo tira giù da quello sgabellino che per lui sembra un ostacolo insormontabile.

 

Finalmente libero, Bing gattona un po’ per terra finché dedica tutte le sue attenzioni a una molletta per panni che casualmente ha trovato sul pavimento, cosa che evidentemente deve trovare molto più stimolante del pianoforte.

 

Matthew invece le sue frustrazioni le va a sfogare sul suo di pianoforte, componendo una melodia imponente e a tratti un po’  inquietante.

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“Grazie che sei venuto, Dommeh, così lo vedi con i tuoi occhi,” lo trascina in casa Matthew, appena lo vede arrivare col taxi.

 

“Sono due giorni che mi implori di passare da te, chiamandomi a ogni ora del giorno e della notte… diciamo che per lo più mi hai preso per sfinimento.” sbuffa Dom.
 

“Kate non c’è, è sul set di un film e ne avrà per settimane.” lo informa il frontman.
 

“Questa è un’ottima notizia.” cambia decisamente umore il biondo.
 

“Bing, amore di papà, vieni qui, lo fai vedere allo zio Dom che suoni il piano?” lo chiama Matt e il bambino corre, ma più per saltare in braccio all’adorato zio che per esaudire la richiesta del papà.

 

“Noooo, piano… brutto pianooo, noiaaa..” si lamenta il piccolo, con la più contrariata delle espressioni.


“Fingerò di non aver sentito.” brontola Matt a denti stretti. “Hai visto come fa?” si rivolge subito dopo a Dom.

 

“Bing, non vuoi proprio provare, nemmeno se lo zio Dommeh il piano lo suona insieme a te?” cerca di allettarlo Dominic, ma nel gesto di chinarsi per rimetterlo a terra, le bacchette che ha nella tasca posteriore dei pantaloni gli scivolano, cadendo sul pavimento.

 

Bing le afferra subito e comincia a percuotere il pavimento.


“Bam, bam, bam, questo belllooo!” ridacchia, spostandosi verso la parete.

 

“Bing, smettila subito!” gli impone il padre.

“Nooo! Ancora bam, bam, bam!” protesta il piccolo, picchiando i cuscini del divano, non troppo soddisfatto del rumore che ottiene fino ad arrivare ad altezza stinchi del padre, che non esista a colpire ripetutamente e pure con una certa violenza, divertito dal rumore un po’ legnoso.

 

“Ouch!” si scosta il povero Matt dalla sua furia percuotente, che prosegue coi mobili adiacenti. “Dicevi della buona educazione, Dom?”

 

“Oh, andiamo, è stato divertente!” ridacchia il biondo.

“Piuttosto… perchè giri sempre con delle bacchette in tasca?”

 

“Beh, se incontro una fan gliele posso regalare, poi , chissà, da cosa nasce cosa…” replica Dominic, con fare piacione.
 

Stuzzicare la gelosia di Matthew è sempre cosa buona e giusta.

Anche se vedere quanto il suo amatissimo migliore amico trabocca dì gioia ogni volta che è col suo pargoletto dà un po’ da pensare al bel batterista.
Si è goduto anni e anni di irresponsabilità, si chiede se non sia forse arrivato il momento di mettere un po’ la testa a posto e trovarsi anche lui una ragazza fissa, senza per questo rinunciare all’unico vero amore della sua vita.

 

-Chi lo sa… magari tempo qualche anno e anche io terrò in braccio un piccolo o una piccola me!- si perde nelle sue considerazioni, non disdegnando affatto quella possibilità..

 

Nel frattempo Bing ha trovato la vittima definitiva: il piccolo pianoforte. 

 

Inizia a battere sopra le bacchette con forza e un ritmo frenetico, cercando di colpire ogni tasto che incontra in ordine sparso.

 

Inutile dire che emette solo una cacofonia insopportabile.

 

Matt guarda Dom e lui nei suoi occhi blu lui vede l’orgoglio scintillare.


“Mio figlio è un genio e ha creato un nuovo strumento: la pianewia o il battefowrte!”
 

 “Matt, sii coerente, questa non si può proprio definire musica!” si lamenta Dom, tappandosi le orecchie. “Però, sai, questo mi sta dando un’idea, ti fidi di me?”

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E siccome Matthew del suo amato si fida ciecamente, l’indomani Dom si ripresenta a casa Bellamy/Hudson con qualcosa di molto speciale.

 

Il tempo di costruirla e in poco tempo Bing si trova di fronte a una mini batteria, simile in tutto e per tutto a una da adulti, con delle bacchette più alla sua portata.

 

Inutile dire che il bambino è fuori di sé dalla gioia, si siede, cominciando a picchiarne ogni parte e non smette più per ore.
 

Per la fortuna del vicinato, la stanza è totalmente insonorizzata.

 

Matthew deve farsene una ragione: probabilmente suo figlio non diventerà mai un chitarrista o un pianista.

-Non importa, posso sempre trasmettergli il mio buon gusto nel vestire! - non si perde d’animo il bel pianista.

 

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Le ultime parole famose.

 

Il pomeriggio seguente vede i due musicisti scorazzare per ogni negozio di abbigliamento per bambini, con Matt che si esalta ogni volta che trova qualche maglietta o tutina con gli alieni o cosparsa di glitter o entrambe le cose, e Bing che piange come un disperato ogni volta che tenta di fargli indossare qualcosa del genere.

 

Fra i tanti articoli proposti, Dom agguanta una camicia con sopra le immagini di Spiderman in varie posizioni di attacco e Bing agita le mani entusiasta, segno che sarà l’acquisto vincente.

 

C’è un settore che li separa dalle casse ed è quello dei giocattoli e dei peluche.

 

Matthew va su di giri quando vede una banana gigante che si sbuccia pure, tirando su e giù varie cerniere.

 

“Bing, non pensi anche tu che sia il giocattolo più bello dell’universo? Profuma anche di banana! È morbido, è gigante ed è super bananoso!” glielo agita davanti Matthew ma per lo più tende a stringerlo a sé.

 

Bing non lo degna nemmeno di uno sguardo, ma allunga le mani verso un piccolo leopardo di peluche.

 

Matt fulmina Dom con lo sguardo.

 

“Bells, guarda che io non c’entro niente!” si mette sulla difensiva il bel batterista, per poi rivolgersi al bimbo. Tesorino, ti piacciono le macchiette di questo micione, vero? Piacciono tanto anche a me. Allora zio Dommeh, te lo compra,” decide afferrando il pupazzo con una mano ma prendendo con l’altra  la banana gigante che a malincuore Matt si è deciso a riporre sullo scaffale. “E questo lo spacciamo per altro giocattolo per te, ma tanto lo sappiamo tutti per chi lo sto davvero comprando!” aggiunge, guadagnandosi un sorrisone entusiasta da parte di Matthew.

 

Uscendo dal negozio, Matthew sembra assorto nei suoi pensieri, mentre Bing si è addormentato nel passeggino.

 

Dominic lo lascia taciturno per tutto il tragitto, ma quando arrivano a casa del frontman non si può più trattenere.

 

“Me lo vuoi dire che c’è che non va, Bells?”

 

“Stavo pensando… Bing è biondo. Ama la batteria. Gli piace Spiderman. Sembra adorare anche i leopardi… non è che tu e Kate mi state nascondendo che  in realtà è figlio tuo?”

 

Per tutta risposta, Dom scoppia a ridere.

 

“Oh, ti prego, Matteh, non essere sciocco. Bing non potrebbe essere più simile a te!”

 

Matt lo guarda perplesso, la confusione che rende i suoi occhi blu un po’ più scuri.
Il fatto che a volte lui sia così ottuso non fa che renderlo ancora più adorabile agli occhi di Dom.

 

“E perché dici così, Dom?”

 

“Perché Bing è uguale in tutto e per tutto a suo padre: non sa resistermi!” gongola il batterista, approfittando delle mura che ormai li proteggono da sguardi indiscreti per allungarsi verso di lui e dargli un bacetto.
 

“Tale padre, tale figlio!” ridacchia Matt, ora molto più sollevato. “Beh,sai, il pisolino di Bing di solito dura anche più di un’ora…”

 

“Uhmm… e sentiamo, avresti qualche idea su come ingannare il tempo?” lo guarda seducente Dominic.

 

“Tu, io … e la banana gigante!”

 

--

 

FINE

So che non lo farete... ma se vi va di dirmi qualcosa mi farete super stra felice *O*
accetto anche insulti XD
   
 
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