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Autore: musa07    17/03/2023    1 recensioni
[SakuAtsu]
"- Omi? –
Kiyoomi e Motoya si girarono al rallentatore verso la porta della loro stanza.
Neanche da chiedersi chi avesse avuto tanto ardire da aver bussato. Quel nomignolo poteva provenire da una persona soltanto.
Le labbra di Motoya si aprirono in un piccolo sorrisetto divertito che neppure lo sguardo inceneritore di suo cugino riuscì a cancellare.
- Toya…? – sussurrò Kiyoomi in panico, facendogli leggere il labiale.
Apri! anche il libero rispose all’altro con il labiale e un eloquente gesto della mano ad indicargli di alzarsi dal letto e aprire la porta.
No! fu la replica dello schiacciatore, con tanto di diniego della testa.
Kyo! e di nuovo a indicargli con la mano di alzarsi dal letto e aprire alla porta, questa volta molto più enfatizzato.
E quando Kiyoomi tentò di inarcare il sopracciglio destro in segno di disapprovazione – e probabile tentativo di incenerimento con lo sguardo – ecco che Motoya fece altrettanto, indicandosi con l’indice[...]
- Io non ho visto niente, se tu vuoi che io non abbia visto niente. – ripeté Motoya – Ma tu non puoi far finta che non sia accaduto niente. –
- Già… - dovette convenire Kiyoomi, lasciandosi cadere seduto sul letto, ancora attonito per quanto accaduto[...]"
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atsumu Miya, Kiyoomi Sakusa, Motoya Komori
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La vita è una grande sorpresa



- Omi? –
 
Kiyoomi e Motoya si girarono al rallentatore verso la porta della loro stanza.
Neanche da chiedersi chi avesse avuto tanto ardire da averci bussato. Quel nomignolo poteva provenire da una persona soltanto.
Le labbra di Motoya si aprirono in un piccolo sorrisetto divertito che neppure lo sguardo inceneritore di suo cugino riuscì a cancellare.
- Toya…? – sussurrò Kiyoomi in panico, facendogli leggere il labiale.
Apri! anche il libero rispose all’altro con il labiale e un eloquente gesto della mano ad indicargli di alzarsi dal letto e aprire la porta.
No! fu la replica dello schiacciatore, con tanto di diniego della testa.
Kyo! e di nuovo a indicargli con la mano di alzarsi dal letto e aprire alla porta, questa volta molto più enfatizzato.
E quando Kiyoomi tentò di inarcare il sopracciglio destro in segno di disapprovazione – e probabile tentativo di incenerimento con lo sguardo – ecco che Motoya fece altrettanto, indicandosi con l’indice.
No! lo fermò Kiyoomi, facendo segno anche con la mano di non muovere un solo passo da lì. Se la sarebbe sbrigata da solo. Si sarebbe sbarazzato di quell’interruzione molesta nel giro di zerodue.
Inutile sperare che Atsumu pensasse che fossero morti e se andasse perché ecco che sentirono bussare nuovamente alla porta della loro stanza.
Buttando rumorosamente fuori l’aria, Kiyoomi scalciò via il piumone, si abbozzolò intorno alla coperta che aveva ai piedi del letto e andò ad aprire.
 
- Miya che vuoi?! È morto qualcuno? – fu il lapidario saluto che non faceva nulla per nascondere il fastidio.
Atsumu mosse un piccolo passo indietro per la furia con la quale fu investito da quelle parole per poi muoverne due in avanti, anche se Kiyoomi gli stava bloccando qualsiasi eventuale tentativo di entrare nella stanza.
- Nono, nulla di tutto questo. –
- E allora che vuoi? E spero che ci sia una motivazione abbastanza convincente. –
- Volevo darti la buonanotte. –
- E-eh? – indubbiamente Kiyoomi tutto si sarebbe aspettato ma non quello e si accigliò per un istante, sorpreso, e la coperta gli scivolò giù per una spalla mettendo in risalto l’invitante pelle diafana del collo, sulla quale spiccava un altro stuzzicante, quanto sexyssimo neo. Neo sul quale l’attenzione di Atsumu fu totalmente calamitata e si trovò costretto a deglutire a vuoto. Ma si riprese in un attimo, riportando l’attenzione sugli occhi neri di Kiyoomi.
Quegli occhi che lo stavano tormentando da quando, tre giorni prima, avevano iniziato quel camp con la Nazionale giovanile di pallavolo.
- Mi sono appena lavato i denti. – pensò bene di evidenziare l’alzatore, mandando ancora più in confusione Kiyoomi.
- E quindi? Buon per te. – replicò questi, ripresosi immediatamente dallo smarrimento.
Santo Cielo, non ci poteva credere che quel irritante, molesto, fastidiosamente carino… eh? Cosa aveva appena pensato? “Carino”? Kami!
Kiyoomi lo fissava ancora con uno sguardo a metà tra il seccato e il perplesso, in quell’espressione che aveva letteralmente stregato Atsumu, dove gli si formava quell’adorabile cipiglio che gli corrugava la fronte proprio sui quei due nei che sembravano fatti apposta per far creare pensieri peccaminosi.
 
Kiyoomi stava ancora aspettando una risposta e tutto la sua mente stava elaborando come spiegazione. Ad iniziare dal fatto che si trattasse di qualche buffonata dell’alzatore, cose che era certo andasse per la maggiore in quella testina bionda.
Kiyoomi stava aspettando una spiegazione, si diceva, quando Atsumu appoggiò una mano sullo stipite della porta, sporgendosi verso di lui e Kiyoomi si trovò pericolosamente vicino il volto dell’alzatore. Così vicino da poter vedere di come avesse sul naso una piccola spruzzata di lentiggini impercettibili, di quanto lunghe fossero le sue ciglia. E di come quelle ciglia si stessero socchiudendo…
Kiyoomi sentì dapprima il profumo del dentifricio alla menta di Atsumu.
Poi ne sentì il sapore.
Nel momento in cui le labbra di Atsumu si posarono sulle sue. Morbide. Dolci. Invitanti.
E le sue labbra risposero allo schiocco che produssero quelle di Atsumu quando, un istante dopo, si staccarono.
- Buonanotte Omi. – sussurrò Atsumu, prima di andarsene. E velocemente anche! Ma non così velocemente da non permettere all’accorta attenzione di Kiyoomi di notare come le sue guance si fossero imporporate. E anche la punta delle orecchie.
 
Nel frattempo, in tutto quel frangente, Motoya – alle spalle di Kiyoomi – aveva assistito a tutta la scena, impietrito.
Inutile dire che la mascella quasi gli cadde a terra.
“Cazzo!” esultò dentro di sé.
Sapeva per certo che a Miya piacesse suo cugino. E se lo sapeva con assoluta certezza era perché glielo aveva detto Atsumu stesso quando aveva cercato di indagare su Kiyoomi, con una discrezionalità tale (spoiler: per niente!) che Motoya lo aveva sgamato prima di subito.
Un po' si sentiva in colpa, quest’ultimo, perché era stato proprio lui a suggerire ad Atsumu, quando gli aveva chiesto quale sarebbe stato il modo migliore di dire a suo cugino che provava dell’interesse per lui, che a Kiyoomi non piaceva che si girasse intorno alle questioni ma si andasse diretti al punto. Ecco, però Miya era andato un po' troppo diretto al punto. Ma cazzocazzo se non ne aveva avuto di fegato, pensò ammirato e divertito Motoya.
E stava ghignando così divertito che non si accorse subito che Kiyoomi lo stava guardando dopo essersi voltato verso di lui al rallentatore, letteralmente scioccato, con una mano sulle labbra. Su quelle labbra dove Kiyoomi era certo di sentire ancora il calore di quelle dell’altro.
 
- Ah-ehm… - Motoya cercò di salvare capra e cavoli – I-io… io non ho visto niente. Oh mio Dio ho una cecità momentanea! – fece anche la parte di mettere le mani avanti e procedere a tastoni, alla ricerca di eventuali ostacoli.
- Toya… - lo ammonì Kiyoomi ma non potendosi impedire di ridacchiare di fronte a quella scenetta.
- Io non ho visto niente, se tu vuoi che io non abbia visto niente. – ripeté Motoya – Ma tu non puoi far finta che non sia accaduto niente. –
- Già… - dovette convenire Kiyoomi, lasciandosi cadere seduto sul letto, ancora attonito per quanto accaduto.
- Ma… - riprese a parlare, volgendo lo sguardo verso Motoya – che cosa può significare?  -
- Kyo…? Sei serio? – lo riprese il cugino – Che cosa vuoi che voglia significare? Che voleva avere uno scambio di germi e batteri con te? –
- Dio, che schifo! Intendevo che magari ha perso qualche stupida scommessa e doveva pagare pegno o qualche stronzata simile che non mi stupirei provenisse dalla sua mente. -
- Beh, non ti resta che chiederglielo. –
- Hah? –
- Tipo… subito. –
- Subito? – chiese scioccato.
- Subito! – ripeté Motoya divertito, prendendolo per un braccio, costringendolo ad alzarsi dal letto, trascinarlo verso la porta e lanciarlo fuori.
- E non tornare fino a quando non avrai avuto una risposta convincente. – gli disse divertito dopo averlo chiuso fuori.
Si accostò con l’orecchio fino a quando non sentì Kiyoomi emettere un sonoro sospiro rumoroso e poi non lo sentì chiamare l’altro.
E, sì: indubbiamente in quel Miya con il quale suo cugino si era rivolto all’altro, traspariva un tono molto più dolce del solito.
 
 
   
 
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