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Autore: LadyYuna94    20/03/2023    0 recensioni
Sequel della mia "Guard Me For Eternity" che è necessario aver letto prima di cominciare questa
"La tua anima gemella giace in un corpo perduto nel passato e rigenerato per un nuovo futuro [...] La sua mente è plagiata e la sua nera arma scintilla come una fiamma nel buio. Una fiamma distruttrice che ha sete di potere [...] Ricorda, figlia del solstizio d’estate, solo tu puoi vincere il gelo nel cuore di un’anima spenta e dimenticata"
Lyn Kon è la meravigliosa figlia adolescente di Rei ed Elena; il giorno del suo sedicesimo compleanno parte per la Cina insieme ai suoi genitori e, come membro della Tribù della Tigre Bianca, deve sottoporsi ad un rito di passaggio, nel quale le verrà predetto il futuro dal Grande Saggio della Tribù. Ma la profezia di cui l'anziano parla non presagisce nulla di buono...
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Rei Kon
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 38:

Giugno

Kei era davanti allo specchio, intento a sistemarsi quel maestoso mantello che Lai e Rei si erano premurati di consegnargli poco prima.
- Serve una mano? - chiese Elena bussando leggermente con le nocche sulla grossa porta di legno. Il giovane rimase per qualche secondo a fissare la sua immagine allo specchio, uno sguardo enigmatico e impenetrabile dipinto sul volto. Elena era ogni volta come in soggezione con lui, ma cercò di non badare a quelle sensazioni e, senza aspettare un cenno da Kei, si avvicinò cautamente.
Lo sentì sospirare leggermente, mentre lo aiutava a far cadere il mantello dietro la schiena, fino quasi a toccare terra.
- È proprio necessario che io indossi questa tenda? - chiese secco, rivolgendo lo sguardo alla donna alle sue spalle che non poté fare a meno di sorridere divertita.
- Sono restia quanto te a rispettare le tradizioni della Tribù... - rispose Elena.
-... come ad esempio, mia figlia che si sposa così giovane - disse vaga, lanciando un'occhiata al riflesso nello specchio dove gli occhi ametista di Kei incontrarono quelli neri come la notte della Prescelta.
- So che non abbiamo mai avuto modo di parlarne per bene... - cominciò lui titubante, cercando di mantenere la sua solita fredda compostezza, ma Elena scosse la testa energicamente.
- Non volevo spiegazioni, assolutamente- lo interruppe lei.
- Rei vi ha dato la sua benedizione, lui ti conosce meglio di me e... Lyn quando è con te, gli occhi le brillano in quel modo unico tipico di una donna innamorata- continuò Elena riprendendo a sorridere e anche Kei, a sua volta, sollevò un angolo della sua bocca in una curva all'insù.
- Saprò renderla felice, su questo non devi temere, Elena-
Era la prima volta che Kei pronunciava il suo nome e la donna si sentì non più la suocera petulante che aveva giurato di non diventare mai, ma semplicemente la moglie del migliore amico di quel ragazzo.
- Mi basta questo, per il resto avremo tutto il tempo del mondo per sapere cose l'uno dell'altra, del resto sei a tutti gli effetti parte della famiglia da oggi... - aggiunse lei, cercando di alleggerire l'atmosfera.
- Oh, credimi, io so tante cose di te... -
Lei sollevò un sopracciglio in una muta richiesta di spiegazioni. Kai si voltó e le sorrise, mettendosi ben dritto di fronte a lei.
- Si sta facendo tardi, dobbiamo andare... - disse poi avviandosi, lasciando volutamente a metà il discorso.
- No, aspetta, cosa intendevi con " so tante cose di te? '' - chiese Elena, citando testualmente le sue parole.
- Niente, solo che non conviene farti arrabbiare- disse lui sull'uscio della porta, con un certo divertimento nella voce. Il sopracciglio della donna era tornato a sollevarsi paurosamente verso l'alto e i suoi occhi chiedevano ulteriori spiegazioni. Kei non se la sarebbe cavata facilmente, così tornò indietro e il suo sguardo cambiò per un attimo, assumendone uno più comprensivo.
- So che non ami separarti da coloro a cui tieni e quanto ti fa soffrire quando questo accade- disse Kei quasi sottovoce, in una sorta di confessione. Quelle parole colpirono Elena come una doccia fredda.
- So delle tue lacrime, del tuo dolore quando pensavi di essere rimasta sola, diamine se non eri un tormento nella mia testa! - continuò lui, cercando di smorzare i toni.
- Tu... sai? - chiese Elena in un soffio, capendo subito che Kei si riferisse al periodo in cui credeva Rei morto e lei si era ritrovata da sola ad aspettare Lyn, così il giovane si limitò ad annuire impercettibilmente.
- È per questo che mi impegnerò a trattare tua figlia come fosse la cosa più preziosa al mondo, perché so che per te e Rei lo è davvero-
Elena sorrise dolcemente e poi annuì a sua volta, quindi Kei espirò profondamente.
- Ora andiamo, non sono uno da momenti diabetici, meglio che ti ci abitui: questo è stato un caso isolato- avvertì lui con finto tono ammonitore, mentre Elena fece segno di cucirsi la bocca e poi, mentre seguiva quel ragazzo così singolare fuori dalla tenuta, sentì il piccolo scalciare nel suo ventre.
Sorrise ancora, sentendosi per la prima volta dopo chissà quanto tempo in pace col mondo.

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Lyn si rimirava trattenendo il fiato allo specchio della sua residenza.
Il sole che entrava dalla grossa finestra sul camino faceva sembrare il suo corpo quasi di porcellana, donandogli una luce particolare.
Sistemò nuovamente l’orlo del vestito realizzato apposta per l'occasione e passò un mano sul corpetto per eliminare qualche piega inesistente, la stoffa soffice e delicata scivolava tra le sue dita ad ogni tocco, arrivando fino a terra. Sua madre ci aveva lavorato per mesi a quell’abito, grazie anche alle notti insonni date dal pancione ingombrante.
La giovane poi diede un’ultima controllata al trucco che Judy e sua zia Hilary avevano osato farle in quell’occasione, sperando di non pentirsi di essersi messa nelle loro mani. Nonostante non fosse abituata a tutto quel make-up, Lyn notava che erano state davvero brave a mettere in risalto il suo sguardo in quel modo con quelle tinte così vicine al suo colore d’occhi, dandogli una profondità e una lucentezza che le sembravano quasi irreali. Avrebbe dovuto lasciarle fare più spesso, pensò lei.
Si sistemò i lunghi capelli mossi su un lato della spalla, sfiorando leggermente la corona di orchidee che le ornava il capo. Sorrise, pensando a quanto sua madre aveva insistito per fargliela indossare e si ritrovò a darle ragione. Era obbligatorio portare in determinate occasioni il fiore tipico della Tribù, ma quel particolare tocco non le dispiaceva affatto.
Qualcuno bussò alla grossa porta di legno e Lyn invitò ad entrare chiunque fosse dall’altra parte, sentendo i crampi allo stomaco per l’emozione che iniziavano a farsi sempre più forti.
- Lyn, sei pronta? Coraggio, è tardi, dobbiamo andare- la voce dolce e leggermente agitata di Rei si interruppe non appena sua figlia di voltò nella sua direzione.
L’uomo dai lunghi capelli corvini lasciati liberi in quell'occasione, che andavano a disperdersi sull’elegante changpao del medesimo colore, restò senza fiato di fronte alla bellezza di sua figlia.
- Tesoro- riuscì a mormorare con le lacrime agli occhi.
- Papà, non farmi piangere- rispose Lyn di rimando, saltellando nervosamente sul posto e alzando gli occhi al cielo.
Se avesse rovinato la loro creazione, Hilary e Judy non glielo avrebbero mai perdonato.
- Sei perfetta- confermò lui andandole accanto e posandole tra le mani un mazzo di orchidee, uguali a quelle che aveva tra i capelli e Lyn sorrise inchinandosi al Capotribù con deferenza.
- Buon diciassettesimo compleanno, piccola mia- disse Rei e la ragazza lo ringraziò con un bacio sulla guancia pieno d’affetto, poi l’uomo le offrì il braccio ed insieme uscirono di casa.
- Dov’è la mamma?- chiese Lyn impaziente.
- Ti aspetta a destinazione- la rassicurò Rei e quando furono sulla soglia della porta di casa, Lyn non riuscì a contenere il suo stupore davanti a quella scena.
L’intera Tribù della Tigre Bianca era in attesa davanti alla residenza reale, divisa in donne da una parte e uomini dall’altra. Ognuno di loro reggeva tra le mani un cero acceso ed erano tutti vestiti a festa. Un tripudio di colori.
- Papà...- riuscì a mormorare Lyn commossa e Rei sorrise emozionato annuendo e poi invitò sua figlia a scendere le scale.
Ogni membro della Tribù si inchinava al passaggio di Rei e Lyn e ad ogni passo un bambino e una donna nubile, simboli della purezza che accompagna la sposa, si accodava a loro. La ragazza era incredula, non si aspettava tutto quel calore e quando si voltò e notò che alle sue spalle c’era Sahara, reggendo in braccio la sua sorellina di pochi mesi, la ragazza sorrise commossa. Sorprendentemente anche la figlia di Mao e Mystel ricambiò il gesto, annuendo impercettibilmente e Lyn chiese a suo padre che fosse proprio quella ragazza a dirigere il resto del corteo.
Rei era fiero della sua bambina, sarebbe stata una perfetta Capotribù un giorno, ne era sicuro.

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(https://www.youtube.com/watch?v=r2CW-uncrDE&list=PLohYzz4btpaRsM1auGQ4qb2QEUJZdTKEu&index=7 COLONNA SONORA)
- Eccola che arriva!- la voce di Hilary attirò l’attenzione delle donne sedute in prima fila.
Non appena Elena vide sua figlia, riuscì a stento a trattenersi dal pianto, chiudendo gli occhi e sentendo il sole caldo sulla pelle. Quel sole così avvolgente, proprio come quello di diciassette anni prima a Roma, il giorno in cui Lyn era venuta al mondo. Era lei il suo sole e quel calore così meravigliosamente dolce veniva da sua figlia.
La giovane avanzava tra i commenti sospirati e le felicitazioni della sua gente, che accettava con un cenno del capo, fino a quando non guardò davanti a sé verso pontile del lago, dove la luce aranciata del tramonto dava all’atmosfera un tocco quasi fiabesco e si stupì di quella sublime composizione ad arco di orchidee sotto al quale sedeva al centro il Grande Saggio, da un lato Judy che sospirava commossa con lo stesso fiore tra le mani e a sinistra il suo Kei.
Lyn avvertì il cuore mancarle un battito.
Era bellissimo, perfetto, come un guerriero medioevale con quegli abiti aderenti e sulle spalle il mantello rosso raffigurante la Tigre. Il giovane stava facendo appello a tutte le sue forze per contenere l’ emozione, amplificata a dismisura, nello scorgere la sua bellissima fidanzata camminare tra la folla.
Rei si fermò con sua figlia davanti a Kei e poi fece un passo indietro, dando la possibilità al suo amico di prendere la mano di Lyn e poi l’uomo si andò a sistemare accanto ad Elena e gli altri, sorridendo fiero a sua moglie, che appoggiò la testa sulla sua spalla, godendosi quella scena che non pensavano di vedere tanto presto.
Lyn si prese svariati secondi per osservare la bellezza del suo Kei.
Quegli occhi ancora più belli con il sole del tramonto, il sorriso sicuro su quei lineamenti delicati, ma che sembravano scolpiti nel marmo. Quel fisico ancora più definito e muscoloso dopo la vittoria all’ultimo mondiale e i capelli leggermente più lunghi sulla nuca. Sembrava un dio appena sceso dall’Olimpo e Lyn, avvolta nel suo abito bianco di seta e pizzo chantilly, non poteva credere che quella divinità stesse per diventare sua, e avere la possibilità di amarlo per il resto dell’eternità.
La voce rauca del Grande Saggio interruppe i suoi pensieri.
- Il sacro fuoco e l’oro e il ghiaccio, oggi riuniti in un solo essere, la Tribù della Tigre Bianca onora e benedice la futura Capotribù Lyn Soraya Kon e Kei Hiwatari come sposi-
Lyn sorrise a Kei e lui la ricambiò, facendole l’occhiolino.
Da quel momento, nessuno al mondo avrebbe potuto mai più dividerli e come aveva detto l’anziano Saggio, a partire da quel momento sarebbero diventati un solo essere.
 

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Le feste al villaggio erano esattamente come Lyn ricordava la sua dell’anno precedente e un banchetto nuziale aveva decisamente superato le sue aspettative, tra balli, giochi e cibo a volontà.
Dopo alcuni brindisi voluti da Lai e Mystel in particolare, Lyn vide Sahara con suo cugino Jin e un’altra ragazza avvicinarsi al grosso tavolo di legno dove sedevano lei e Kei dall’inizio del rinfresco. Sorrise nel vederla arrivare con quel seguito e al contempo si sentì imbarazzata nel rivedere Jin.
I tre si inchinarono davanti agli sposi e poi la figlia maggiore di Mystel e Mao prese la parola.
- Principessa Lyn, i nostri omaggi e le più sincere congratulazioni da parte della nostra famiglia per un futuro roseo con tanti eredi- disse la bionda sfoggiando un sorriso smagliante.
Kei inarcò le sopracciglia e sbatté le palpebre piuttosto sconvolto da quei particolari auguri, mentre Lyn ricambiò gentilmente il sorriso e li ringraziò. Aveva dimenticato di spiegare a suo marito, nonché nuovo membro della Tribù, che lì le cose funzionavano diversamente rispetto all’Italia o la Russia.
- Principessa, anche la mia futura sposa voleva congratularsi con lei- disse Jin, invitando sua moglie ad avvicinarsi. Era una ragazza molto carina, gli occhi verde smeraldo scintillavano al sole del tramonto, incorniciati perfettamente da capelli nerissimi pettinati con la frangia.
Quanto a bellezza, però, non batteva la giovane Sahara.
Lyn pensò che in Occidente avrebbe fatto girare la testa a parecchi uomini, i lunghi capelli biondi raccolti in una morbida treccia laterale, gli occhi azzurri come il fiume su cui viaggiavano per raggiungere il villaggio e la pelle leggermente abbronzata, lanciò uno sguardo di sottecchi a Kei presa da un leggero moto di gelosia e si tranquillizzò quando vide che lui era invece concentrato a studiare Jin.
- Futura moglie, che magnifica notizia!- disse Lyn contenta e il figlio di Lai annuì fiero alle loro spalle.
- Ci sposiamo questo autunno, mia signora e sarebbe per noi un grande onore avervi alla cerimonia- disse la ragazza, inchinandosi per la terza volta.
- Come futuro capo sono restia a fare false promesse, ma qualora avessi la possibilità di fare questo viaggio, non mancherò- si sentì di rispondere la festeggiata.
- Grazie, principessa e auguro a tutti voi un buon proseguimento col banchetto- rispose l’altra, allontanandosi.
- Sono tutti molto… gentili con te, qui- disse Kei con una smorfia, quasi come a voler dare una spiegazione a tutte quelle riverenze.
- Sì, essere futura Capotribù ha i suoi vantaggi- disse Lyn con fare di superiorità, lasciandosi andare contro lo schienale della seduta in legno massiccio e paglia.
- Non volevo dire che la trovo una cosa negativa, semplicemente non ci sono abituato- osservò lui.
- Fidati, non lo ero nemmeno io, fino ad un anno fa- rispose lei risoluta.
Fu in quel momento che cominciarono le danze.
Hilary trascinò Takao come al solito che avrebbe preferito starsene seduto a tavola a godersi le prelibatezze appena servite, mentre Judy era stata già accerchiata da quattro dei guerrieri della Tribù che la supplicavano di concedere loro un ballo. Quello era decisamente il suo habitat, oltre al laboratorio e la Beyblade arena: feste e uomini.
L’atmosfera era festosa e al contempo meravigliosamente rilassata e Lyn tese una mano a suo marito. Le faceva ancora uno strano effetto, a pensarci.
Kei Hiwatari era suo marito.
- Mi concedi questo ballo?- disse lei con un sorriso, dopo essersi alzata e aver fatto il giro del tavolo.
Kei sgranò gli occhi e scosse la testa.
- Non ne sono assolutamente capace- si affrettò a dire, ma Lyn sembrava non volergli lasciare scelta.
- Su, hai combattuto contro il Team delle Tenebre e sei sfuggito al controllo di uno psicopatico che ti ha tenuto prigioniero per anni, direi che due passetti in croce non saranno un problema per te- lo incoraggiò lei, tenendo sempre una mano tesa davanti al suo viso.
- Un ballo solo- chiarì lui, prendendo la sua solita espressione seria e accigliata e Lyn sorrise entusiasta, avendola avuta vinta e quando si lanciarono tra il resto della gente si levò un grido di approvazione da parte di tutti i presenti.

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Dopo un po’ che era accerchiata da tutti a ballare, Lyn notò che Sahara era seduta da sola in un angolo e muoveva semplicemente la testa a ritmo.
- Torno subito- disse a Kei, dandogli un veloce bacio a stampo e lui tirò un sospiro di sollievo, sgattaiolando nuovamente al suo posto a tavola, lontano dagli schiamazzi.
La ragazza dai capelli corvini si sedette accanto alla bionda e le sorrise.
- Da quel che ricordo sei un’ottima ballerina- si complimentò Lyn e l’altra sorrise abbassando lo sguardo.
- Me la cavo- disse alzando le spalle.
- Qualcosa non va?- chiese interessata quella dagli occhi ambrati.
- So che non siamo partite esattamente col piede giusto, ma mi piacerebbe esserti amica, dico sul serio- cominciò Lyn in tono conciliante e Sahara la guardò sorpresa.
- E poi, quando un giorno sarò Capotribù vorrei avere delle persone al mio fianco di cui mi fido e che conoscono le regole della Tribù, per aiutarmi al meglio a governare, proprio come mio padre con tuo zio- concluse la diciassettenne.
- Io ti minaccio e tu mi vuoi nel Consiglio?- chiese la bionda esterrefatta.
- Sei proprio strana, lo sai?- continuò, con una smorfia.
- Già, ma meglio strani che comuni, ti pare?- chiese Lyn sfoderando il suo sorriso migliore e mettendo in mostra i suoi canini, così come Sahara.
- Accetto la tua amicizia e te ne sono grata, anche se abbiamo ancora un incontro di Beyblade in sospeso, io e te- osservò la figlia di Mao, tagliente.
- Quando vuoi- la rassicurò Lyn.
Poi se ne stettero in silenzio per qualche secondo, osservando il proseguire della festa davanti ai loro occhi.
- Lyn, credi che riuscirò mai a trovare marito?- chiese la bionda mordendosi un labbro, quasi in imbarazzo e l’altra la guardò come se fosse un alieno, pensando a quanto anche lei, da donna, la trovasse molto bella.
- Scherzi vero?- disse la neosposa.
- Il fatto è che tra poco compirò diciotto anni e non ho molti pretendenti- si confidò la giovane con sguardo triste, lasciando Lyn completamente di stucco.
- Ne ho anche scartati molti ad essere sincera, ma non avevano niente che mi piacesse- osservò Sahara, in tono frustrato.
- Beh, hai tutto il tempo del mondo per trovare un marito, perché tanta fretta? Ancora non ti sei innamorata ed è importante farlo prima di sposare qualcuno- disse Lyn cauta.
- Mia madre insiste per trovare presto un uomo, mentre mio padre è l’unico che mi appoggia al momento. Mi incoraggia a viaggiare e a crescere, esplorare. In questo mi sento molto più vicina alla sua visione del mondo, che a quella della Tribù- confessò sconfitta.
- Allora segui il consiglio di tuo padre!- esordì Lyn.
- Viaggia, esplora, scopri cos’hai dentro e quando tornerai sarai una persona nuova!- la convinse la giovane Lyn e Sahara sorrise.
- Credi che mia madre lo permetterebbe?- chiese impaziente.
- E’ la futura Capotribù ad ordinartelo- replicò Lyn in tono solenne e poi scoppiarono a ridere entrambe, come due vecchie amiche.
- Anzi, sai che ti dico? Ti invito da me a Roma per qualche settimana, potrebbe cominciare dall’Italia il tuo viaggio di riscoperta interiore- propose la figlia di Rei con entusiasmo.
- Dici sul serio? Tu… faresti questo per me?- chiese incredula la primogenita di Mao e Mystel.
- Vedrai, sarà uno sballo!- disse Lyn e poi Sahara le saltò al collo felice, ringraziandola di cuore per averle dato quella possibilità, quando il momento venne interrotto da Judy.
- Ragazze, time out. Ho ricevuto quattro proposte di matrimonio nel giro di mezz’ora- disse piano l’americana, ravviandosi i ricci biondi.
- E’ inaccettabile, cioè, oh my God, non posso sposare qualcuno con cui non ho mai fatto sesso, va contro i miei principi, help me! Non posso andare a letto con quattro uomini contemporaneamente! Il fatto è che... Sono tutti così carini!- disse in panico Judy, lasciando Sahara completamente sconvolta e Lyn ridacchiò, conoscendo bene la sua migliore amica.
- D’accordo, direi che devi smetterla con gli alcolici, per questa sera- disse la sposa, facendo per alzarsi, quando videro arrivare Makoto come una furia.
- Hey, tra poco ci sarà una sfida a Beyblade, chiunque potrà partecipare!- disse entusiasta il ragazzo e Sahara arrossì a vederlo, abbassando subito lo sguardo. A Lyn quel particolare non sfuggì.
- Che magnifica idea, Makoto potresti sfidare Sahara, immagino non vi abbiano presentati- rimediò subito la sposa e il figlio di Takao arrossì violentemente anche lui quando la giovane si alzò in piedi per presentarsi.
- Tu sei il figlio dell’ex campione del mondo, vero?- chiese la giovane figlia di Mao, mentre stringeva una mano a Makoto, che imbarazzato, si portò l’altra dietro la nuca.
- Beh, sì, ma sono stato anche io stesso campione, prima che quello sbruffone di Kei mi strappasse il titolo all’ultimo secondo, quest’anno- disse lanciando un’occhiataccia allo sposo che sorseggiava il vino a tavola.
- Sarà sensazionale misurarsi con te, quando cominciamo?- chiese Sahara su di giri.
- Laggiù sta per cominciare il primo match, andiamo?- la invitò prontamente Makoto e i due si avviarono, sotto lo sguardo delle due amiche rimaste lì.
- Non ho voglia di assistere ad un altro matrimonio tra miei amici minorenni- disse Judy piatta, appoggiando la testa sulla spalla di Lyn, mentre osservava Makoto allontanarsi ridendo con Sahara.
- Lei non lo è e poi che c’è di male?- chiese Lyn alzando un sopracciglio.
- Ti prego...- disse Judy roteando gli occhi.
- E poi per la Tribù io sono effettivamente maggiorenne da più di un anno- osservò la sposa.
- Non dirlo in giro- disse Judy e poi le due seguirono gli altri per unirsi anche loro a quella specie di torneo di Beyblade improvvisato, per omaggiare gli sposi.

 

   
 
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