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Autore: Kokorozuky    13/09/2009    1 recensioni
Introduzione modificata. E’ vietato usare puntini, simboli e simili che ricreino l’effetto del doppio tag br.
Rinoa81, assistente amministratrice.

Ho dato gli anni migliori della mia vita per l'organizzazione.
E si è presa tutto ciò a cui tenevo. Chi sono?
Il mio nome è Iku. E sono stata la spia dell'Akatsuki.
E ho deciso di raccontarvi la mia inutile storia.
Estratto dal capitolo 12: "Non dormi?" chiede.
Scuoto la testa, guardando il cielo.
"Kakuzu, a te piace la pioggia?".
Estratto dal capitolo 14: "Kakuzu?" chiedo.
Si volta, calmo: "Cosa c'è?".
Ridacchiando, dico: "Niente."
Estratto dal capitolo 15: "Scusa!" sorride.
E io che credevo che Hiruko facesse impressione... dopo questo, devo chiedere scusa a Sasori!
"Ewww... tranquillo...".
Estratto dal capitolo 16: "Ehm... c-che fai?".
"Hai detto di avere freddo, no?".
"Sì, ma..."
"Non vedo dove sia il problema."
Estratto dal capitolo 19: "Ragazzina, ti sto parlando!".
"Ah, mi spiace per te".
Estratto dal capitolo 22: "Come può controllarmi?".
"I sette sigilli, Iku.".
Estratto dal capitolo 33: "Tobi prenderà il posto di Sasori." annuncia il capo, tranquillo.
"No." dico.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Kakuzu, Nuovo Personaggio, Tobi, Zetsu
Note: OOC, Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Bloody Eyes - Kurokita's Ravenge'
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Capitolo 2:

Chissà quanto vali, mocciosa...

Sento qualcuno avvicinarsi.

Non riesco a distinguerlo bene, ha il volto coperto.

Mi sfiora.

Rabbrividisco.

È così... strano.

Non mi era mai successo.

Per mia estrema sfortuna, se ne accorge.

E ne sembra divertito.

<< Sei spaventata? >> chiede.

La sua voce è calda, profonda... perfetta.

Mi sembra quasi... premurosa.

Sento il cuore aumentare il ritmo.

Cosa mi sta succedendo?

<< Oh, no! Sono solo legata, in fin di vita e prigioniera di un gruppo di pazzi! >> sbotto.

Credo che stia sorridendo.

Tsk... come se riuscissi a vederlo.

Nella mia perenne semi-oscurità riesco solo a distinguere chiaramente due grandi occhi smeraldini.

<< Hai coraggio da vendere, ragazzina. >>.

Cerco di dimenarmi, ma stringe le catene.

Devo stare calma.

Faccio un profondo respiro.

Mi fissa: << Chissà quanto vali, mocciosa... >>.

<< Fottiti, stronzo. >>.

Nessuno ha il diritto di chiamarmi mocciosa.

Con la gamba sana, cerco di colpirlo.

Ma non è così facile.

L'afferra come se niente fosse.

E stringe.

Sempre di più.

Mi lascio sfuggire un gemito di dolore.

Sembra felice.

Molla la presa, ed io, istintivamente, mi ritraggo.

Mi rendo conto solo ora di essere in un angolo.

Merda.

Fortunatamente, lui rimane dov'è.

<< Mi aspettavo di meglio. >>.

Mpf... se non fossi legata, sarebbe già morto e sepolto.

<< Cosa ti aspettavi? Sono mezza morta. >>.

<< Lo so. Ma so anche che sei una ricercata che vale 35 milioni di ryo. >> spiega.

Adesso ne ho la certezza. Mi ucciderà e venderà il mio cadavere.

<< Bene, allora perché non mi vendi, eh? Sono sicura che saresti felicissimo di prenderti tutti quei soldi! >>.

<< Infatti. Ma se collaborerai con noi ce ne farai fare molti di più. >>.

<< Tsk... collaborare? >>.

Annuisce.

<< Intendi forse dire che dovrei lavorare per voi? Cosa ci guadagnerei? >>.

<< La vita. >> conclude, semplicemente.

Non ho molta scelta, allora.

Ho promesso che non sarei morta fino a quando non lo avrei trovato.

<< Ok. Lavorerò per voi. >> acconsento.

Fa qualche passo verso di me.

Afferrandomi per la maglia, mi fa alzare.

La delicatezza non dev'essere di casa.

Provo a camminare, ma cado.

Osserva divertito i miei inutili tentativi di rimettermi in piedi.

Provo e riprovo, ma finisco sempre con la faccia a terra.

Ride.

Giuro che lo ammazzo.

Ma prima devo alzarmi.

Penso a tutti i modi in cui, potrai, ma sono tutti stupidi.

Specialmente perché contengono la frase: “Aiutami ad alzarmi”.

Un momento!

Trovato!

Estraggo due kunai dalla tasca e slego i nastri che porto al collo.

Li leggo alle armi e li lancio sul soffitto.

Mi aggrappo a essi.

Purtroppo, sono ancora molto debole. Infatti, non riesco a reggere la presa, finendo così sopra al mio “carceriere”, che subito ribalta le posizioni.

È decisamente molto imbarazzante.

Senza il mio controllo, le guance si imporporano.

<< Senti, capisco che tu stia comodo, ma se ti alzi mi fai un favore. >>.

Fa quanto ordinato, prendendomi però in braccio.

<< Lasciami subito. >> mormoro.

<< Credimi, lo farei volentieri, ma il capo ha dato ordini precisi. >>.

Capo? Ordini?

Me la sa raccontando giusta?

Non credo.

Ma non posso fare altro che acconsentire.

<< Quindi? >>.

<< Quindi, mocciosetta, dovrò allenarti. >> le ultime parole le pronuncia con un tono che non saprei definire.

Disgusto?

No.

Rabbia?

Neanche.

Felicità?

Ma scherziamo?!

Forse ecc...

Assolutamente no!

Ci scambiamo una rapida occhiata.

Decisamente poco rassicurante.

Però è decisamente irritante il fatto che il loro capo ritenga che abbia bisogno di qualcuno.

Vabbeh, meglio non pensarci...


*


<< Dove siamo? >> domando.

<< Non lo vedi? >>.

Stronzo.

Anche se non sa che sono in uno stato di semi cecità, deve rispondere comunque.

È educazione.

Bifolco.

<< Se te l'ho chiesto, vuol dire che non lo so. >>.

<< Tsk... in una foresta. >>.

Ah, questo spiega tutto il verde che c'è intorno.

Me perché mi ha portata qui?

Cosa vuole?

<< Mpf...e perché? >>.

<< Il capo vuole testare le tue abilità. >>.

<< Credo che sarà un po' difficile, visto che nemmeno mi reggo in piedi. >> annuncio, sprezzante.

Il loro cosiddetto capo non deve essere una botte di intelligenza.

Bah, che gente.

Mi posa a terra, sotto ad un albero.

Si china su di me.

Credo di essere diventata color porpora. Di nuovo.

Stupidi ormoni.

<< Bevi questa. >>.

Mi da una boccetta.

Diffidente, la apro.

Ha un odore disgustoso, ma lo riconosco.

È un medicinale che uso dopo le “battaglie” più dure.

Lo bevo.

Butto l'occhio verso la ferita.

Si sta cicatrizzando.

Anche la vista sta migliorando, ma per questa ci vorrà molto più tempo. Devo cercare di non usare troppo quell'attacco.

Anzi, meglio dimenticarlo.

<< Direi che possiamo iniziare. >> sentenzio.

Annuisce, lasciandomi alzare.

<< Pronta, ragazzina? >>.

<< Ovvio. >>.

Prendendo le giuste distanze, mi preparo a colpirlo.

Prima che possa fare qualsiasi cosa, lo sento dietro di me.

Riesco a schivare in tempo il pugno.

Merda, è troppo veloce.

Ok, mi toccherà usare degli attacchi più seri....

Estraggo un pugnale e mi incido un piccolo taglio sul braccio.

Sento il calore del sangue scorrere lungo l'arto.

Adesso posso combattere seriamente.

<< Tecnica del serpente rosso! >> urlo.

Apro le braccia.

Dal mio torace fuoriesce un gigantesco cobra carminio.

Obbedendo al comando, lo attacca.

Riesce a schivare tutto.

Maledizione!

Colpisce la mia arma, facendola distruggere.

<< Non te la cavi tanto male. >>.

<< Sei tu che sei debole, ragazzina. >>.

<< Non sottovalutarmi! >> gli grido.

Merda... quale tecnica posso usare? Il corpo a corpo è escluso. Se ha distrutto una delle mie tecniche speciali con una sola mano non credo che gli ci vorrà molto per rompermi le costole.

Dovrei pur difendermi con qualcosa... trovato!

Con un balzo, arrivo sopra ad un ramo.

Com'era quella tecnica?

Ah, sì...

Ripeto tre volte la posizione del serpente e poi quella del cavallo.

<< Tecnica della spada della morte! >>.

So bene che sta guardando, cercando di capire che tecnica sia.

Lo capirà presto.

Apro la bocca.

Inizio a sentire un pesante sapore metallico.

Sta funzionando.

Alzando la testa verso il cielo, la estraggo.

È una katana degna di questo nome.

Credo che sia una delle più preziose che esistano.

D'altronde, la persona a cui l'ho “presa in prestito” è stata uccisa.

Peccato.

Pace alla sua anima.

La punto contro al carceriere: << Che te ne pare? >>.

<< Immagino varrà molti soldi. >> sentenzia.

Certo che questo pensa solo al denaro.

<< Ma certo che vale molto! >> confermo, iniziando a correre verso di lui.

Siamo faccia a faccia.

Riesco a sentire il suo respiro.

<< L'ho rubata ad una delle guardie del vecchio Mizukage. >>.

<< Notevole, mocciosa. >>.

Adesso si renderà conto di quanto io lo sia.

Gliela punto al collo.

<< Cosa ti aspettavi? >> domando, seria.

<< Una ragazzina morente, non certo un'assassina e una ladra. >> ammette, cupo.

Sorrido, maligna: << Allora credo di aver vinto. >>.

<< Hai vinto? >>.

Annuisco.

Con un movimento della gamba, lo faccio cadere.

Mi afferra.

Con dei tentacoli.

Quindi è lui quello che mi ha negato la fuga la prima volta.

Tsk... non importa.

Adesso la pagherà.

Sento il terreno premere contro la mia schiena.

E sento qualcos'altro.

Apro gli occhi.

Il bastardo è sopra di me.

Ancora una volta.

Inizio a pensare che gli piaccia vedermi così.

Schifoso pervertito.

<< Dato che ormai è un'abitudine, immagino che tu sia comodo. >> sbotto, cercando di farlo alzare.

Mi blocca le mani, evitando così ogni mio singolo movimento.

<< Ragazzina, mettiamo in chiaro le cose. >>.

Ma io le ho già chiare.

Lui sopra, io sotto.

Lui fa il maniaco, io la povera vittima.

Sbaglio?

<< Primo: tu non puoi permetterti di insultarmi, chiaro? >>.

Annuisco.

È la prima volta che inizio realmente a spaventarmi.

Credo.

Forse è qualcos'altro...

Che sciocchezza.

<< Secondo: sia io che gli altri possiamo ucciderti con un solo battito di ciglia. >> spiega.

Perché senti caldo?

Non è questo il problema.

Perché le gambe cominciano a tremare?

<< Terzo: ora come ora non sei nelle condizioni di fare qualsiasi cosa vada contro di me. Hai capito? >>.

Uhm... tu non sei spaventata...

Sì, invece.

Ho paura.

Ho fottutamente paura.

Credo anche di stare rabbrividendo.

E immagino che lui se ne sia accorto.

Probabilmente sta sorridendo, da sotto quella stoffa.

<< Brava, hai capito. >>.

Arrossisco.

Senza un apparente motivo, arrossisco.

Questo tipo mi fa uno strano effetto.

<< Adesso, ragazzina, dimmi il tuo nome. >>.

<< Iku. >>.

La mia voce risulta più acuta del solito.

Ma cosa mi sta succedendo?

<< Iku... >> sussurra, divertito << Io sono Kakuzu. >>.

<< Quindi? >> trovo la forza di sfotterlo.

Meno male.

Non sono completamente andata.

Dovrei festeggiare.

Ma non è né il momento né il luogo.

Sono sicura che mi stia uccidendo con lo sguardo.

Se solo potessi vederlo bene...

<< Hai ritrovato il coraggio? >>.

Rido.

Muovendo impercettibilmente le gambe, riacquisto movimento, riuscendo così a colpirlo allo stomaco.

Non se lo aspettava, infatti per qualche secondo rimane interdetto, dandomi abbastanza tempo per rimettermi in piedi.

Si alza anche lui.

<< Ne ero sicuro. >>.

Gli ho dato un calcio degno di rompere delle ossa e lui è soddisfatto.

Vabbeh, un conto è il masochismo, ma qui si esagera.

<< Li vali tutti quei 35 milioni di ryo. >>.

<< Lo devo prendere come un complimento? >>.

<< No. >>.

Bastardo.

Raccolgo la katana, rimettendola in bocca.

Certamente starà fissando questa simpatica scenetta.

<< Qualcosa non va? >>.

<< Mi ricordi qualcuno. >>.

Scherzando, dico: << Probabile. Se vai all'inferno, io sono quella con il forcone. >>.

<< Tsk... >>.

Mi fa segno di seguirlo.

<< E adesso dove andiamo? >>.

<< Al covo. Congratulazioni, farai squadra con me. >>.



Sclero dell'Autrice:
Ringrazio tutti quelli che hanno letto, in particolare mangaka94 per averla aggiunta tra le seguite ^^

  
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