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Autore: ArwenDurin    08/04/2023    1 recensioni
Ispirato alla scena tagliata della 1x04: cosa sarebbe accaduto se Will avesse sentito la chiamata di Hannibal, e avesse partecipato a quella cena familiare?
"Ora lì poggiato alla soglia della cucina, non voleva né poteva tacere ulteriormente, soprattutto dopo quel sorriso del dottor Lecter.
«Non capisco quale sia il tuo piano.»
Quella frase ebbe il potere di far alzare quegli occhi ambrati su di lui, mentre riponeva un piatto pronto nel bancone affianco.
«Il mio piano?»
Prese un altro piano, dedicandogli le stesse attenzioni del precedente, con i piccoli frutti di nuovo tra le sue mani.
«Abigail ha visto la famiglia, ma questa non è di certo una cena famigliare… c’è qualcosa di sbagliato.»
C’è qualcuno di sbagliato."
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Abigail Hobbs, Alana Bloom, Hannibal Lecter, Will Graham
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Will Graham si sciacquò il viso con acqua fresca cercando di calmarsi, fu un toccasana che fece tornare il suo respiro alla normalità, e elaboro lì da solo in quel lussuoso bagno tutte le emozioni che aveva assorbito fino a quel momento. Guardò se stesso nello specchio cercando di riappropriarsi di ciò che lui provava e non facendosi invadere dalle emozioni degli altri.
Ripensò ad Abigail seduta di fronte a lui, gli occhi azzurri sgranati e un sorriso sfavillante sulle labbra, quando aveva detto di vedere la famiglia di fronte a sé, Will aveva corrucciato la fronte chiedendo spiegazioni, ma fu Alana Bloom, seduta di fianco a lui, a fornirle.
Fu lei a spiegare cosa Hannibal avesse fatto, e cosa fosse accaduto, cercando con un sorriso amichevole di tranquillizzarlo che la ragazza che si sarebbe ripresa presto, per quanto il profiler poté notare nel suo tono ancora tracce d’ira per quell’avvenimento… ma non fu abbastanza per lei per non rimanere alla cena.
Dottoressa Bloom, è preoccupazione per la tua pazienze o c’è dell’egoismo, e sei rimasta per Hannibal, invece?
Quando uscì dal bagno, non se la sentì di tornare a quel tavolo, sotto gli occhi azzurri di Alana e ciò che in essi vedeva, lo mettevano più a disagio del ritardo nel quale era giunto a quella cena improvvisata.
Si diresse piuttosto in cucina senza esitare, raggiungendo Hannibal che stava preparando il dessert, dei piccoli pasticcini dolci ai quali stava aggiungendo more e frutti di bosco. Will si fermò sulla soglia e lo osservò decorare il piatto con delicatezza e eleganza, d’improvviso gli lanciò un occhiata ma non disse nulla poiché non c’era bisogno, e piuttosto gli regalò un piccolo sorriso.
Graham però non si mosse, continuando a guardarlo a braccia conserte, ripensando a come quella serata era iniziata, a quando svegliandosi da un sogno ad occhi aperti, aveva trovato un messaggio di Lecter nella segreteria. L’invito a una cena programmata al quale avrebbe avuto piacere che partecipasse insieme ad Abigail. Lui aveva guardato l’orologio in salotto, preparandosi alla bella e buona e quasi correndo verso la macchina, essendo in ritardo di oltre mezz’ora, per arrivare dal suo amico e scusandosi a più non posso per cosa fosse successo.
Hannibal l’aveva accolto con la solita gentilezza e un luccichio di gioia negli occhi, che poté percepire scorrere sulla sua pelle, e il sorriso di Will si era allargato fin quando almeno non giunsero in sala da pranzo, e vide Alana seduta al tavolo.
Improvvisamente il suo sorriso si era fatto confuso quanto l’espressione della donna lì presente, il suo sguardo aveva fatto sempre di più fatto sentire Will fuoriposto e spense il suo entusiasmo.
Ora lì poggiato alla soglia della cucina, non voleva né poteva tacere ulteriormente, soprattutto dopo quel sorriso del dottor Lecter.
«Non capisco quale sia il tuo piano.»
Quella frase ebbe il potere di far alzare quegli occhi ambrati su di lui, mentre riponeva un piatto pronto nel bancone affianco.
«Il mio piano?»
Prese un altro piano, dedicandogli le stesse attenzioni del precedente, con i piccoli frutti di nuovo tra le sue mani.
«Abigail ha visto la famiglia, ma questa non è di certo una cena famigliare… c’è qualcosa di sbagliato.»
C’è qualcuno di sbagliato.
«A essere onesti la cena non doveva andare propriamente così, c’è un ospite in più.»
Will si staccò dalla soglia e sciolse le braccia lasciandole penzolare ai suoi fianchi, rivide lo sguardo azzurro di Alana che lo trafiggeva di confusione e di pietà dietro i sorrisi cortesi. Un senso di nausea lo prese all’improvviso e gli fece togliere lo sguardo dai dolci, abbassandolo al pavimento.
«Alana Bloom si è aggiunta quando ha saputo di Abigail, e potremmo dire che si è autoinvitata.»
Will lo guardò e Hannibal fece lo stesso, cercò nel suo volto qualcosa anche se il profiler non seppe cosa esattamente.
«Capisco.»
La rabbia e il fastidio di essere stato invitato a una festa quasi per gioco da Lecter svanirono, ma non si sentiva meglio, non lo abbandonava la sensazione che era lui l’ospite di troppo, che doveva andarsene…
«Will, perché sei turbato?»
Non fu sorpreso che il suo psichiatra se ne accorgesse, né tanto meno ne fu risentito che fosse proprio lui ad accorgersene. Will mimò un sorrisetto e si guardò attorno prima di parlare.
«Alana, lei crede…lei non si crede l’ospite inatteso, quello sono io.»
Si stoppò inumidendosi le labbra e ringraziò che Hannibal non lo stesse più guardando, completando il suo lavoro sui dessert.
«Perché dovrebbe pensarlo?»
«Il suo sguardo, lei non pensa che tu e io possiamo essere amici, crede che tu lo fai per pietà.»
Se per Jack Crawford era una tazza di porcellana fragile, per Alana Bloom era un uomo instabile e strano, e per nessuno dei due poteva essere un essere umano capace e interessante.
Involontariamente Will si trovò a fissarlo con più insistenza, con il cuore che batteva fortemente nel petto, impaziente della sua risposta.
«Non provo pietà verso di te Will, sarebbe un costrutto morale più che un emozione autentica, e tu sei onesto e meriti correttezza. Oltretutto, non ne hai bisogno.»
Will si avvicinò al bancone non togliendo lo sguardo dalla sua figura attenta ai piatti, i suoi occhi blu per qualche attimo caddero nelle sue mani che maneggiavano i frutti, le decorazioni e si prese qualche istante soltanto a vedere con quale cura preparava quei dolci.
«E di cosa ho bisogno?»
Hannibal a quel punto alzò lo sguardo su di lui, un rimarco alla sincerità che gli stava offrendo, non si stava nascondendo da lui, non si celava dietro a falsi sorrisi e sguardi torvi.
Lui lo vedeva come uomo e come suo amico.
«Di comprensione, accettazione, e di una stabilità che puoi raggiungere.»
«Tutti pregi che posso ottenere con te.»
Will a quel punto girò il bancone per raggiungerlo, non seppe frenarsi e nemmeno voleva farlo, seguendo le sensazioni che lo guidarono da Hannibal. Lui intanto aveva finito di preparare i suoi dessert, e lo stava guardando senza domande o stupore nel suo volto di quell’improvvisa vicinanza che l’altro cercava, ma attendeva.
«Hai mai pensato di invitarmi a una cena dove saremmo soltanto noi due?»
A quel punto Lecter distolse la sua attenzione qualche attimo, sciacquandosi le mani nel lavabo della cucina dietro di lui e applicando del sapone da un elegante contenitore. Quell’attesa fermò ogni cosa, persino il respiro che Graham si rese conto di trattenere soltanto quando lo rilasciò alla sua risposta.
«Sì, Will.»
Si asciugò le mani e fu di nuovo di fronte a lui, Will si fece più vicino non accorgendosi di ciò che stava facendo finché le mani di Hannibal non circondarono il suo volto. Amava il profumo di quel sapone, l’aveva già sentito quando si era fermato da lui a qualche pranzo o cena, al quale aveva partecipato insieme a Jack ma era soltanto una fragranza lontana, non erano mai stati così intimi.
Sentire quell’odore dolce e soave sul suo volto con colui che lo guardava con gli stessi sentimenti che fluivano nel suo essere, facendo sciogliere ogni briciolo di ragione o blocco ortodosso che il profiler avesse nei suoi riguardi.
Non importava in che rapporti fossero professionalmente, avevano già varcato la linea quando erano diventati amici, e Will si accorse che infondo non gli importava, non era davvero suo quel pensiero.
Uno sguardo a quelle labbra che trovò improvvisamente attraenti e la consapevolezza di ciò che desiderava, prima che fossero sulle sue in una carezza gentile. Will dischiuse le sue, ricambiando all’istante quel bacio e abbracciandolo più stretto a sé, lasciandosi avvolgere dalla devozione e delicatezza con cui Hannibal lo stava baciando, carezzando in movimenti circolari il suo viso.
L’essere così importante per lui e desiderabile, fece accumulare piccole lacrime nei suoi occhi ma non le fece scendere, tendendole segrete soltanto per sé e piuttosto si disperse in quell’attimo e niente ebbe più importanza. I dessert che silenziosi attendevano pronti nei banconi di fianco a loro, il suono ovattato delle ospiti nella sala da pranzo, tutto svanì… ma fu quando Hannibal iniziò ad approfondire il bacio donando a Will pensieri di puro desiderio che qualcosa accadde.
«I dessert si sono persi o ti sei perso tu, Hannibal? »
La voce di Alana fu forte per farsi sentire dalla sala da pranzo e li lui fermò, per quanto i loro visi rimasero ancora vicini. E quando i loro occhi si incontrarono, entrambi sorrisero alle appropriate parole della dottoressa Bloom.
Hannibal lasciò il suo viso soltanto per rispondere.
«Arrivo subito.»
«Vuoi una mano?»
«Non è necessario, non preoccuparti.»
A quel punto tornò il silenzio e la voce di Hannibal si abbassò.
«Penso che dovremmo raggiungere le nostre ospiti.»
Will lo guardò annuendo e non reprimendo il sorrisetto  nelle sue labbra alla parola nostre.
Lui non era un ospite, apparteneva alla casa del dottor Lecter come si sentiva di appartenere.
Si avvicinò ad Hannibal scoccandogli un altro bacio per tale affermazione, e prese due dei piatti.
«Dopo di te.»
Hannibal prese gli altri due piatti e seguendo il gesto galante di Will, insieme, tornarono dalle loro ospiti. Lo sguardo di Alana cambiò nuovamente quando li vide arrivare, si dipinse confusione al contrario di Abigail che sorrideva serena. Forse la dottoressa Bloom aveva intuito qualcosa ma Will dubitava avesse davvero capito cosa fosse successo, poiché non avvertì l’inevitabile shock che avrebbe preso il suo volto e le sue emozioni.
Spesso lui e Hannibal si lanciarono qualche occhiata ma nessuna alterazione delle emozioni passò tra i presenti, o almeno non furono avvertite dal profiler. Ad un certo punto la mano sinistra di Will si poggiò sui pantaloni, un impulso nato dentro di lui che fu anticipato da Hannibal quando posò la propria mano sopra la sua.
Will non mascherò il sorriso che prese il suo volto e d’altronde, non gli importò di nasconderlo.


Angolo Autrice: 
Ciao!
Un raccontino più dolce per i cari Hannigram😊 Ispirato alla scena tagliata dove Alana si è davvero solo aggiunta, per quanto penso che Hannibal lo sapesse e quindi probabilmente serviva anche lei come figura femminile alla cena. Ma Hannibal in realtà aveva invitato Will in sta famosa cena della 1x04, ma lui non aveva risposto e qui ho fatto in modo che Will si accorga di sta chiamata e riceva una dolce sorpresa💗💗
Grazie a chiunque leggerà e/o commenterà 😊

 

 
   
 
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