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Autore: Amigdala88    18/04/2023    2 recensioni
Tutto sommato, sarebbe già una vittoria potersi sfogare contro qualcosa o qualcuno. Sarebbe meglio di questo vuoto che percepisci, sarebbe meglio del rifiuto, lì acquattato in un angolo, che ti sollazza e decanta una serie di supposizioni e speranze alla quale vorresti credere. Anzi, alla quale già credi.
Che non se ne sia andato via davvero.
Che sia intrappolato da qualche parte.
Che la prossima volta che finirai in quel luogo demoniaco lo troverai lì ad aspettarti, perché, in fondo, anche lui sperava che andassi a salvarlo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Billy Hargrove, Robin Buckley, Steve Harrington
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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L E T H A L

'Cause I still swear you are

I still swear you are
I still swear you are
Good for me


Sei ancora seduto in macchina come un codardo.

Non trovi il coraggio di azionare la maniglia, spalancare lo sportello, compiere quei pochi metri che ti separano da lui. È già tanto se sei riuscito a guidare fin qui, considerato che sono giorni ormai che soffri d'insonnia. Anche se c'è un solo e vero motivo per cui non dormi, altri ne spuntano ogni volta che appoggi la testa sul cuscino, orbitano in un calderone insensato di roba per cui la tua mente diventa campo fertile alle canzoni sentite alla radio, ai ricordi in agguato, agli incubi formato tascabile che ti perseguitano. Finché tutto diventa un unico groviglio di ansie e mancanze per cui vorresti solo lanciarti contro il muro e perdere i sensi. 

Forse, così, arriveresti alla seconda fase: quella della rabbia.

Tutto sommato, sarebbe già una vittoria potersi sfogare contro qualcosa o qualcuno. Sarebbe meglio di questo vuoto che percepisci, sarebbe meglio del rifiuto, lì acquattato in un angolo, che ti sollazza e decanta una serie di supposizioni e speranze alla quale vorresti credere. Anzi, alla quale già credi. 

Che non se ne sia andato via davvero.

Che sia intrappolato da qualche parte.

Che la prossima volta che finirai in quel luogo demoniaco lo troverai lì ad aspettarti, perché, in fondo, anche lui sperava che andassi a salvarlo.

A volte sono illusioni sireniche più sottili, meschine nella loro ingenue innocenza: se non vi siete visti oggi è soltanto perché è stato trattenuto a lavoro, oppure suo padre l'ha pestato così forte che ora è in condizioni pessime - pessime, ma non letali - che l'hanno costretto a casa a riprendersi. Addirittura, ipotizzi che sia partito per un viaggio in California dal quale presto tornerà come nuovo.

A volte ti convinci che sia così, ed è quelle volte che la consapevolezza di ciò che è accaduto ti schiaccia. Fisicamente, come una mano gigante e invisibile premuta contro il torace che ti ruba il respiro. 

Negazione. 

Prima fase.

Ti chiedi quanto ancora debba durare, al contempo sei infervorato all'idea di privartene. È per questo che hai seguito il consiglio di Robin e sei venuto fin qui, per vedere e toccare la lapide, così magari la rabbia si presenterà alla tua porta. Oppure, se sarai fortunato abbastanza (e Dio solo sa quanto ti meriti almeno questa fortuna), salterai a piè pari tutte le altre tre fasi e raggiungerai quella dell'accettazione.

È quella che più ti spaventa. Accettare. Cercare di andare avanti. 

Come se fosse possibile.

Come puoi andare avanti se lui ti manca più di ogni altra cosa o persona tu abbia mai avuto il piacere di possedere o incontrare?

Ti manca tutto di lui.

La sua risata.

I suoi sguardi.

I suoi baci.

Il suo infinito tormento dedicato esclusivamente a te.

Un tormento fatto di battutine e ammiccamenti e parole pungenti destinate a fare breccia nella tua corazza, nella tua promessa di non innamorarti più, dopo Nancy, di alcuna ragazza.

Non avevi mai pensato potesse succederti con un ragazzo, invece è successo, e in qualche modo ha senso.

Era come se fossi un palloncino troppo gonfio che in segreto non vedeva l'ora di scoppiare e alleviare la pressione. Lui è stato l'ago che con tanta solerzia ha esaudito le tue preghiere. 

E adesso non c'è più, mentre tu sei ancora qui e ti sembra di non esserci più a tua volta.

Forse non ci sei davvero. 

Forse quella creatura ha squarciato anche te.

Forse l'aver celebrato un funerale a bara chiusa, e il fatto che tu non vi abbia presenziato, ti ha convinto che siate partiti entrambi, che siate in viaggio da qualche parte tra Hawkins e San Diego, che siate semplicemente in macchina, che non abbiate bisogno di fermarvi a riposare, a mangiare, finanche a svuotare la vescica, fintanto che siete insieme.

Non c'è poi bisogno di altro quando si è vicini alla persona che si ama.

Chiudi gli occhi alla luce che filtra tra gli alberi disseminati lungo il cimitero. C'è una calma che appare irreale. Anche questo ha senso, considerato che la confusione appartiene a coloro che restano in vita: il dolore fa rumore, le lacrime sono sporche, vomitano fuori quando il chiasso interiore è così acuto che vogliono solamente fuggire.

Vorresti fuggire anche te, pur non sapendo per dove. Magari se raggiungerai un posto tanto lontano da non poterlo nemmeno pronunciare, la tristezza non riuscirà a inseguirti, si smarrirà tra le strade e i continenti e gli oceani che metterai a distanza fino a tramutarsi in vento.

È un bel pensiero, per un attimo sei tentato di girare le chiavi nel quadro e partire. Invece, apri lo sportello, scendi, cammini come in una sorta di bolla, finché approdi alla tomba che stavi cercando. Lui lo sapeva che l'avresti trovata, allo stesso modo di come lui aveva trovato te.

Il suo nome è inciso nella pietra. 

 

William Hargrove

29 Marzo 1967

4 Luglio 1985

Scomparso ma non dimenticato

 

La pietra è il materiale giusto per trasmettere quella solidità che i vivi ricercano nell'astrazione della morte. È l'unica cosa che resta quando il corpo sotto la terra si decompone e diventa polvere. La pietra sarà qui negli anni a venire, la prova tangibile di una negazione che, per quanto prolungata, finirà sempre per dissolversi.

È a questo che pensi, mentre crolli piangendo sulla lapide e una scintilla di fuoco ti morde la gola.

Robin aveva ragione.

Rabbia.

Seconda fase.

But you still swear you are
You still swear you are
You still swear you are
You are lethal 'til the end
 
La canzone è Lethal dei Cloudeater ASCOLTAMI
   
 
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