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Autore: Spensieratezza    30/04/2023    1 recensioni
Sequel della mia storia "la catena dell'estasi"
Chi ha amato quella storia non può lasciarsi scappare questa, dove Sam e Dean faranno addirittura la conoscenza di un professore misterioso di università, che scombussolerà e ribalterà tutta la situazione dei rapporti famigliari che i due ragazzi avevano o credevano di aver avuto fino a quel momento! :)
Genere: Fluff, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La catena dell'estasi, dell'amore e della famiglia'
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“Ho fatto tanti sbagli, Matt..” disse John.
Matt guardò suo padre, un po’ preoccupato. Quando assumeva quel tono lì, sapeva che stava per fare uno di quei discorsi melodrammatici e sentimentali e un po’ nostalgici, che ormai aveva imparato a conoscere bene. Si stava avvicinando Natale, faceva freddo, era sera e stavano per andare a comprare dei dolci natalizi, perché Sam non stava molto bene ultimamente e aveva iniziato con i capricci. A dire la verità, se c’era un adolescente al mondo, che meritava di averli, era proprio lui, con tutto quello che aveva passato e quindi lui e John avevano deciso di uscire, anche se faceva un freddo cane, per andare in una maledetta pasticceria per comprare questi dolci e cercare di farlo sentire un po’ meglio.
Non immaginava però che John volesse cogliere l’occasione per fare un discorso. Forse se se lo fosse immaginato, non sarebbe venuto. O forse sì?
Sì, forse per suo fratello, lo avrebbe fatto.
 
“Ne facciamo tutti, papà..” disse lui, sperando che bastasse.
Non bastò.
 
“Io dovrei evitare!! Sono il capofamiglia. “ disse e con grande orrore di Matt, capì che aveva dato il via libera al “discorso.”
 
John infatti prese una boccata di sigaretta e riprese a parlare, mentre camminavano al limitare del parco.
 
Sam mi odia…” disse John con tono melodrammatico.
 
Matt pensò che John la stesse sparando un po’ troppo grossa. Sam non odiava nessuno. Non odiava lui che in una notte di Las Vegas aveva cercato di aggredirlo e addirittura drogarlo! Non odiava Lucifero che un tempo lo stalkerava fino ad arrivare a minacciarlo con un fucile, non odiava i suoi genitori che lo avevano abbandonato o John che gli aveva regalato un sacco di fratellastri che non aveva scelto di avere. Non odiava nemmeno Brady che gli aveva detto quella cosa sul sangue di demone o John per averglielo nascosto, o la strega che aveva trasformato temporaneamente lui e Dean in animali. Sam era un ANGELO e se non sapesse che Misha era un angelo, se gli avessero messo entrambi davanti, non avrebbe esitato a dire che tra i due, era Sam il vero angelo.
 
“Penso che tu la stia facendo come al solito un po’ troppo grossa..Sam è solo..è stressato..” disse cercando di tranquillizzarlo.
 
“Hai sentito cosa ha detto. Preferisce lavorare come barista piuttosto che vivere in questa casa con noi. La sua famiglia!!” disse e aveva l’espressione di uno offeso a morte.
 
“Papà..” disse Matt sospirando. “Devi capire che per tanto tempo Sam e Dean hanno..usufruito di un’autonomia a cui non erano abituati..da mesi condividevano un appartamento, pensavano loro a tutto..studiavano e andavano anche a lavorare..”
“Quindi preferiscono vivere da soli a STANFORD, piuttosto che con la loro famiglia??”
“Non sto dicendo questo..ma quando erano a Stanford..potevano mantenersi economic..”
“Erano DA SOLI e vulnerabili ad ogni genere di pericolo!!
 
Ecco, John si stava agitando di nuovo. Per fortuna non c’erano orecchie che li ascoltavano in giro.
 
“Sanno difendersi da soli..sono cacciatori e..”
“COL CAVOLO!! Sono ancora dei ragazzini!! Sono INDIFESI!! Indifesi contro le belve e i mostri che ci sono là fuori!! Solo pochi mesi fa sono stati aggrediti e sono quasi morti!! Oddio mio..avrei voluto uccidere quel professore da strapazzo, quando scoprii che li aveva iniziati alla caccia..non avrebbe dovuto osare!! Li ha esposti a un pericolo MORTALE!!”
 
“Ma papà..con tutto il rispetto..anche te eri un cacciatore..”
“IO HO SMESSO!!”
 
Matt sbuffò.
 
“Quindi tu hai diritto a cacciare e loro no? È questo che stai dicendo?”
 
“Esatto!”
 
Matt lo guardò stranito e John si corresse.
 
“No. Voglio dire…che era compito mio. Compito mio, insegnargli tutto quello che avrebbero dovuto sapere. Mio soltanto.
 
“Quindi, Sam ha ragione, è solo una questione di orgoglio ferito il tuo..”
 
“NO!!”
 
“È stato Philip a iniziarli e non puoi sopportarlo, perché non sei stato tu..”
 
“NO, NO, NO. Anche tu non capisci come loro!!”
 
“Spiegamelo allora.” Disse più conciliante.
 
John sbuffò.
 
“Io mi sono lasciato alle spalle tutto..la caccia..tutto..non sapevo se sarebbe mai arrivato il momento che avrei confessato a Sam e Dean della caccia..anche perché..non c’erano solo loro..lo sai, adesso..”
“Certo, come dimenticarlo..la nostra enorme famiglia allargata..”
 
“Come fare?? Scegliere di rovinare la vita a più famiglie? Era meglio il silenzio. Ed era confortante in un certo senso, sapere che era così semplice..fingere che niente di tutto questo fosse mai esistito..la caccia..i mostri..ma poi..Philip..ha riportato a galla tutto..e non solo..quando ho visto Sam e Dean in quello stato..mi hanno messo davanti al fatto che..i mostri c’erano e non bastava coprirsi nel letto con le coperte per fingere che non ci fossero..o spegnere la luce..ma ancora peggio..ho capito che forse..se ci fossi stato io a insegnargli quello che c’era da sapere..forse potevo risparmiare ai miei figli di finire conciati in quel modo..”
 
John stava quasi per piangere e Matt si odiò per quello che disse ma lo fece comunque.
 
“ Ma non sono tuoi figli.”
John lo guardò male, ma Matt continuò.
“Non sono davvero tuoi, di sangue. Lo so che fa male sentirlo, ma non sono tuoi, io sono tuo figlio, di sangue..loro no..e non lo sto dicendo perché sono geloso..o cosa..ma per farti capire..ti porti addosso la colpa di non averli protetti..è difficile per un genitore accettare il fatto che non può esserci SEMPRE per proteggere i suoi figli..anche e soprattutto quando non sono suoi..e ha ancora meno responsabilità di quelle che pensa di avere..”
John era rimasto scioccato e Matt ne approfittò prima di essere interrotto.
 
“Sto solo dicendo che..forse non devi biasimare te stesso, per non essere stato tu a insegnargli quello che sai, perché forse non era compito tuo..ma del loro VERO PADRE.e non devi essere geloso per questo..perchè non conti di meno nella loro vita, per questo..e non ti vorrebbero più bene come padre, se gli avessi insegnato tu queste cose invece che lui..e non è detto..che se fosse andata in quel modo, potevi prevenire quello che sarebbe successo..è il destino..Sam doveva sapere la verità sulla nostra famiglia, su quanti fratelli avesse in verità..e anche Dean..e anche noi dovevamo..perchè tu..sei scontento, che l’abbiano saputa? Ti fa così schifo che ci siamo ritrovati tutti, che vorresti cancellare questo evento?”
 
John aveva le lacrime agli occhi e abbracciò Matt.
 
“Certo che no..ma ne sono usciti feriti..e sanguinanti."
 
“Le ferite più importanti sono quelle dell’anima..e non c’è spada o coltello che può proteggerci da questi nemici invisibili che ci abbattono e ci feriscono.” Disse Matt. “Anche se sei padre, non puoi proteggerci da questo..ma il tuo amore..può guarirci..”
 
“Allora…se lo pensi davvero..capisci perché è importante che i tuoi fratelli rimangano con noi..solo con noi sono al sicuro.”
 
Matt sciolse delicatamente l’abbraccio e lo guardò teneramente.
 
“Papà, Dean e Sam stanno crescendo, vogliono vivere da soli..non biasimare Sam e Dean perché vogliono tornare a lavorare..”
 
“Ma sono troppo in pericolo!! Hai sentito cosa ha detto quel maledetto, bastardo di demone, su Sam. Se torneranno a Stanford, potrebbe farsi rivedere. Io non voglio..Matt..potrebbero rapire di nuovo Sam.” Disse mettendogli le mani sulle spalle.
 
“Non succederà..io e Nigel lo proteggeremo e Bobby..e.”
“Vuoi andare anche tu con loro, con tuo fratello?? È una follia!! Avete un fratellino piccolo di cui occuparvi..non potete mettere in pericolo anche lui!”
 
Matt si morse le labbra. Stava diventando tutto troppo ingestibile.
 
“Ascolta, io sono riuscito a mantenere il silenzio con i tuoi nonni..ma non sarà sempre così..e se scoprissero tutto? Sono anziani..non capirebbero mai e non accetterebbero mai una realtà così terribile..fatta di mostri e altre oscenità simili. E poi Sam è stato rapito. Capisci cosa significa, vero? Che quel maledetto demone sa dove ABITANO. Magari conosce anche il vostro indirizzo. Siete più al sicuro qui in questa casa. Sono contento di avervi tutti qui..anche se Sam non mi parla da giorni, per via di questa storia, anche grazie a Bobby che telefona e chiede, mettendo dubbi..non avrebbe dovuto chiamare. Me la pagherà!”
 
Matt ricordò che alcuni giorni fa, Bobby chiamò e domandò a Dean se John aveva cominciato a “cantare” sulla questione del sangue demoniaco di Sam. Sam era presente e diede di matto, dicendo che dovevano smetterla tutti quanti con quella storia, ma da quel momento tornò a farsi scuro in volto e a piangere di notte, anche con conseguenti attacchi di panico.
La gioia di ritrovarsi tutti insieme nella stessa casa, era durata a malapena due settimane. Avevano finto tutti di essere una famiglia felice e normale ma non poteva durare e lo sapevano bene.
Bobby si era scusato ma disse che riceveva pressioni soprattutto da parte di Philip, che essendo loro padre, era davvero molto preoccupato per quest’altra bomba che era piombata loro addosso.
 
“Matt..andiamocene, sta facendo buio e non dovremmo stare al parco a quest’ora.” Disse d’un tratto John e gli sembrò subito un po’ strano e frettoloso il suo tono di voce.






















to be continued -
   
 
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