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Autore: Aru_chan98    01/05/2023    0 recensioni
La storia di quattro nazioni e del rapporto col loro istinto da nazione, sulla cornice della storia mondiale
Raccolta di Song-fic su Epic - The musical
Genere: Song-fic, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Shonen-ai
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Six hundred men
Six hundred men under my command
With only one goal in mind
(Make it back alive to our homeland)


Six hundred men
Six hundred miles of open sea
But the problem's not the distance
(It's what lies in between)


And Ithaca's waiting (Ithaca's waiting)
My kingdom is waiting (the kingdom is waiting)
Penelope's waiting for me (waiting)
So full speed ahead
Full speed ahead
 
 
L'oceano era uno spettacolo, il vento gentilmente sospingeva la nave di Inghilterra e le altre 5 che la accompagnavano. I pirati, ai comandi Inghilterra, erano appena usciti vittoriosi da uno scontro contro le flotte francesi, che avevano osato sfidare apertamente la supremazia inglese sulle acque dell’oceano atlantico. Inghilterra aveva trovato divertente l’idea di risparmiare solo Francia e farlo lavorare come mozzo sul suo vascello, la Thorn Rose. Francia non vedeva l’ora di toccare terra, disgustato dal rancio di quei pirati più che per la volontà di prendersi la sua rivincita. Davanti ai pirati c’erano giorni interi di navigazione ma non era un problema per loro: erano navigatori esperti, avevano affrontato tanti altri temibili nemici, non avevano paura di nulla, né degli altri pirati né della marina. I pensieri di Inghilterra, i cui capelli biondi venivano mossi dal vento come la piuma bianca sul suo sontuoso cappello, erano rivolti verso la sua terra. Era stato via per mesi, in cerca di conquiste prima di imbattersi in quella sfida lanciata dallo storico rivale. Pensava al regno che lo stava aspettando, chiedendosi se i reali erano riusciti a gestire la situazione anche senza di lui e pensava al suo re, che era da poco diventato padre quando era partito. Si chiedeva se il sovrano sarebbe stato in grado di crescere quel bambino in modo da collaborare nel migliore dei modi con lui.

Intorno a lui, i suoi uomini si adoperavano per tenere la nave a pieno regime, così da tornare alle loro case, alle loro famiglie, il prima possibile. Pensavano alla vita che avevano lasciato a terra, grati di essere ancora vivi. Francia si disperava perché quella folla di gente continuava a sporcare il ponte che tanto faticosamente puliva. Inghilterra non poteva far a meno di ridere di quella vista, sentendosi fiero di sé per aver umiliato Francia ancora una volta, come faceva da quando erano stati entrambi allievi sotto il glorioso Impero Romano. Non avrebbe mai permesso a nessuno di intralciare il suo destino di nazione più forte di tutte.
 
 
 
Captain (Eurylochus)

Six hundred men (Six hundred men)
Six hundred men with big mouths to feed
And we've run out of supplies to eat
(Curse the war, our food store's depleted)


Six hundred men (Six hundred men)
Six hundred reasons to take what we can
So captain, what's the plan?

(Captain, what's the plan?)

Watch where the birds fly (Watch where the birds fly)
They will lead us to land (They will lead us to land)
There we'll hunt for food, my second in command


Now full speed ahead
(We're up, we're off, and away we go)
(We're up, we're off, and away we go)

Full speed ahead
(We're up, we're off, and away we go)
 

“Capitano!” lo chiamò un uomo sulla trentina, con una folta barba nera, grossi orecchini d’oro e cicatrici sul volto. Inghilterra staccò l’occhio dal sestante nautico che stava utilizzando per calcolare la rotta migliore da prendere e capire dove si trovavano. C’era stata una tempesta la notte precedente, che li aveva portati in una zona di mare che non conoscevano.

“Cosa c’è, Norris?” domandò la nazione, appuntando su un foglietto di carta umida alcuni numeri, utilizzando un pezzo di grafite. L’espressione della nazione era preoccupata ma quella del suo primo ufficiale lo era di più.

“Capitano, avete novità sulla nostra posizione?”

“Ci sto ancora lavorando, Norris. La tempesta ci ha portato più fuori rotta di quanto mi aspettassi”. L’uomo sembrò preoccuparsi di più a quelle parole.

“Vede capitano, stiamo finendo le scorte di acqua e cibo. Sono rimaste delle gallette ammuffite, un po' di carne secca e un paio di barili di mele. Una delle fregate francesi ha colpito le stive di alcune navi, facendoci perdere le provviste, la tempesta ha quasi portato via tutto il resto. Temo che di questo passo possa esserci un ammutinamento. Seicento persone sono fin troppe anche per lei…”. Inghilterra diede un altro sguardo alla distesa d’acqua davanti a sé. Il suo primo ufficiale aveva ragione, non poteva rischiare un ammutinamento, ne andava del suo orgoglio. Inoltre, non voleva far sapere ad anima viva che non sapeva nuotare. Mentre ragionava sul da farsi, si sentì lo stridio di alcuni gabbiani. Gli occhi verdi di Inghilterra s’illuminarono, mentre un sorriso nasceva sul suo bel volto.

“Seguiamo gli uccelli, Norris. Dovranno pur tornare a terra per costruire un nido e crescere i piccoli. Se li seguiamo ci condurranno sicuramente a terra. Una volta là possiamo razziare un villaggio nemico o cacciare” il tono di Inghilterra era pieno di ottimismo. Non vedeva l’ora di arrivare nella sua terra ma era curioso di sapere dove si trovava. Aveva sentito narrare di nuove terre e si chiedeva se non ne avesse raggiunta una di esse. Sarebbe stata un’occasione d’oro per poter verificare i racconti degli esploratori.

“Dai ordine a tutti gli altri della flotta. Seguiamo i gabbiani e cerchiamo terra”

“Agli ordini, capitano!” Norris scattò ad avvertire il resto dei comandanti delle altre navi, fiducioso nelle parole di Inghilterra. Erano tanti anni che navigava sotto il suo comando e riconosceva che il suo capitano era un marinaio eccezionale oltre che una persona intrepida e intelligente. Era bastato molto poco perché Inghilterra ottenesse la sua ammirazione e il suo rispetto, così come quello degli altri ufficiali di quella flotta, i cui marinai cantavano mentre lavoravano, seguendo le direttive di quella nazione per cui avevano combattuto duramente.
 
 
 
Captain

Polites!

Look! There in the distance, I see an island
I see a light that faintly glows
Maybe they're people lighting a fire
Maybe they'll share some food, who knows?


Something feels off here
I see fire but there's no smoke


I say we strike first, we don't have time to waste
So let's raid the place and-


No
Polites gear up, you and I'll go ahead

You and I'll go ahead
We should try to find a way no one ends up dead
We don't know what's ahead
Give me til sunrise, and if we don't return
Then six hundred men can make this whole place burn
Now full speed ahead


Full speed ahead
(Full speed ahead)
We're up, we're off, and away we go
(We're up, we're off, and away we go)
Full speed ahead
(We're up, we're off, and away we go)
(We're up, we're off, and a-)

Full speed ahead
 
 
Il giorno dopo, l’intuizione di Inghilterra si rivelò corretta. Proprio quando gli uomini cominciavano a temere di non trovare terra, eccola all’orizzonte.

“Ehy Arthur, quella costa non ti sembra simile a quella che ci hanno descritto Finlandia e Portogallo? Sai no, quella che il suo esploratore, Piccione o qualsiasi sia il suo nome, ha descritto nei suoi racconti” disse Francia ad Inghilterra, quando furono abbastanza vicini a quel lembo di terra per vederne meglio i dettagli. Effettivamente, Inghilterra ricordava quei racconti anche se li aveva presi con un pizzico di diffidenza. Sapeva per esperienza che non tutti i racconti corrispondevano a realtà.

“Se non ricordo male, Finlandia ha detto di aver visto dei bambini che davano l’impressione di essere come noi, mentre Portogallo si è limitato a dire che ci sono dei selvaggi pericolosi. Se fosse vero che ci sono delle nazioni, magari riusciremo a barattare delle provviste” andò avanti Francia, ignorando il silenzio di Inghilterra, che stava pensando al modo migliore per affrontare quella situazione: nel migliore dei casi, avrebbero cacciato, trovato acqua dolce e incontrato delle nazioni civili come loro, istruite dagli esploratori europei ma nel peggiore dei casi… Nel peggiore dei casi sarebbe stato versato altro sangue.

“Non ti sembra strano che sia tutto fin troppo tranquillo? Finlandia non aveva detto che ogni volta che lui e Svezia arrivavano alla costa, trovavano sempre qualcuno ad accoglierli? Non essere troppo avventato, Francis” disse Inghilterra, cauto. Tirò fuori il suo cannocchiale, in cerca di ulteriori dettagli per poter giudicare la situazione. La costa sembrava seriamente deserta, senza anima viva che per gli uccelli che riposavano sugli alberi. Quella discordanza tra le informazioni in suo possesso e la realtà davanti ai suoi occhi lo metteva sull’attenti. Fu mentre scrutava meglio il limitare del bosco che vide di sfuggita una figura tra le foglie. Sembrava un bambino dai capelli biondi ma la nazione non riuscì a vederlo bene, poiché il piccolo si era nascosto immediatamente dietro un cespuglio.

“Lo hai visto anche tu, Angleterre?” gli domandò entusiasta la nazione.

“E tu dove lo hai preso quel cannocchiale?”

“Eh eh, ho i miei metodi”. Inghilterra ruotò gli occhi, non volendo sapere come Francia si fosse procurato quello strumento.

“Capitano, se c’è qualche problema possiamo scendere tutti quanti a terra. Stermineremo i selvaggi e razzieremo i loro villag-“ il primo ufficiale fu interrotto dal suo capitano prima che potesse finire la frase.

“No, Norris. Io e France andremo in avanscoperta. Lo so che razziare e dare alle fiamme i villaggi è divertente ma non sappiamo con chi o cosa abbiamo a che fare. Noi due siamo nazioni, non siamo facili da abbattere. Evitiamo inutili spargimenti di sangue finché non capiamo meglio dove siamo”

“E se vi succedesse comunque qualcosa capitano? Abbiamo l’autorizzazione di intervenire?” Inghilterra ci pensò su un attimo, prima di acconsentire.

“Avete ancora provviste per qualche giorno. Se entro due albe noi non siamo ancora tornati, avete l’ordine di venire a cercarci, senza fare prigionieri. Norris, non un minuto di più, non un minuto in meno, siete avvertito”

“Come desiderate, capitano” il primo ufficiale si congedò, dopo aver richiesto indietro il suo cannocchiale da Francia. Inghilterra stava ancora scrutando la costa, che si faceva sempre più vicina, in cerca di quel bambino sconosciuto che aveva visto solo per un breve attimo.

“Pensi anche tu sia la piccola nazione descritta da Finlandia?” chiese a Francia, sorprendendolo.

“Esattamente. Sai che significa questo, mon ami?” replicò il francese, mentre si preparava per scendere a terra insieme a Inghilterra.

“Che vinca il migliore” i due si sorrisero con determinazione, pronti a sfidarsi a chi si sarebbe aggiudicato quella terra per primo.








Piccolo Angolo dell'autore
Eccomi di nuovo!
Questa volta ci troviamo nei mari dell'oceano atlantico, a seguito di una tempesta che ha portato Inghilterra a scoprire le coste del continente americano.
è molto più corta di quanto avevo in mente ma spero possa piacervi comunque

è basata sulla canzone "Full Speed Ahead" di Jorge Rivera-Herrans ( 
https://open.spotify.com/track/27otPRH67DpOsyNtSiM54v?si=11d91cb6ef304110 ) la seconda del musical ma anche di questa serie! Che coincidenza, ahah

Alla prossima!
   
 
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