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Autore: Duchessa712    01/05/2023    1 recensioni
[Il commissario Ricciardi]
[Il commissario Ricciardi]"E così ti sposi!" gli urla - ubriaca, sconvolta, disperata -,uno schiaffo e uno sputo a vendicare il suo orgoglio ferito, la sua rabbia impotente
[La storia partecipa alla To Be Writing Challenge indetta da Bellaluna sul forum Ferisce più la penna]
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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To lose and to love

"E così ti sposi!" gli urla - ubriaca, sconvolta, disperata - , uno schiaffo e uno sputo a vendicare il suo orgoglio ferito, la sua rabbia impotente. "E così ti sposi!" con una ragazzina che avrebbe tutto da invidiarle - e, invece, Livia invidia lei che è più brutta e più povera, ma si è presa il suo cuore.

E lui la lascia fare, non si abbassa alle sue provocazioni - le offre amicizia, come se bastasse, come se importasse: troppo buono, lui, per capire che alimenta solo la sua rabbia e la sua angoscia, che stare in sua compagnia sapendolo di un'altra (ma non lo è forse sempre stato, poi?) sarebbe insopportabile - buon Dio, l'umiliazione di accettare le briciole, di essere l'amante respinta!

(E non è quello che è successo fino ad ora, anche se lei ha giocato a fare da padrona del loro gioco? Non gliel'ha detto fin da subito, lui, di non potere?) (Non ha forse detto che non c'era un'altra donna, quando lei si è offerta di lasciarlo andare - l'avrebbe fatto davvero?).

Livia freme di rabbia e di vergogna, Napoli spettatrice attenta e silenziosa alle sue lacrime e alle sue grida - "Così ti sposi!" il peggiore degli affronti, la più patetica delle domande: perchè lei sì e io no? Cosa mi manca, in cosa ho sbagliato? - e lui che la guarda, sempre calmo, sempre con quegli occhi chiari pieni di compassione e dispiacere e dolore (quanto dolore! Ha passato anni a cercare di capirlo, di alleviarlo; anni in attesa del più misero attimo della sua attenzione, della sua misericordia; umiliazione dopo umiliazione ogni volta che l'ha mandato a chiamare chè, altrimenti, di sua volontà non sarebbe venuto, felicità e speranza ogni volta che, alla sua porta, si presentava senza fallo).

Gli ha dato tutto - gli ha dato anni, il suo cuore; gli ha dato i suoi segreti e le sue lacrime e adesso gli sta dando il suo orgoglio e il suo amor proprio- e non è abbastanza.

(A Roma avvemperà, ricordando questa sera, il vino che si mischiava al pianto, i gesti e le parole villane che gli ha rivolto. Mai è caduta tanto in basso e lo odierà, un solo momento, un battito di ciglia, per averla ridotta in un simile stato).

Si dice che ad aver amato e perso ci si guadagni comunque - e Livia ha amato ed ha perso, ma non ha guadagnato niente.
   
 
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