Era abituato a quel genere di cose.

Lui e Connor si erano proprio conosciuti per quel motivo. Certo, poi lui e Connor si erano innamorati ma all’inizio il loro era stato un accordo: lui gli forniva informazioni e l’altro se lo scopava illudendolo che potesse puntare qualcuno come Connor Walsh. Ne avevano passate tante quindi che si ritrovasse alle tre di notte a dover hackerare un computer mentre sei persone gli stavano col fiato sul collo era ormai un’abitudine, che lui e Connor si stessero per sposare entro la settimana a quanto sembra non importava così tanto a nessuno. Prima o poi avrebbe dovuto chiedere gli arretrati ad Annelise, per quanto le fosse grato per averle fatto conoscere l’uomo della sua vita a tutto c’era un limite.

<< Quanto ci vorrà ancora? >> domandò Asher prima di mettersi in bocca una generosa porzione di patatine, se solo lo avesse fatto lontano dalle sue orecchie ma non poteva pretendere troppo.

<< Ci vuole il tempo che ci vuole, se i file non sono troppo pesante e il codice di decrittazione è giusto entro tre minuti, cinque al massimo, avremo ogni codice di accesso e saremo dentro >> rispose lui, gli occhi che lentamente si abbassavano sempre di più.

<< Io metto Christophe a letto, avvisatemi se trovate qualcosa >> si limitò a dire Laurel, e visto quanto era stanca era probabile che si addormentasse anche lei dopo aver messo a letto il neonato. Asher dopo cinque minuti gettò la spugna mentre Michaela rimase, determinata a sapere tutto come sempre, Connor che con la scusa di riposarsi un attimo si era invece addormentato.

<< Trovato, qui ci sono i documenti che vi servono, ve li stampo o li volete su una chiavetta USB? >> domandò lui indicando lo schermo a Michaela.

<< Stampameli, poi li porterò ad Annelise >> rispose Michaela prima di dirigersi verso la stampante, mentre questa era in funzione Oliver per precauzione copiò e trasferì comunque i file su una chiavetta USB, mai dire mai aveva imparato lavorando con Annelise Keating.

<< Li porto subito ad Annelise e poi vado a letto >> urlò Michaela prima di uscire dalla stanza, aveva urlato abbastanza forte da svegliare Connor, fargli capire che per quella volta aveva vinto lei e godersi la vittoria, che birbante si ritrovò a pensare.

<< Chi? Cosa? Perché non mi hai svegliato? >> gli domandò Connor, la voce ancora impastata dal sonno.

<< Michaela, non ti ho svegliato perché dormivi così bene e perché ho trasferito il file su una chiavetta, Michaela ha il cartaceo >> rispose lui prima che l’altro lo baciasse d’istinto. Rispose al bacio cercando di non sorridere troppo, ormai era abituato a quella sottile rivalità lavorativa tra i due, che poi fuori di lì fossero ottimi amici in quei momenti diventava secondario.

<< Sei da sposare >> mormorò Connor quando si separarono prima di sfiorargli sognante il volto con le dita.

<< Per questo mi sposi? Perché ti sto aiutando a battere Michaela? >> domandò cercando di non ridere.

<< Scoperto, in realtà è il motivo segreto sul perché sposo un hacker >> rispose Connor con un sorriso innamorato che indusse Oliver a baciarlo a sua volta. Ridendo e baciandosi arrivarono fino al letto prima di caderci sopra.

<< Ti va bene se dormiamo e basta? >> domandò lui prima di riporre gli occhiali.

<< Solo perché sono stanco, ma non sperare che non ti dia la ricompensa che meriti >> lo provocò Connor prima di portare le mani sul suo sedere e stringere.

<< E io sarò ben lieto di riceverla >> replicò lui prima che l’altro lo baciasse dolcemente sulla bocca prima di stringersi a lui e chiudere gli occhi.

Tutto come sempre, trovare il codice giusto, aiutare gli altri e poi dormire tra le braccia di Connor, non era così male come vita alla fin fine pensò Oliver Hampron prima di chiudere a sua volta gli occhi e cedere al sonno.