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Autore: HikariRin    18/05/2023    0 recensioni
Da troppo tempo niente riusciva a scaldare la sua indole glaciale; era convinto di essere stato scelto dall’esistenza come uno dei pochi che avrebbe potuto capire cos’era davvero la sofferenza, e in poco tempo in seguito alla tragedia anche lui era diventato come la montagna: freddo, inflessibile e severo. Che qualcuno un giorno arrivasse da lui e infiammasse il suo animo era divenuto quasi un desiderio cosciente.
Ambientazione: Pokémon Scarlatto e Violetto
Personaggi: Grusha, Pepe
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Il calore di un miracolo ~

3 ~ Vortighiaccio

 

Gli sfidanti mandarono in campo i loro Pokémon contemporaneamente. Dalla sfera del capopalestra Grusha si materializzò Frosmoth, mentre dal lato di Pepe Cloyster fece la sua comparsa.

“Conosci le regole, no? Lo sfidante può sostituire il suo Pokémon quando lo desidera, al capopalestra questo non è permesso.” disse Grusha portando un guanto ad abbassare la sciarpa, tentando di superare il sibilo del vento che gradualmente soffiava sempre più forte. “La prima mossa allo sfidante.”

La neve investiva il terreno di lotta, rendendo la nitidezza di qualche momento prima un ricordo lontano.

“Fossi stato in te avrei annullato la sfida.” proseguì Grusha, mentre i lembi della sua sciarpa venivano agitati dal vento e il suo Pokémon si librava leggero nell’aria, danzando tra i fiocchi di neve, abituato com’era a tali condizioni atmosferiche.

“Mai!” Pepe strinse gli occhi; la tempesta di neve era un evento che certamente non aveva previsto, ma nemmeno Grusha doveva esserci più tanto abituato se tutti i suoi sfidanti si tiravano indietro. La sua scelta era ricaduta su Cloyster perché, essendo di tipo ghiaccio, non avrebbe subito danni dalla neve e si sarebbe mosso con disinvoltura. Almeno, così credeva.

“Cloyster, usa Schermoluce!”

Il Pokémon si attivò immediatamente, costruendo intorno all’area una barriera semi-invisibile volta a proteggerla dai danni da attacchi speciali come quelli lanciati da Frosmoth. Grusha lasciò andare la sciarpa, ricomponendosi e osservando la barriera con attitudine glaciale.

Ventoincoda.”

Frosmoth obbedì, accelerando con un rapido sbattere delle ali i propri movimenti e quelli della sua squadra.

Scacciabruma.

Immediatamente la falena di ghiaccio si mosse di nuovo, forte com’era della velocità appena acquisita, rimuovendo la barriera che Cloyster aveva innalzato.

“Cloyster, vai con Idrobreccia!”

Il Pokémon conchiglia si mosse immediatamente verso l’avversario, preparando un potente getto d’acqua che lo colpì direttamente, ma senza causare troppi danni; subito la falena riprese a danzare leggiadra, e le gocce d’acqua che scivolavano sulle sue ali divenivano immediatamente polvere di neve luccicante che si disperdeva in un vortice armonioso.

“Frosmoth è protetto dalla sua abilità, Polvoscudo. Finché tenterai di ridurre la sua forza difensiva con i tuoi attacchi, non riuscirai a scalfirlo.”

Il giovane sfidante aggrottò le ciglia. Pareva che qualunque strategia da lui pensata non potesse niente contro il suo avversario e la tempesta di neve.

Era decisamente a corto d’idee.

“Va bene. Se non riusciremo a indebolirlo, andremo di forza bruta. Cloyster, prova con Cadutamassi!”

Il ragazzo poté vedere Grusha ordinare qualcosa al suo Pokémon, ma il fragore della tempesta gli impedì di sentire cosa. Cloyster convogliò tutta la sua energia nel produrre delle grosse rocce da lanciare addosso all’opponente, che ancora protetto da Ventoincoda riuscì però ad evitarli uno per uno, creando una spirale con la sua danza aggraziata e avvicinandosi sempre di più a lui. Quando si trovò abbastanza vicino, iniziò a sbattere prepotentemente le ali, fino a produrre un vortice di grandine che colpì Cloyster ripetutamente e furiosamente. Era un potente attacco Bora, infallibile nelle tempeste di neve.

“Cloyster, sfrutta il fatto che sia vicino a te! Ancora Cadutamassi!”

Questa volta l’attacco di Cloyster riuscì a colpire la falena di ghiaccio, piegando una delle sue ali e facendole perdere quota. Il Pokémon proseguì quindi nel suo attacco, fino a che l’avversario non si trovò a terra.

Ronzio!” Gridò Grusha, e Frosmoth subito cominciò a produrre un suono vibrante e fastidioso muovendo le ali, immobilizzando Cloyster finché, aumentando l’intensità del proprio attacco, non lo portò a perdere conoscenza. Il primo Pokémon dello sfidante era esausto.

Le persone che si erano radunate intorno al terreno di lotta cominciavano a infervorarsi, e Pepe accennò un sorriso rassegnato allorché udì la maggior parte dei ragazzini tifare per il Pokémon di Grusha.

“Accidenti, sei un osso duro.”

Sentenziò, mentre faceva tornare Cloyster nella sua PokéBall. Grusha rispose facendo spallucce, con il suo imperturbabile sguardo di ghiaccio.

“Se non lo fossi, non sarei considerato il più forte tra i capipalestra.”

Lo sfidante estrasse una seconda PokéBall dalla cintura, portandola ad altezza del suo viso.

“Eppure giurerei di averti visto in difficoltà, poco fa. Cerchi ancora di mantenere la facciata?”

“Cosa pensi che sia una lotta ufficiale?”

Gli occhi azzurri del detentore della medaglia, resi più opachi dal grigiore della tempesta, congelarono quelli dello sfidante con fare agghiacciante.

“Come pensi di doverla affrontare?”

La seconda PokéBall di Pepe si aprì rivelando Garganacl, un possente Pokémon di tipo Roccia fatto di piccoli blocchi di pietra, disposti a formare una figura antropomorfa. Il suo allenatore rivolse all’avversario un determinato e irriverente sguardo di sfida.

“Per te questo può essere un gioco, o un divertimento. Ma per me, è lavoro. Frosmoth, regalaci ancora un vortice di grandine. Usa Bora!”

Schiacciacorpo!”

Garganacl partì alla volta di Frosmoth, il quale dandosi lo slancio con le ali riuscì a riprendere il volo; troppo tardi per non venire investito dall’attacco del gigante di pietra, il quale lo afferrò poi per la coda con una delle sue mani.

Pietrataglio!”

Il Pokémon dalle ali argentee venne investito pienamente da una possente roccia affilata fuoriuscente dal terreno, atterrando privo di conoscenza di fronte al proprio allenatore. Grusha trasalì; non era stato minimamente in grado di reagire.

“Non essere intransigente; il lavoro non esclude affatto il divertimento.”

Il pubblico intorno a loro era rimasto estasiato dalle ultime gesta dello sfidante, e si cominciava a udire qualche brusio che dava Grusha per spacciato. Pepe sfregò il naso in segno di vittoria; il pericolo Scacciabruma era stato sventato, finalmente avrebbe potuto procedere con la sua strategia. Doveva solo sperare che Garganacl non si facesse rallentare troppo dalla grandine e non ne subisse troppi danni.

Grusha chiuse gli occhi, sospirando. La montagna giocava ancora a suo favore. Le sorti di quella lotta potevano ancora essere ribaltate. Non v’era alcuna superiorità nell’atteggiamento di quel ragazzo, solo un sincero e acceso vigore.

La sua seconda sfera rivelò Beartic, il Pokémon Glaciale, protetto dall'abilità Mantelneve e perciò più sfuggevole agli attacchi durante le nevicate. Ma questo Pepe lo sapeva; doveva solo assicurarsi di causargli del danno indiretto.

“Garganacl, usa Levitoroccia!”

L’attacco del gigante di pietra creò intorno all’avversario una trappola di rocce sospese, che lo immobilizzarono impedendogli il movimento.

“Beartic,Terremoto!” gridò Grusha, allorché il suo Pokémon si ricompose e concentrò il suo ardore in uno schianto rovinoso contro il terreno, che fece vibrare l’intera arena fino a costringere a terra il Pokémon Salgemma.

“Ora attaccalo con Acquagetto!”

“Garganacl, Pietrataglio!”

Il Pokémon del capipalestra si preparò a lanciarsi in un potente attacco acquatico contro l’avversario, evitando abilmente la roccia aguzza che fuoriuscì dal terreno per volere del titano. Acquagetto andò a segno, trascinando il Pokémon di Pepe contro il parapetto.

Scagliagelo!”

Il ragazzo non ebbe neppure il tempo di realizzare cosa fosse successo al suo Pokémon; Beartic mandò subito a segno l’attacco successivo, colpendolo ripetutamente con numerose stallatiti di ghiaccio che lo lasciarono inerme. Anche il secondo Pokémon dello sfidante era stato messo fuori combattimento.

Beartic batté i pugni sul petto in segno di possanza ed esultanza, mentre lo sfidante richiamava il suo Pokémon.

La tempesta si faceva sempre più imperiosa, e su consiglio di Grusha gli spettatori andarono a rifugiarsi all’interno dell’edificio. Tuttavia, nonostante avesse iniziato a sudare freddo, il ragazzo non aveva alcuna intenzione di arrendersi. Come terza risorsa mandò avanti Toedscruel, un Pokémon medusa di tipo Erba / Terra.

“Il tuo Pokémon è nettamente in svantaggio.” sentenziò Grusha, ancora con tono inflessibile, mani raccolte all’interno delle tasche del giaccone e un’incrollabile sicurezza di sé.

“Non esserne così sicuro.”

Pepe strinse i pugni; avrebbe messo tutto se stesso in quella lotta. Gli avrebbe dimostrato che solo avendo pieno discernimento delle proprie debolezze è possibile conoscere la propria forza e superare se stessi.

Lo doveva a se stesso, lo doveva ai suoi amici, lo doveva perfino a quel dinosauro che aveva tanto odiato.

“Toedscruel, usa Spora!”

Toedscruel si preparò a lanciare il suo attacco convogliando tutte le sue energie in un punto preciso del suo corpo, ma Beartic non aveva alcuna intenzione di attendere e si lanciò contro l’avversario con un energico Gelopugno, che andò a segno causandogli seri danni, ma liberò al contempo la polvere soporifera che la medusa stava preparando, facendolo cadere addormentato. Grusha trasalì, consapevole che quella circostanza sarebbe stata fatale al suo Pokémon.

“Adesso usa Fangobomba!”

Uno dei tentacoli del Pokémon non ebbe alcuna difficoltà a colpire il suo avversario, che giaceva accanto a lui completamente indifeso; il veleno penetrava rapidamente nel suo corpo, rendendo il suo colorito violaceo.

Grusha digrignò i denti, incapace di reagire; non poteva ritirarlo dalla lotta, e il fragore della tempesta avrebbe attutito qualunque grido avesse lanciato per svegliarlo. Poteva solo rimanere a guardare, mentre Toedscruel lo finiva colpendolo ripetutamente con i suoi tentacoli; Vigorcolpo non gli lasciò scampo, e in pochi attimi decretò la sua sconfitta.

Subito dopo, la grandine causò ingenti danni anche al Pokémon Auricularia, che cadde esausto dopo aver resistito al violento Gelopugno di Beartic.

Al capopalestra restavano due Pokémon, allo sfidante ne rimanevano tre. Grusha si lasciò sfuggire un mugugno infastidito. Il ragazzo aveva coraggio, dentro di lui rimaneva sempre viva la fiamma della speranza.

Il suo stile di lotta pressante ma pensato gli suggeriva che non avesse mentito dicendo di aver toccato il fondo, ma che rialzandosi in seguito a un tracollo emotivo avesse sviluppato un autentico desiderio di migliorarsi progressivamente, di portarsi proprio lì dove aveva capito di voler andare.

Lo riportava con la mente a qualche anno prima, quando lui stesso si allenava costantemente con l’obiettivo di migliorare il proprio tempo, a quando il suo lavoro era anche un divertimento e ciò che più gli piaceva fare nella vita. Quando non avvertiva alcun peso dal dover mantenere un risultato, ma amava talmente tanto le acrobazie sulla tavola da sottostimare il pericolo dell’ostilità della montagna e le conseguenze di una caduta.

All’improvviso venne colto da un brivido.
 

Quel ragazzo stava lentamente, ma inesorabilmente arrivando a lui.

 

 

Note dell’autrice:

Ciao a tutti, bentornati sul terzo capitolo della mia storia. Sarebbe dovuto essere l’ultimo, ma giunta alla metà dello scontro mi sono resa conto che era già lungo almeno quanto i due capitoli precedenti, quindi ho deciso di dividerlo ulteriormente e di concludere la storia con il quarto capitolo. È destinata a non finire mai, la montagna deve sicuramente essermi ostile (ride).

Apparentemente i primi tre Pokémon di Grusha hanno solo tre attacchi programmati nel gioco reale, quindi mi sono presa la libertà di aggiungerne un quarto sia per Frosmoth (Scacciabruma) sia per Beartic (Gelopugno).

Le cose si fanno difficili per Grusha, diviso tra il dover ammettere che avendo sempre paragonato il suo sport favorito alle lotte Pokémon anche quelle dovrebbero divertirlo e il rigore di dover essere un inflessibile lavoratore, per dimostrarsi all’altezza e non perdere il titolo.

Pepe stupisce persino me. Però trovo il suo perseverare davvero ammirevole.

La seconda metà dello scontro sarà ovviamente anche quella più esilarante. Spero vogliate seguire anche l'ultim… quello che spero sarà l’ultimo capitolo.

Ringrazio ancora tutti voi per la lettura e vi esorto a lasciarmi le vostre impressioni qualora ve la sentiste :3!

 

 

 

 

   
 
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