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Autore: GirlDestroyer1988    21/05/2023    0 recensioni
Guerra sexy ma lontana dal sangue e dalla verità.....laggiù negli abissi
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Vicky
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Le mille e una notte ricorderete era

Di origine indiana

Trasbordò nel mondo attraverso una versione iranica

Arricchita dalla brillante vita del califfato di Bagdad

Se tra mine innescate nella profondità del Golfo Persico

Ripescate la lampada di Aladino

Se incrociate i volti di Alì Babà

Sinbad il marinaio, se addirittura vi comparirà Shererezade in persona

Su una petroliera irachena a volto scoperto vi prego

Non scambiateli per il set di Chi ha incastrato Roger Rabbit (Renzo Paris L’inconscio politico)

Più lontano e più in basso di dove le navi di Ibn Battuta si sarebbero mai potute spingere anche con gli alisei e gli scirocchi vomitanti i propri polmoni contro le vele delle sue navi giaceva un harem. Forse un qualche reame di sirene, ma l’avventuriero che l’avesse raggiunto, con esso in costante movimento a zonzo nel Pacifico più profondo a una profondità disumana si sarebbe imbattuto in un mostro d’acciaio rosa le cui concubine prigioniere delle viscere nonostante la bellezza, i colori variopinti delle pelli (tutte e tre le etnie più diffuse, fragola cioccolata & limone), i loro seni enormi, i loro corpi seminudi, invitanti ma con in pugno armi extralarge, in missione per esportare democrazia, reggiseni e romanzi della collana I love shopping nel mondo. In una loro avventura precedente il mozzo arabo era direttamente implicato, per come avevano colpito alla stregua di un acquario di pesci arcieri un installazione militare del Kuwait giù in fondo nelle acque del Golfo Persico. Adesso erano nel Pacifico Nordoccidentale, giù nella fossa del Giappone a 8513 metri di profondità, ancora sode e non ridotte a bersagli di Puzzle Bubble dalla pressione come instancabili Trieste di Auguste Piccard. Appunto: dentro le carni di cavi colorati e muri simili a grandangoli di chiavi antiche del sommergibile Sirena dalle grosse Mammelle si apriva una garÇonnerie di cuscini talmente grandi da rendere ogni femmina in bikini che vi si afflosci sopra paracadutiste che, atterrate, hanno il proprio telo che si sgonfia alle loro spalle. C’era questo affascinante unire molli top-model con due bombe su quei guanciali sì ma per le guance dei giganti in un deshabillè da calendario Pirelli e le soldatesse perfettamente in riga quando gli allarmi spezzano le dolci note dei Cutting Crew a favore di Gershon Kingsley. Frankie, la rossa con un seno che così non si era mai visto prima si era chiusa il portellone alle spalle dietro cui Mac, il suo angioletto dormiva, unanimemente non da coinvolgere in quella guerra sexy ma disonesta, combattuta chiuse sempre dentro qualcosa, come tante Chiara Baroni con tutto il mondo fuori, dilaniata piano da quel rigurgito di maternità che le stava altresì chiedendo con la lancinante insistenza di una tortura cinquecentesca il senso, il senso di tutto. Un altra rossa, la più selvaggia Victoria detta Vicky l’aspettava contro uno dei muri d’acciaio, così freddi alla pelle da renderla una piccola prodigio per l’ostentata indifferenza Hai rimboccato le coperte al fratellino? Non è mio fratello, ma sì Mac sta dormendo. E finirà con il dormire per sempre…non ci hanno ancora affondate e non ci affonderanno mai. Lo senti questo rumore come quello che fai in bagno quando fai i gargarismi con il collutorio, facendoci scambi idraulici con le guance piene? Sono i mulinelli, le trombe d’acqua che non interrompiamo mai di produrre che ricacceranno in su ogni mina e esplosivo che tenteranno di propinarci. Energia nucleare. Tutto il resto ce lo danno i muscoli del mare stesso, la maremotrice. L’hai visto questo canchero dall’esterno? Le ciambellone gialle. Sono come pale eoliche ma con ciò che ne muove i rotori è invece il movimento delle correnti marine, costanti anche a queste profondità così estreme dandoci energia per tutto il resto. Finora i radar non hanno cinguettato, e mi assicuro che questo Portobello non tradisca Enzo Tortora sotto il processo di Francesco Cedrangolo Francine detta Frankie si sedette su uno di quei tristi leucociti combattendo contro il riaprire il portellone brandendo quella ruota bernoccoluta catapultandosi da Mac e abbracciandolo, con il senso del dovere che quasi la minacciava nei panni della Heel Yamato Nadeshiko mentre il suo istinto materno da Euriclea quando Telemaco era ancora troppo piccolo per poter affrontare l’Egeo sulla sua nave era la Face Rainbow Mika, ciascuna pronta a lottare alle spalle dell’unica-Frankie-che doveva decidere per davvero, rassegnandosi a favore di una terza scelta: tenere d’occhio l’oceano dal suo pavimento con Victoria detta Vicky. La quale aveva ancora un posto a tavola per lei, quando s’immerse in quella specie di laboratorio geologico di Unci Unci dove si svolgeva il panthalassopticon Fidanziamoci! Così non arriverai da me soprappensiero per un ripensamento! Siamo inaffondabili, ma Mac non dovrebbe comunque essere qui. E’ una prigione accidenti. Sento le pareti sballottarmi in giro prima imbozzolandomi come un vacuolo poi scoppiando ai lati lasciandomi sola in uno spazio infinito. E non so se Mac senta questa mia stessa nausea Io invece sto benissimo qui dentro. Che tu ci creda o meno quasi a novemila metri sopra di noi il Giappone sta passando dall’Hokkaido a Nagasaki in un temporale con tuoni che scuotono i grattacieli. Ti piacerebbe essere a Sapporo in questo momento? La pioggia, il vento, Fischia il vento e infuria la bufera, scarpe rotte e pur bisogna andar a conquistare la rossa primavera dove sorge il sol dell’avvenir (Modena City Ramblers-Fischia il vento-Combat folk) fecero sentire Frankie davvero contenta di star facendo il sudore vicino alla stufa termica che un freddo e schiacciante mare soffiava nei circuiti elettrici alito di calore. Non era fatta per stare tra cosacchi con la vodka sul petto, l’M91 a battere sulla spalla con il calcio nelle mani e gli stivaloni che schiacciavano tutti i Protorosaurus che non diventavano Edaphosaurus con la membrana vertebrale volta verso il Sol dell’Avvenire

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non era entusiasta del capitalismo, cercava una via di mezzo, era un estremista di centro come si etichettava Benito Jacovitti. Con anche un certo ozio trasse le sue cuffie dalla montatura dall’acciaio talmente lustro da diventare vetro e chiuse le proprie orecchie nelle nere coppe di pesante gommapiuma da Bongo l’orso Pirellic immergendosi in qualcosa a metà tra Sandra Brianza e Klaus Lowitsch di Il mondo sul filo di Walter Reiner Fassbinder svuotando la mente. Solo Piccard era giunto così in fondo. Sta arrivando qualcosa. I sommergibili! Vicky qual’è il nostro ruolo in questa storia? MOTORI A PIENA POTENZA! RAGGIUNGERE COORDINATE 71° 14’ NORD 179° 25’ OVEST!  Impediremo una guerra mondiale, saremo come Luciana Paluzzi in 007 Thunderball operazione tuono di Terence Young. Come dicono tutti i sensei, metteremo la forza dei tipi sopra di noi contro loro stessi. Quando la partnership ucraina-norvegese in fatto di sommergibili aprirà le danze noi passeremo da Roberto Bolle a Francesco Totti, rimandando le mine a chi guarda un pò! Se le è dimenticate in giro. Ma come insegna il Pierino di Rubino certe cose non ce le si dimentica per davvero. Ecco, ce li abbiamo sulle teste. Stanno per combattere Franky masticò amaro vedendo la gioia di Vicky per l’imminente insanguinarsi del Mare Glaciale Artico, soprattutto perché a loro sarebbe andato il ruolo dell’harem con l’esercito del califfo fuori le mura, sotto il cielo del deserto che muore con loro solo come obbiettivo da conquistare, secchia del Conte di Culagna. Il brutto della guerra fatta dalle donne. Non si lascia mai che si sporchino. Le altre erano sull’attenti, pronte anche se non avrebbero fatto poi nulla, mentre Vicky dal  satellite assisteva, con una prospettiva da corto di Tony & Maria di Bruno Bozzetto alla sparatoria a suon di torpedini tra russi, ucraini e norvegesi. C’erano parecchi grumi grigi, sparpagliati come tartufi in un bosco da quella prospettiva ancora più ignava. Ruotando la sua Ball Chair Vicky controllò la commilitona con i colori della faccia in cambiamento troppo sincopato con le dita tremanti sulle coppe della cuffia mentre parlava da sola sciorinando bollettini di guerra. Con lei sarebbe dovuto scattare il proscioglimento per inidoneità, nonostante Franky avesse la confermata nomea di Soldatessa con la S maiuscola, per quel poco che quella parodia fatta da Barry Levinson di Il paese dei campanelli di Carlo Lombardo in cui il personaggio che sarà calcato da Sophia Loren era Woody Harrelson soldato per finta e per burla. Burla crudele e nonostante tutte quelle tette per niente sexy. Un altro sorriso mefistofelico di Vicky Ci hanno sgamate. E rispondono con una bella pioggia di mine. Ci vedrete in crinoline

Come brutte ballerine

Ci vedrete danzare

Come giovani zanzare

Ci vedrete alla frontiera

Con la macchina bloccata

Ma lui ce l'avrà fatta

La musica è passata (Ivano Fossati-La mia banda suona il rock-La mia banda suona il rock). Non sentirai neanche un POP davvero una Fata Madrina (Franca D’Amato) che ruba le battute a Ciuchino (Nanni Baldini). Le più rompiscatole. La nave era stabile, continuava a esserlo, come Qwfq in La forma dello spazio di Italo Calvino che crede di cadere ma in realtà è immobile, mentre nelle orecchie della rossa con il codino come la chiameremo innanzi per comodità c’era solo un rumore amniotico, da Emanon del manga di Shinji Kaijo dentro una vasca di perdita sensoriale, una piscina grande come il mondo dove si può sentire solo un rumore di guance piene d’aria che si svuotano in un sibilo che l’acqua rende frastuono di bolle giganti, bolle giganti dentro le quali l’annegato perde la propria aria….Frankie ordina al computer centrale, lo stesso che sta ascoltando, di riportare falle e a Che punto stiamo con l’irruzione dell’acqua Nessuna falla. Ogni mina subacquea è stata rispedita al mittente. Già due navi affondate. Colpiti altresì due sommergibili russi nel mentre. Continuare a avvantaggiare la fazione norvegese l’Alto Comando abusa davvero della sua fiducia in canna nell’affidare a delle pornodive mancate più seno che bikini i destini del mondo intero, solo perché dalla Polonia in poi  tra tutto quanto si trovava più giù dell’Azerbaigian e pure la Mongolia con la Cina  e ben due Coree e Washington c’è stata una zuffa continua, peggio di Grattachecca e Fichetto. Quell’esercito nell’esercito fatto interamente da belle ragazze con due boe gonfiabili sul davanti e pure indietro dalla vita trasformata per sempre in quella di un eroina da cartoon era multietnico, di sorelle senza frontiere accomunate dall’addestramento erotico ma severo, dai risultati ottenuti con quelle che di primo acchito erano barzellette ma invece per terra, aria e acqua stavano ottenendo con l’invisibilità di un angelo custode risultati pazzeschi in termini di deterrenza giocava perennemente con il fuoco. Prima o poi in quel romanzo di Shunro Oshikawa la Russia di Sergey Solomin avrebbe architettato una risposta contro quel loro Namazu per non parlare degli altri crassi animali mitologici giapponesi di cui facevano ostentazione: c’erano anche Itsumade e Watatsumi. E Frankie poteva “vantare” missioni svolte su tutti e tre. Nel frattempo il Mammal Mermaid aveva svoltato a C e ora con i suoi gorgoglii d’acqua artica è come se montasse sulle sue spalle da Colapesce l’intera flotta norvegese. Qualche russo allontanatosi dal porto di Magadan era ancora là a marezzare l’acqua prima degli iceberg addirittura issando tra la schiuma la torretta come un Rikoom (Stefano Albertini) la cui non ancora asfaltata da Goku (Paolo Torrisi) baldanza causa ancora più emicranie a Freezer (Gianfranco Gamba) per la soverchiante stupidità di quelli che dovevano essere i suoi fortissimi. Vicky non si lasciò sfuggire quella Queen pronta alla seconda e definitiva morte pur di distruggere l’impero meteorico Golgoroth e con modi davvero da cattiva vorticò la sua sedia verso Frankie e s’accinse a dare l’ordine di sparare un siluro. E cosa c’è di strano in un siluro? Vuoi sparargli contro uno di quelli? Sono ciascuno una bomba atomica in piccolo. Non credi di stare esagerando? L’uso di armi atomiche farà solo precipitare una di quelle scacchiere di Star Trek nel caos più completo. E’ come se nella Cuba di Fidel Castro gli Stati Uniti di John Fitzgerald Kennedy non avessero fatto chiudere i lanciamissili di Potenza e Bari. Almeno manda fuori la Manta e falle fare i suoi giochetti con i siluri russi! Intrigante. Bene! Non nascondiamoci più. Il divertimento sarà quadruplo I sottomarini russi individuarono un grosso oggetto sul radar che brillava in un puntolino sempre più immenso e seducente scandendo la sua imposizione a ogni giro della lancetta. Se ne resero conto solo quando la Sirena Tettona gli si piazzò davanti. Voleva la rissa. Washington avrebbe stravinto sul Cremlino, come se tutta la storia non fosse stato altro che quei tentativi, insistenti e avventati. Gli ultimi immarcescibili spararono una torpedine per ogni orifizio sul muso dei loro vascelli. La manta robot sexy transformer era già stata lanciata. Trombe d’acqua dalle tette, tridenti dalle giarrettiere, laser dalla collana, esplosioni in giro, e pietà venne servita, venne data anche se non l’avrebbero data ancora. Nella guerra dei cuscini le battaglie non finiscono mai.                                                                                                                 

  

   
 
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