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Autore: Fuuma    21/05/2023    4 recensioni
La verità è che Dustin e Steve non sono stupidi, sono solo lenti e confusi. Solo adolescenti, che arrancano alla scoperta di loro stessi, giorno dopo giorno. Settimana dopo settimana. E perfino mesi dopo, col tempo a scivolare tra le dita e un mandato di cattura per lo strambo del paese.
{ steve/dustin/eddie | Scritta per la Corsa delle 24h - Speciale X Edizione @La torre di carta }
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dustin Henderson, Eddie Munson, Mike Wheeler, Robin Buckley, Steve Harrington
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Threesome
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pairing: Steve/Dustin, Eddie/Dustin, Steve/Dustin/Eddie { endgame };

warnings: slash, underage, age difference, what if – canon divergence, missing moments, threesome, mutual pining love

 

I personaggi appartengono a chi di diritto.

 


 

Siamo ragazzi che vivono

( tra gente che muore )

______________________________________

 

 

I | Lupo a caccia

 

1.

 

La mensa scolastica è terreno fertile per le reclute, ti guardi intorno e c’è sempre qualche nuova pecorella al pascolo: pilucca a testa bassa dal suo piatto e teme il giorno in cui i lupi arriveranno.

Eddie, sedia in bilico e una cartelletta tra le mani con le schede del nuovo party, del lupo ha solo il pelo, senza i denti, senza i vizi, senza neanche la ferocia – abbaia, ma non morde. Ma in un mondo di specchi e apparenza, una maschera da lupo è quanto basta.

E allora si volta di scatto, incrocia occhi da primino che non hanno smesso di spiarlo e, scoperti, fuggono tra piatti di spaghetti scotti e budini al caramello.

«La caccia è aperta.»

 

 

2.

 

«Merda! Merda! Merda!»

Dustin seppellisce lo sguardo in un vassoio da cui arraffa cibo a due mani, in un’ingozzata disperata – se è in una mensa che scaveranno la sua tomba, che muoia a pancia piena.

«Perché lo hai guardato? Quello c’ammazza!» Mike, mani tra i capelli, per non strangolare il compagno, dice addio a quella stupida idea di riscrivere la storia dei nerd al liceo – non ha considerato che quelle del Sottosopra sono regole al contrario, là sotto eroi e fuori perdenti.

Dustin mastica e non risponde.

L’ha guardato perché Eddie Munson è il dente cariato su cui la lingua batte, lo cerchi anche se sai che farà male.

E sbattendo una manata sul tavolo, Eddie si annuncia.

 

 

3.

 

Eddie li guarda dall’alto. Tremano come pesci fuor d’acqua, sguardi allucinati, espressioni instupidite e maglie da verginelli impenitenti.

Al suo primo anno, era uguale – meno capelli, più centimetri e miglior stile, ma lo stesso puzzo spaventato da uccellino buttato giù dal nido e la convinzione che tutti sapessero volare, eccetto lui.

«C’è qualcosa che devi chiedermi, Weird Al, o sei solo stanco di vivere?» domanda al ragazzino più basso.

«Uhuuuuu…» Dustin apre la bocca e non la richiude.

Mike si nasconde dietro una mano.

«No, no, sono a posto così, grazie.»

La risposta strappa a Eddie una risata; quello di solito è il momento in cui i primini si pisciano addosso, ma il nanerottolo alza la testa e lo guarda con un sorriso più di fegato che di strizza.

 

 

4.

 

«Mike dammi un pizzicotto, sbrigati» sussurra Dustin.

Mike non capisce, e Dustin si chiede quanta pazienza abbia Will, che è tutto anima ed empatia, con un migliore amico che alle volte ha più cose in comune coi mattoni.

La guancia se la pizzica da solo. Non può credere che Eddie Munson si sia seduto al loro tavolo e abbia rivolto loro la parola; eppure Eddie ruba una mela dal vassoio di Mike, ne strappa un morso e la riappoggia sul tavolo, proprio davanti a Dustin.

«Lo sapete cos’ha detto il Serpente quando ha convinto Eva a compiere il peccato originale?»

Scuotono il capo, pendono dalle sue labbra.

Eddie afferra il collo di Dustin con un braccio e lo strattona più vicino a Mike.

«Benvenuti all’Hellfire.»

Mai condanna fu più dolce.

 

 

II | La mela del peccato

 

 

5.

 

«Ragazzi! Non indovinerete mai cos’è successo! Mi hanno preso in squadra!»

Lucas entra in classe correndo, com’è solito fare ultimamente; dentro e fuori dal campo da basket, a rincorrere una popolarità fuori portata o i sorrisi estinti di Max.

Al centro del banco di Dustin, come un’antica reliquia dai poteri sconosciuti, c’è una mela rossa come il peccato.

«La mangi quella? Muoio di fame!» Ancor prima di avere una risposta, Lucas l’arraffa e morde.

«No! Che cos’hai fatto?!» grida Mike.

«Come hai potuto?!» Dustin gli strappa la mela di mano, l’addentata di Lucas si sovrappone a quella di Eddie e per un istante – un istante che accende mille domande – Dustin si scopre invidioso nel pensare che quello sia l’equivalente di un bacio indiretto.

 

 

 

6.

 

«O la butti o la mangi, Henderson.»

L’ultimatum di Steve è una coltellata a tradimento nella schiena di Dustin, ché forse nel reparto migliori amici non è poi più fortunato di Will, se questo è tutto quel che ha da dire.

«Ma hai sentito quello che ti ho detto? Questa mela rappresenta un nuovo inizio, Steve.»

«Ok, se non la mangi tu, la mangio io.»

«Non provarci nemmeno!»

«Troppo tardi.»

Dustin ha già perso in partenza, Steve è alto e svelto, solleva un braccio e la partita si chiude con una bocca piena e un melicidio. Ma davanti all’assassino del suo pomo, il pensiero di Dustin torna molesto al punto di partenza – come una lingua che batte sul dente che duole.

«Perché diavolo state tutti continuando a baciare Eddie?!»

 

 

 

7.

 

Steve strofina la mano sulla lingua, perché ai baci indiretti ci crede anche lui e, per quanto dolce e succoso, non è il sapore di Munson che vuole.

«Com’è che non le fai queste scenate quando bevi la mia coca?» chiede Robin, una testa spuntata tra gli scaffali.

«Perché sei una ragazza.»

La risposta di Dustin le solleva un sopracciglio.

«E allora perché quando ve le passate tra voi non colano lacrime di disperazione?» Ma davanti alle spallucce dei ragazzi è la prima ad arrivarci. «Oh.»

«‘Oh’ cosa?» chiedono in due.

Robin ride, come quando nel bagno di un Centro Commerciale, ha dichiarato per la prima volta ad alta voce che l’amore non ha bisogno di un pene e una vagina, ma solo di due cuori.

«Vi pensavo più svegli.»

 

 

III | Se non oggi, quando

 

8.

 

La verità è che Dustin e Steve non sono stupidi, sono solo lenti e confusi. Solo adolescenti, che arrancano alla scoperta di loro stessi, giorno dopo giorno. Settimana dopo settimana. E perfino mesi dopo, col tempo a scivolare tra le dita e un mandato di cattura per lo strambo del paese.

 

Seduto sul divano di casa Wheeler, Dustin nasconde dietro sorrisi tutto denti e apparecchio, il furto di una pagina strappata a una rivista, che piega in quattro e infila in tasca.

Lo sa che nel grande schema delle cose, ci sono pare e problemi che scompaiono in confronto alla salvezza del mondo. O di un’amica sul ciglio di un baratro profondo quanto il Sottosopra.

Ma se non oggi, quando?

 

 

 

9.

 

La sua non è una crociata alla ricerca di un miracolo o del Santo Graal che rimetterà a lui i suoi debiti e lo libererà dal male[1], è che il domani fa più paura delle domande che non ha mai osato porsi, è che domani il mondo potrebbe finire o loro non esserci più.

E allora, se non oggi, quando?

 

«Henderson, spicciati, manchi solo tu.» Steve lo guarda impaziente dalla porta, braccia incrociate e occhi che odiano perderlo di vista.

«Cosa non hai capito di “arrivo”?» sbuffa Dustin, affrettandosi a nascondere una busta bianca, dall’indirizzo ricopiato.

Steve ruota gli occhi al soffitto. “Sempre il babysitter!” pronuncia esasperata la sua bocca, “Perché non lo capisci che non posso saperti lontano da me!”, grida il suo cuore.

 

 

10.

 

«Quindi tu e Nancy, eh? Di nuovo.» Dustin unisce le labbra e le separa in un “pop”, ch'è stato anche il rumore del suo cuore quando li ha visti. Non l’esplosione da granata, ma quella di una bolla di sapone – che se non fosse che un cuore gli serve per vivere, nemmeno c’avrebbe fatto caso.

«Togliti quell’espressione da culo dalla faccia, Henderson. Non c’è nessun di nuovo.»

«Sarà.»

«È. Non ‘sarà’!»

Dustin annuisce; tra le mani accartoccia una busta bianca e una lettera senza firma.

Prima di salire in macchina, la butta nel cestino della spazzatura.

Se non oggi, quando?

Mai.

Mai è il miglior tempo per non sapere.

 

Per: Rubrica del cuore c/o Vogue

“Cosa fai quando ti piacciono due ragazzi e con nessuno dei due hai speranze?[2]

 

 

IV | Amicizia in promozione

 

 

11.

 

«Stai cercando di farmi impazzire, Henderson? Guai a te se mi molli di nuovo da solo in questo inferno.»

Eddie lancia occhiate nevrotiche, ha la pelle elettrica e nel petto un cuore a percussione, che batte e rulla e crasha e non vuole tacere. Seduto – incastrato – tra le assi della barca nel capannone di Rick Spinello, stringe il polso di Dustin e lo strattona accanto a sé.

Steve, manco a chiedere, balza dentro, s’infila tra loro.

Robin li guarda e sospira di pena. Un tempo c’era lei al posto di Eddie, quando ancora non sapeva che la loro fosse un’amicizia in offerta: ne scegli uno e te ne accolli due.

«Attento a quel che desideri, quei due sono venduti come pacchetto di coppia.»

 

 

12.

 

«Va tutto bene, Eddie. Troveremo il modo di aiutarti.»

«Sempre che non ci becchi prima la polizia e, allora, finiremo tutti dietro alle sbarre.»

Dustin ha un “Che diavolo, Steve?!” stampato in occhi sgranati e nelle braccia spalancate.

«Cosa?»

«Non hai notato che sto cercando di consolarlo? Qual è il tuo problema?»

«Non c’è bisogno di scaldarti, era solo… non so… esattamente quello che succederà, ma quando mai qualcuno mi dà retta!»

Eddie rimpalla occhiate dall’uno all’altro. Le loro voci sono una tempesta scatenata di parole che mette a tacere la batteria che ha nel petto.

Con l’arrivo della quiete – Dustin, il polso ancora prigioniero della sua mano e un indice a pungolare la guancia di Steve (Sei ancora arrabbiato?) – Eddie si scopre avere un po’ meno paura.

 

 

13.

 

«Questo doveva essere il mio anno.»

Eddie il sole nemmeno lo immagina più, in cielo vede solo nuvole cariche di pioggia all’orizzonte e il fumo si alza da Monte Fato[3].

Dustin sta per aprir bocca, dar battaglia al suo pessimismo, ma con una mano alla bocca e un braccio intorno alle sue spalle, lo ferma.

«Ma!» La voce è più bassa, ma, per una volta, il coraggio più forte. Lo chiameranno Eddie The Banished, e allora che dia a tutti un valido motivo per farlo! «Qualunque cosa dovesse accadere, grazie Henderson per non avermi lasciato col culo a terra.»

«Ehi, e io chi sono?»

Eddie trascina con sé Dustin, mentre si piega su Steve, poggia il mento sulla sua spalla e sorride.

«Grazie per essere uno spettacolo per gli occhi.»

 

 

14.

 

Sdraiati in tre, su una barca che straripa cianfrusaglie, Steve cerca il modo d’incastrarsi con gli altri due. Henderson, che è un fottuto coniglio in altezza – ma un leone in coraggio –, può stare ovunque: lo metti al fianco di uno stronzo tutto gel e niente cervello e lo trasformerà in una persona decente, lo ficchi in una bagnarola e Munson lo rapirà in un abbraccio così stretto, che non saprai mai dove inizia uno e finisce l’altro.

E lui, invece?

Eppure Dustin sbadiglia e ancora lo cerca: «A proposito, Steve, la prossima volta che fai qualcosa di così stupido senza un piano, ti uccido.»

Mentre Eddie spinge una gamba tra le sue, lo intrappola a loro. «Lo sapevo che buttarti in acqua era una pessima idea, big boy

 

 

V | Un giorno migliore per vivere

 

15.

 

«Merda! Merda! Merda!»

Il Sottosopra sembra un mondo in digestione, lasciato a marinare nell’intestino sanguinoso di un mostro. Eddie chiede a Steve di farla pagare a Vecna – “Per Chrissy!” – e all’improvviso tutto quel che Dustin pensa sono le occasioni che la cheerleader ha mancato. Se solo avesse saputo che sarebbe stato il suo ultimo giorno sulla terra.

«Steve, aspetta!»

Steve si stacca da Nancy e da Robin, e di nuovo gli è di fronte.

«Che c’è?»

«C’è una cosa importante che devo dirvi.»

«Dio, Henderson, giuro che se hai scelto questo momento per dichiararti…» Steve si passa una mano tra i capelli.

«Oh, lo ha scelto eccome!» gli fa eco Eddie, battendogli una spalla.

Per Dustin la morte arriva sulla voce dei compagni.

 

 

16.

 

«Per essere così intelligente, sei così stupido.»

La mano di Steve è leggera, mentre abbassa il cappuccio della felpa sulla testa di Dustin.

In punta di dita gli sfiora la fronte, il naso, le labbra; piano si china. Il suo bacio sa di chewingum alla menta, e la sua lingua gli schiude le labbra con l’attenzione delle prime volte.

La bocca di Eddie, invece, sa di birra e spinelli. Nemmeno aspetta che Steve si sposti, s’insinua tra loro con la lingua, serpeggia contro quella dell’uno e dell’altro in un bacio che è un’orgia di sapori e saliva, scomodo e complicato, un garbuglio di labbra e lingue e sospiri.

Questo è un buon giorno per morire, ma col sapore di Eddie e di Steve sulle labbra, è uno migliore per vivere.

 

 

[ 2.020w ]



[1] Dalla preghiera "Padre nostro".

[2] Ispirata stupidamente a un'altra mia fic Dal ricettario di Steve Harrington

[3] Citazione di LOTR


 

E sembra proprio che questo fandom non lo riesca a mollare, tanto che questa volta è stato il prescelto per una raccolta di drabble scritta apposta per la nuova Corsa delle 24h.

Per chi mi conosce, ormai lo sa come sono le mie fic quando si compongono di tutte queste drabble: si tratta di una raccolta cronologicamente ordinata, che non pretende di raccontare tutti i dettagli e tutti i risvolti di quel che accade, ma è più che altro un insieme di scatti più o meno ravvicinati che raccontano una storia. E poi posso usare questa scusa per giustificare tutti i buchi di trama, gli strafalcioni o il fatto che non si incastri perfettamente negli episodi della quarta season se non chiudendo un occhio e pure l'altro (anche se per un sacco di cose mi sono rifatta al canon).

La fic è volutamente tragicomica, lo so che certe scene sono un po' sopra le righe e altre tanto superficiali, ma è più o meno voluto perché non puntavo a qualcosa che fosse particolarmente serio, volevo qualcosa che mi facesse sorridere e che dicesse "So' ragàssi!" If you know what I mean. XD

Perfino il finale non è un caso che si chiuda prima della morte di Eddie, perché ho deciso che in questa fic non succede. No. Vivranno tutti felici e contenti, questa è la morale della fic (?)!

Come al solito, grazie di cuore a chiunque legga o voglia lasciar traccia del suo passaggio. You da best.

---

Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2024 indetti sul forum Ferisce più la penna
Scritta per la Corsa delle 24h - Speciale X Edizione @La torre di carta
prompt:

42. specchio (120w)

36. Tomba (120w)

56. Nido (130w)

41. Mela (130w)

73. L’invidia verso qualcun altro (125w)

87. La morte di qualcuno (100w)

52. Bicchiere (130w)

11. “Ho paura di non essere me stessa, ma ho anche paura di esserlo.” – Orange Is the New Black (120w)

99, Rispondere a tono (125w)

71. Una carta che viene appallottolata (130w)

97. Confrontarsi con qualcuno (125w)

78. Consolare qualcuno (130w)

75. Un cielo che si fa nuvoloso (130w)

004. “Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.” – Eugenio Montale| Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale (130w)

38. Sangue (125w)

81. Bacio (130w)

   
 
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