HALO

[Ariel/Eric ♥]

{La Sirenetta disney live action}

Eric guarda l’orizzonte, quasi aspettandosi di vederla improvvisamente sbucare dall’acqua.

Per tornare da lui.

L’oceano, di colpo, sembra aver perso quell’aura misteriosa e affascinante che da sempre lo ha ammaliato.

Adesso gli appare come una barriera, spessa e fredda.

Quella che lo separa da Ariel.

Io ti amo.

Il vento ha una voce che va dove vuole, quindi spera che queste parole possano giungerle fino in fondo agli abissi, dovunque lei si trovi.

Ariel osserva appoggiata ad uno scoglio la costa ai piedi del castello, immaginando che lui sia ancora lì ad aspettarla.

Come quando lo ha salvato.

Se potesse, verserebbe qualche lacrima, per alleviare almeno un po’ il macigno che le sta schiacciando il petto. Ma una sirena non può versare lacrime, e per questo soffre molto di più.*

Eric, sono qui. Sono proprio qui.

Vorrebbe urlare, la sua voce da sirena sovrasterebbe il fragore delle onde, invece sente solo un vuoto sordo che la porta a rimanere ferma, immaginando di correre da Eric con le sue gambe.

Come si fa a dimenticare quello che hanno avuto e andare avanti come se nulla fosse stato?

Sono entrambi tornati ai loro rispettivi mondi, ma “casa” non è più quella di prima.

“Casa” è dove sei con le persone che ami.

Con la persona che ami.

Ma la strada che porta a casa si divide fra la costa e l’oceano.

Colui che ha il potere di abbattere questa barriera osserva la figlia guardare da lontano la terra che da sempre sogna di percorrere con un paio di gambe al posto della coda con cui è nata.

Tritone ora capisce, sa che il posto di Ariel non è ad Atlantica insieme a lui e alle sorelle.

Il posto della piccola sirena è sulla terra, libera di scoprire il mondo di cui ha sempre voluto far parte. Insieme all’uomo, l’umano, di cui si è innamorata.

Le parole di Sebastian fanno sì che la nebbia attorno alla mente e al cuore del Re del Mare si sfittisca fino a sparire. Sa cosa fare, anche se gli costerà non avere più accanto l’amata figlia.

Così utilizza il potere del suo tridente per realizzare il sogno di Ariel.

La baia si staglia sotto il suo sguardo intrisa delle luci aranciate del tramonto, il mare tranquillo e il cielo sereno sembrano quasi fare a pugni col dolore che gli scava dentro come le onde contro gli scogli.

Max torna vicino a lui col rametto fra i denti, scodinzola festoso e Eric non riesce a non sorridere almeno un po’.

«Ancora?»

Riprende il gioco e Max corre dritto verso il punto in cui Eric ha lanciato il rametto.

Torna a guardare l’orizzonte, ma passano svariati secondi prima che si renda conto che Max non è tornato da lui.

Si volta. E non può credere ai suoi occhi.

Non può crederci perché è troppo bello, troppo meraviglioso per essere vero.

Per essere reale.

Ariel è in piedi, in piedi, a pochi metri da lui, indossa l’abito azzurro che il mare aveva restituito tra i flutti ridotto a brandelli. Max si sta facendo accarezzare da lei, scodinzolando allegro.

Lei lo guarda, un sorriso sulle labbra e sugli occhi.

Vorrebbe dirle qualcosa, invece si limita ad alzarsi in piedi e a correrle incontro.

Si stringono l’uno all’altra, come per non lasciarsi andare mai più.

E quel bacio, quel bacio che Ariel ha tanto desiderato, arriva come la luce lunare che sbuca dal pelo dell’acqua e arriva fino alla sua grotta dei tesori: la promessa del sogno che finalmente si realizza.

Un sogno che si è arricchito con l’amore che sente per Eric.

«Io ti amo»

Glielo sussurra piano, adesso che finalmente può usare la sua voce per dirglielo.

Ed Eric le prende il viso tra le mani, le sfiora le labbra con le proprie.

«Ti amo anch’io»

*Nota Autrice: la frase è tratta dalla fiaba originale di Hans Christian Andersen, che è stata inserita all’inizio del live-action.

- Il titolo e la storia sono stati ispirati dalla canzone Halo di Beyonce.