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Autore: aelfgifu    02/06/2023    0 recensioni
I cavalieri del Mark arrivano in vista di Minas Tirith all’alba del 15 marzo 3019.
Genere: Drammatico, Guerra, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elfhelm, Eomer, Grimbold, Theoden
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Rossa la rugiada nel Rammas Echor
 

Harding e Guthláf,
Dúnhere e Déorwine, il valoroso Grimbold,
Horn e Fastred, Herefara e Harebrand,
Combattendo caddero in terra lontana:
Nei Tumuli di Mundburg giaccion sotto l'erba,

Accanto ai compagni, signori di Gondor [...]

Canto dei tumuli di Mundburg
(Il ritorno del re - La battaglia dei Campi del Pelennor)

 

Emersero dalla foresta poco prima dell’alba. Come aveva detto il gran capo Ghân-buri-Ghân, non trovarono nessuno a sbarrare loro la strada: il Nemico era impegnato ad assediare Mundburg. Si lanciarono dunque ventre a terra, decisi a raggiungere la Città con la prima luce, ma quando giunsero ai limiti del Pelennor, il sangue si ghiacciò loro nelle vene.

I campi devastati pullulavano di Orchi e di uomini del Sud, di trabocchi  e arieti e scale d’assalto e olifanti carichi di armati; la porta principale era stata sfondata e appariva nella cinta come un desolato buco in una fila di denti. 

Gli uomini del Mark serrarono i ranghi. Il signore dei Rohirrim diede di sprone a Nevecrino e percorse la prima linea. E disse a gran voce le sue istruzioni:

“Éomer! Tu guiderai la prima éored, e procederai al centro dietro il vessillo del re. Elfhelm, quando avremo superato le mura, porta la tua compagnia sulla destra. E Grimbold guiderà la sua sulla sinistra. Che le altre compagnie seguano queste prime tre secondo convenienza. Colpite ovunque si raccoglierà il nemico. Coraggio! E non temete l’oscurità!” 

Subito si levarono le voci imperiose di Elfhelm e di Éomer figlio di Éomund che muovevano le loro schiere; Grimbold di Grimslade portò i suoi cavalieri sul lato sinistro. Il suo cimiero sventolava; si avvolse meglio nel mantello contro il freddo del primo mattino. Saggiò che la stringa dello scudo fosse ben stretta e bilanciò la lancia nella mano. 

“Avanzate, éored” disse ai suoi uomini. “Per l’Ovestfalda e per Mundburg”.

“Suonate i corni!” ordinò Théoden alla sua destra.

“Suonate i corni” ripeté Grimbold. 

E in un fantastico concento, si levò nell’aria che schiariva il suono squillante, ripetuto dei corni del Mark. 

“Avanti, Eorlingas!” 

“Avanti!” 

“Avanti!” 

Grimbold si sistemò l’elmo sulla testa, tastò di nuovo scudo e spada, strinse la lancia e incitò il suo cavallo con una stretta delle ginocchia. 

“Avanti, Hwittoc”. 

Avanzarono al trotto. Potevano già vedere i nemici che li fissavano, fermi, paralizzati dalla loro apparizione improvvisa dalle tenebre che si stavano dissolvendo. Il vento portò alle narici dei cavalieri un debole profumo di mare. 

“Avanti” gridò Grimbold ai suoi “al galoppo ora, e tenetevi sulla sinistra!” 

Nel giro di pochi istanti tutta la compagnia correva a briglia sciolta verso le mura di Mundburg.

  
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