Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: Dreamer47    04/06/2023    1 recensioni
È il 2005.
Sam e Dean sono ancora all'oscuro dei piani di Azazel.
Le loro giornate sono intrise di mostri e di streghe, vogliono ancora trovare John ed uccidere l'assassino di Mary, quando una ragazza incontrata per caso entrerà a far parte della loro vita.
Hunters' legacies non è solamente la storia dei fratelli Winchester, ma anche quella di Abby Harrison, una giovane ragazza dal cuore spezzato e dal destino turbolento il cui unico scopo è la vendetta.
Insieme, riusciranno ad ottenere ciò che vogliono più di ogni altra cosa.
Genere: Erotico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: AU, Soulmate!AU, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Più stagioni
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Hunters' legacies
Capitolo 74
 
"Dammi più tempo, Dean!" . 
"Non abbiamo tempo!". 
"Jack fa parte della famiglia, non ti permetterò di ucciderlo!". 
"Ha ucciso mia madre, Abby! Jack è un mostro, è pericoloso!". 

Abby era rimasta impietrita davanti a quella risposta così risoluta e arrabbiata, così seria e sicura di sé da parte di Dean che le diede i brividi su tutto il corpo, facendola indietreggiare di qualche passo all'interno della sala comune del bunker.
Mentre Abby continuava a sostenere il suo sguardo furioso, non fece più neanche caso a Sam, Edward o a Castiel e Anael ancora presenti alle sue spalle; si concentrò sugli occhi feriti e addolorati di Dean che con tutta la sua fermezza le stava annunciando che avrebbe trovato il modo di uccidere Jack una volta per tutte. 
Distolse lo sguardo quando sentì gli occhi pizzicare: le faceva male che proprio Jack avesse ucciso Mary.
La faceva impazzire che il ragazzo che avessero cresciuto un po' come se fosse uno dei loro figli, adesso fosse diventato il nome principale della lista dei mostri da uccidere di Dean.
Jack aveva completamente bruciato la sua anima usando i suoi poteri, unicamente per salvare la sua famiglia; aveva ucciso Micheal per proteggere tutti, ma ad un prezzo troppo alto.
E più passava il tempo, più si accorgevano di come Jack non fosse più davvero se stesso.
E quando aveva perso la testa ed aveva ucciso Mary, Abby aveva sentito il cuore spezzarsi perché sapeva cosa sarebbe successo.
Dean avrebbe voluto Jack morto e ci sarebbe riuscito, prima o poi.
Abby era stata vicina a Sam e lo aveva stretto in uno dei loro lunghi abbracci silenziosi, mentre sentiva il modo in cui il ragazzo si stesse stringendo a lei.
Abby gli aveva permesso di sfogarsi lontano da occhi indiscreti e aveva pianto insieme a lui, perché in fondo Mary era stata un enorme punto di riferimento anche per lei.
Era sempre stata molto amorevole con Abby, le stava vicino.
Ed era sempre stata un'ottima confidente.

"Sappiamo entrambe che Dean può essere parecchio.. irascibile alle volte. Ma ti ama davvero".
Abby aveva sollevato lo sguardo dalla sua pistola smontata sul tavolo della sala centrale e lo aveva puntato verso di lei, che le aveva appena sorriso e si era seduta sulla sedia proprio accanto a lei. 
"Voglio dire che tornerà, Abby. Riusciremo a riportarlo a casa: Micheal non avrà la meglio su  di lui".
Mary l'aveva guardata con un'espressione così serena ed aveva annuito come se sapesse molto più di quanto dicesse, ed Abby aveva fatto spallucce per poi tornare a pulire la canna della sua pistola. "Dean è forte, ma Micheal lo è più di lui. Sono stata con lui per parecchio tempo mentre cercava di creare i suoi ibridi e devo dirlo: Micheal non si fermerà fin quando non avrà distrutto anche questo pianeta".
"Forse. O forse morirà prima di riuscirci. Ma so per certo che Dean non morirà con lui". Mary scostò i suoi capelli biondi che stessero nuovamente ricrescendo e che le sfiorassero ormai le spalle, sollevando una mano per sfiorare la guancia di Abby con un sorriso di incoraggiamento: Mary sapeva quanto la ragazza dovesse sopportare.
I suoi due bambini richiedevano la sua costante attenzione dopo le due settimane che avessero passato senza la loro mamma, rapita da Micheal. Ma tutto ciò che voleva Abby era riportare indietro Dean, concentrarsi sulla caccia e salvarlo.
Era un periodo davvero duro per Abby, ma lo sarebbe stato ancora di più se non avesse avuto accanto a lei qualcuno in grado di alleviare il suo dolore.
Mary si schiarí la gola e sospirò leggermente mentre la guardava, accennando un sorriso amaro. "Non sei sola in questa battaglia, Abby. Credevo che la presenza del gigante ti facesse stare meglio".
Abby sgranò leggermente gli occhi e la guardò con aria seria, perché parlare di Edward con la madre di Dean era proprio l'ultima cosa a cui avesse pensato quel giorno.
Eppure Mary non sembrava accusarla con lo sguardo. Anzi sembrava essere molto a suo agio e tranquilla.
La ragazza sospirò e fece spallucce, abbandonando definitivamente la sua arma sul tavolo ed appoggiandovi i gomiti per portarsi le mani al viso, nascondendolo fra le dita mentre sentiva il cuore battere più velocemente.
Sospirò lentamente e dopo una manciata di secondi tornò a guardare Mary al suo fianco, facendo spallucce. "Non so cosa fare, Mary".
La donna le sorrise dolcemente, non riuscendo a non considerare Abby come se fosse un po' sua figlia. "Dean ti ama oltre ogni suo limite, Abby. E ne avete passate tante, ma il suo amore non cambierà mai. Edward è pazzo di te, lo noterebbe anche un cieco. Potrebbe pretendere di crescere Richard come suo, di riconoscerlo, ma non vuole che i bambini si arrabbino con te. Preferisce che suo figlio chiami papà Dean, piuttosto che rovinare la tua famiglia. Credo che questa sia una dimostrazione enorme del suo amore per te".
Abby accennò un sorriso amaro mentre sentiva gli occhi pizzicare e le lacrime fare capolinea sul suo viso, che si affrettò a ricacciare indietro; guardò Mary negli occhi e fece spallucce lentamente, scuotendo la testa. 
La donna le prese una mano fra le sue e la strinse forte, accennando un sorriso di incoraggiamento. "Non sono qui per dirti che devi stare con mio figlio, Abby. Dean è altruista,  profondamente buono e dolce, ma non ti dà ciò il tuo cuore desidera veramente".
"E cos'è che voglio veramente?" chiese Abby affrettandosi ad asciugare una lacrima che fosse sfuggita al suo controllo.
"Una casa. Una stabilità, una famiglia da crescere fuori dalla caccia. Ci sarà sempre l'ultimo caso da seguire con Dean e questo lo sai". Mary disse quelle parole con dispiacere mentre sentiva gli occhi pungere: avrebbe dovuto sostenere suo figlio in quella discussione con Abby, ma la considerava come parte della sua famiglia e non voleva continuare a vederla soffrire. "Ma Edward non vede l'ora di darti tutte queste cose, perché ti ama ed anche tu lo ami: devi solamente essere abbastanza coraggiosa da ammetterlo a te stessa".
Il labbro inferiore le tremò perché trattenere tutti quei sentimenti contrastanti che provasse dentro di lei iniziava ad essere difficile, ed Abby si sporse verso Mary per stringerla in un abbraccio che la donna ricambiò per consolarla come avrebbe fatto una madre.
Mentre Mary le sfiorava i capelli e la consolava, sussurrandole parole che avrebbero dovuto farla sentire meglio, Abby si strinse di più a lei chiudendo gli occhi mentre pensava che solamente Mary aveva sempre trovato le parole giuste per aiutarla nei momenti più difficili della sua vita.



Abby tornò al presente all'interno del bunker mentre ancora osservava Dean guardarla in cagnesco, convinto più che mai che trovare un modo per uccidere Jack fosse la soluzione a tutti i suoi mali.
Eppure la ragazza aveva visto la parte più fragile di lui, quando subito dopo il funerale di Mary, Dean si era totalmente lasciato andare in un pianto che l'aveva spaventata.
E subito Abby aveva capito che non importava che Dean fosse un uomo grande e grosso con due bambini da crescere ed una famiglia propria: perdere un genitore avrebbe fatto male ad ogni età allo stesso modo.
Abby lo aveva stretto fra le braccia e Dean aveva lasciato che il dolore uscisse dal suo cuore sotto forma di grosse lacrime che le fecero male al cuore.
Ma la rabbia era rimasta dentro Dean.
La rabbia e la vendetta albergavano nel suo cuore e non sarebbero andate via fino a quando non avesse ucciso Jack.
 Abby non ci aveva messo troppo tempo a schierarsi con Castiel per almeno tentare di recuperare l'anima di Jack, e Edward si era aggiunto a loro solamente per assicurarsi che Abby ne uscisse illesa.
Anael era lentamente dalla parte di Dean, scusandosi con lo sguardo ma ritenendo giusto che qualcuno fermasse quel Nephilim senza controllo; mentre Dean, Sam ed Anael escogitavano il loro piano, Abby, Ed e Castiel erano andati in cerca dell'amuleto attraverso cui sarebbe stato possibile contattare Dio per chiedergli di restituire l'anima a Jack. 
Ma quando non riuscirono a mettersi in comunicazione con lui, tornarono al bunker con la speranza di poter trovare un'altra soluzione con i Winchester ed Anael, ma ciò che trovarono li fece rabbrividire.
Entrata nella sala centrale, Abby notò immediatamente Dean che stringeva Mary e Richard in una coperta, entrambi tremanti e con le lacrime agli occhi, e subito intuì che qualcosa di brutto fosse appena accaduto. 
"Hai rinchiuso Jack nella tua stupida scatola di Malak?" chiese Abby sgranando gli occhi ed avvicinandosi al ragazzo con aria furiosa, sollevando un dito accusatorio nei suoi confronti. "Te l'avevo detto che non sarebbe finita bene e che ci sarebbero state delle pessime conseguenze, ti avevo avvertito e guarda cosa diavolo hai fatto!". 
Dean la guardò in modo furioso soffiando aria dal naso, mettendosi più dritto con le spalle per assumere un'aria ancora più imponente di quanto già non fosse. "Beh, almeno io sto provando a fermare Jack!". 
"È un ragazzino: lo hai spaventato, lo hai tradito e adesso Jack non si fida più di noi ed è sparito!" esclamò Abby sgranando gli occhi ancora di più mentre continuava ad alzare la voce ed a puntargli l'indice contro. "Hai rischiato la vita dei bambini, Dean: che avresti fatto se avesse ucciso anche loro, mmh?!". 
"Non lo avrei mai permesso! Io ritroverò Jack e lo colpirò con tutto ciò che ho a disposizione pur di distruggerlo!" rispose Dean alzando di più il tono per sovrastare quello della ragazza, ma prima che Abby potesse controbattere udirono due differenti pianti chiassosi che conoscevano bene.
Abby e Dean si erano subito voltati in direzione dei bambini in lacrime che iniziarono a piangere disperatamente ed a coprirsi le orecchie per tutte quelle urla. 
Solamente in quel momento Abby e Dean si resero conto di non essere da soli e quando il pianto dei due piccoli arrivò dritto alle loro orecchie, incrociarono il loro sguardo per qualche istante sentendo un sonoro crack.
Ebbero la consapevolezza che qualcosa si fosse definitivamente e irrimediabilmente rotto fra di loro e che non ci fosse più speranza di riconciliazione: avevano attraversato il punto del non ritorno e adesso era troppo tardi per rimediare.
Abby distolse lo sguardo per prima e si avvicinò ai due piccoli seduti sul tavolo, piegandosi sui talloni davanti a loro ed iniziando ad asciugare le loro lacrime, sforzandosi di sorridere e di tranquillizzarli mentre li stringeva forte a sé. 
"È tutto finito, bambini. Non preoccupatevi".
Abby si piegò in avanti per stringerli in un abbraccio a cui Mary e Richard si aggrapparono, piangendo contro il suo petto ed inzuppandole la maglietta.
"Perché litigate sempre, mamma? Perché urlate così tanto?". 
Il cuore di Abby si spezzò alle parole di sua figlia e fu sicura che anche per Dean fu lo stesso: lo sentí avvicinarsi con passi lenti e chinarsi accanto a lei per stringerla in un forte abbraccio, e carezzando le teste dei loro figli con amore. "Andrà tutto bene, piccoli. Ve lo prometto, mamma e papà troveranno una soluzione..". 



Il rumore di uno sparo aveva squarciato l'aria di quel vecchio cimitero e tutti i presenti trattennero il fiato per la tensione quando Chuck e Sam caddero rovinosamente sul corto e curato prato; l'equalizer, la pistola progettata da Chuck stesso per uccidere Jack e che avesse consegnato nelle mani dei Winchester, scivolò di mano al minore, che immediatamente si portò una mano alla spalla sinistra gemendo di dolore. 
Abby ed Anael erano accorse nella sua direzione senza neanche guardare in direzione di Chuck, controllando che Sam fosse ancora vivo e che la ferita non fosse troppo grave. 
Dean, Edward e Castiel rimasero davanti a loro tre come a far da scudo con il loro corpo, mentre attendevano notizie di Sam e guardavano Chuck ancora a terra che gemeva e si contraeva per il dolore. 
In fondo era stato proprio loro a chiamare Dio ed a chiedergli aiuto per restituire l'anima a Jack in qualsiasi modo, ma Dio aveva altri piani per loro: voleva vedere la sua storia ripetersi ancora e ancora, spingendo Dean ad uccidere Jack come Abramo e Isacco, ma proprio prima di premere il grilletto della nuova arma fornita da Chuck stesso, Dean si era fermato, rendendo Dio molto nervoso e suscettibile, tanto che con uno schiocco di dita portò a termine il lavoro da solo. 
I presenti videro Chuck uccidere Jack come se stesse schiacciando una formica, rifiutando di fermarsi nonostante lo avessero pregato, e a quel punto fu Sam a utilizzare l'equalizer, sparando contro Chuck con tutta l'intenzione di ucciderlo. 
Tutto ciò che accade dopo fu davvero tremendo per tutti, che si ritrovarono bloccati all'interno della città per via dell'Apocalisse che Chuck avesse scagliato contro di loro. "Benvenuti alla fine". 
Erano state le sue ultime parole prima di sparire e permettere che i morti uscissero dalle loro tombe posseduti dai demoni e dagli spiriti dell'inferno che continuavano ad uscire dallo squarcio sulla terra, aperto proprio da Chuck. 
Riuscirono a trovare rifugio all'interno di una cripta abbandonata dopo essersi liberati dell'infinità di demoni che li avevano accerchiati. Chiusi lì dentro Sam e Dean continuavano a discutere con Edward ed i due angeli su quale fosse il modo migliore per uscire da lì dentro, confrontandosi su un paio di modi diversi che avrebbero raggiunto lo stesso obiettivo: Dean ed Edward sostenevano di poter uscire dalla cripta con la forza, che insieme sarebbero riusciti a scappare fino a raggiungere le loro auto e trovare una soluzione al sicuro, che i due angeli fossero ancora abbastanza forti da riuscirci.
Ma le loro voci raggiungevano le orecchie di Abby in maniera ovattata, che lentamente si era tirata indietro rispetto al cerchio che i presenti avessero creato per parlare e discutere su quale fosse il miglior piano di fuga.
Abby riusciva a sentire solamente le mani dei demoni che sbattevano contro le porte della cripta.
Udiva i loro lamenti.
Aveva ancora il sangue di qualcuno di loro che le imbrattava la maglietta bianca che aveva deciso di indossare quel giorno.
Si tirò indietro fino a raggiungere la parete fredda della cripta della schiena, mentre con occhi sbarrati continuava a rivivere nella sua testa ciò che ci più orrendo avesse mai visto nella sua vita.

"No, non lo fare. Sei meglio di così, Dean" aveva gridato Abby sfuggendo alla presa ferrea di Edward che voleva a tutti i costi tenerla in disparte e proteggerla, ma la ragazza non ci aveva pensato due volte prima di raggiungere il fianco di Dean e di strattonarlo con forza per supplicarlo di guardarla e di tornare in sé .
Ma Dean, in piedi su quel prato del cimitero, non aveva mai distolto lo sguardo da quello di Jack, inginocchiatosi davanti a lui e pronto ad affrontare il suo destino con rassegnazione. 
"Va' tutto bene, Abby. Me lo merito. Lo capisco".
Dean era rimasto ad ascoltare le parole di Jack, intento a guardarlo con aria seria ed anche un po' dispiaciuta, nonostante in lui non vi fosse alcuna traccia di pentimento: Jack sapeva di aver commesso un'azione sbagliata, sapeva che aver ucciso una persona innocente come Mary fosse ciò di più sbagliato che ci potesse essere.
Eppure non lo sentiva con il cuore.
La sua anima era svanita, Jack non sentiva più quei sentimenti.
Poteva solamente cercare di ricordare ciò che sentisse dentro di lui quando la sua anima era ancora al suo posto.
Così Jack aveva deciso di prendere alcuni dei più importanti insegnamenti impartiti della sua grande famiglia e da sua madre Kelly, decidendo di essere responsabile e coraggioso: per questo si era inginocchiato davanti a Dean ad aspettare che premesse il grilletto per chiudere quella faccenda una volta per tutte.
Ma Dean aveva presto abbassato la pistola e lo sguardo, rendendosi presto conto di non poter portare a termine quel compito perché nonostante fosse tremendamente addolorato per la morte di sua madre e volesse vendicarla più di ogni altra cosa, una parte di sé continuava a nutrire un enorme affetto verso Jack.
Chuck aveva sgranato gli occhi e si era avvicinato verso Dean, allargando le braccia e guardandolo con aria scocciata mentre lo osservava gettare la pistola ai piedi delle ragazzi dicendo di non potercela fare.
"Certo che puoi, Dean! È l'unico modo per fermare questo abominio! Devi farlo!". 
I presenti si erano scambiati un veloce sguardo iniziando a capire cosa davvero volesse da loro Chuck, e Edward scosse la testa e avanzò di qualche passo fino a raggiungere Dean, mettendogli una mano sulla spalla senza timore. "No, non è vero! Chuck vuole solamente portare a termine il suo manoscritto, vuole che la storia si ripeta. Abramo e Isacco, giusto Chuck?". 
Dean si voltò ad osservare Edward alle sue spalle, guardando nei suoi occhi nocciola lasciando che intuisce il suo vacillamento, e Sam presto approfittò di quel momento di apertura di suo fratello maggiore per avvicinarsi e guardando Dean con aria rassicurante. "Edward ha ragione. Chuck sta solamente giocando con noi, lo ha sempre fatto per tutta la nostra vita". 
Chuck roteò gli occhi al cielo mentre osservava gli sguardi increduli e carichi di odio che i due angeli gli stessero riservando, così come fecero i Winchester, Abby ed Edward. "Uccidilo, Dean. Uccidilo e la riporterò indietro: tua madre tornerà a vivere, lo prometto".
Il labbro inferiore di Dean tremò appena mentre udiva quell'offerta così allettante, perché dentro di sé continuava a sentirsi completamente diviso in due: era consumato dal fuoco della vendetta, eppure dentro Dean sapeva che non sarebbe mai stato in grado di uccidere Jack. 
Era pur sempre il ragazzo che aveva salvato Abby tanto tempo prima, lo stesso che aveva salvato tutti uccidendo Micheal, lo stesso ragazzo che non si fosse neanche dovuto impegnare troppo per essere diverso dal suo padre biologico. 
Jack era pur sempre la stessa persona a cui aveva concesso di guidare la sua auto, lo stesso che aveva portato a pesca.
Lo stesso ragazzo che aveva amato come un figlio e che gli aveva spezzato il cuore quando si era ammalato fino a morire.
Il maggiore incrociò lo sguardo di Chuck con aria sconvolta, prima di fare un passo indietro e scuotere la testa con una forte rabbia nello sguardo. "Sentirò la mancanza di mia madre per il resto dei miei giorni, ma lei non vorrebbe che facessi questo. Quindi Dio o no, tu puoi andare all'inferno!"
Nessuno avrebbe più scordato la furia negli occhi di Chuck, la rabbia che lo portò a schioccare le dita ed in un paio di secondi Jack si trovò ad urlare in preda ai dolori, mentre il suo viso veniva illuminato da una luce bianca che lo uccise fin troppo velocemente. 
Abby non avrebbe mai dimenticato la sua espressione carica di dolore, il modo in cui chiedesse loro un aiuto che non avrebbero mai potuto dargli, rimanendo ad osservare inermi il suo corpo cadere a terra mentre ancora bruciava, pervaso della fiamme celesti indotte da Chuck stesso.

Sbatté le palpebre per tornare al presente all'interno di quella cripta osservando i ragazzi ed i due angeli che ancora in cerchio continuassero ad analizzare le poche vie di fuga che offrisse quella vecchia cripta, ed Abby iniziò a trovare difficile persino respirare.
Mise i piedi in fila per raggiungere il corpo di Jack che Castiel avesse trasportato fino al freddo pavimento della cripta, ed in silenzio Abby si piegò sui talloni per avvicinarsi di più; accennò un sorriso amaro per nascondere il dolore che traboccasse dal suo cuore, osservando i suoi occhi completamente cavi e liquefatti.
Chuck lo aveva fatto soffrire molto prima di ucciderlo e l'avrebbe sicuramente pagata, si disse Abby.
Prese una mano fra le sue e la strinse forte, sentendo le lacrime scivolarle lungo il volto mentre il cuore le batteva più velocemente nel petto.
"Mi dispiace tanto, Jack. Non doveva andare così" pensò Abby mentre ancora stringeva la sua mano fredda fra le sue, sperando che ovunque fosse finita l'essenza di Jack, fosse in grado di sentire questo suo pensiero.
Chiuse gli occhi per qualche istante dopo essersi asciugata di fretta le lacrime dal viso, quando la stretta sulla sua mano venne ricambiata ed Abby chiaramente sentì le dita fredde di Jack stringersi attorno alle sue.
"Ciao Abby".
La ragazza sgranò gli occhi e sobbalzò, alzandosi di scatto e compiendo alcuni lunghi passi indietro per mettere maggiore distanza fra lei ed Jack, che nel frattempo si fosse seduto sul pavimento e si stesse alzando con il suo solito sorriso buffo ed impacciato.
Anael afferrò Abby dalle braccia per tranquillizzarla, ma la ragazza si scansò anche dal suo tocco come se si fosse ustionata ed osservò l'angelo dai lunghi capelli biondi voltandosi ad osservare Jack con aria furiosa, esattamente come Castiel che avanzò fino al suo fianco.
"Jack?" chiese Sam con tono insicuro, facendo un passo avanti nella sua direzione rimanendo sempre tra Edward e Dean che increduli guardavano il Nephilim sollevare la mano destra a mo' di saluto.
Anael avanzò con lo stesso sguardo arrabbiato, stringendo i pugni. "Non è Jack".
"È un demone abominevole" continuò Castiel al suo fianco, pronunciando quelle parole a denti stretti ed avanzando quel tanto che bastasse per afferrare il corpo di Jack e costringerlo ad indietreggiare mentre gli puntava la sua lama angelica dritta alla gola. "Lascia subito il corpo di Jack o giuro che..".
Il demone nel corpo del Nephilim scosse la testa ed accennò una piccola risata divertita, facendo spallucce e voltandosi verso gli altri presenti all'interno della cripta mentre notava il modo difficoltoso con cui lo guardassero in viso. "Ho sentito che non avete alcuna idea di come lasciare questo posto. Beh, io posso aiutarvi se mi lasciate vivere!".
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Dreamer47