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Autore: Sana_jasm97    10/06/2023    0 recensioni
Trunks, Goten e Marron sono migliori amici sin dall'infanzia: stesse avventure, stessa scuola, stesse amicizie, più che amici sembrano tre fratelli, e niente e nessuno è in grado di separarli. Ma stanno crescendo, e l'amore inizia ad entrare nelle loro vite. Cambierà il loro rapporto? Questa amicizia resterà tale?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Marron/Trunks
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Un’amicizia Cap 4


-Allora, siamo tutte pronte per il mare? – urlò allegra Marron.
-Sii! - urlarono tre voci femminili all’unisono.
-Ma si può sapere cosa vi gridate, sono le sette del mattino. - si lamentò assonnato Goten, seduto sul cofano della macchina. 
Marron, Goten, Rose, Pan e Bra stavano aspettando di fronte casa di Trunks che l’amico uscisse, mentre una spumeggiante e stranamente mattiniera Marron intratteneva le bambine e la sua amica Rose, pronte a passare la loro prima giornata al mare dell’anno. Quella notte Goten era rimasto a dormire a casa dell’amico insieme alla nipotina Pan, ma i due ragazzi, come al solito, erano rimasti svegli a parlare e a giocare alla playstation, andando così a letto alle quattro del mattino. 
-Ma quanto ci sta mettendo Trunks a prepararsi? - si lamentò Marron.
-Scommetto che quell’idiota si è addormentato mentre faceva colazione. - disse Goten scuotendo la testa. -Vado a prenderlo, arrivo subito. – Il ragazzo si alzò ed entrò in casa dell’amico, dirigendosi verso la cucina.
-E infatti… - sbuffò il ragazzo affacciandosi dalla porta. Come aveva immaginato, trovò l’amico seduto a tavola, con la testa poggiata sul tavolo accanto a una tazza di latte, che russava sonoramente, con in mano un cucchiaio. Goten si avvicinò al suo orecchio, prese un respiro profondo e urlò: -BUONGIORNO! -
Trunks trasalì e scattò in piedi, facendo cadere tutto il latte per terra, mentre Goten si piegava in due dalle risate. 
-Sei un deficiente Goten, mi hai fatto prendere un infarto! - ringhiò Trunks con una mano sul cuore che galoppava impazzito.
-Dai, datti una mossa, ci sta il concistoro delle oche lì fuori ed io non le sopporto più, staranno zitte solo se partiamo! -
-Sì arrivo, tanto sono pronto, mangerò dopo. - Trunks fece un sonoro sbadiglio, diede un pugno sul braccio dell’amico e prese le chiavi della macchina.

*

-Sette orizzontale: Sogni irrealizzabili. – lesse Rose.
-Secondo me è “chimere”. – rispose Marron affacciandosi dal suo lettino.
-Ehi nonnine, volete venire a giocare a palla con noi? – chiese Goten sorridendo.
Le due ragazze lanciarono al ragazzo un’occhiataccia, e Rose posò le parole crociate.
-No, restiamo qui a prendere il sole, giocate voi con le bambine. -
-Secondo me non volete perché avete paura di perdere. - rispose Goten, alzando le spalle. Si diresse verso il lungomare e lanciò la palla a Pan, che poi la passò ai due fratelli. La spiaggia quel giorno era gremita di gente, il tempo era sereno e l’acqua piacevolmente tiepida. Marron e Rose, che preferivano abbronzarsi piuttosto che tuffarsi in acqua, rimasero sulle loro sdraio.
-Come gli va di muoversi e sudare con questo caldo? - si chiese Rose, sdraiandosi sui gomiti.
-Lasciali stare quei quattro. - sbuffò Marron. -Pensano di poter fare tutto solo perché sono dei Sa... - Marron si morse la lingua, spalancando gli occhi. Stava per dire “Sayan”.
-...dici. Sì, sono sadici e gli piace soffrire dal caldo.- La ragazza fece una smorfia, sapendo di aver detto una cosa senza senso, ma per fortuna Rose non le stava prestando attenzione. Si era sollevata gli occhiali da sole sulla testa e stava fissando il loro gruppetto di amici mentre si lanciavano la palla.
-Certo che... sono proprio carini quei due. - constatò Rose, piegando la testa di lato. 
-Ancora con questa storia! - Marron roteò gli occhi e si mise a sedere.
-Dai, guarda che fisici che hanno! Sono così tonici e forti, sembrano scolpiti dagli angeli! - 
-Sarà pure così, ma sono due cafoni, arroganti, egocentrici... -
-Si, ma sono sexy. – replicò maliziosa Rose, avvolgendosi una ciocca di capelli con il dito. -E poi, non mi dire che tu non ci hai mai fatto un pensierino su quei due, vivete in simbiosi da tutta la vita in pratica! -
-Ma no... - rispose perplessa Marron, guardando i due ragazzi mentre giocavano con Bra e Pan. -Proprio perché li conosco da quando sono nata e siamo cresciuti insieme, per me sono solo i miei migliori amici, se non una specie di fratelli acquisiti. Non li vedo in nessun altro modo. -
“Stai mentendo” disse di nuovo quella vocina impertinente nella sua testa, ma la ragazza la zittì subito.  
-In più, per loro sono come una sorella. - affermò Marron, più a sè stessa che all’amica, sperando che la conversazione finisse lì. Ma Rose non mollava la presa, e fece un gesto con la mano come per scacciare qualcosa di fastidioso.
-Scemenze. Non ci crederò mai a questa storia della sorella se non la vedrò con i miei occhi! Io trovo così assurdo che nessuno di voi tre ci abbia mai provato in questi anni! -
-Ma perché tu sei maliziosa e vedi relazioni amorose ovunque! - le ricordò Marron divertita. Rose alzò gli occhi al cielo. 
-Ok, allora, immagina che tu sia costretta a scegliere tra uno dei due... non sbuffare, ascoltami: alla tua migliore amica stanno puntando una pistola alla testa... -
-Oh no, povera Ayumi... - la provocò Marron, mettendo in mezzo l’altra loro amica che quel giorno non era potuta venire.
-Scema, sai benissimo che sono io la tua migliore amica! Comunque dicevo, ho una pistola puntata alla testa, e l’unico modo per salvarmi è ammettere chi preferisci tra Goten e Trunks. -
-Che scemenza. -
-Dai, rispondi, mi stanno per uccidere! -
Marron sbuffò esasperata. -Ma che ne so! - Tornò a osservare i suoi due amici mentre si lanciavano la palla ridendo. 
Erano indubbiamente dei bei ragazzi. Lo aveva sempre saputo che le ragazze li fissavano soprattutto per i loro fisici muscolosi, ma lei non ci aveva mai fatto troppo caso, sapendo che nelle loro vene scorreva sangue Sayan. Goten era alto, portava i capelli neri a spazzola, era dolce e divertente, la faceva sentire a suo agio e poteva raccontargli ogni cosa. Trunks era un po’ più basso – “papà è un principe altruista che ha voluto condividere la sua altezza con me” scherzava sempre Trunks - e portava i peculiari capelli lilla un po’ più lunghi. Era egocentrico, strafottente ma molto maturo per la sua età, e difficilmente si apriva con le persone. Non sempre, ma alcune volte le capitava di sentirsi a disagio con lui, non sapeva il perché. Lo vide sorridere mentre la sorella gli puntava un dito contro adirata, forse perché non le passava mai la palla. Lui si passò una mano tra i capelli, poi lanciò la palla a Goten, e il muscolo del braccio si tese, mentre il sudore gli scendeva lungo il fisico, con il sole che gli metteva in risalto i pettorali e gli addominali...
-Sei diventata tutta rossa. -
Il commento di Rose fece riscuotere Marron, che si scoprì a fissare Trunks da troppo tempo, mentre l’amica stava ancora aspettando una risposta. 
-Sai che ti dico, possono anche spararti, tanto un’altra amica maniaca come te la trovo subito! - Marron le fece la linguaccia, e scappò verso il mare quando l’amica iniziò a inseguirla.
-Ah, vi siete decise a venire, finalmente! - esclamò Trunks vedendole correre verso di loro, e lanciò la palla a Rose. -Avanti, vediamo come giocate. -
I sei ragazzi iniziarono a giocare in mare con la palla, ridendo, scherzando e schizzandosi l’acqua per dispetto. Tra un tiro e l’altro, Marron notò che un ragazzo seduto sul bagnasciuga li stava fissando, e le balenò in mente un’idea. Schizzò l’acqua in faccia ai suoi amici per distrarli, e ne approfittò per dire una cosa all’orecchio dell’amica. Poi iniziò a uscire dall’acqua indietreggiando verso la spiaggia, dando la schiena a quel ragazzo, mentre Pan e Bra la schizzavano per vendicarsi. Marron lanciò uno sguardo d’intesa a Rose, che annuì e le tirò la palla più forte che poteva. Marron finse di mancarla, e questa rotolò verso il ragazzo seduto sul telo che continuava a fissarla.
Marron corse verso di lui. -Ehi scusa, la mia amica è un’imbranata. - Si scusò lei sorridente, mentre il ragazzo si alzava per consegnarle la palla.
-Non ti preoccupare. - disse lui, guardandole il corpo spudoratamente. Sorrise, sicuro di sé, si avvicinò alla ragazza. Ed era esattamente quello che Marron voleva.
-Come ti chiami? Che ne diresti se ti offrissi un gelato al bar? - le propose ammiccante. Non aveva ancora notato le due figure che si stavano avvicinando.
-Cosa le vorresti offrire te, miserabile? - disse in quell’istante una voce minacciosa alle spalle di Marron. Trunks.
-Ti sembra il genere di ragazza che potrebbe mai uscire con uno come te?- intervenne sprezzante un’altra voce. Goten.
Marron sorrise, gongolante. Era andata esattamente come aveva previsto.
-Vedi di girare a largo, lei sta con noi! - Trunks e Goten lanciarono al ragazzo, che era rimasto senza parole, un’ultima occhiata disgustata, poi presero Marron per le spalle e la riportarono indietro.
Marron guardò trionfante Rose, che scuoteva la testa con le mani poggiate sui fianchi, sorridendo. 
-Che ti avevo detto? - Le urlò mentre i ragazzi continuavano a sospingerla. Le mimò con la bocca: “Una sorella.” Rose alzò le braccia in segno di resa, il che fece ridere Marron.
-Cosa ti ridi? - le chiesero scocciati Goten e Trunks.
-Nulla, è che voi maschi siete così prevedibili! - rispose lei, facendo ridere anche le bambine e Rose. 

*

Verso le sette di sera la macchina di Trunks si fermò davanti casa sua. La prima a uscire fu Rose, che dopo aver preso la sua borsa, diede un bacio sulla guancia a Marron e salutò tutti gli altri.
-Grazie per la bella giornata ragazzi, ci vediamo a scuola! –
-Le bambine stanno ancora dormendo. – disse Trunks, facendo un cenno con la testa verso la sua macchina. 
-Mi toccherà volare con Pan sulle spalle. Ha solo sette anni ma mica è leggera, mangia quanto mio padre! - si lamentò Goten, sporgendosi dentro la macchina e prendendo la nipotina tra le braccia. Poi se la appoggiò sulla schiena, con le braccia intorno al collo.
-Bene ragazzi, è stato un piacere, ci vediamo lunedì a scuola! - li salutò allegro il moro, alzandosi in volo.
Il sole stava scendendo all’orizzonte, colorando il cielo di un caldo arancione e riflettendo sulle nuvole che erano diventate rosate. L’aria era tiepida e odorava di estate in arrivo.
-Grazie per aver guidato sia all’andata che al ritorno, Trunks. - disse Marron, mentre il ragazzo apriva la portiera dell’auto.
-Figurati, dopotutto sono l’unico qua ad avere la patente. - rispose lui sollevando le spalle, mentre si sporgeva verso la sorellina per svegliarla. -Ehi Bra, siamo arrivati a casa. -
Marron lo osservò con dolcezza mentre faceva scendere premurosamente la sorellina dall’auto. Solo con lei si mostrava premuroso, un lato che teneva nascosto agli altri. -Hai bisogno che ti accompagni a casa? - le chiese Trunks mentre prendeva per mano Bra, che sbadigliava assonnata. 
-No, tranquillo, mi faccio una passeggiata, tanto sto qui dietro. –
-Va bene, allora io entro, così metto subito lei a letto e poi mi preparo, che ho un appuntamento con una stasera. -
-E ti pareva. - esclamò lei, e il pensiero di prima sulla sua dolcezza svanì. -Vedi di studiare piuttosto. E non alzare gli occhi al cielo quando te lo dico! -
Trunks fece un cenno di assenso con la testa, come per dire che aveva capito, poi la salutò e si diresse verso casa. Mentre si allontanava, tenendo per mano la sorellina, Marron si soffermò a guardare i suoi lineamenti, la sua schiena forte, messa in evidenza dalla canottiera e le sue braccia muscolose, e sentì un leggero brivido sulla schiena. In quel momento la vocina di quella mattina tornò. 
“Non sei stata sincera oggi. Ti ricordo che tempo fa una piccola cotta l’hai avuta, è inutile che lo nascondi”
-Oh ma stai zitta! - grugnì Marron.
-Hai detto qualcosa? - Trunks si voltò verso di lei.
-Ehm no, stavo parlando da sola. – rispose subito lei, imbarazzata.
Trunks sollevò le sopracciglia divertito, poi le fece di nuovo un cenno con la mano ed entrò nel cancello.
Marron sospirò, poi si mise in cammino. “Mannaggia a te, Rose.” 


Salve a tutte e tutti! Volevo ringraziare le personcine carine che hanno messo la storia tra le preferite e le seguite e tutti voi che state continuando a leggere ❤️; è vero, non ho ricevuto alcuna recensione, non che me le aspettassi sia perché mi rendo conto di non aver scritto niente di che, ma anche perché per me è piu che altro un mettermi alla prova, un tenermi in esercizio, e mi fa tantissimo piacere sapere di poter condividere questa storia con voi, quindi spero che almeno un pochino vi faccia sorridere e vi tenga compagnia, ci vediamo al prossimo capitolo!
  
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