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Autore: Jeremymarsh    19/06/2023    7 recensioni
[Modern!AU][Una storia in drabble]
Inuyasha si lasciò cadere a terra accanto a lei, stremato.
Nel vederla con gli occhi chiusi e il volto al cielo mentre inspirava pesantemente gli venne da ridere, dimenticando per un attimo il loro passato.
Cosa stavano facendo?
Una volta era stato tutto così semplice.

[Questa storia partecipa alla Corsa delle 24 ore - XI Edizione indetta su Torre di Carta]
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ricorderai l’amore



 

“Ti trovo bene.”
Glielo disse senza alcun rancore e con quello che sperava fosse un sorriso cordiale sulle labbra, nonostante la sua presenza lì lo avesse completamente spiazzato.
Non si era preparato a rivederla e quelle parole così banali erano il massimo che era riuscito a fare.
A ripensarci, avrebbe dovuto aspettarselo: Miroku e Sango non avevano mai smesso di frequentarla, anche dopo che si erano lasciati, anche se l’avevano conosciuta grazie a lui.
Annuendo e sperando che quella conversazione finisse presto, si chiese se sarebbe sopravvissuto a quella giornata – e al saperla lì, nella stessa stanza, in compagnia di un uomo che non era lui.

 

 

Kagome sobbalzò sentendo una voce che non avrebbe mai potuto dimenticare – sebbene fossero passati anni.
Sapeva che ci sarebbe stato, si era preparata, ma non fu abbastanza quando se lo ritrovò di fronte.
Sentì il corpo irrigidirsi e prima che potesse ricomporsi, accanto a lei Bankotsu le strinse il gomito, mostrandole di aver notato la sua reazione.
E di aver colto il passato esistente tra lei e l’hanyou.
Forse non era stata la decisione migliore portarlo con sé solo per dimostrare che era andata avanti, come non lo era stato, tempo prima, accontentarsi di una persona che in fondo nemmeno le piaceva solo per zittire tutti coloro che le chiedevano come stava.

 

 

“Anche tu,” rispose. “Voglio dire, mi fa piacere tu stia bene,” mentì.
In realtà, per quanto fosse contenta di vederlo felice, sentiva una morsa al cuore nel sapere che lo fosse senza di lei.
Era ciò che aveva sempre desiderato, essere uno dei motivi a farlo sorridere, ma era andato tutto così male.
E forse ora era qualcun altro a farlo al posto suo.
Lo vide annuire ancora e il silenzio che scese tra di loro divenne insopportabile.
Non c’era motivo di protrarre quell’agonia e quando sentì un’altra stretta al gomito, senza fare presentazioni lo salutò.
Forse se si fosse tenuta alla larga sarebbe sopravvissuta a quella giornata.
Forse.

 

 

“Chi era?” Kikyo lo raggiunse e intrecciò le loro braccia mentre seguiva il suo sguardo fisso sulla donna dall’altra parte della stanza.
Inuyasha scrollò le spalle. “Una vecchia amica di Miroku e Sango. Era molto che non la vedevo; ho pensato di salutarla.”
Non la guardò mentre le rispondeva; sapeva che facendolo avrebbe trovato nei suoi occhi sospetto e scetticismo. Probabilmente aveva anche alzato il sopracciglio in quel modo tanto odioso.
Entrambi videro Kagome lanciargli un’ultima occhiata, prima di essere trascinata in un’altra conversazione dall’uomo che era con lei.
Inuyasha lo odiava già, forse perché avrebbe voluto essere al posto suo o forse per quell’atteggiamento possessivo che aveva notato in soli pochi minuti

 

 

*


 

“Da quel che fate pur di scappare dai vostri rispettivi partner sembrerebbe quasi vi siate messi d’accordo.”
Inuyasha alzò lo sguardo dal bicchiere di champagne. “Non hai qualche foto da fare o, che so, un invitato da ringraziare?”
“Anch’io me la sono data a gambe,” ammiccò lo sposo. “E poi che amico sarei se non mi immischiassi nei tuoi affari?”
“Se ti risparmiassi per un giorno non sarebbe la fine del mondo.” Dire che aveva sperato che Miroku lo lasciasse in pace almeno quel giorno.
“Stai commettendo uno sbaglio, Inuyasha; lo sai,” si fece serio guardando Kagome.
Il mezzo demone non l’aveva persa di vista per un secondo.
“Ma quando te ne accorgerai sarà troppo tardi.”
“È già troppo tardi,” sussurrò, rimasto solo.

 

 

“Che stai facendo?”
Sango le strappò la bottiglia di sakè di mano prima che potesse versarsene altro; a Kagome nemmeno piaceva.
“Ehi!”
“Kagome,” la redarguì ancora.
“Sto bene,” rimarcò l’altra cercando di riprendersi la bottiglia.
Sango la guardò con disapprovazione e a Kagome venne da ridere; una mano che le teneva lontano il sakè e l’altra che si manteneva l’orlo del vestito da sposa in pizzo, Sango non era diversa da tutti gli altri giorni.
Quello sguardo l’avrebbe riconosciuto ovunque.
“È stato un colpo basso portare Bankotsu; risolvi questo guaio prima che sia troppo tardi invece di nasconderti e provare a ubriacarti.”

 

 

*

 

Inuyasha si lasciò cadere a terra accanto a lei, stremato.
Nel vederla con gli occhi chiusi e il volto al cielo mentre inspirava pesantemente gli venne da ridere, dimenticando per un attimo il loro passato.
Cosa stavano facendo?
Una volta era stato tutto così semplice.
Kagome aprì gli occhi e si raddrizzò sentendone la risata; ne studiò il viso, gli occhi dorati privi di risentimento o colpa e quel sorriso che l’aveva fatta impazzire sempre.
I due canini che sporgevano leggermente oltre il labbro inferiore avevano ancora su di lei un effetto sul quale non era disposta a soffermarsi; sarebbe finita in territorio pericoloso – più pericoloso.
Distolse lo sguardo prima che fosse troppo tardi.
“Cosa stiamo facendo, Kagome?” ripeté a voce alta.

 

 

“Dimmelo tu.”
Alzò anche lui lo sguardo al cielo.
“Non ricordo nemmeno più cosa è andato storto.” Si passò una mano tra i capelli. “Il motivo di tanto dolore o perché abbiamo rinunciato.”
Kagome annuì ricordando la rabbia, la delusione, la tristezza provata, ma non la ragione.
E l’amore che aveva sempre provato per lui.
Quello sarebbe sempre rimasto; non era mai riuscita a liberarsene. E ora si chiedeva perché ci avesse provato.
Era certa di non volersene liberare.
“Forse non era il momento giusto,” sussurrò infine, ricordando la versione giovane di sé.
“Forse non era ancora arrivato,” azzardò lui.

 

 

*

 

Kagome passò il pollice sulla foto sgualcita; era graffiata proprio sul viso del padre e ricordava di aver sentito una fitta allo stomaco quando l’aveva notato qualche giorno prima.
Ancora l’amarezza rimaneva.
“Ehi,” arrivò da dietro. “Ho raccolto tutto il salvabile. A che punto sei?”
Kagome si voltò; Inuyasha aveva in mano due borse stracolme e ai piedi una valigia.
Sventolò la foto in risposta.
Le si avvicinò, abbracciandola da dietro e osservando la foto.
Si era rovinata quando Bankotsu le aveva messo a soqquadro l’appartamento dopo che l’aveva lasciato.
“Sono certo che da tua madre ne troverai altre da portare con te.”
Kagome annuì prima di guardarsi intorno un’ultima volta.
Si sarebbe lasciata il passato alle spalle, proprio come aveva fatto insieme a Inuyasha.

 

*

 

La colpì prima al braccio, subito dopo alla guancia e poi in fronte.
Inuyasha ridacchiò come un bambino quando si voltò a guardarlo fingendo disapprovazione, le mani sui fianchi e il rullo abbandonato.
“Pensavo dovessimo dipingere le pareti, non altro.” Arcuò un sopracciglio, ma non gli dava fastidio se a farlo era lei.
In risposta, Inuyasha agitò di nuovo il pennello e la colpì ancora, e ancora.
La vide aprire la bocca poi chiuderla, infine chinarsi a riprendere il rullo.
“L’hai voluto tu!”
Si ritrovarono a terra, sporchi di vernice ovunque, cercando di riprendere fiato ma senza riuscire a smettere di ridere.
Non ricordavano di essere mai stati tanto felici.

 

*

 

Dita intrecciate sopra la testa, labbra incollate e il sudore che percorreva a goccioline le loro schiene mentre si abbandonavano a una danza vecchia come il mondo, sembrò loro che quella fosse la prima volta che facevano l’amore.
Sapevano che in realtà non lo era; quando erano giovani e molto più ingenui avevano passato le giornate a fare solo quello.
Eppure, dimenticati i torti passati e il dolore giustificato e non,
ogni cosa sapeva di rinascita.
In particolare, fare l’amore aveva tutto un altro sapore ed era un’esperienza completamente nuova.
Kagome desiderò che d’ora in poi lo fosse sempre.
Inuyasha le promise tra i tanti baci che così sarebbe stato.

 

*

 

“Buongiorno, dormigliona.”
Kagome gli rivolse un sorriso assonato. “Buongiorno.”
Sguardi incollati e mani unite, Inuyasha e Kagome non si dissero niente altro; non serviva.
Le loro mattine erano così.
Si svegliavano e prima che il ritmo frenetico della giornata li investisse in pieno, con a malapena il tempo di scambiarsi un bacio e un saluto frettolosi, restavano a guardarsi nel letto, forse pensando a tutto ciò che sarebbe potuto andare diversamente o a ciò che avevano perduto ma poi ritrovato con un valore aggiunto.
Ma i giorni delle colpe e del rimorso erano finiti e non aveva nemmeno senso ricordarli.

 







NdA
Sono di nuovo io, che ho scritto l'ennesima storia su questi due mentre tento di ignorare gli impegni della vita reale. Qualcun altro dovrebbe tenermi compagnia così che almeno aprendo la sezione compaia anche qualche altro nome a parte il mio 🤭. 
Scherzi a parte, questo esperimento è stato ispirato da un'iniziativa su questo forum - come sicuramente avrete letto nell'introduzione - e spero sia in parte riuscito perché se mi conoscete un po', avrete ormai notato che tendo a essere un bel po' logorroica. Scrivere drabble è stata un'impresa, ma spero di essere riuscita a trasmettervi il senso della storia anche solo attraverso scatti rubati al passato e al presente di Inuyasha e Kagome. 
Se ripeterò o meno questo tipo di esperienza è tutto da vedere. 
Questa storia è inoltre candidata agli Oscar della Penna 2024 su Ferisce la Penna. 


Di seguito vi lascio i prompt utilizzati per ogni drabble nel caso foste interessati a saperli: 

010. “Tornerai anche tu tra gli altri/ e mi sentirò impazzire” [106 parole]
043. Voce [112 parole]
067. Dire qualcosa ma intenderne un’altra [109 parole]
060. A e B si guardano da lontano [113 parole]
069. Dare un giudizio non richiesto [123 parole]
039. Pizzo [102 parole]
047. Canino [122 parole]
12. “Forse non era il momento, forse io e te abbiamo un altro tempo” [100 parole]
15. “Tutto ciò che ami probabilmente andrà perduto, ma alla fine l'amore tornerà in un altro modo.” [125 parole]
040. Risata [110 parole]
038. Sudore [110 parole]
094. A letto, l’uno di fronte all’altro [100 parole]


Un abbraccio a tutti e grazie per aver letto 💕. 

   
 
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