Il principe Lyon sembrava strano, diverso, quasi irriconoscibile. La ragione di tale cambiamento ancora, però, mi è ignota. La giovane Erika, principessa di Renais, stava a contemplare il cielo, pensosa, scrutando le nuvole quasi stesse aspettando una rivelazione dai draghi divini. Ephraim, l'altro gemello, se ne stava in disparte a lucidare l'armatura silenziosamente, forse rifletteva, forse pregava, qualunque fosse la ragione vederlo in uno stato così vulnerabile, leone che era sul campo di battaglia, faceva un certo effetto. Dopo un po' estrasse un libro dalla sua sacca , un tomo di magia simile a quelli presenti nella biblioteca del palazzo: faceva fatica a capirli, gli incantesimi non erano il suo forte, ma ricordo che il re mi confidò di come in gioventù avesse convinto Ephraim a studiare assieme al figlio dell'imperatore di Grado. Anche se non riuscì mai a lanciare alcun sortilegio nelle prove fisiche non ne usciva mai sconfitto. Anche Erika riuscì a sconfiggere Lyon più di una volta, mettendo più volte in imbarazzo il mago nero. Adesso quella persona non è più la stessa, è strano come quella sua dolcezza d'animo fosse svanita, quel suo carattere mite e sincero che i due gemelli amavano. Erika stravedeva per Lyon, era il suo più caro amico, ma non provava sentimenti romantici verso di lui, Lyon amava Erika, e sapeva di non essere contraccambiato. Ephraim, infine, non ha mai detto nulla, ma le persone più vicine a lui sapevano che provava qualcosa per Lyon, ma non poteva rischiare di rovinare la sua amicizia, sapendo di non essere contraccambiato, ed era ben attento a mantenere il segreto per evitare che nel regno corressero certe voci sgradite. In questo momento difficile dovrei essere lì per loro, come cavaliere e paladino della famiglia reale, ma soprattutto come loro amico.