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Autore: Sumyaas    20/06/2023    0 recensioni
“Sleep with the devil and then you must pay, sleep with the devil and the devil will take you away."
Hawkins, Indiana, settembre 1985.
La vita non è mai un percorso lineare, Amanda e i suoi amici lo hanno imparato troppo presto, quando distruzione e terrore ti sconvolgono l'esistenza, cosa rimane da vivere?
Amanda frequenta l'ultimo anno di superiori, da sempre possiede poteri che le hanno causato innumerevoli problemi, da poco diventata cheerleader, preferisce tuttavia suonare con la sua band di svitati, insieme al migliore amico Eddie Munson.
Ma quando le cose tra i due inizieranno a cambiare, come si evolverà la vita di una ragazza che ancora combatte con i traumi del passato?
Genere: Romantico, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Billy Hargrove, Dustin Henderson, Eddie Munson, Nuovo personaggio, Steve Harrington
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, grazie per aver scelto di leggere la mia storia, non scrivo da parecchi anni, ho deciso di sperimentare con questo piccolo progetto, essendo Eddie un personaggio che sento molto vicino.

La storia non seguirà alla lettera la serie tv, ci saranno alcuni cambiamenti, specialmente riguardo la storia dei personaggi e le loro relazioni interpersonali.

Spero possiate apprezzare, buona lettura.

 

"We sailed across the air before we learned to fly, we thought that it could never end , we'd glide above the ground before we learned to run, run, now it seems our world has come undone"

 

Il ticchettio delle lancette risuona nelle mie orecchie, solitamente avrei trovato la cosa piuttosto spiacevole, ma al momento sembra quasi cullarmi e mi lascio trascinare in una profonda tranquillità, unita al cinguettio degli uccellini, le lenzuola fresche sulla mia pelle, il rumore lontano del vento e Dustin che urla di-

 

Un momento. Dustin sta urlando? 

 

Apro gli occhi, risvegliata dal mio riposo, alzandomi a sedere, sento la voce di mio fratello farsi molto più chiara, decisamente più insistente.

 

"Sorellona, giuro che se non ti alzi ti finirò gli ultimi biscotti! E non posso prometterti che Robin troverà la colazione se non vi sbrigate"

 

Alla mia sinistra, Robin dorme beatamente, non sembra minimamente disturbata dalla voce di Dustin, che nel frattempo continua a parlare.

 

"Se mi fai arrivare tardi al mio primo giorno di superiori giuro che te la faccio pagare!"

 

Ed è in questo momento che ricordo, oggi l'incubo ricomincia.

 

---

 

Dopo aver bruscamente svegliato Robin, fatto una colazione veloce ed essermi preparata il più in fretta possibile, cosa alquanto difficile visto l'eterna indecisione della mia amica e il continuo strillare di mio fratello, mi affretto a salire in macchina, seguita da quest'ultimi.

 

"Amy, perché cavolo non mi hai svegliata prima? Hai visto i miei capelli!? Sembro uscita da un film di Wes Craven, ed effettivamente ho una pelle talmente brutta che potrei somigliare a Freddie Krueger"

 

Si lamenta Robin, con il suo solito tono canzonatorio.

 

"Veramente, eri tu quella che doveva pensare alla sveglia, ma hai passato tutta la notte a lamentarti del fatto che Tammy Thompson non sarà più a scuola e mi sono dovuta subire ore di piagnistei, immagino che le lacrime ti abbiano offuscato la vista perché la sveglia chiaramente te la sei persa"

 

Le sussurro, cercando di non farmi sentire da Dustin.

 

"Beh, scusa se speravo di ricevere conforto dalla mia migliore amica, evidentemente sei insensibile al mio dolore. E comunque, tanto per la cronaca, io non ho pianto, semplicemente ho ripensato ai vecchi tempi, tutto qui e visto che Kate non sa nulla del mio... diverso interesse per gli uomini"

 

Dice sussurrando.

 

"Non ci sono tante persone con cui posso sfogarmi. E guardami! Faccio talmente schifo che nemmeno quegli sfigati di falegnameria mi guarderebbero!"

 

Robin continua il suo solito sproloquio, ogni volta che si agita, è contenta, arrabbiata o anche solo emozionata, inizia a parlare e non la ferma più nessuno, finiamo per discutere, come sempre.              Ma alla fine, torna tutto come prima, penso sia il nostro modo di volerci bene.

 

"Sai, in momenti come questi mi manca Steve, subirmi le tue lamentele da sola è un lavoro a tempo pieno"

 

Le sorrido, un evidente sarcasmo sul mio viso e mi becco un pugno sul braccio di rimando, seguito da una risata.

 

"Ahi! Non farmi male, sai che da oggi ricomincio le prove di Cheerleading, già sono fuori forma, ci manca solo che mi presenti con dei lividi"

 

"Che sarà mai, tanto non ti piace nessuno, chi mai dovrai impressionare?" Robin mi guarda, muovendo le sopracciglia con un fare inquietante, cerco di trattenere le risate

 

"Non è questo il punto. E smettila, mi fai paura" le dico, provocandole risatine sommesse.

 

Fuori dal finestrino, una strada vuota e opprimente ci circonda, i pochi alberi presenti sembrano salutarmi con le loro lunghe foglie, in una languida danza, sento la malinconia farsi più forte, mentre il cielo grigio e privo di qualsivoglia fonte di chiarore ci opprime sui seggiolini scomodi della mia Fiat, stringo con più forza il volante, cercando di spostare i miei pensieri altrove.

 

Raggiungo il parcheggio della scuola, come ogni anno orde di ragazzini si affrettano all'interno dell'edificio, gli insegnanti hanno ancora una parvenza di sanità mentale sul viso e sembra quasi di vivere in un posto felice. Sembra.

 

"Lo senti anche tu questo odore? Preparati Dustin, perché questo è ciò che sentirai per i prossimi quattro anni"

 

Domanda Robin.

 

"Che odore? Io non sento nulla, tralasciando lo schifo di profumo di mia sorella"

 

"Oh, peggio Dustin, molto peggio, questo è l'odore di ormoni e ascelle sudate, prodotti da una massa di adolescenti arrapati e sudici, che meraviglia Hawkins!"

 

Afferma scherzosamente, prima di scendere dall'auto, le risate di Dustin mi accompagnano all'interno della scuola.

 

---

 

Il primo giorno è sempre il più caotico, come ogni anno le ragazze sfoggiano capi di nuova tendenza, sicuramente alla moda, sfortunatamente tutte uguali. Come sempre ricevo qualche occhiata di sbieco, ma ormai nero, gonne corte e calze a rete sono il mio lascia passare, sfortunatamente però non molti apprezzano, visto la passione per i colori sgargianti che tutti sembrano preferire, molto distanti dal mio interesse. Ma è già abbastanza strano che io sia entrata tra le cheerleader, cosa che ovviamente non va ancora giù a molti.

 

A proposito di Cheerleader, raggiungo il mio armadietto, dove Chrissy sta riponendo i propri materiali scolastici, notando la mia presenza, si volta a guardarmi e con un meraviglioso sorriso, mi da il buongiorno.

 

"Amy! Che bello rivederti, come sta oggi la mia compagna di armadietto? Il tuo sguardo la dice lunga"

 

Continua a sorridere, mi sono sempre chiesta se notasse l'effetto che fa alle persone, il suo viso così dolce, incorniciato da capelli talmente splendenti da sembrare una bambola, così innocente. Per molto tempo ho sperato fosse arrogante e sgradevole, ma ahimè da quando ho iniziato a conoscerla meglio, mi sono dovuta ricredere, speravo avesse almeno un difetto ma è dannatamente eccezionale in tutto ciò che fa.

 

"Sono a scuola, sento già puzza di marcio e le persone mi irritano, come potrei mai stare?"

 

Un sorriso appena accennato sulle mie labbra, mentre apro l'armadietto e infilo frettolosamente i libri delle ultime ore all'interno.

 

Chrissy ride e mi accarezza distrattamente la spalla, come ad incoraggiarmi.

 

"Non dire così, sono sicura che sarà un grande anno! Abbiamo grandi piani per le cheerleader e sto pensando già ad un nuovo allenamento intensivo, vedrai, sarà un anno da ricordare"

 

Sento le orecchie andarmi a fuoco, mentre la sua mano si allontana dal mio corpo, in un momento di improvviso disagio, mi volto per non creare imbarazzo.

 

"Tu la fai facile" chiudo l'armadietto, mentre iniziamo ad incamminarci verso la prima lezione "Sei la persona più intraprendente che conosca" e carina, penso tra me e me "stranamente hai una passione per la scuola che proprio non comprendo, se non fossi obbligata a venire tu ci verresti comunque"

 

Mi sorride nuovamente, sistemandosi la frangia.

 

"Lo sai che le attività scolastiche per me sono importanti e vedrai, quest'anno farò in modo di farti divertire, soprattutto se accetterai di venire alle feste della squadra, quando te lo propongo"

 

Una sottile frecciatina, me la merito.

 

"Ci verrei, se Tyler non cercasse ogni volta di farmi ubriacare o se per una volta si comportassero da esseri umani e non come un branco di animali feroci, non che mi dispiaccia bere, ma non sono esattamente il tipo di persone con cui passerei una sbornia"

 

"Beh, promettimi che almeno ci proverai, organizzeranno una festa di inizio anno... e poi, ci sarà sicuramente anche Billy, quale momento migliore per farlo rosicare un po'? Soprattutto ora che non puoi più incrociarlo a scuola"

 

Billy Hargrove. Il mio fottutissimo ex.                                  Ci siamo lasciati ormai da qualche mese, poco prima degli eventi terribili avvenuti allo Starcourt, non per vantarmi ma è anche grazie ai miei poteri se quell'idiota si è salvato le chiappe.

 

Io e Chrissy arriviamo in classe, la prima ora siamo sempre capitate insieme, ogni anno, ed è proprio in classe che ci siamo conosciute, iniziando un amicizia su cui pochi avrebbero scommesso.

 

Mi siedo al mio posto, guardandomi intorno, noto un solo banco ancora vuoto, per il resto le solite facce che ormai conosco a memoria mi circondano. Posiziono le mie cose sul banco, mentre la signora Dao entra in classe, indossando uno dei suoi soliti abitini svolazzanti, salutando animatamente tutta la classe.

 

Mentre la professoressa inizia l'appello, da fuori sento dei passi veloci farsi sempre più vicini, qualcuno sta correndo. 

 

La porta si apre, seguita da un'imprecazione, dita affusolate decorate da voluminosi anelli entrano nel mio campo visivo, seguite da una lunga e folta chioma scura, una giacca di jeans che riconoscerei tra mille.

 

Il ragazzo si ferma sulla soglia, a corto di fiato, con tutta la calma del mondo si riprende dalla corsa e si scusa con la professoressa per il ritardo, notando il banco vuoto sul fondo, si appresta a sedersi.          

 

Lo seguo con lo sguardo, un grande sorriso sulle mie labbra, quando i suoi occhi scuri incontrano i miei.

 

Eddie Munson. Grazie al cielo.

   
 
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