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Autore: InsurgentMusketeer    20/06/2023    0 recensioni
Che cos'è un Legame?
Vegeta lo sa. Lo sanno tutti i Saiyan: al di sopra di Lord Beerus, del potere di Whis e della volontà di Zeno, esistono delle unioni predestinate che determinano vite, alleanze tra pianeti guerrieri e relazioni fraterne: sono i Legami, di diversa natura e struttura, ma tutti inscindibili, tutti inscalfibili.
Aedon il Saggio, nonno di Elyanor e potente Saiyan capostipite di un ramo di guerrieri tanto leggendari quanto fragili del Pianeta Vegeta, sa a cosa Junior sta andando incontro con la nascita di sua nipote. E gestirlo non sarà una passeggiata.
*Questa storia si inserisce nel filone di "Dragon Ball - NA" appartenente a kamy. Per riunire tutti i pezzi, dagli un occhio!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goku, Nuovo personaggio, Piccolo, Vegeta
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Vegeta raggiunse Elly mentre la ragazza indossava una larga felpa bianca e un paio di leggings neri, si scompigliava i capelli legandoli in una coda disordinata e afferrava un bicchiere di succo d'arancia e un sandwich. Il Principe dei Saiyan la fissò con le braccia incrociate e la ragazza alzò un sopracciglio: 

"Che vuoi? Ho qualcosa tra i denti?" chiese stizzita. 

"A dire il vero, volevo solo sapere se avessi smesso di frignare."

"Non hai nessuno a cui rompere, oggi pomeriggio? Nessuno da torturare o mortificare con i tuoi commenti da zotico privi di tatto ed empatia?"

"Farei molto volentieri a meno di starti dietro, ma purtroppo per me dobbiamo parlare di Junior."

"Allora perdi il tuo tempo, perché non sprecherò un solo istante della mia preziosa giornata per parlare di quello stronzo lunatico."

"Invece lo farai, perché sarà anche uno stronzo, ma non è per niente lunatico e sa perfettamente quello che fa."

"Se sei venuto a fargli da avvocato difensore, puoi girare al largo anche tu. Si è comportato da vero bastardo."

"Ah, davvero?" chiese Vegeta sciogliendo le braccia dal petto e portando le mani ai fianchi, "e come mai? Mi sono perso qualcosa?"

Elly si sentì presa in contropiede, arrossì. 

"No", ribatté, "non ti sei perso niente."

"Quindi ieri sera non è successo niente. Giusto?"

Elly esitò: mentiva a Vegeta soltanto per orgoglio, in fondo. Perché non avrebbe dovuto dirgli la verità? Aveva bisogno di alleati, e di sicuro Vegeta le avrebbe cantate a Junior se lei si fosse lamentata con lui. 

Vegeta aveva mille difetti, ma c'era qualcosa in cui era insuperabile: riusciva a capire ogni cosa, anche la più indiretta, e nutriva un profondo rispetto per i sentimenti e l'anima di Elly nonostante i suoi modi per dimostrarlo si avvicinassero molto più a quelli di uno scaricatore di porto che a quelli di un amico. 

"Niente di significativo, comunque", si affrettò a rispondere, "stanno.. Succedendo delle cose."

"Mh-h. Che tipo di cose?"

Elly lo guardò con aria colpevole e Vegeta roteò gli occhi e sospirò seccato:

"Ti sei innamorata di lui", disse marmoreo, "quanto a lungo dobbiamo ancora tirarla?"

Elly avvampò e sentì il cuore bruciare: non poteva più mentire, in alcun modo. Chiuse gli occhi, si arrese mordicchiandosi il labbro inferiore: 

"Va bene, hai vinto", borbottò tirando il cappuccio della felpa sulla testa e incrociando le braccia al petto, "non.. Non è una cosa nuova, comunque."

"Che intendi?"

"Che.. Che lo so da sempre. Io lo amo da quando lo conosco."

Vegeta non reagì, chiaramente l'informazione per lui era tutt'altro che nuova, ma ad Elly non sfuggì:

"Pensavo che la cosa ti avrebbe sconvolto."

Vegeta roteò gli occhi e sospirò: 

"È giunto il momento che tu sappia un po' di cose, mocciosa. Ma promettimi una cosa, prima di cominciare."

"Cosa?"

"Che starai zitta. Soltanto zitta. E che qualunque cosa sentirai provenire dalla mia bocca, non oserai interrompermi per nessun motivo al mondo."



 

***



 

"U-un.. Legame?"

"Proprio così. C'è un motivo se provi sentimenti molto forti per Junior dall'inizio della tua vita, noi lo abbiamo sempre saputo."

"E chi ve lo ha detto?" 

"Tuo nonno Aedon."

Immersa nel silenzio del Palazzo del Supremo, Elly assottigliò gli occhi e strinse le palpebre, incredula: Vegeta le aveva appena rivelato che lei e Junior avevano una sorta di unione predestinata fin dalle loro rispettive nascite. Dopo quella confessione, Elly era finalmente riuscita a trovare un senso a molte cose e le risposte ad altrettante domande, ma la cosa non riusciva comunque a non turbarla: non sapeva niente di quel Legame. E Vegeta sembrava lì pronto a rispondere a tutti i suoi interrogativi. 

"Tu.. Conosci davvero bene nonno Aedon?" chiese la ragazza socchiudendo un occhio solo. 

"Vuoi scherzare, mocciosa?" rispose brusco Vegeta, "tuo nonno è stato il mio primo Maestro. Mi ha insegnato a combattere, e tutto ciò che so della cultura e della storia Saiyan lo devo a lui. Altrimenti perché credi che mi abbia coinvolto nella tua crescita fin dal principio?"

Elly ci pensò su un attimo, poi chiese ancora: 

"Junior.. Sa che abbiamo un Legame?"

"Certo che lo sa. Lo ha pagato a caro prezzo, quando l'ha scoperto."

"Perché?"

"Perché quando sei nata ha fatto fatica a controllarsi per mesi. Nel momento in cui una delle due persone coinvolte viene alla luce, l'altro vive una costante sensazione di fibrillazione che lo debilita e lo indebolisce. Il Legame è molto turbolento da instaurare, tu eri troppo piccola per rendertene conto ma lui era già abbastanza grande da subirne le conseguenze. È riuscito a guardarti per la prima volta solo a due mesi dalla tua nascita. Prima di quel momento, gli era impossibile avvicinarsi a te."

"Co-come funziona un.. Legame?"

"È un rapporto predestinato, una struttura più potente di qualunque altra creatura nell'universo, al di sopra di qualsiasi volontà o potere. È un'unione inscindibile. Sin da quando si instaura, le due persone coinvolte sono simbiotiche: tutto quello che succederà nella tua vita impatterà su quella di Junior, e viceversa. Saprete sempre, in qualunque momento, dove vi troviate, a prescindere dalle aure. È come se un pezzo di ciascuno di voi due vivesse stabilmente dentro l'altro."

Elly trasalì: era davvero così intenso? Era davvero così inevitabile? 

"Ma allora", domandò con la voce velata di tristezza, "perché Junior mi tiene così a distanza?"

"La colpa non è sua", lo difese Vegeta, "Junior non è certo il campione del mondo nella dimostrazione dei sentimenti, ma posso assicurarti che sei la persona più importante della sua vita. Purtroppo la sua natura demoniaca lo ostacola. Da quando la Mafu-Ba gli ha consentito di scampare alla morte per mano di Devil, la sua componente demoniaca si è riattivata ed è troppo oscura e potente perché lui possa essere già abituato a gestirla. Se si lasciasse andare troppo, con te, rischierebbe di ucciderti."

Elly aggrottò la fronte, contrariata: 

"Io sono la più potente di tutti, adesso", sbottò, "non potrebbe mai.."

"Toglitelo dalla testa, ragazzina", la interruppe duramente Vegeta, "non hai la più pallida idea di come sia Junior quando la sua natura demoniaca prevale. Credimi, so di cosa parlo. E la tua condizione di salute e il fatto che i tuoi sentimenti ti disarmino verso di lui, non ti consentirebbe di essere pronta a difenderti, se lui dovesse inconsapevolmente attaccarti."

Un pensiero terribile si fece strada nel cuore della ragazza:

"M-ma questo vuol dire che.. Che non staremo mai insieme..?"

Vegeta sospirò e guardò altrove: erano finalmente arrivati alla domanda peggiore di tutte.

"Non è detto", rispose, "se conosco Junior come credo, farà il possibile per farla funzionare."

"Aspetta", disse infine Elly, "hai detto che non è automatico che le due persone coinvolte nel Legame si innamorino. Giusto?"

Vegeta annuì:

"Esatto", rispose, "il Legame è energia pura, non tiene conto del tempo, dello spazio o dell'età delle due persone coinvolte. Allo stesso modo, non è detto che si innamorino. Il Legame può procedere in senso simbiotico per tutta la vita, anche senza che questo si trasformi necessariamente in una relazione."

Elly si tormentò le mani, la domanda che voleva fare le si bloccò al centro del petto finché non riuscì a buttarla fuori: 

"E.. E lui che cosa prova per me?" pigolò. 

Vegeta la guardò soppesandola in silenzio: rispettava enormemente Junior e non avrebbe mai messo bocca nei sentimenti che provava per Elly. 

"Questo non spetta a me dirlo", rispose infine, "non ho intenzione di fare da portavoce per lui."

"Ma.."

"Il mio compito, così com'era stato stabilito con Aedon al momento della tua nascita, era spiegarti il Legame, per metterti nelle condizioni di capire quello che ti sfuggiva e non farti vagare nel buio, ma non mi arrogherò il diritto di parlare per Junior."

Gli occhi di Elly divennero lucidi: 

"Q-quindi, io.. Dovrei parlarne con lui?"

"Se lo ritieni opportuno, sì. Il Legame non è qualcosa da cui si può fuggire. Prima affronterete l'argomento, meglio vivrete. Tutti e due."

Elly annuì lentamente, il cuore le sfarfallava lungo tutto lo stomaco: finalmente ogni cosa era chiara. Provava sollievo e paura allo stesso tempo alla notizia che Junior fosse destinato a lei. Cos'avrebbe potuto significare? Che si sarebbero amati per tutta la vita o che avrebbero perennemente sofferto la sua condizione di erede al Trono degli Inferi? 

"Lo.. Lo farò."

"Bene", esalò Vegeta, "allora per oggi il mio sequestro è finito."

"V-va bene."

"Bulma e Bra mi hanno chiesto di invitarti a cena. Andiamo?"

"D'accordo. Grazie."

Entrambi caricarono l'aura e spiccarono il volo dal Palazzo del Supremo, che rimase appeso nel solito, candido silenzio di sempre. 



 

***


Elly rientrò al Palazzo del Supremo sovrappensiero, senza curarsi troppo di sentire o meno l'aura di Junior. Proprio mentre si stava lasciando accarezzare dalla brezza fresca della sera, lo incrociò andando in camera sua. 

Il cuore di entrambi fece un salto, per un attimo si studiarono, poi fu Junior a prendere la parola: 

"Come stanno Bulma e Bra?"

Elly fece la sostenuta: 

"Bene", rispose secca. 

Junior annuì: 

"Bene", disse, e le voltò le spalle. Elly non si trattenne più: 

"È l'unica informazione che ti interessa?" esplose. 

Junior alzò un sopracciglio: 

"Sei gelosa di Bulma e Bra, adesso?"

"Non dire cretinate. Sai a cosa mi riferisco."

"In realtà no."

"Allora forse sei troppo stupido per arrivarci da solo."

"Ti conviene moderare il linguaggio, ragazzina."

"Altrimenti?"

Junior le si avvicinò a un palmo dal viso, reggendo a fatica gli occhi blu della ragazza: 

"Non c'è nessun altrimenti. Modera il linguaggio e basta. Sono il tuo Maestro, non ho bisogno di altri motivi per esigere rispetto da parte tua."

Elly alzò un sopracciglio: 

"Io ti manchererei di rispetto? Hai già dimenticato come mi hai trattata oggi pomeriggio?"

"L'ho fatto per una giusta causa, e comunque non voglio sentire altre lamentele, per stasera."

Nonostante le stesse facendo saltare i nervi, per la prima volta Elly realizzò, per davvero, quanto fosse imponente l'amore che provava per lui, quanto poco riuscisse a contenerlo dentro di sé. 

Riusciva a sentire il suo cuore battere, sincronizzò il suo respiro con quel suono che le sembrava il senso di tutto, finché Junior non mormorò: 

"Va' a dormire. Sarai stanca."

Fece per voltarle le spalle, ma Elly non mollò. Increspò le labbra e, raccogliendo tutta la sua faccia tosta, gli urlò dietro: 

"Secondo me non sai baciare!"

Junior si fermò immediatamente, assottigliò gli occhi e si voltò lentamente verso di lei: 

"Scusami..?" mormorò. 

Elly deglutì e incrociò le braccia al petto: 

"Hai sentito benissimo", rilanciò, "s-secondo me non sai baciare."

Junior fece una risatina sommessa e si passò una mano dietro il collo: 

"Oh, ho capito dove vuoi arrivare", disse avvicinandosi a lei e guardandola negli occhi, "hai parlato con Vegeta. Non è vero?"

Elly si sentì improvvisamente braccata: 

"Ho.. Ho parlato con lui di affari miei."

"Oh, di affari tuoi. Tipo il Legame?"

Elly aggrottò la fronte: 

"E anche se fosse, a te che importa?"

"Che m'importa? Sono io che ho un Legame con te. Vegeta ti avrà sicuramente spiegato che cosa significhi, no?"

"E allora?"

"È con me che dovresti parlarne."

"Cosa dovrei dirti?"

Junior la guardò intensamente: 

"Io e te siamo legati", disse sottovoce facendo venire i brividi lungo la schiena alla giovane Saiyan, "io sono te e tu sei me. Io respiro perché lo fai tu, tu esisti perché esisto io. Non ti viene in mente proprio niente da dirmi, al riguardo?"

Gli occhi di Elly si annacquarono, era a un bivio, in un vicolo cieco: la tensione tra di loro si tagliava, tutti e due percepivano fibrillazione reciproca, ma nessuno dei due osava fare un solo passo per paura del baratro. 

"I-io", balbettò Elly, "io.."

Junior sospirò, portò in avanti le mani: 

"È una.. Cosa complicata. Va bene? È normale che tu non riesca a capirla fino in fondo."

"Fino in fondo?!" esplose la ragazza stringendo i pugni, la sua aura brillò tutt'intorno, "tu non.. Non hai la minima idea di che cosa io provi per te!"

Il cuore di Junior perse un battito: non pensava che avrebbe mai sentito quelle parole provenire dalle labbra di Elly. 

Il mento della ragazza tremò:

"Forse sei tu quello confuso", ribatté, "credo di dover essere informata su cosa.. Su cosa provi tu."

"Questo non è assolutamente vero", replicò brusco Junior, percependo quanto si stessero avvicinando a un terreno scottante. 

Elly fece qualche passo verso di lui: 

"Cosa provi per me?" gli chiese a bruciapelo. 

Junior batté due volte le palpebre, si voltò verso di lei avendo cura di evitarne lo sguardo deciso e inquisitorio: 

"Non è il momento adatto per parlarne", rispose serafico.

Subito dopo percepì il dolore provato dalla ragazza e la paura che fosse soltanto lei a provare quei sentimenti tanto forti. Junior deglutì, visibilmente in difficoltà: confessarle i suoi sentimenti era troppo pericoloso, ma anche rischiare di perderla lo era. Sospirò e si toccò la tempia destra con le dita: 

"Va bene, senti", le disse infine ammorbidendo il tono, "Vegeta ti avrà spiegato che il Legame è un affare estremamente delicato. Se vogliamo affrontarlo, dobbiamo farlo con cautela. D'accordo?"

Elly annuì, senza sapere cosa aspettarsi. Junior riprese: 

"Se tu avessi avuto un Legame con chiunque altro, il problema non si sarebbe neppure presentato", disse in tono serio, "ma io posso essere un pericolo, per te."

"D-di che stai parlando? La tua natura demoniaca non è mai stata un problema, per me. Non mi hai mai fatto del male."

"Potrei fartene", ribatté Junior seguendo distrattamente con lo sguardo il percorso di una stella cometa che cadeva alle spalle di Elly, "e molto, anche. Normalmente i demoni non provano sentimenti, ma la mia è una doppia natura. E controllare quel tipo di natura, per un namecciano, è molto complicato."

Elly ci pensò su un attimo, poi rispose: 

"Perché dovrebbe venire fuori soltanto con me?"

"Sarò molto chiaro", replicò Junior incrociando le braccia al petto, "la fisicità per i demoni è fondamentale. È sinonimo di dominio, controllo, superiorità. E solitamente si esprime con atteggiamenti violenti.".

Elly assottigliò gli occhi e piegò lentamente la testa di lato: 

"Perché stai dando per scontato che questo possa non piacermi?.." chiese sottovoce. Junior fece una risata isterica: 

"C-che stai dicendo?"

Elly gli si avvicinò con lentezza, sfiorandogli il braccio con le dita: 

"Quello.. Quello che hai detto", replicò, "a me.. A me piacerebbe, se fossi tu a farlo."

Qualcosa si mosse rapido nello stomaco di Junior al sentire pronunciare quelle parole, sciolse i muscoli del collo e trattenne il fiato: 

"Non.. Non dire stupidaggini", la rimproverò, "non sai di cosa parli."

Elly fece un passo indietro senza smettere di inchiodarlo con lo sguardo: mai come in quel momento Junior percepì la potenza incontrollabile del loro Legame. 

"Tu non mi faresti mai del male", disse Elly in tono serio, "io so chi sei."

Junior scosse la testa: 

"Ti sbagli."

Elly abbassò lo sguardo: 

"Quindi", mormorò con tristezza, "io e te.. Siamo solo amici?"

Junior sentì gli occhi bruciare, sollevò il mento e schiarì la voce: 

"Non lo so", ammise, "e non so cosa saremo in futuro."

Elly sentì come una fucilata al centro del petto. Non rispose, ma Junior percepì la sua frustrazione e la sua tristezza e aggiunse: 

"Ma sei e rimani la persona più importante della mia vita. Chiaro? Non importa cosa saremo oggi o domani o tra un anno. Io e te siamo una cosa sola."

Elly annuì tristemente e sollevò lo sguardo, scrollando le spalle:

"A me importa", rispose. 

Junior distolse lo sguardo e schiarì la voce: 

"Tu, ehm..", balbettò, "quindi tu.."

Elly fece un mezzo sorriso: 

"Perché dovrei dirtelo?"

Junior roteò gli occhi: 

"Va bene, come ti pare."

Elly sollevò e riabbassò un sopracciglio: 

"Rimane il fatto che non sai baciare", ribatté provocatoria. Junior assottigliò le palpebre: 

"Ho capito il tuo giochetto", rispose, "e sappi che non coglierò la provocazione."

"Beh, peggio per te", ribatté Elly, "non sapremo mai se ho ragione o meno."

L'orgoglio di Junior si mosse rapido nel suo stomaco, emise un paio di respiri profondi e poi replicò con un mezzo sorriso, fingendo disinvoltura: 

"D'accordo, come ti pare. Resta pure della tua convinzione. Non sarò certo io a metterla in dubbio."

Elly tolse il giubbotto muovendo lentamente le spalle: 

"Certo", rispose, "ora scusami, Eric mi aspetta in videochiamata."

Una gelosia disumana ribollì nelle viscere di Junior: 

"Che.. Che c'entra Eric, adesso?" borbottò aggrottando le sopracciglia. 

Elly finse di cadere dalle nuvole: 

"Oh, qualche volta ci vediamo", mentì, "non te l'avevo detto?"

Gli voltò le spalle e Junior ringhiò tremando di rabbia, mentre una goccia di sudore gli calcava la tempia sinistra: 

Maledetti Saiyan, pensò furibondo, d-d'accordo, calma, devo stare calmo. Non farà niente con Eric. Niente di niente. 

Schiarì la voce e ribatté spavaldo: 

"Ero convinto che i tuoi standard in fatto di uomini fossero un tantino più alti. Evidentemente mi sbagliavo."

"Anch'io ero sicura che baciassi bene", replicò Elly con aria presuntuosa, "ma è chiaro che abbia fatto un errore di valutazione."

Junior increspò il naso e prese un respiro profondo: 

E va bene, ragazzina, pensò col cuore che batteva come un tamburo, te la sei cercata. 

L'orgoglio fu più forte della paura: Junior raggiunse Elly, l'afferrò per il bavero della maglietta e la sbatté con la schiena contro il muro. La ragazza chiuse un occhio, ma non fece in tempo a lamentarsi: Junior le passò un braccio dietro la schiena stringendola forte e affondò l'altra mano tra i suoi capelli. La guardò soltanto per una frazione di secondo, appena il tempo di annegare nel blu dei suoi occhi e per sentire il respiro della Saiyan mozzarsi di colpo, poi chiuse gli occhi e affondò le labbra nelle sue, schiudendole lentamente. 

Elly spalancò gli occhi, il cuore sembrò volerle uscire dal petto di forza; le mancò il respiro, sentì i pettorali possenti di Junior premerle contro il cuore, il tessuto infreddolito della sua battle suit aderire alla sua maglietta bianca. 

Con movimenti appesantiti dall'emozione e la sensazione che tutto quello non fosse reale, si abbandonò contro la stretta gentile di Junior e ricambiò il bacio, prendendogli il viso tra le mani. 

Junior reagì istintivamente, strinse più forte il braccio attorno ai suoi fianchi e la ragazza trasalì, qualcosa di oscuro cominciò ad avanzare dentro di lui, ma tentò di tenerlo a bada con tutta la sua concentrazione: era tutto talmente speciale, talmente inaspettato e magico che neanche se l'avesse immaginato sarebbe mai stato così perfetto. 

Mentre la sua mano scivolava lentamente dai capelli al viso di Elly e la lingua della ragazza accarezzava timidamente la sua, dimenticò per un attimo tutto quello che aveva sempre rimproverato a se stesso. 

Potremmo innamorarci, Aedon? 

Non è detto che il Legame sfoci in una relazione sentimentale. 

E invece era successo e lui lo sapeva, forse lo aveva sempre saputo: mentre stringeva Elly tra le braccia era appena crollato tutto il muro che si era costruito intorno. Era innamorato di lei, completamente, profondamente, inevitabilmente; e con una sensazione molto simile al dolore, pensò anche che forse sarebbe stato inutile e impossibile combattere per quell'amore così ben scritto e programmato, a causa della sua natura demoniaca che in quel momento tratteneva a stento, come a stringere a fatica le briglie di un cavallo impazzito.

Elly fece un sorriso appena accennato nel buio del Palazzo del Supremo, morse delicatamente il labbro inferiore di Junior, il cuore le saltò nel petto. 

S-sta succedendo davvero? pensò con un'emozione incontenibile, accidenti a te, stupido idiota, fa' che tutto questo duri per sempre, ti prego. Dimmi che puoi essere mio per sempre, dimmi che per te esisto solo io. 

Junior lesse i pensieri dolci e confusi di Elly, gli occhi gli bruciarono, tutte le domande degli ultimi sedici anni stavano trovando risposta in quel pericoloso e stupido bacio dato per gioco, rivalsa e ripicca, e non riuscì a trattenere un sorriso: 

Esisti solo tu, disse tra sé senza lasciare che Elly intercettasse quel pensiero. Spinse la ragazza più forte contro il muro e ci poggiò sopra una mano, continuando a stringere lei con l'altro. Si staccò da lei per un solo istante, le diede un colpetto con il naso sulla guancia, poi la baciò di nuovo. Elly gli poggiò una mano sul petto, si stupì di quanto il suo cuore battesse forte. 

E se mi amassi anche tu? pensò con tristezza, sarebbe bello. Forse. 

Junior strinse gli occhi: 

Non è ancora il momento giusto, per questo, si disse stringendo il pugno contro il muro, ma quanto vorrei che lo fosse. 

Elly riaprì gli occhi dopo un tempo che le sembrò infinito, inspirò a fondo sfregando il naso contro il collo di Junior. Lui rabbrividì: 

È tutto talmente sbagliato, pensò trattenendo una risata isterica, ma lei è così.. Così perfetta che non me ne importa niente. 

Schiarì la voce e guardò Elly negli occhi, che arrossì di colpo abbassando lo sguardo. Junior sollevò un sopracciglio:

"Devo aspettare una recensione o posso staccarmi?" chiese.

Elly deglutì ridacchiando isterica, strofinandosi una guancia con il palmo della mano: 

"B-beh, devo dire c-che.."

Junior roteò gli occhi con un sorriso presuntuoso: 

"Mi reputo abbastanza galante da non infierire", disse a bassa voce. 

Gli occhi di Elly divennero lucidi: 

"G-già", disse isterica col cuore che batteva nelle orecchie, "devo ammettere c-che sei m-molto, ehm.. Bravo."

Junior non riuscì più a trattenere una risata: 

"Non c'è una cosa in cui io non lo sia, ragazzina", disse voltandole le spalle. 

No no no no no aspetta imbecille, pensò Elly andandogli incontro con le gambe ancora tremolanti. 

"I-in realtà", disse con la voce stridula, "do-dovremmo rifarlo, sai, io non ho ancora v-valutato bene u-un paio di cose, e.."

Junior sospirò, si voltò di nuovo verso di lei e l'afferrò per le spalle: 

"Adesso stammi bene a sentire", le disse in tono calmo, "devi dimenticare quello che è appena successo. Chiaro?"

Elly si sentì come se Junior le avesse appena dato uno schiaffo in piena faccia. I suoi occhi divennero liquidi e il suo sorriso si piegò in un'espressione triste e confusa: 

"C-che cosa?.." mormorò, "perché?.."

Junior abbassò lo sguardo sentendosi colpevole davanti ai suoi occhi tristi che non riuscivano a spiegarsi quella frase inspiegabile perfino per lui: 

"Non.. Non è il momento adatto per parlarne", disse sforzandosi di rimanere lucido. 

"Ma perché?!" esplose Elly, "accidenti, per quale assurdo e stupido motivo?!"

"È complicato."

sempre complicato, quando si tratta di te!"

Si calmò e abbassò la sua aura, che si era alzata di moltissimo: 

"È.." balbettò con la voce spezzata, "è stato così.. Bello.."

Junior serrò la mascella: 

"Sì", confermò, "molto."

"E allora?!"

"Io non posso lasciarmi andare, Elly. È pericoloso. E prima riuscirai a rendertene conto, meglio sarà per entrambi."

Elly fece silenzio per un attimo, sentì il cuore accartocciarsi: quella che fino a un attimo prima era stata una felicità indomabile si era trasformata immediatamente in un dolore acuto. 

"Tu mi ami?" gli chiese di getto, come se non potesse più avere il controllo sulle proprie parole. Junior si sentì colpito allo stomaco, ma rimase saldo. La guardò negli occhi, sapendo che avrebbe capito, e rispose: 

"Sono sicuro che tu conosca già la risposta."

La ragazza serrò le labbra e guardò altrove: l'aveva fregata di nuovo. Junior riusciva sempre a sfuggirle, a scivolare via, a darle tutto l'attimo prima e più niente l'attimo dopo, a riempirla e a svuotarla di tutte le meraviglie del mondo senza battere ciglio. 

Decise di arrendersi e di voltargli le spalle senza aggiungere altro. 

"Dove vai?" le chiese Junior. 

"A dormire", rispose secca la ragazza, "sono stanca. Buonanotte."

Junior emise un sospiro e scosse la testa, guardandola allontanarsi. 

Elly si mise a letto, le ore passavano ma il sonno stentava ad arrivare. Dall'altro lato del Palazzo, Junior stava disteso sul letto con le braccia dietro la testa, sapendo che anche Elly guardasse il soffitto senza riuscire a dormire. Sospirò, chiuse gli occhi, tentò un contatto telepatico con lei che non ebbe successo. 

Ha ragione a essere così arrabbiata, pensò, ma non posso metterla in pericolo. La Mafu-Ba ha riattivato i miei poteri demoniaci da troppo poco tempo. Non sono ancora in grado di gestirli adeguatamente. 

Nonostante le sopracciglia aggrottate e il respiro nervoso, però, in camera sua Elly alternava un sorriso dietro l'altro, rannicchiandosi tra le coperte col cuore che batteva e passandosi ripetutamente il pollice sul labbro, come se sperasse di rimaterializzare quel bacio e tornando col pensiero a quegli attimi infiniti vissuti poco prima.

Si alzò di scatto dal letto, prese un respiro profondo, si diresse in camera di Junior. Lui si voltò verso la porta dalla quale spuntò la ragazza e le sorrise: 

"Non hai ancora finito di sgridarmi?" le chiese divertito. 

Elly alzò le spalle e si tormentò le mani: 

"Volevo dirti che non mi importa niente di Eric", disse, "e che.. I miei standard in fatto di uomini sono ancora alti."

Junior non riuscì a trattenere una risata profonda e melodiosa che incantò Elly: 

"Sì, lo so", rispose. 

Elly si guardò alle spalle, arrivò davanti al letto e si sedette: 

"Non riesco a dormire."

"Neanch'io."

Elly si sdraiò sul letto sciogliendo la treccia, abbandonò i lunghi capelli biondi sul cuscino e il profumo del suo shampoo si sparse per tutta la stanza. Arrotolò una ciocca di capelli sull'indice della mano destra, Junior la guardò sorridendo. 

"Posso restare?" sussurrò la ragazza guardando il soffitto. 

"Va bene", acconsentì Junior, "ma dormiremo e basta. Niente cose fuori programma. Chiaro?"

Elly fece un mezzo sorriso: 

"Sai, credo che a breve partirò."

"Interessante. Per andare dove?"

"Due settimane fa Bra e io abbiamo scommesso che se tu mi avessi baciata, lei mi avrebbe regalato un viaggio in Europa."

Junior alzò le sopracciglia senza riuscire a trattenere un moto di stupore: 

"Beh, hai vinto la scommessa. Mi sembra legittimo."

"Ne abbiamo fatte molte altre, ma non credo che le vincerò."

"Perché no?"

Il viso di Elly assunse improvvisamente un'espressione malinconica, guardò Junior con i grandi occhi azzurri spalancati: 

"Ho capito che ci sono cose, tra noi, che non succederanno mai", sussurrò. 

Junior si sentì come se gli avessero strappato il cuore dal petto. Fece una smorfia, guardò dritto davanti a sé e poi di nuovo Elly: improvvisamente non aveva più niente della ragazzina indifesa che aveva aiutato a crescere e a migliorare. Osservò il suo respiro sollevare e riabbassare il suo corpo delicato e longilineo senza più distogliere lo sguardo per paura di desiderarla troppo e male, guardò le sue labbra schiuse avvertendo nettamente la sensazione di volerla baciare di nuovo. 

Lì accanto a lui era disteso l'amore della sua vita, dal quale tentava ripetutamente di fuggire senza riuscirci. 

Fece un sospiro ignorando con fatica la voragine di malvagità che lo avviluppava fino a soffocarlo, le si avvicinò e giocò con una ciocca dei suoi capelli strofinandole il naso sulla guancia. La ragazza sentì il solletico e ridacchiò mentre lui le disse: 

"Ce ne sono molte altre da cui non possiamo scappare."

Elly si voltò lentamente verso di lui, poggiò una mano sulla guancia puntellando il gomito sul letto: 

"Perché?" gli chiese, "tu vorresti scappare?"

Io ti amo, pensò Junior senza lasciare che la giovane leggesse nella sua mente. La ragazza se ne accorse: 

"Mi blocchi il canale telepatico molto più spesso, ultimamente", osservò assottigliando un occhio, "c'è qualcosa che non dovrei sapere?"

"Te l'ho detto", rispose Junior, "conosci già la risposta a quella domanda."

"Se la conoscessi davvero, non mi sentirei così insicura."

"Forse è solo il momento meno adatto."

Elly fece una risata sommessa: 

"Siamo così diversi, io e te", disse. 

"Tu dici?"

"Tu sei così solido, razionale, calcolatore. Sai sempre quando parlare e cosa dire, hai una risposta per tutto. Io sono troppo impulsiva, impaziente, scalpitante. Sono una scheggia senza disciplina. Corro ovunque, anche dove la mia presenza non è gradita."

"Sei una Saiyan."

"Non ricordavo che i Saiyan ti piacessero così tanto."

Junior si avvicinò al suo orecchio: 

"Infatti vi odio", disse divertito, "ma per te faccio volentieri un'eccezione."

Elly scoppiò a ridere, gli poggiò le mani sul petto, Junior rise a sua volta. Si fermarono soltanto per guardarsi negli occhi, poi Elly gli accarezzò le labbra e sussurrò: 

"Se solo fossi un po'.. Un po' più come te, forse tra noi funzionerebbe. Forse il problema sono io."

"Non saremmo qui se tu fossi anche solo una virgola diversa da come sei."

"Junior..?"

"Dimmi."

"Il Legame è indistruttibile?"

"Indistruttibile, ed eterno."

Junior apprezzò incondizionatamente la maturità di Elly che non si stava esponendo troppo verso di lui, mantenendo il giusto equilibrio. La ragazza gli fece un sorriso e gli sfiorò il labbro inferiore con le dita:

"Vegeta dice che non potrai scappare molto a lungo."

Junior le accarezzò una guancia con il dorso della mano:

"Ti sembra che stia scappando?"

"Mi sembra che tu stia dicendo che non potrebbe mai esserci niente di serio, tra me e te."

"Ci sono prima delle questioni da risolvere."

Elly sospirò:

"Già. Forse è meglio che torni in camera mia", disse alzandosi, ma Junior le afferrò un braccio e la tirò a sé: 

"Spiacente", disse con un sorriso mollando la presa sul suo polso e intrecciando le dita nelle sue, "il tempo per uscire da qui è scaduto."

Elly scoppiò a ridere: 

"Sei un idiota."

"Può darsi."

Junior le prese il viso tra le mani e le diede un dolce bacio sull'angolo della bocca, Elly si accoccolò al suo petto e lentamente si addormentò, come quando era bambina, sentendosi più al sicuro che mai. 

   
 
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