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Autore: InsurgentMusketeer    20/06/2023    0 recensioni
Il passato oscuro del Pianeta Vegeta e l'atroce vendetta di un Saiyan dimenticato incombono: chi può dire quali scelte siano sbagliate e quali, invece, siano giuste?
Il Saggio Aedon ne fece alcune, molto tempo fa; in bilico tra un nuovo, potentissimo nemico e un'enorme perdita, i Guerrieri Z ne affronteranno le conseguenze, mentre Junior scoprirà quanto a fondo possa trascinare il dolore.
La storia fa parte della saga di Dragon Ball NA appartenente a kamy: per saperne di più, leggi anche le sue storie!
*l'antagonista principale di questa fiction è liberamente ispirato a Efialte, lo Spartano che tradì i Trecento di Leonida alle Termopili.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: altri Saiyan, Goku, Nuovo personaggio, Piccolo, Vegeta
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Hai qualcosa di strano, stamattina", osservò Kamy guardando Elly con gli occhi socchiusi e la coda che si dimenava dentro la divisa. 

"E-eh?" chiese Elly distratta inciampando per l'ennesima volta all'ingresso dell'Aula, "qualcosa di strano in.. In che senso?"

"Percepisco felicità in te", rispose la strega Saiyan, "ma allo stesso tempo un'esaltazione.. strana."

Elly ridacchiò isterica: 

"È che.. È che ieri, con Junior.."

Kamhara sgranò gli occhi: 

"Lo avete fatto?!"

"Beh, sì, era da un po' che non.."

Kamy l'afferrò per le spalle ispezionandola ovunque: 

"Ma.. Ma com'è possibile? Non hai un graffio, addosso."

"Non è straordinario?!" la incitò la bionda con gli occhi che brillavano e guardandosi le braccia rosee, "non mi ha fatto niente, Kamy! Niente! E.. E lui stamattina stava benissimo."

Kamy alzò un sopracciglio: 

"Sicura che non avesse nemmeno un po' di mal di testa?"

"Perché avrebbe dovuto averlo?"

"Lo sforzo per trattenersi dev'essere stato importante. Probabilmente ha una cosa del tipo.. Non so, dei postumi."

"Non ci ho fatto caso. Dovrò chiederglielo, quando tornerò."

"Beh, però è una buona notizia", osservò Kamhara mentre i suoi occhi tornavano di un placido color nocciola, "vuol dire che gli allenamenti stanno dando i suoi frutti."

"Non lo so", replicò Elly, "sentivo il suo cuore battere in modo strano. Percepivo la sua anima. Era.. Era in tormento per qualcosa."

Kamy assottigliò gli occhi, l'attimo dopo il suo telefono squillò. 

Lo afferrò in fretta e furia prima di entrare in Aula, era un messaggio da parte di Vegeta. 

Devo parlarti, diceva, appena possibile torna alla Capsule Corporation. Bada che Elly non sia con te. 

Kamy ebbe una pessima sensazione: Junior in tormento, Vegeta che aveva bisogno di lei. Senza Elly, per giunta. Qualcosa non tornava.

Fece finta di niente con la sua amica, si rificcò in tasca il cellulare e giunsero in Aula. 

Presero posto, convinte che quel giorno avrebbero conosciuto di persona il nuovo professore, ma di nuovo fu la voce a tenere la lezione. 

"Buongiorno, cari e care", disse gentilmente il professor Obata, "il mio raffreddore non dà tregua, vi prego di avere pazienza."

Elly e Kamy percepirono qualcosa di strano, opprimente. Qualcosa che non andava. 

Non se lo dissero reciprocamente, poiché entrambe pensavano fosse a causa delle rispettive preoccupazioni. Attesero la fine della lezione con pazienza, interessate all'argomento - che quel giorno erano i componimenti di Guido Guinizzelli, gli stessi che Junior stava leggendo la mattina precedente - e si alzarono solo dopo due ore. 

"Bene, ragazzi", disse entusiasta la voce fuori campo del professore, "vi ringrazio moltissimo per l'attenzione, ragazzi, e a presto."

Gli studenti fecero per alzarsi, ma Obata parlò di nuovo: 

"Ah, un'ultima cosa", disse, attirando l'attenzione dei ragazzi, "devo davvero fare i miei complimenti alle coppie che hanno consegnato le loro ricerche. Davvero un ottimo lavoro, ragazzi. Mi complimento in particolare con Tsugumi e Richard, Belle e Yumi e Kamhara ed Elyanor."

Elly e Kamy batterono un cinque, ringraziarono e uscirono dall'aula. 

"Dove vai adesso?" chiede Elly alla rossa addentando una mela in pausa. 

"Ah", rispose Kamy tentando di nascondere le iridi che si tingevano di rosso per la bugia, "vado a.. A prendere Bra a scuola."

Elly assottigliò gli occhi: 

"Ahm.. D'accordo. Vuoi che ti accompagni?"

La coda di Kamy s'ingrossò di paura dentro la gonna: 

"No no no no no", disse agitando le mani in avanti, "non preoccuparti, io, ehm.. Vado e torno! Lo giuro! A più tardi!"

Elly alzò le spalle: 

Probabilmente John è tornato di nuovo dagli Inferi, riflettè. 


***


Pianeta Vegeta, anno 808 dall'avvento degli Dèi Polpi. 

 

"Aedon, sei proprio certo di quello che stai facendo?" Chiese Mirena preoccupata. 

"Parla più piano", l'ammonì il saggio a denti stretti, "se ci sentissero, salterebbero le teste a tutti e due."

"A tutti e tre, vorrai dire."

"Di lui non avrebbero avuto pietà nemmeno adesso, Mirena. È per questo che ho bisogno del tuo aiuto."

Mirena, la più potente strega Saiyan sul pianeta Vegeta, sospirò con fare materno e sollevò un lembo del lenzuolo morbido che Aedon stringeva tra le braccia: lì sotto riposava beato il neonato Ephialtys, ignaro di essere sfuggito a una morte atroce. La strega ebbe un sussulto: il bambino era terribilmente deforme. Non aveva mai visto un Saiyan così mal composto: la gobba sulla sua schiena era imponente e ricurva, gli fagocitava le piccole braccia e parte della testa; i suoi capelli, inconfondibilmente neri, erano moltissimi e tutti appiccicati alla fronte, che presentava degli orribili rigonfiamenti rossastri. Uno dei suoi due occhi rimaneva perennemente aperto ed era opaco come il vetro, le sue labbra erano innaturalmente carnose e ricurve. 

"Re Vegeta voleva che lo gettassi giù dalla Rupe", mormorò Aedon. 

Mirena assunse un atteggiamento più solenne e scosse i lunghi capelli neri dai riflessi violacei: 

"È la legge, Aedon. Non mi sorprende."

"La legge dovrebbe essere equa e giusta", ribattè il saggio, "non macchiarsi di mostruosi delitti."

"Cosa vuoi che faccia?" chiese Mirena, "forza, non ho tutto il giorno."

"Tienilo con te", disse Aedon porgendole il fagotto, "mi occuperò io di lui, ma tu tienilo al sicuro. Sei una strega, saprai di certo come fare."

"Sei impazzito, Aedon? E se il Re ci scoprisse?"

"Non ci scoprirà, ti dò la mia parola."

Mirena guardò il neonato con diffidenza, poi si rivolse a Aedon: 

"Va bene", acconsentì raccogliendo il fagotto con esitazione, "gli creerò una dimensione alternativa a Vegeta in cui vivere. Il Re non lo scoprirà mai."

Aedon s'illuminò:

"Grazie, Mirena. Sapevo di poter contare su di te."

"Non dormire troppo sugli allori, Aedon", lo ammonì Mirena puntandogli contro gli occhi che divennero vermigli e un dito guastato di viola, "il bambino resta sotto la tua responsabilità."

Aedon annuì: 

"Contaci. Ci penserò io. E quando sarà adulto, lo porterò su un altro pianeta, uno a caso che possa accoglierlo e dove potrà vivere in pace."

Mirena sospirò rassegnata: 

"Ci vediamo, Aedon", disse voltandogli le spalle, "mi aspetto che tu mantenga la promessa."

"Lo farò", rispose Aedon guardandola svanire nel vuoto della dimensione parallela. 



 

***



 

Elly si diresse verso l'uscita dell'Università distrattamente, pensando a tutt'altro che agli studi, quando qualcosa attirò la sua attenzione nel cortile. 

Assottigliò gli occhi e si sforzò: in lontananza c'era qualcuno, sembrava un uomo molto basso, che tentava di aprire un'auto senza successo. 

Si avvicinò togliendo lo zaino da una spalla. 

Sì, era un uomo. Ed era molto, molto basso. 

Elly strinse gli occhi cercando di mettere bene a fuoco quello che stava vedendo e, quando capì, trasalì travolta dalla compassione: 

Davanti a sé c'era un uomo con una grossa e ingombrante gobba sulla schiena, la testa piena di capelli neri sottili come spaghetti, che ricadevano sulle spalle coperte dalla gobba - nel tentativo, forse, di nasconderla; aveva cortissime braccia, con le quali stava tentando disperatamente di aprire la portiera dell'auto, troppo alta per lui. 

Elly sentì il cuore incrinarlesi alla vista di quella persona tanto sfortunata e in difficoltà. Non ci pensò due volte e gli corse incontro. 

"Signore, aspetti!" disse afferrando la maniglia della portiera, "la.. L'aiuto io!"

L'uomo prese fiato, si riposò un momento, tirò fuori dalla tasca della giacca nera un ampio fazzoletto col quale si asciugò la fronte imperlata di sudore e gli angoli della bocca. Poi si voltò verso Elly e le sorrise per come poteva: 

La ragazza vide il volto di quell'uomo, orribilmente sfigurato e sovrastato da pesanti rigonfiamenti rosso-violacei. I capelli sottili ricadevano sul suo viso, la fissò con uno dei due occhi, nero come la notte, poi scostò un ciuffo di capelli dall'altro occhio, che era talmente opaco da sembrare vitreo. 

"Oh", replicò l'uomo gentilmente, "g-grazie, signorina, la.. La ringrazio molto. È davvero gentile."

"Ma le pare!" esclamò Elly ridendo per non metterlo a disagio, "per così poco".

Inavvertitamente Elly spalancò la portiera dell'auto con un colpo secco. 

"Oh, cazz.. Cavolo, mi scusi tanto", disse Elly a denti stretti. 

L'uomo ridacchiò di cuore scuotendo la testa: 

"Però", commentò entusiasta, "complimenti, hai una gran forza! Ti invidio, beata gioventù."

Elly si grattò la nuca imbarazzata: 

"Ah.. Ehm, grazie! Ha bisogno di altro, signore?"

L'uomo le sorrise con dolcezza e scosse la testa: 

"Di nulla, mia cara. Vorrei solo conoscere il nome della mia salvatrice."

"Mi chiamo Elly. Cioè, volevo dire.. Elyanor."

L'uomo spalancò l'occhio buono in un moto di stupore: 

"Oh, Elyanor! Sei la ragazza del progetto su Guido Guinizzelli!"

"Ci.. Ci conosciamo?" chiese la ragazza alzando un sopracciglio. 

L'uomo le tese una mano storta e tremante: 

"Io sono il professor Obata", disse in tono melodioso, "lascia che te lo dica, mia cara: il progetto tuo e della tua amica mi ha lasciato senza parole. Complimenti a entrambe, sul serio!"

Elly s'illuminò: 

"Professore! Ma.. Ma è un piacere conoscerla. Non l'avevo ancora.. Mai vista."

"Già", rispose Obata, "vi chiedo perdono. Ho una malattia che non mi lascia scampo."

Elly sentì una fitta al petto: lei non poteva stare a contatto troppo ravvicinato con persone ammalate. Fu combattuta a lungo: quell'uomo aveva bisogno del suo aiuto. Aveva fatto bene a fermarsi? Ma certo che sì! Che domande idiote andava a farsi. Però, se Junior, Goku e Vegeta lo avessero saputo..

Istintivamente fece un passo indietro. 

"Posso offrirti un caffè per ringraziarti della tua gentilezza?" chiese il professore cortesemente. La ragazza guardò il cellulare e lo rimise nella tasca posteriore dei jeans replicando con un sorriso: 

"Ahm, professore, la ringrazio molto, ma.. Devo proprio scappare. Sarà per la prossima volta!"

"Ci conto", rispose gentilmente Obata salendo in auto a fatica. 

Elly fece un mezzo sorriso, corse via, appena il tempo di appartarsi dietro un palazzo isolato e spiccare il volo verso la Capsule Corporation. 

Che tipo strano, pensò col vento che le scompigliava i capelli, gentile, certo. E bisognoso di una mano. Ma.. Strano. 


***


"E questo è quanto", disse Vegeta lasciandosi cadere su una poltrona e accavallando le gambe, "ora sai tutto."

Kamy camminava nervosamente su e giù per la stanza, con gli occhi bassi e le braccia conserte, la lunga coda rosa svolazzava nervosa ovunque. 

Vegeta le aveva appena raccontato del sogno che aveva fatto e Goku ascoltava la storia ormai per la seconda volta di fila alla presenza di Gohan, Crilin e Junior. Fuori in giardino, Trunks e Goten si allenavano dandosele di santa ragione. 

"Accidenti, si mette male", sentenziò Kamhara. 

"Non c'è niente che tu possa fare con la magia?" chiese Vegeta impaziente, "un varco temporale, un cataclisma magico, qualunque cosa?"

"Se non è riuscito a estorcere nulla Junior negli Inferi, io non ho nessun'altra possibilità di sapere cosa stia succedendo", rispose Kamy sconfortata. 

"Beh, mio padre è stato di poche parole come al solito", disse Junior incrociando le braccia al petto, "forze oscure dal passato stanno per scatenarsi, ha detto. Specificando che Elly ne verrà travolta."

Kamhara cercò di ricorrere alla propria memoria magica, ma dovette cedere alla frustrazione di non riuscire a capirci un accidente. 

"Monitoriamo la situazione", suggerì, "cercherò di non lasciare mai Elly da sola quando saremo fuori insieme, e.. 

"Aspetta", la fermò Junior con la mano, "Elly è qui."

"Cosa?!" esclamò Goku, "che ci fa qui?"

"Non era previsto!" replicò Kamy. 

"Fate finta di niente", consigliò Vegeta rabbuiandosi. 

"Ehi!" li interruppe Elly buttando per terra lo zaino e poggiando i pugni sui fianchi, con lo sguardo rivolto verso Trunks e Goten, "stronzi! Vi allenate senza gli amici, eh?"

"Eri a lezione!" rispose Goten alzando le spalle. 

Elly incrementò l'aura che esplose tutt'intorno e raggiunse rapidamente il secondo livello del Super Saiyan. Tre sottili ciocche di capelli color dell'oro dal taglio molto definito le sfioravano gli occhi blu, mentre le altre si muovevano morbide al tocco della sua aura circondata da piccoli fulmini bluastri.

Spiccò il volo e finì in mezzo a Trunks e Goten, attaccò per prima. Scoppiò a ridere mentre i due ribattevano con colpi fermi, l'aria esplodeva tutt'intorno. La potenza dei tre giovani Saiyan era straripante. 

Combatterono divertendosi e spaccando di tutto per qualche minuto, finché il gruppo non uscì in giardino e li richiamò a terra. 

"D'accordo, ora basta fare i pagliacci", li rimproverò Vegeta mentre i tre atterravano. 

"Oh, andiamo", si lamentò Elly, "non mi alleno da una vita!"

"Da tre giorni", la corresse il Principe dei Saiyan. 

"Appunto, una vita!" 

"Tu non avevi l'esame di statistica da preparare?" la riprese Junior poggiando una spalla alla porta. Elly roteò gli occhi: 

"Sì, dopo", replicò sventolando la mano con noncuranza e voltandosi verso Trunks e Goten, "forza, ragazzi, riprendiamo."

Junior si teletrasportò tra lei e Trunks e Goten, i ragazzi levarono uno strilletto spaventato. 

"Cosa c'è, adesso?!" protestò Elly. 

"L'esame di statistica."

"Ma avevi detto che avresti fatto tu gli esercizi al posto mio!"

"Non ci provare neanche, non ho mai detto niente del genere. Ho detto che ti avrei aiutata."

"È l'unico dannato esame di matematica di tutto il corso", si lamentò Elly allargando le braccia, "io studio Letteratura, accidenti! È solo un esame integrativo da due crediti e tu hai un quoziente intellettivo che inizia con 300. Che ti costa?"

"Scordatelo."

Elly assottigliò gli occhi, tornò allo stadio normale e i suoi capelli ritornarono a cadere morbidamente sulle sue spalle. 

È sempre così affascinante vederla tornare allo stadio originale.. Pur rimanendo sempre uguale, pensò Goku con un sorriso, la forma dei suoi capelli cambia radicalmente, e così anche il taglio dei suoi occhi; ma i colori, quelli restano così come sono. È davvero pazzesco, Aedon. 

"Va bene, hai vinto", disse minacciosa Elly puntando un dito sul petto prominente di Junior, "ma tu mi aiuterai, chiaro?"

Junior sospirò, poi Elly si voltò verso Kamy: 

"Che ci fai tu qui?", le chiese, "non eri andata a.."

"Ma sì certo!" esclamò Kamy abbracciandola isterica per distogliere l'attenzione, "anch'io devo preparare statistica! Ti va di studiare insieme?"

Elly sospirò rassegnata e guardò Junior furibonda: 

"Ti odio", borbottò. 

Il namecciano fece una risatina, le sollevò il mento e le baciò l'angolo della bocca: 

"Ti prometto che, se ci tieni tanto, dopo lo studio ci penso io a umiliarti in combattimento."

"Ah-ah-ah. Molto divertente."

 
   
 
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