Titolo: Rapita • Il diamante più prezioso.
Personaggi e eventuali pairing: Kakuzu, Ino Yamanaka.
Generi: Mistero, Introspettivo.
Avvertimenti: Alternative Universe (AU), One Shot.
La bellezza attira i
ladri più dell'oro. [
William Shakespeare ]
Coperta di
stoffe dalle meravigliose tinte, attraversate da intricati arabeschi di
timidi e sottili nastri di lucido raso, regge in mano un mazzo di rose
di un rosso intenso, che particolarmente riesce a spiccare contro il
candore delle dita sottili. Accuratamente, evita le spine - e sembra
che anche in questi gesti così semplici, riesca a trasudare
eleganza.
La luce risalta la chioma aurea e sensualmente carezza il suo corpo, sfiorando il petto e le gambe snelle, soffermandosi qualche secondo e indugiando sulle braccia sottili, coperte dal meraviglioso luccichio dei gioielli.
Ino sospira, senza quasi accorgersi di come la luce possa essersi, in un solo istante, invaghita di lei. Continua imperterrita a maneggiare i suoi fiori, ad annusarne il sentore quasi sensuale e fin troppo conosciuto per lei, a sistemarli nei vasi, a giocare con tutte le combinazioni di colori possibili.
Superba, in tutta la sua fine bellezza, spicca particolarmente sui boccioli, sui lucidi petali e sulle foglie, consapevole di riuscirci e di abbagliare con un proprio, splendido raggio.
E' bizzarro vederla così assorta, eppure non abbastanza concentrata da potersi accorgere dello sconosciuto che la fissa, da chissà quanto ormai, completamente rapito, abbagliato dal suo fascino.
Kakuzu non ama particolarmente i fiori, gli basta semplicemente trarne guadagno; da essi come da qualunque altra cosa, in fondo. E sa perfettamente quanto possa valere un bocciolo del genere, quanti possa stregare, come riesca a stupire.
Sono petali fatti di ghiaccio, gli occhi di Ino. Ed è incredibile il modo in cui, conservando tutto il loro gelo, siano capaci di sedurre e di stregare chiunque le stia di fronte. E difatti, Kakuzu è sempre più convinto che di fronte a lui non ci sia che un bellissimo diamante, intrappolato in tutta la sua bellezza ed il suo bagliore, probabile - anzi, sicura fonte di guadagno per un mercante di belle schiave.
E la scruta a lungo, dunque, la osserva, coglie di lei ogni singolo particolare, ogni sfaccettatura che dal suo aspetto traspare, mutata e addolcita, probabilmente, ma pur sempre sua.
Kakuzu è più che soddisfatto di quella risposta - non che i fiori gli siano mai minimante interessati, ma bastano quelle semplici parole, pronunciate forse con aria un po' saccente, a far scattare in lui la voglia di possedere anche quel tesoro.
Ed è così che una mano, ricoperta dalle cicatrici, affondate nella carne come radici nel terreno, va lentamente ed inevitabilmente ad avvolgersi su quel collo pallido e liscio, limitandosi ad una sporadica stretta, lieve, eppure inquietante.
Ma è solo l'espressione di Ino a mutare, in quel buffo teatrino inscenatosi, in pochi, bizzarri minuti, davanti al legno scuro che vede esposte decine e decine di rose, distanti e nascoste dietro i loro morbidi petali.
Dietro una maschera, quel ladro e mercante sorride e ghigna, divertito e compiaciuto di quanto sia riuscito di bello a trovare.
La luce risalta la chioma aurea e sensualmente carezza il suo corpo, sfiorando il petto e le gambe snelle, soffermandosi qualche secondo e indugiando sulle braccia sottili, coperte dal meraviglioso luccichio dei gioielli.
Ino sospira, senza quasi accorgersi di come la luce possa essersi, in un solo istante, invaghita di lei. Continua imperterrita a maneggiare i suoi fiori, ad annusarne il sentore quasi sensuale e fin troppo conosciuto per lei, a sistemarli nei vasi, a giocare con tutte le combinazioni di colori possibili.
Superba, in tutta la sua fine bellezza, spicca particolarmente sui boccioli, sui lucidi petali e sulle foglie, consapevole di riuscirci e di abbagliare con un proprio, splendido raggio.
E' bizzarro vederla così assorta, eppure non abbastanza concentrata da potersi accorgere dello sconosciuto che la fissa, da chissà quanto ormai, completamente rapito, abbagliato dal suo fascino.
Kakuzu non ama particolarmente i fiori, gli basta semplicemente trarne guadagno; da essi come da qualunque altra cosa, in fondo. E sa perfettamente quanto possa valere un bocciolo del genere, quanti possa stregare, come riesca a stupire.
- Desiderate
qualcosa? -
- Uhm, no. O
almeno, non desidero nulla di quello che vuoi o puoi darmi. -
- Cosa
desiderate, allora? -
Sono petali fatti di ghiaccio, gli occhi di Ino. Ed è incredibile il modo in cui, conservando tutto il loro gelo, siano capaci di sedurre e di stregare chiunque le stia di fronte. E difatti, Kakuzu è sempre più convinto che di fronte a lui non ci sia che un bellissimo diamante, intrappolato in tutta la sua bellezza ed il suo bagliore, probabile - anzi, sicura fonte di guadagno per un mercante di belle schiave.
E la scruta a lungo, dunque, la osserva, coglie di lei ogni singolo particolare, ogni sfaccettatura che dal suo aspetto traspare, mutata e addolcita, probabilmente, ma pur sempre sua.
- Vorrei il
fiore più bello di questo negozio. -
- Non esiste un
fiore più bello. Qui ci sono margherite, rose, fiordalisi,
tulipani, mimose, gigli che la gente, secondo il suo pensiero a volte
stolto, riesce a rendere il migliore per qualcosa. -
Kakuzu è più che soddisfatto di quella risposta - non che i fiori gli siano mai minimante interessati, ma bastano quelle semplici parole, pronunciate forse con aria un po' saccente, a far scattare in lui la voglia di possedere anche quel tesoro.
Ed è così che una mano, ricoperta dalle cicatrici, affondate nella carne come radici nel terreno, va lentamente ed inevitabilmente ad avvolgersi su quel collo pallido e liscio, limitandosi ad una sporadica stretta, lieve, eppure inquietante.
Ma è solo l'espressione di Ino a mutare, in quel buffo teatrino inscenatosi, in pochi, bizzarri minuti, davanti al legno scuro che vede esposte decine e decine di rose, distanti e nascoste dietro i loro morbidi petali.
- Che cosa stai
facendo? -
Dietro una maschera, quel ladro e mercante sorride e ghigna, divertito e compiaciuto di quanto sia riuscito di bello a trovare.
- Tu mi farai
guadagnare moltissimi soldi. -
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