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Autore: mcpano_tomo    03/07/2023    0 recensioni
[…] “Oh, i temporali.
Da sempre il grande punto debole di Kenma. L'hanno sempre terrorizzato, e Kuroo forse è un po' grato di questo.
Perché è durante quelli, che esce fuori Kenma. Il vero Kenma, quella parte di Kenma che ha sempre amato sfrenatamente da quando ne ha memoria.
Oggi è una di quelle notti tristi, piove troppo e in casa c'è troppo silenzio per far sfuggire Kenma dall'agghiacciante e irrazionale paura.
Kenma non sa cosa lo spaventi, non ne ha davvero la minima idea, non l'ha mai avuta, ma non ha mai potuto di fare a meno del nascondersi sotto le lenzuola e tapparsi le orecchie con tutta la forza.
Solo che prima non c'era nessuno.
"Ci sono qui io, micetto. Non ti lascio solo." […]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kozune Kenma, Tetsurou Kuroo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Voglio dirti che sei il mio luogo preferito.

 

🌧🌩⛈

 

Kenma è sempre stato un ragazzino di debole costituzione.

 

Kuroo ricorda fin troppo bene l'assordante senso di colpa che gli attanagliava lo stomaco quando erano piccolini e alle prime armi nel mondo della pallavolo, che si allenavano, allenavano, allenavano senza sosta; ricorda fin troppo bene tutti i vari malanni che hanno vinto su Kenma, rendendolo sofferente e affaticato nel suo corpicino fragile e per niente pronto a un tale sforzo. 

 

Kuroo ricorda a memoria tutte le volte che entrava di soppiatto nella camera del suo migliore amico, pieno di quella consapevolezza che se lui non l'avesse persuaso e convinto, a quest'ora l'altro non si sarebbe mai dovuto sentire debole e spaventosamente umano. 

 

Perché Kenma è fatto così, è sempre stato fatto così: odia la debolezza. 

 

Non nel termine vago del termine, ma la sua debolezza. 

 

Il sentirsi male è una dirette conseguenza dell'essere umani, e Kenma non sopportava quei momenti. E anche se desiderava stare da solo mentre riposava con la fronte rinfrescata solo da un umido panno regolarmente strizzato e riposizionato, Kuroo voleva stare da solo insieme a lui. 

 

Potava i compiti del giorno successivo con sè, accendeva la lampada mobile che il suo migliore amico usava principalmente per giocare la notte, e faceva passare così il tempo, tra la chimica e il respiro altalenante di Kenma, che inspirava e espirava ad intervalli a volte preoccupanti. 

 

Nonostante ciò, nel tempo Kenma è diventato un ragazzo stranamente persistente e testardo, capace come pochi, intelligente come nessuno. Ed è diventato il fulcro di una squadra da nazionale, ma nonostante questo durante le partite Kuroo continuava a sentire il suo essere umano dal respiro precocemente affannoso, un respiro irregolare che per la squadra iniziava a significare "ora si fa sul serio". 

 

E nel tempo, questo è diventato per lui l'unico modo che conosce di misurare il tempo: Kenma. 

 

Non ricorda più un modo diverso nel considerare il tempo, esiste solo un prima e un dopo di lui, che spera non arriverà mai; esiste solo un con lui o senza di lui; solo lui e gli altri. 

 

Ed ora che hanno entrambi smesso di giocare a pallavolo e sono entrambi uomini innamorati in carriera, a Kuroo - a volte, solo a volte - manca la parte umana di Kenma, che ha ancora l'abitudine di nascondere tra le piaghe fragili del suo essere e che raramente riescono ad uscire fuori senza il suo controllo. 

 

A volte capita quando Kuroo torna dal lavoro e Kenma, in qualsiasi circostanza si ritrovi, si catapulta per le scale e tende le braccia per regalargli il suo abbraccio di bentornato; 

 

A volte capita quando si coccolano e si sussurrano flebili "ti amo" presenti nel mondo in modo che rimangano solo loro; 

 

A volte capita quando devono firmare un permesso per i loro figli e le loro firme ingombranti si sovrappondo quasi a crearne una sola, e Kuroo lo nota il suo sguardo perso ed innamorato in quella stramba scrittura da chimico che nel tempo ha assunto; 

 

A volte capita quando i bambini gli chiedono di raccontargli la storia di come si sono conosciuti, dei tempi del liceo, del loro primo bacio, del loro primo "ti amo"; 

 

A volte capita quando si perde nei segreti del mondo che portano semplicemente i loro nomi tatuati ovunque e Kuroo lo bacia con la vita nel cuore; 

 

A volte capita quando fanno sesso e Kenma si fa sfuggire quei micidiali miagolii che mandano in corto circuito i neuroni di Kuroo; 

 

A volte capita durante i temporali. 

 

Oh, i temporali. 

 

Da sempre il grande punto debole di Kenma. L'hanno sempre terrorizzato, e Kuroo è un po' grato di questo. 

 

Perché è durante quelli, che esce fuori Kenma. Il vero Kenma, quella parte di Kenma che ha sempre amato sfrenatamente da quando ne ha memoria. 

 

Oggi è uno di quelle notti tristi, piove troppo e in casa c'è troppo silenzio per far sfuggire Kenma dall'agghiacciante e irrazionale paura. 

 

Kenma non sa cosa lo spaventi, non ne ha davvero la minima idea, non l'ha mai avuta, ma non ha mai potuto di fare a meno del nascondersi sotto le lenzuola e tapparsi le orecchie con tutta la forza. 

 

Solo che prima non c'era nessuno. 

 

Nessuno era mai stato pronto o disponibile a tranquillizzarlo, banalizzando o ignorando quello che poi sarebbe diventato un vero problema, nessuno si era mai era mai preso la briga a scuola di andare a vedere come stesse in infermeria quando sveniva dopo un tuono troppo forte, a nessuno mai è realmente importato di quella parte di lui. 

 

Ma ora, quando continua a nascondersi sotto le coperte, c'è Kuroo. Ed è come se fosse una legge non scritta, una verità assoluta che viene sussurrata da entrambi. 

 

"Ci sono qui io, micetto. Non ti lascio solo." Bisbiglia sui suoi capelli ogni volta che capita, stringendo forte il suo piccolo corpicino per farlo smettere di tremare. 

 

"Lo so, Kuro, lo so." E lo sa davvero. 

 

Ed è in quei momenti lì, dove Kenma piange e trema, ha paura ed è inconsciamente esposto ad un mondo che gli fa paura, dove vengono fuori tutte le parti più fragili senza che lui possa fare niente se non guardarle inerme, che Kuroo riesce a vedere Kenma come il vecchio bambino di cui si è innamorato e non solo come l'uomo indiscusso della sua vita.

 

Ed è sempre in quei momenti lì, che Kenma capisce di aver trovato una persona per cui ne vale davvero la pena. Una persona per cui ne vale la felicità. Una persona per cui è disposto a dimostrarsi l'essere debole e fin troppo umano che è. 

 

Ed è prima che sorga l'alba, quando ormai tutto tace e i mostri sono tornati al loro prefissato posto, che Kenma riesce solo a pensare, prima di chiudere gli occhi e finalmente addormentarsi: Kuro.

   
 
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