E ti bacio la bocca 

bagnata di crepuscolo.

🌅🌅🌅

Sono sempre stavo bravo a pensare. 

Analizzare e osservare. Studiare.

Mi è sempre tornata utile questa mia innata abilità che, in qualche modo, colmava le enormi lacune della mia tecnica imprecisa e troppo precaria. 

Eppure, ammetto che esprimermi, comunicare, parlare, non è proprio il mio forte. 

Sono più il genere di persona auto-distruttiva e un po' pazza per la quantità di pensieri che elabora e su cui rimugina senza dir nulla per davvero, davvero troppo tempo. 

Quel tipo di persona che pensa fin quando non esplode. Fin quando non si chiude in un respiro e osserva il sole, quel magico sole che allegoricamente mi riporta sempre a lui, da dietro l'ampia finestra di camera mia. Fin quando non devo sfogarmi e utilizzo l'unico modo che conosco per farlo: scrivere. 

Ed oggi è una di quelle giornate in cui mi sento pieno, pieno fino al cuore di questo sentimento che non fa per me ma che sento mio così tanto intensamente. 

Si tratta solo di pensieri, pensieri a volte autosufficienti, a volte si tratta di frasi, poesie, a volte di lunghi monologhi su quanto lo amo e sul sorriso che dedica solo a me e che voglio tenermi stretto per l'eternità.

Afferrare carta e penna, il sole a portata di mano e l'amore tatuato sui polmoni, ogni respiro che dedico a lui e la consapevolezza di quanto questo mi basti. Ma che allo stesso tempo non sia abbastanza. 

Non c'è tempo per la paura, nell'amore. 

[Eri sempre così luminoso, pulsante. Innamorarmi di te fu così naturale che mi terrorizzo, ti prendevi cura di me come se fossi la cosa più importate per te, sembrava che riuscissi a leggermi dentro, mi completavi in maniera cosi perfetta da essere spaventoso. Siamo stati una cosa sola per cosi tanto tempo che eri diventato parte di me, eri come l'aria che respiravo o come un'alzata che non mi sarei mai stancato di usare. 

Tu eri la parte migliore di me.]

[Nei suoi occhi si cela la promessa di un tramonto / un istante o due memorabili / sogni che danzano / mani come navi alla deriva / non importa a Dio / non ho paura ad amare te / e le nostre pagine scritte senza reale fine / così tante parole segretamente pronunciabili / oh, splendida creatura / porta sotto quella casa i nostri cuori.]

[Dimmi che c'è ancora un sogno che spetta a noi e quindi farò brillare per te questo cielo.]

[Hai questo dono di non saper vivere senza sognare, e poi ci sono io che mi ritrovo guardarti e ritrovarmi a volare.]

[tu,

che maneggi il sintoma della mia calligrafia

e trovi nell'arena del quaderno

le lettere smarrite che cercano la tua bocca.]

[Ovunque andassi ti trovavo sempre, il mondo non faceva altro che ricordarmi di te.]

[Voglio una vita che sia del colore dei tuoi occhi.]

[Per caso riesci a sentire la mia voce? / sei il viaggio che ho sempre sognato.]

[Il ti amo ha un profumo che mi riporta a te.]

Rileggo tutto, tutto quello che c'è da rileggere, tutti i sentimenti e pensieri e sogni covati in questi anni che sembrano senza fine, perché a che serve il tempo se quando sono con te il mondo non lo sento? 

Ma alla fine, mi sono ritrovato stupito che il tempo esistesse davvero, che non esistiamo solo noi in tutta questo chiacchiericcio e lancette rumorose, e che è passato. 

E il nostro tempo anche, è passato, e ha preso tutto. Potrei dare la colpa alle favole, che mi hanno sempre illuso un po' quando ero solo io e me stesso in un'infanzia non degna d'essere chiamata così, potrei dare la colpa al mondo che una volta aperti gli occhi mi ha deluso così immensamente, ma volevo solo chiederti, tu come stai? 

Perché oggi potrebbe essere l'ultimo attimo eterno che apparterrà a noi, oggi potrei voler parlarti come prima e con la stessa immensa intensità, potrei sentirmi non all'altezza di stare con te, ma il tempo ha preso tutto. 

Il tempo ha preso tutto e voglio davvero che prenda anche il mio amore? 

Forse è troppo tardi quando esco di casa e corro verso di te, probabilmente pieno di scatoloni e sudore per un trasloco necessario; forse è troppo tardi perché la paura insiste e non ho un posto nel mondo che non siano le tue risate chiassose; forse è troppo tardi per aspettarmi che tu desideri una vita che io stesso vorrei condividere con te; forse è troppo tardi per pentirmi di questa strada che avevo scelto di percorre e che sia la più assurda perchè è senza di te. 

Forse è troppo tardi, forse è un ultimo momento che svuota il destino di un giorno che potrebbe non ritornare mai, ma il mio cuore vuole continuare a correrti incontro. 

Vuole vederti, camminare in quest'equilibrio dilaniante per mischiare il tuo sorriso alle mie lacrime. Vuole continuare a respirare i tuoi battiti e trovare un posto per stare in pace con te, che sia tra le stelle o su una collina, che sia al mare o in un qualsiasi luogo dove si deve sognare, anche per almeno un secondo.

Arrivo da te forse troppo tardi, sudato e affannato e sconvolto con in mano solo un quaderno e una penna, ma tu sei come il sole che brucia, che continui a cercare ancora, sei l'unica certezza in cui ripararmi, sei troppe cose insieme e sei l'unica cosa reale che voglio nei giorni. 

E forse sarà troppo tardi, ma ancora non lo è.

"Akashi!" Strilli, sbagli ancora la pronuncia e uno di questi giorni dovrei davvero dirti di chiamarmi per nome per evitare di correggerti sempre, ma così i miei polmoni possono tornare a respirare il profumo che indossi quando mi fiondo su di te per stringerti in quell'attimo che ho rincorso, dove il tempo non esiste, dove non importa chi siamo, se esistiamo e se potrebbe essere troppo tardi, perché ovunque sei voglio comunque andare con te. 

"Bokuto-san," mi permetto di dire, e forse ti amo perché mi basta sapere che esisti, o forse non è amore ma solo conoscerti a fondo, o forse siamo solo noi che siamo stati disegnati a un destino del genere. 

Ma forse non mi importa più, di pensare. 

È solo un "ti amo" quello che ti confesso, sussurrato e intimidito, trito e superficiale, così macchiato da una società che ha dimenticato cosa sia l'amore, usurato da troppe persone comuni che non siamo noi, e vedo la tua espressione toccare il sole per sfidarlo a duello per decidere chi sia più caloroso e indispensabile, e io non ci penserei due volte a fare l'arbitro smerciato da questo sentimento che non è solo amore ma troppo altro, di cui l'amore è solo il principio e poi si ramifica in così tante sensazioni straordinarie che sono solo nostre, tatuate dai nostri sorrisi e voci, dai nostri respiri e nomi, solo per renderti vincitore dell'ennesima battaglia che ti regalerà quel sorriso marchiato a fuoco su di me.  

È solo un "ti amo" ma che mi sembra così sbagliato, perché è come dirti una bugia. 

Non si tratta solo di amore, si tratta dei tuoi occhi, dei tuoi sorrisi, dei tuoi difetti e di come mi fai sentire e la magnifica realtà di sapere come io ti faccio sentire, ed è vero che l'amore è l'unico appiglio in un mare pieno di mostri ma tu il mondo me lo racconti in un modo pazzesco. 

Non è solo "ti amo" quello che cresce dentro di me, è tutto ciò di buono che esiste nel mondo perché tu sei questo, ma per ora mi basta vedere il tuo sorriso splendere su di noi, un piccolo raggio di luce che ci illumina e la consapevolezza che questo momento esisti per noi e il nostro bacio che sa di fiori e vivida felicità.

Voglio stare insieme con te per l'eternità, ma per ora mi farò bastare un per sempre. 

[Se riusciremo ad essere "noi" in mezzo al mondo e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere. Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo e non il ricordo di come eravamo, se sapremo darci l'un l'altro senza sapere chi sarà il primo e chi l'ultimo, se il tuo corpo canterà con il mio perché insieme siamo gioia... 

allora sarà amore.]