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Autore: Allen Glassred    10/07/2023    1 recensioni
Il tempo oramai è scaduto, e le sorti della Terra devono essere decise: chi vincerà questa “ partita a scacchi “ che da secoli si ripete, ed in cui tutti gli abitanti della terra saranno questa volta e loro malgrado ignare pedine? La vinceranno i neri ( il male ) ed il loro Game Master, o i bianchi insieme al loro Game Master? Nell’epoca attuale, i “ pezzi “ della scacchiera sono parzialmente sparsi per la Terra ( naturalmente in forma umana ), ma il re bianco è costretto a sacrificare la sua vita per salvare quella della sua regina, mentre nello stesso istante i neri ritrovano il proprio re ma non la loro regina.
Ada è una ragazza nobile che vive sola assieme al figlio diciassettenne, Glen. Ma non tutto è in effetti ciò che sembra: in realtà, la bella e giovane donna è la regina della parte bianca della scacchiera e, protetta dai suoi pezzi permanenti e non, dovrà cercare di dar scacco matto al nuovo re nero. Ma il doloroso passato della donna farà nuovamente capolino, mentre vecchi e nuovi nemici si incontreranno in quella che è la grande battaglia per il destino del mondo, nella quale anche gli esseri umani saranno ben presto chiamati a combattere.
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
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Circa diciassette anni prima degli eventi narrati.

 

In un palazzo nascosto agli occhi umani, sette figure sono riunite per la seconda volta nell’arco di quei lunghi secoli. Uno di essi si allontana dal gruppo, il suo volto celato da un pesante velo nero esattamente come quello dei suoi compagni. “ Ve lo chiederemo una sola ed ultima volta “. Sentenzia risoluto il misterioso individuo, mentre i due più giovani rimangono l’uno accanto all’altra: indossano entrambi abiti bianchi che li fanno sembrare quasi usciti da altri tempi, dietro di loro altre figure vestite del medesimo colore seppur in modo meno nobiliare osservano la scena preoccupate. “ Come vi dichiarate, di fronte a questa giuria? “. Chiede perentorio il più anziano, mentre a quelle parole è il giovane dalla chioma rossa a prendere parola: chiunque cercherebbe di negare, chiunque sarebbe terrorizzato ma non lui. Non lui, che con una calma disarmante prende parola senza la minima esitazione.

 

“ Sono io l’unico colpevole: io sono il game master, io ho infranto le regole “. Ripete per l’ennesima volta, mentre la donna dalla lunga chioma bionda lo osserva in apprensione.

 

“ Non farlo… “. Sussurra solamente lei, mentre lui la guarda per un momento e le sorride lievemente.

 

“ Così, ti dichiari colpevole… “. Sentenzia il più anziano, vedendo in quella giovane coppia un’altra che tuttavia, ha avuto un differente epilogo ma che ugualmente è passata per quel tribunale magico, se così lo si vuol definire. “ Quindi tu, pur sapendo che un game master non può innamorarsi di un suo pezzo permanente, hai deciso comunque di infrangere le regole? E ora chiedi di essere il solo a pagare? “. Chiede perentorio l’incappucciato, mentre il rosso non perde la sua strafottenza neppure in quell’occasione, neppure sapendo perfettamente cosa significherà la sua ammissione di colpa, sia per lui sia per il lato della scacchiera di cui lui è il Re.

 

“ Si, lo confermo: sono colpevole. Vi prego di darmi retta: non cancellate la mia regina come pezzo permanente, se c’è qualcuno che deve pagare quello sono io “. Ripete ancora una volta, forte e chiaro, così forte e chiaro da scuotere violentemente anche l’animo di lei e mentre il più anziano rivede un’altra persona in quel sorrisetto furbo, malgrado la situazione: il primo game master che passò per quel tribunale, per un peccato ancor più grave di quello di innamorarsi di un suo pezzo permanente.

 

“ No, ti prego! “. Sbotta improvvisamente la giovane dalla lunga chioma bionda, afferrando la mano del rosso e scuotendo il capo con veemenza. “ Ti prego! Non voglio che sia tu a pagare! Non posso permetterlo! “. Fa, mentre lo sguardo di lui muta rapidamente da tranquillo ad affilato e tagliente, uno sguardo che costringe la donna al silenzio seppur le lacrime righino quel suo bel viso di porcellana.

 

“ Basta, Ada! “. Quasi ordina lui, mentre lei sente le lacrime pungere i suoi occhi e senza più trattenerle. “ A differenza nostra, il nostro bambino non è ancora immortale! Se quelle lance colpissero te, lui non avrebbe scampo e non è detto che anche tu ne usciresti vincitrice. Ed io non posso permettere una cosa del genere “. Sentenzia, mentre lei posa una mano sul ventre e mentre, di lì a poco lui fa la stessa cosa. “ Prenditi cura di nostro figlio: un giorno, sarà lui a prendere il mio posto come Game master. Lui porterà avanti la mia missione “. Le raccomanda, mentre un uomo dietro la donna dalla chioma bionda prende parola.

 

“ Mio re, no… non fatelo! Cosa faremo senza di voi? “. Chiede, mentre una donna corvina scuote a sua volta il capo, con enfasi.


“ E’ vero! Come affronteremo i neri da soli? Cosa faremo senza il nostro re?! “. Chiede, mentre a quelle parole un altro uomo dalla stessa tonalità di capelli dell’altro, forse lievemente più chiara e tendente all’argento, si fa avanti: non vorrebbe piangere, ma i suoi occhi lucidi tradiscono invece il suo reale stato d’animo.

 

“ Mio signore… “. Sussurra solamente, mentre il rosso osserva tutti e tre per qualche istante.

 

“ Mio alfiere, mio cavallo… “. Fa, osservando i due uomini. “ E tu Isabel, uno dei miei pedoni più fedeli in assoluto “. Continua, mentre anche la donna non riesce a trattenere le lacrime e ben sapendo cosa stia per succedere. “ Vi affido la regina: proteggetela, non permettete mai che i neri le diano scacco matto. Fate il modo di vincere anche per me, intesi? “. Chiede, mentre il suo alfiere annuisce semplicemente anche se, in cuor suo è incapace di accettare una cosa del genere. “ Len, mio alfiere: sei il mio secondo in comando, ho sempre avuto una grande fiducia in te. So che sarai un degno protettore, per la tua regina e per il tuo futuro re “. Fa, per poi portare lo sguardo all’altro e ritrovando persino la sua tipica strafottenza, riuscendo persino a trovare il coraggio di sdrammatizzare seppur la situazione sia critica. “ E tu, Frank: se non tieni le mani a posto, sappi che risorgerò dall’inferno per tagliartele, intesi? “. Chiede strafottente, mentre l’altro avvampa come un peperone malgrado la situazione.

 

“ Mio re… ve lo prometto, non toccherò la regina in modo inopportuno, nemmeno con un dito “. Tenta di mascherare la voce rotta dal pianto dietro una risata di circostanza, mentre il rosso si volge verso i così detti giurati: ognuno di essi ha una lancia d’oro pronta a colpirlo, ma lui non ne pare spaventato.

 

“ Se sei innocente, queste lance non ti trafiggeranno. Ma se sei colpevole… “. Fa semplicemente l’anziano che ha parlato in precedenza, anche se sa che il risultato è già scontato: la stessa gravidanza della regina è la prova della colpevolezza del Re bianco. Quindi pensa, le lance dorate lo colpiranno inesorabilmente. L’uomo, sinceramente colpito dalla calma con cui il Re affronta tutto questo, non può fare a meno di ammirare il suo coraggio e in seguito, alza un braccio per poi puntare la propria lancia, seguito dagli altri sei. “ Che il giudizio abbia luogo, ora “. Sentenzia, mentre Len e Frank non possono fare a meno di stringere forte la loro regina, seguiti da Isabel e mentre gli altri pezzi non permanenti si sentono indebolire, mentre il sangue macchia il pavimento non più immacolato del palazzo del tribunale magico.

 

La pioggia battente non sembra voler dar tregua: sangue e acqua bagnano il terreno, mentre un fulmine squarcia il cielo. “ Mio signore “. Fa semplicemente un giovane incappucciato, mentre un altro si avvicina a quello che dev’essere il “ loro signore “.

 

“ Non abbiamo tempo da perdere: Oz, dobbiamo assolutamente trovare il nostro Re e dar scacco matto alla Regina bianca. Ora che il re non c’è più, rimane praticamente solo lei da abbattere “. Sentenzia il giovane dalla chioma argentea, mentre a quelle parole colui che ha chiamato Oz prende parola.

 

“ E’ vero: ma per fare questo, abbiamo assolutamente bisogno del re nero. Senza di lui, la nostra scacchiera è incompleta “. Sentenzia, mentre l’argento non proferisce parola.

 

“ Ma tu? “. Chiede ad un certo punto l’altro, osservando colui che comanda il lato nero della scacchiera in attesa dell’avvento del loro re. “ Tu sei l’alfiere, eppure non combatti quasi mai per proteggere il lato nero della scacchiera: abbiamo perduto molti pedoni ed un cavallo, ma a te sembra scivolare tutto addosso, come se non ti riguardasse: perché? “. Chiede, mentre l’argento lo osserva con il suo sguardo di ghiaccio.

 

“ Zitto, non mi scocciare “. Sentenzia in tono freddo, gelando l’altro con lo sguardo. “ Io combatterò al momento opportuno, né prima né dopo. Metti in dubbio il mio operato? “. Chiede poi, avvicinandosi di un passo e mentre istintivamente, colui che è un semplice pedone indietreggia.

 

“ Oh no! No, non mi permetterei mai “. Sussurra, mentre l’alfiere nero lo fissa gelidamente, per poi distogliere l’attenzione da lui e guardano in una direzione precisa.

 

“ Lo sentite anche voi? Lo state percependo? “. Chiede, mentre anche l’altro alfiere annuisce con determinazione per poi mettersi al suo fianco, guardando nella sua stessa direzione.

 

“ Eccome, se lo percepisco “. Ammette, mentre anche l’altro si porta dietro ai due superiori e percepisce ci che anche loro hanno avvertito. “ Il nostro re… “. Mormora fiducioso il biondo, mentre l’argento si volge verso di lui e ghigna malignamente.

 

“ Si! Il nostro re ha finalmente fatto ritorno! Ed ora… “. Afferra la sua lancia viola, una lancia che di norma apparterrebbe solo ad un altro pezzo della scacchiera. “ Non ci resta che andare a prenderlo e risvegliarlo, una volta per sempre “. Continua poi, sicuro di sé.

 

Quella notte fatidica, quasi nello stesso identico istante il lato bianco ha perduto per sempre il suo re mentre, di contro, quello nero ha ritrovato il suo: la grande battaglia per il destino del mondo sta per avere inizio e, suo malgrado, anche l’umanità si ritroverà ben presto coinvolta in tutto ciò.



La grande battaglia per il destino del mondo sta per iniziare: mentre i bianchi perdono per sempre il loro re, ecco che i neri ritrovano il loro. Tutatvia, della regina nera non pare esservi traccia. Cosa accadrà ora ad Ada ed al bambino che porta in grembo? Sarà davevro lui la speranza del nuovo mondo? Che ne pensate voi? Il prologo è un pò corto perchè è una sorta di introduzione agli eventi passati, il prossimo capitolo sarà un pò più lungo. Spero vorrete seguirmi e lasciarmi un vostro parere! Alla prossima!
   
 
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