L’idea in sé era buona, solo… doveva definirne meglio i dettagli ma era un inizio.

Portare gli altri era stato un imprevisto ma aveva comunque bisogno di consigli.

Non tanto sull’idea in sé ma su come gestirla.

<< Spiegati meglio, perché vorresti fargli due regali? >> gli domandò Elia per l’ennesima volta, lo sapeva lui che stare con Viola lo avrebbe rincretinito.

<< Uno è il vero regalo, l’altro è un troiaio >> rispose lui orgoglioso, l’idea non era propriamente sua ma non lo avrebbero mai scoperto.

<< Un cosa? >> si intromise Giovanni.

<< “ il regalo più ingiovibile ricevuto per Natale. Bricchi di porcellana con uccellini al posto del beccuccio, cornici di silverplate, libri fotografici sui fossi di Livorno e simili altre concretizzazioni del Brutto, venivano consegnati, uno per partecipante, al parroco che vi appuntava sopra un numero; dopodiché si andava a cena, tanto per mantenere la ganascia in esercizio per Capodanno. Alla fine della cena, dopo aver distribuito ad ognuno un biglietto al modico e obbligatorio prezzo di dieci euro, don baldo procedeva all’estrazione; in questo modo, ogni partecipante poteva vincere un troiaio diverso da quello avuto in dono e portarlo a casa, per così scartarlo e ridere con i propri familiari del pessimo gusto degli amici di qualcun altro” >> spiegò loro Luchino mostrando un’eccezionale memoria fotografica.

<< “26 dicembre 1958, Ampelio aveva otto anni e il su’ papà era incazzato nero” >> replicò lui cercando di afre l’accento giusto.

<< Non sapevo che lo guardassi anche tu, o hai anche letto i libri? >> gli domandò Luchino.

<< I primi, poi siccome avevo cominciato la serie prima ho smesso >> rispose lui.

<< Ah, capito >> fu la replica di Luchino, con la tipica superiorità del fan purista che giudica il fan della serie tv quando lui ha letto tutto i libri.

<< Massimo e Tizi hanno avuto un figlio >> mormorò con fare cospiratore.

<< Mostro, tutti loro >> replicò Luchino.

<< Quindi, capito che l’idea non è tua… dobbiamo trovare un libro farlocco, una sola insomma, qualcosa che Martino non leggerebbe mai, giusto? >> si intromise Giovanni.

<< Esatto, qualcosa di così inappropriato da convincerlo che quello sia davvero il suo regalo >> spiegò lui.

<< Come questo! >> urlò Elia prima di prendere un libro dalla sezione attualità e mostrarlo loro… Elia Santini quando voleva sapeva essere un genio del male pensò lui mentre sentiva un brivido freddo lungo la schiena.

<< Non stai esagerando? >> fece presente Luchino, in effetti.

<< È un libro così orrendo che davvero penserà che glielo hai regalato >> rispose Elia.

<< Potrebbe funzionare, poi però cerca un libro vero >> propose Giovanni.

Quello fu più facile, o meglio anche lì ne prese uno a caso ma la quarta di copertina era invitante e la trama sembrava interessante.

<< Sono condannato a vedere Porta a Porta fino a Natale, vero? >> domandò mentre uscivano dalla Feltrinelli, lui con i due pacchi regalo, uno quello col troiaio e l’altro con il vero regalo.

<< Devotamente, e con tanto di live su twitter, what’s app e instagram >> lo prese in giro Elia, bastardi. Ci sarebbe stato da divertirsi fino a Natale, per fortuna avevano ritrovato in soffitta l’albero di Natale di sua nonna e Martino aveva deciso che quel giorno avrebbe comprato gli addobbi dopo aver finito di studiare in biblioteca, in quanto a lui doveva seguire l’ultima parte del piano: mettere il troiaio sotto l’albero e nascondere il vero regalo. Un libro di Vespa… Elia aveva avuto un’idea geniale, e lui era rovinato si disse mentre gli altri scoppiavano a ridere divertiti.