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Autore: Midnight Sunflower    21/07/2023    1 recensioni
• Storia scritta per il Calendario dell’Avvento 2021 a cura di Fanwriter.it
• Aziraphale/Crowley | Show!verse | Post Almost Apocalypse | References to Canon | Headcanon | Queerplatonic Relationship
• L'accurato racconto di come cinque gruppetti di coristi spacca timpani, un bicchiere di eggnog e un regalo a sorpresa misero a dura prova la pazienza del demone Crowley la mattina del primo Capodanno dopo la Non Apocalisse.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi appartengono a Neil Gaiman e Terry Pratchett e a chiunque ne detenga i diritti legali, solo l’intreccio descritto rappresenta copyright dell’autrice. I riferimenti a cose, luoghi, eventi e persone reali sono puramente casuali e a scopo narrativo. La storia non ha alcun fine lucrativo e nessun copyright si ritiene leso.
 


Carole natalizie, eggnog al brandy e fiocchi tartan
 

Sopra la mensola del camino agghindata a festa con palline, lucine e calzette ai ferri rosse e verdi, l’orologio a cucù segna un quarto d’ora alle dieci spaccando il secondo. Crowley arriccia le labbra e con le mani giunte davanti a esse, osserva attentamente da dietro le lenti scure il cadenzato movimento delle lancette all’interno del quadrante abbellito con fiorellini e foglioline.

Quel ferrovecchio comprato per due spicci al mercato di Portobello Road avrà come minimo ottant’anni per ingranaggio, però continua a tenere fieramente botta, constata tra sé e sé, ma in un battito di ciglia rammenta che non può farsi distrarre da stupide elucubrazioni sui complementi d’arredo, ché quella mattina ha cose più importanti a cui pensare.

Fa un respiro profondo per recuperare la concentrazione e con la forza del suo intelletto angelico (caduto) ricomincia a sbraitare coloriti e fantasiosi improperi contro i cinque gruppetti di coristi spacca timpani, che nel giro di un’ora e mezza si sono materializzati nel vialetto del cottage portando in dono mal di testa e discutibili gusti musicali.

Per tutti i burocrati infernali, è passato di moda dormire fino a tardi la mattina di Capodanno?

Sbuffa, indispettito dai concertini non richiesti e dalla possibilità di ascoltare un altro arrangiamento in chiave rap di Deck the Halls prima di mezzodì, e scivola un po’ di più sulla seduta della sua poltrona in legno — quella meno di cattivo gusto tra le due scelte da Aziraphale per rendere accogliente e personale il loro salottino-barra-soggiorno. Punta lo sguardo serpentesco sulle lingue vermiglie che danzano nel focolare e mentre si gode il piacevole tepore diffuso nella stanza, si lascia cullare dal vivace crepitio della legna.

Alle dieci in punto il caratteristico verso del cuculo lo desta con ben poca delicatezza dal pisolino (non programmato) ad occhi aperti. Crowley batte le palpebre un paio di volte, dando al cervello il tempo necessario per elaborare le informazioni utili per riprendere il contatto con la realtà.

Primo gennaio. Via Lattea. Braccio di Orione. Terra. Inghilterra. South Downs. Piccola bomboniera (a detta di Aziraphale) dotata di tutti i comfort (sempre a detta di Aziraphale) per trascorrere un periodo di meritato riposo dopo la scampata Apocalisse.

«Va bene, sono di nuovo in pista.» Scrocchia il collo e si mette seduto composto, accavallando elegantemente le gambe.

Non vede l’ora di snocciolare altre lamentele mentali sulle carole natalizie, ma prima deve procurarsi qualcosa da bere ché non c’è gusto a borbottare con la gola arsa. Grazie a uno schiocco di dita un po’ più teatrale del solito, fa la sua comparsa sul tavolino posizionato tra le due poltroncine un bicchiere ballon pieno fino all’orlo di eggnog corretto con abbondante brandy.

Pensato, fatto!

Crowley si complimenta con sé stesso per le sue doti da bartender: a prima vista la bevanda sembra davvero deliziosa, nulla da invidiare alle preparazioni delle migliori caffetterie londinesi.

«Oh caro, eccoti qui!»

Il primo sorso gli va leggermente di traverso. Quante volte ha detto ad Aziraphale di non ciabattare a passo felpato in giro per casa?! Ha perso il conto degli spaventi che gli ha fatto prendere da quando hanno varcato la soglia di quella villetta!

Sputacchiando e tossicchiando riesce per un pelo a non sbrodolare tutto sul maglione, ma non può fare molto per i pantaloni di pelle nera. L’ennesima macchia (letterale e metaforica) sulla candida tela di una giornata che non è iniziata con il piede giusto.

«Ti serve qualcosa, angelo?» chiede, mentre tenta di ripulirsi alla bell’e meglio.

I pantaloni nuovi, ma porc— Meglio prenderla con filosofia, altrimenti darà fondo al suo vasto repertorio di imprecazioni prima di sera.

Con la coda dell’occhio vede Aziraphale accomodarsi sul bracciolo alla sua destra e quasi in simultanea percepisce un tocco gentile sulla spalla. Solleva la testa e incontra lo sguardo serafico del suo migliore amico. A differenza delle altre volte, non lo perdonerà tanto facilmente. Le moine e l'espressione da cucciolo di labrador non funzioneranno. Nossignore!

«Permetti?» domanda Aziraphale con voce vellutata e con un rapido movimento circolare dell'indice elimina l'alone sul tessuto.

Crowley fischia in segno d'apprezzamento, ammirando il risultato del piccolo intervento angelico. Aziraphale sa giocare bene le sue carte, deve ammetterlo.

«Caspita, gran bel lavoro» commenta, rilassandosi sullo schienale. «Però toglimi una curiosità: sei ancora contrario ai miracoli superflui, vero? Perché l'ultima cosa che vorrei è portarti sulla cattiva strada, angelo...» aggiunge, ghignando.

Mai lasciarsi sfuggire l’opportunità di punzecchiare una creatura celeste un po’ suscettibile e pignola, soprattutto se le si deve restituire pan per focaccia.

«Ma quale cattiva strada e cattiva strada, caro!» risponde Aziraphale con un po' troppa enfasi e incrocia le braccia al petto. «Il mio operato è giustificato da una causa di forza maggiore.»

Crowley inarca un sopracciglio. La causa di forza maggiore sarebbe…?

«Come ben sai, la tintoria in paese non sa trattare capi d'abbigliamento pregiati» asserisce tutto d’un fiato Aziraphale, con lo stesso tono afflitto con cui di solito piange — almeno tre volte al giorno — l’assenza di una succursale del Ritz in quella zona collinare tra l’Hampshire e il Sussex.

«E non possiamo di certo dare nell’occhio andando in giro con i vestiti tutti rovinati. I dettagli sono fondamentali» aggiunge poco dopo, indicando non solo i pantaloni appena smacchiati, ma anche il suo completo color champagne fresco di bucato.

Crowley incurva gli angoli della bocca, divertito dalla reazione del suo migliore amico. «Angelo, non credo che agli umani interessi come ci vestiamo…»

«E qui ti sbagli, mio caro!» Aziraphale gli punta un dito contro e assottiglia lo sguardo. «Agli abitanti del posto piace impicciarsi delle questioni altrui.»

Crowley non riesce a cogliere il senso di quel discorso, ha l’impressione di aver perso qualche passaggio fondamentale.

«E con ciò?» Si gratta la punta del naso. «Ha importanza ciò che dice la gente di un paesino sperduto? Quisquilie e pinzillacchere» precisa, accompagnando le parole con una leggera e amichevole pacca sulla coscia di Aziraphale.

Le orecchie e le guance del suo migliore amico si tingono di rosso. «Non amo sentire il chiacchiericcio alle mie spalle.»

Oh. Perché non ci ha pensato subito?

Crowley deglutisce, la bocca amara come il fiele. Vorrebbe dire qualcosa, ma una strana sensazione di disagio pesa sul suo plesso solare e gli intima di tacere per non peggiorare la situazione.

Stupido di un demone…

«Comunque,» è il suo angelo a rompere l’imbarazzante silenzio nel quale si sono rinchiusi, «ero venuto per darti questo.» Si piega in avanti per prendere qualcosa da sotto la poltrona e Crowley allunga il collo, incuriosito da tanto mistero.

«Per te, caro.» Aziraphale gli porge una scatola rossa, sulla quale spicca un vistoso fiocco tartan color verde bottiglia. «Un piccolo presente, una sciocchezzuola per ricambiare l’assai gradito non-regalo di Natale» aggiunge, il volto illuminato da un sorriso che arriva alle guance piene e glabre.

Crowley è felice di percepire nuovamente l’aura di serenità emanata dal suo migliore amico, ma si ripromette di chiedergli scusa come si deve per la loro infelice conversazione. Disfa il fiocco e apre il coperchio con cautela, pronto a essere travolto dall'ondata di pacchianeria che non tarda mai ad arrivare quando si parla di acquisti fatti da Aziraphale.

La sciarpa di lana è enorme, somiglia per dimensioni a una tovaglia da picnic per famiglie numerose; la stoffa sembra costosa e di qualità e risulta molto morbida al tatto — proprio come piace a lui. L'unica nota dolente è la fantasia tartan rossa e blu, che Crowley detesta fin dalla notte dei tempi. E il suo angelo è a conoscenza di quel piccolo particolare, eccome se lo è!

«Allora, caro,» Aziraphale lo fissa con gli occhioni spalancati, attento a ogni sua minima smorfia, «la sciarpa è di tuo gradimento?»

Crowley annuisce debolmente senza spiccicare parola, mentre continua a rigirare tra le mani quella sottospecie di coperta di Nonna Papera sperando che prenda fuoco da sola.

«Oh che gioia!» Aziraphale batte le mani, visibilmente compiaciuto. «Ricordami di commissionare al sarto il cappello coordinato.»

«Non mancherò, angelo…» mormora Crowley a denti stretti, giulivo in modo funereo all’idea di andare in giro vestito come un suonatore di cornamusa.




Note a piè di storia
1. Secondo Neil Gaiman, dopo l’Almost Apocalypse Crowley e Aziraphale si sono trasferiti in un cottage nel South Downs, una zona collinare a sud dell’Inghilterra che si estende dall’Hampshire, attraversa il Sussex e culmina a Beachy Head.

2. Nel mio headcanon Aziraphale e Crowley sono aroace (asessuali aromantici) e il legame che li unisce è queerplatonico.

3. Portobello Road è una strada del quartiere londinese di Notting Hill, famosa per l’omonimo mercato e per l’abbondanza di negozietti, bancarelle, ristoranti e pub.

4. "Deck the Halls" è una tradizionale canzone natalizia, pubblicata per la prima volta in Inghilterra nel 1881.

5. L’eggnog è una bevanda tipica del periodo natalizio in Gran Bretagna, i cui ingredienti principali sono latte, uova, sciroppo di caramello, noce moscata e altre spezie. Esistono anche versioni alcoliche corrette con rum, brandy e whisky.

6. Nel mio headcanon Aziraphale non ama i pettegolezzi degli abitanti del paese perché gli ricordano quelli dei suoi colleghi angeli.

7. Nel mio headcanon Aziraphale definisce il dono ricevuto da Crowley un "non-regalo" di Natale perché il demone non dà molto peso alle tradizioni legate alle diverse festività umane.



L'angolino della scribacchina
Dopo il recentissimo attacco informatico ad ao3 ho deciso di crosspostare su efp l'unica (per il momento) storia pubblicata in questo fandom (anche se ammetto di non essere una grandissima fan del modo in cui è organizzata la sezione lol).

Anyway, spero di avervi regalato una piacevole lettura "fuori stagione" e vi ringrazio per essere giunt* sin qui.

À bientôt!

Midnight


 

 
   
 
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