Questa storia partecipa alla challenge #WhatTimeIsIt del gruppo Facebook Non solo Sherlock – gruppo eventi multifandom

Prompt: ore 11.30 “Ti offro un drink”

Il pranzo con il resto della squadra era fissato per le 13.30, così Tony decise di passare la mattinata in laboratorio. Rimase parecchio sorpreso quando Jarvis annunciò l’arrivo di Clint alle 11.30.

“Ehi Barton cosa ci fai qui a quest’ora? Me lo potevo aspettare da Capitan Perfettino, ma non da te!”

Clint guardò l’orologio perplesso, era sicuro di essere in orario. Poi di colpo l’illuminazione.

“È colpa del fuso orario! Ieri ero in missione e mi si è spaccato l’orologio… l’unico che ho trovato è questo, e mi sono dimenticato di spostarlo!” Esclamò mostrando un orologio a lancette che, in effetti, era sull’una e mezza e non sulle undici e mezza.

“Capita a tutti di sbagliare, se fossi arrivato così presto di proposito mi sarei preoccupato! Dai, vieni che ti offro un drink!”

Pochi minuti dopo Tony e Clint stavano sorseggiando un whisky guardando distratti lo skyline di New York dalla finestra.

Ormai erano talmente abituati a minacce di ogni genere che bere un drink tranquillo in salotto sembrava quasi una cosa anormale.

Quando Clint lo fece notare al padrone di casa, Tony rise.

“In effetti hai ragione! E per rimanere in tema, visto che siamo parecchio in anticipo…”

Tony finì il bicchiere e propose di andare al piano sottostante per mostrargli in anteprima le nuove armi che aveva elaborato per tutti.

Avevano appena lasciato la stanza che Jarvis annunciò anche l’arrivo di Steve.

Tony scambiò uno sguardo con Clint che equivaleva a un “Te l’avevo detto!”.

“Capitan Perfettino, che sorpresa averti qui così presto! Vuoi un drink anche tu?”

Steve lo guardò con disapprovazione.

“Ma ti sembra l’ora di bere? Volete arrivare a pranzo già ubriachi?”

“Beh l’idea era quella!” rispose Tony con sarcasmo, si divertiva da matti a farlo incazzare.

Prima che Steve potesse continuare la predica, Tony tornò al mobile bar e versò altri due whisky per lui e Clint.

“Offerta di pace!” aggiunse poi dando a Steve un bicchiere di quella che sembrava aranciata.

Il Capitano fece tintinnare il bicchiere insieme agli altri e poi bevve senza pensarci troppo.

Un attimo dopo però sentì tremare le ginocchia e dovette sedersi sul divano.

“Oddio, si può sapere cosa mi hai dato?”

“Scusa, ero convinto fosse aranciata… mi sa che invece ho sbagliato ed era una bevanda asgardiana che mi aveva portato Thor l’ultima volta che è venuto a trovarmi!” gli rispose Tony in tono tutt’altro che dispiaciuto.

Clint ne approfittò per scattargli una foto.

“Dobbiamo assolutamente immortalare l’integerrimo Capitan America per la prima volta ubriaco nella sua vita! Questa giornata passerà alla Storia!”

Steve voleva cercare di rimproverarli ma il risultato fu piuttosto comico.

“Siete stupidi… tutti e due! Il siero non mi faceva ubriacare… e voi mi date roba aliena! In realtà volete avvelenarmi non è vero?”

Tony rise sedendosi accanto a lui.

“Beh qualche volta io l’ho pensato, però poi chi mi divertivo a prendere il giro?”

“Mi sa che c’hai ragione… ma sono davvero così antipatico?”

A quella domanda invece rispose Clint.

“Solo quando ti comporti come se fossi mio nonno!”

“Cioè quasi sempre!” s’intromise Tony.

“Come siete antipatici! Vabbè a questo punto dammi un altro bicchiere di quella roba, magari ora sarà più divertente…”

Qualche minuto e diversi bicchieri dopo Steve Tony e Clint erano seduti per terra, che ridevano per cose senza senso.

Chissà se anche il resto della squadra avrebbe apprezzato. In ogni caso di lì a breve quel pranzo di lavoro sarebbe stato molto più movimentato del solito, anche senza alieni invasori e serial killer…