Fetore lombardo Insulso e bastardo Afa mi opprime Puzzo come concime. Piccola e ingombra diventa la stanza Giornate uguali e la vita ci scansa. Dove sono quei giorni D'amorosi contorni? Dove l'azzurro Ove il cor si fa burro? Storti i contorni, spuntati i pastelli Lontani e andati quei teneri idilli. Anelo ad istanti Di pace, d'incanti Ma il grigio è padrone Di tempo ladrone. I ritmi lenti, sfiatate le trombe, Vesti di saio, nascoste le gambe. Fuggir io vorrei Più non tornerei Al fetore lombardo Insulso e bastardo. Vieni in Toscana, t'aspetta lì Dante Ti cedo il posto e mi tengo la mente.