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Autore: tweetyelena    29/07/2023    0 recensioni
alla fine tutti sogniamo la reunion.... e questa reunion porterà con se una sorpresa
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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We are back -2030
Con mani tremanti Harry teneva in mano la locandina, facendola vedere ai suoi compagni di band. La reunion tanto attesa era arrivata. Quanti retroscena mai si sarebbero saputi, tuttavia essere lì trentenni ed emozionati come quando erano ragazzini non aveva prezzo. Tutti avevano più o meno alle spalle una carriera da solisti e una lunga frequentazione con psicoterapeuti e  qualcuno anche riabilitazioni. Erano cresciuti, sapevano quanto marcio e finto fosse il mondo dei sogni, ma sapevano anche che l’energia del palco e la gioia di non essere stati una meteora nel mondo della musica era impagabile. Quello era un nuovo inizio per tutti, uno più maturo senza tutte le pressioni del dover dimostrare di valere ancora. C’era Liam che aveva voglia di rivalsa, Niall che forse avrebbe smesso di voler avere tutto sotto controllo e sarebbe tornato a sorridere come da ragazzino, Louis che finalmente poteva mettere da parte tutte le sue insicurezze, aveva percepito l’affetto delle fan, aveva avuto i suoi tour, aveva creato un suo festival itinerante, era più sicuro sul palco ed infine c’era Harry. Harry aveva lottato per quella reunion. Aveva onorato il contratto fatto e aveva quasi fatto strozzare il suo manager quando gli aveva detto che voleva assolutamente tornare con la band, fare il nuovo cd e pure il tour. Avrebbe alternato la carriera da solista con quella della band, aveva imparato che le due cose potevano convivere. Ma oltre a  livello artistico lo doveva se stesso, alla promessa fatta a se stesso. Avrebbe fatto coming out, con Louis. Lo avrebbero fatto con la band dove tutto era iniziato.
Erano mesi che lavoravano senza sosta, avevano scritto canzoni nuove, incise e provate. Erano diventati professionisti e non sembravano neanche più ragazzini in gita allo studio di registrazione. Helene li guardava con orgoglio, soprattutto Louis. Si erano divertiti un mondo a fare i servizi fotografici uguali a quelli fatti da ragazzini, perché nel loro album avrebbero messo le foto a confronto. Avevano preso in giro Louis fino alle lacrime quando dopo le foto sui palloni fit ball si era lamentato della sciatica, o della pancia di Niall che era di sicuro più pronunciata rispetto a quando era adolescente. Certo mancava Zayn. Ma non c’era stato verso di convincerlo a tornare.
Mancava solo una cosa. Come affrontare il loro coming out. Lo avevano sognato così tanto che ora alle porte del tour non avevano la più pallida idea di come fare. Ogni idea sembrava scontata e banale. Tanto che il manager sconsolato aveva detto : «Ragazzi non  serve che lo fate alla prima data, non serve che lo fate durante un concerto, potete fare uscire un video, uno scritto, un post, potete farvi beccare a amoreggiare , non dovrebbe essere difficile per voi, con tutte le volte che abbiamo dovuto nascondere foto compromettenti.  Ovviamente potete anche non farlo, scegliete voi. Meglio se condividete il materiale prima con noi, che un occhio esterno può darvi una mano.»
Così era iniziato il Tour. Aveva avuto anche un discreto successo, le voci sui Larry continuavano ad esserci , perché si sa se un pettegolezzo non smette di girare  se un fondo di verità c’è.
Presi dall’euforia degli spettacoli Harry e Louis avevano un attimo accantonato il pensiero , era così bello stare tutti sul palco assieme, avevano messo ciascuno parte della propria esperienza. Harry faceva sempre i siparietti con le fan, Louis  si faceva sempre quasi strozzare andando verso la transenna, ormai anche Liam lo seguiva, Niall faceva il suo momento melodico con la chitarra. Era fottutamente meraviglioso.
 Louis aveva passato i pad ad Harry mostrando un possibile post da condividere, ma Harry scosse la testa e Louis chiuse IPad sconsolato, tutto sommato non convinceva manco lui.
Liam vedendoli così, mise una mano sulla spalla di Louis e propose: «Perchè non provate con una intervista?, Magari con qualcuno con cui vi sentite a vostro agio? Nick? James? Mark?» Louis sobbalzo sentendo nominare Nick, ed Harry se la ridacchiò pesando a quanto fosse ancora geloso.
Louis propose,« facciamo con qualcuno che merita ma è sconosciuto? » Harry sorrise annuendo e vedendolo così luminoso, Louis sapeva di avere fatto la proposte giusta o almeno sperava che questa volta andasse a buon fine perché caspita era ormai la quarta pseudo intervista rivelazione che registravano.
****
Diana entrò nella sala conferenze dell’albergo, avevano allestito un angolo come un salottino. Si sentiva stranita, lei era una giornalista sportiva e non sapeva bene perché si trovava a aiutare due ragazzi a fare coming out. O meglio forse un po’ lo sapeva, aveva  accettato quel compito perché era da sempre stata una fan, aveva pianto quando non era riuscita a prendere i biglietti per il loro concerto ormai 14 anni fa, ma era stata al settimo cielo quando era andata al loro firma copie. Era andata con una sua amica, “Larry sfegatata” e lei invece innamorata persa di Harry si definiva Anties e vedeva in Harry il possibili principe azzurro. Ricordava bene le ore a discutere di prove e contro prove con la sua amica, ricordava bene il senso di smarrimento quando con un sorriso disarmante Harry stesso l’aveva convertita a diventare Larry. Sapeva perché il team di Louis l’aveva scelta. Bando alla modestia era brava nel suo lavoro, non mandava fuori qualcosa che non fosse perfetto, piuttosto rinunciava o rifaceva. I giocatori che avevano lavorato con lei per interviste della loro vita privata la consigliavano e  l’ufficio stampa del Chealse non se la sarebbe fatta scappare. Ma in quella stanza c’era di nuovo l’adolescente che si mangiava le unghie e scriveva lettere e dediche  d’amore ad Harry. La sua amica non la sentiva più,  anzi veniva spesso derisa quando si incontravano. La sua amica si professava donna adulta perché aveva messo su famiglia e non aveva più tempo per stupidaggini del genere. In realtà passata la moda la sua amica era passata con nuove ship più o meno inventate. Scosse la testa e si tirò una pellicina dell’anulare
Fu riscossa dalla porta che si apriva facendo entrare Louis che, con aria un po’ strafottente, la salutò. Poi entrò Harry e la sua salivazione si azzerò. Harry gentilmente si presentò. Come se ce ne fosse stato bisogno. Iniziò con un incerto «Bene ci siamo» Frase banale, ma non pensava di essere così in imbarazzo.  Harry guardò Louis e poi si rivolse a lei con un sorriso, lo stesso di quando era ragazzino. Fu svegliata dalla piccata frase di Louis: « dicono che sei brava quindi rendi questa cosa credibile» aprì le gambe mettendosi nella posizione di maschio alfa che per tanti anni gli avevano imposto. Diana rispose a tono: « non c’è bisogno di rendere credibile una cosa reale!» poi vedendo la posizione di Louis e la sua maschera si morse la lingua, ne aveva passate tante. Era più difficile del previsto.
Sospirò e si sedette anche lei. Poi disse: «Ok ragazzi  ripartiamo, c’è da lavorare. Proviamo qualche versione e poi vediamo quale è la migliore? Narrazione ufficiale…» Prese un blocco appunti e iniziò a buttare giù la prima versione:
“innamorati nella band, persi di vista e poi colpo di fulmine nella reunion” oppure “sempre segretamente innamorati tra alti e bassi della relazione, con lunghe pause di riflessione in cui abbiamo avuto esperienze con donne” o ancora “Avevamo sempre avuto una relazione clandestina anche mentre stavamo con altri” “da ragazzi fingevamo e ora ci siamo innamorati davvero. ”  
Provarono anche le interviste e dopo due ore di lavoro e aver registrato le possibili versioni stavano  riguardando le registrazioni.
Diana era disperata, facevano tutte schifo. I ragazzi erano così abituati a fingere che risultavano finte anche la loro versione  del racconto della loro storia e il loro coming out pareva una parodia.
I ragazzi parevano sempre più scettici. La telecamera continuava a riprendere tutto perché nel caso poteva esserci del materiale buono per un possibile documentario.
Diana cercando di non mostrare la sua poca soddisfazione, propose: «Ok ragazzi procediamo per esclusione, quale è secondo voi la peggiore?» Harry senza esitazione disse: « la terza…. Non voglio passare per una persona che ha la doppia vita…» Louis invece bocciò la seconda: « e la mia “the one” dove la mettiamo …  l’avrei dovuta cornificare … quindi non è un granche …» Diana senza ombra di dubbio disse: «Beh la  quarta è inverosimile… la peggiore proprio… e la prima è banale»  forse le sue guance si imporporarono o forse chissà ma Harry a bruciapelo chiese: «Perché la quarta no?» e Louis rincarò: «Non mi pareva così male… tanto mentire per mentire..»
Diana si sentì ribollire dentro, non era giusto distruggere così quello che le fan avevano visto e creduto così disse: «Non ci fate una gran figura… nel aver preso in giro  per anni le fan con reference nelle canzoni, avvistamenti e poi sul palco mille amoreggiamenti e dediche… dai poi da ragazzini eravate incontenibili!! No proprio no! Se decidete per quella versione, meglio che collaboriate con qualcun altro!» non si era accorta di aver alzato la voce.
Harry le si avvicinò porgendole dell’acqua e chiese: «Ma tu per caso sei …si … una nostra fan e ..si dai hai capito…» Louis sbuffò: «Ecco ci mancava una larry…. Non possiamo affidare il nostro co a una poco obbiettiva!» e a quel  Diana vide rosso perché ok essere stata ai loro concerti e aver pianto come una deficiente quando Zayn ha lasciato la band, ok aver preso già ferie per la loro data finale ma sul  lavoro era professionale così sbottò: «Poco obiettiva un par di palle! Ste 4 versioni fanno una più cagare dell’altra e sembrano finte e ridicole, sembrano quasi fatte per attirare attenzione  per la reunion! E siete troppo bravi per fare questo. Io non volevo crederci che stavate assieme perché cazzo avevo il poster di Harry in camera ma quando mi avete firmato uno stracazzo di cd dopo 4 ore di coda la svalvolata della mia amica ha chiesto ad Harry se usciva con te e lui ha sussurrato un “yep ” ma poi la mia amica mi ha tirato una gomitata e  ha detto “lo immaginavo” e cazzo il sorriso che il tuo ragazzo ha fatto non può essere dimenticato, solo una persona innamorata poteva averlo e oggi ho visto che ce l’ha ancora. Da allora ho continuato a credere in voi… e si sarò un puntino tra la folla tra 3 date ed è proprio perché rispetto tutto quello che c’è stato tra di voi che dico che ste versioni fanno pena!» Detto questo si sedette e prese dalla sua borsa il cd  con la copertina ormai ingiallita e lo lanciò sul tavolo. Louis quasi si commosse nel vedere i 5 autografi nella copertina sgualcita. 
Dopo un momento di silenzio Louis disse: «Non volevo criticare il tuo lavoro, so che sei brava , ma per buttarci in questo passo devo sapere quando sei … “attiva” cioè non ci possiamo permettere che si sappia che tu sei di parte….» Diana rispose: «Sono vostra fan, vengo a vostri concerti, seguo agenzie e qualche pagina, ma non le gestisco e non mi espongo molto… mi bastavano le lotte e le disquisizionidi quando avevo 15 anni. Ora ognuno crede quello che vuole… ma un paio di messaggi piccati a qualche amica ricreduta per moda dopo il vostro coming out li mando….» Harry quasi si scusò per aver infranto i suoi sogni adolescenziali e lei sorridendo rispose: «perché avevi qualche possibilità essendo etero di vedermi  tra la folla innamorarti di me e portarmi via? Ma sai che ci sono fan che sono convinte che quanto punti il dito verso di loro lo fai perché le hai riconosciute? E Louis , sai che ci sono fan che sono convinte che avendo sempre la prima fila sono convinte che tu riconosca il loro tocco! No ragazzi io sono cresciuta, e vedere il vostro amore nascosto tra le righe delle canzoni e nei piccoli gesti sul palco è stato una gioia ancora più grande!» Diana si sedette disse: «Proviamo così: perché non mi raccontate semplicemente qualcosa della vostra storia….non dico tutta la verità … ma almeno metà della storia. » il sorriso di Louis per la citazione della sua “Just like you” fece intuire a Diana di aver scalfito la corazza.
Iniziò Harry: «Sai io non ero del tutto sicuro di essere gay e Louis si professava bi. Perché sai la società ti chiede sempre se hai la “fidanzata” e per uniformarti alla massa te la trovi pure magari chiudendo gli occhi o confondendola con una profonda amicizia. » poi Louis continuò:« io forse ero un po’ più grande, quindi avevo già chiarito qualcosa dentro di me… Harry mi aveva completamente stregato. Non riuscivo a smettere di toccarlo e guardarlo. Il nostro primo bacio è arrivato a x factor. Harry si sottovalutava e si faceva delle pare assurde, quando era già così evidente che spaccava. Non sapevo come farlo stare zitto…così l’ho baciato» Tutti e te risero della situazione e poi fu il turno di Harry: «Si peccato che la discrezione non era il tuo forte… la produzione ci ha beccato in tempo 3 secondi e poi ho dovuto smettere di parlare perché abbiamo dovuto ascoltare 2 ore di riunione con i managemnt per gestire “la cosa”…. “Cosa” che non sapevamo neppure come definirla.»
Ormai il ghiaccio era rotto e i ragazzi si lasciarono andare per le due ore successive in racconti alcuni simpatici e divertenti e altri ben più dolorosi, riguardante a beard e a dover tenere il segreto.  Raccontarono che gli stunt sono il pane quotidiano per gli artisti, servono per promuovere e far vendere e infatti ogni tanto il mamagment strizzava l’occhio ai Larry, magari riprendendo qualche scena di gelosia o bisticcio.
I ragazzi poi raccontarono del periodo duro appena finita la band, un periodo di incertezza e insicurezza. E forse anche di invidia e della paura di non farcela. Diana era brava, sapeva porre le domande giuste con la dovuta delicatezza senza mai far sentire i ragazzi in difficoltà. Neppure nel racconto del periodo in cui  si erano allontanati e in cui avevano fatto cose di cui non andarono particolarmente fieri, ma come si vedono gli amici nel momento del bisogno, lo sono anche i fidanzati, anche in pausa di riflessione. «Così dalla disgrazia noi siamo risorti assieme più forti di prima e non ci siamo più lasciati. E forse non essere più nella stessa band aveva reso le cose più semplici, perché eravamo meno esposti. C’era solo qualche irriducibile che leggeva tra le righe e usava il cervello per collegare le cose.»
Diana arrossendo propose di riguardare le registrazioni. Ora il risultato non era male era più genuino tuttavia qualcosa ancora non la convinceva. Sospirò e Louis le chiese: «Ti abbiamo voluto perché parlano bene di te, bene dicci , cosa c’è che non ti convince?»   Diana si asciugò le mani sui jeans e sospirò nuovamente: « Manca qualcosa. Questa è la dichiarazione e spiegazione migliore, spontanea divertente e sentita nei momenti più difficili. Ma..  questo è il dopo. Manca il modo giusto di dirlo. Ci dobbiamo pensare. Ora io devo andare in onda tra 60 minuti dal bordo campo e voi se non sbaglio avete uno spettacolo.» Louis chiese a bruciapelo: «quando è che vieni a vederci?» «Tra tre giorni, lavoro permettendo…»
**
Diana non poteva crederci, era una maledizione. Il giocatore italiano Federico Chiesa sarebbe stato annunciato al Chealse proprio quella sera. La sera del concerto. Ma lei era professionista e l’avere la sua intervista in esclusiva valeva più  di un suo impegno. Non sapeva se imprecare o piangere. Sapeva che  le altre date erano sold out. Trillò il telefono. Un numero che non aveva in rubrica: “Cazzo Diana! Chiesa! Se sta sera non dovessi lavorare sarei li a chiedergli l’autografo! È stata proprio una sorpresa, non doveva arrivare prima della prossima settimana! Ciao Louis.” Diana sorrise.  Poi rispose: “A me lo dici!So che sei a lavorare, perché se io non dovessi lavorare sarei sotto il palco a cantare le vostre canzoni! Mi sa che siamo diventati grandi!» Poco dopo il telefono trillò di nuovo: «Mi sa anche a me! Pur facendo il lavoro che ci piace. A proposito di lavoro ti arriverà una chiamata del nostro manager per parlare del “lavoro” che abbiamo in sospeso…» Louis avrebbe potuto chiederle un autografo ma non volle approffittare
Diana andò a lavorare, con l’umore decisamente risollevato. L’intervista di ben venti minuti andò benissimo e prima di andarsene si sentì chiamare in un inglese un po’ tirato. Federico voleva in qualche modo sdebitarsi per averle dato poco  preavviso. Le porse una maglietta e chiese se voleva un autografo con la dedica. Diana si scusò mentalmente con il suo ragazzo e affermò: « Puoi scrivere “per Louis, ti aspetto allo stadio o qualcosa di simile… ah scrivi in Italiano grazie”
 
La settimana successiva ricevette la telefonata dei management. Chiedevano di recarsi in sala incisioni, tra una pausa e l’altra avrebbero parlato.  Mise la maglietta in borsa e si avviò con il cuore che batteva a mille.
Vide Harry uscire torvo dalla sala incisioni, quasi non la salutò. Sentì i tecnici dire “non ci sta con la testa oggi e quindi non gli viene bene come vorrebbe.”
Diana sospirò non era certo un buon inizio. Si sedette nella sala riunioni e aspettò che entrassero tutti gli altri. Arrivarono i manager e poi Harry seguito da Louis che non smetteva di tenergli una mano sul fianco, quasi a supportarlo. Quei due ragazzi si amavano così tanto ed erano sempre presenti uno per l’altro.
A quel tavolo tutti concordavano che quell’intervista non  poteva andare bene da sola serviva qualcosa di più ma quel di più nessuno riusciva a trovarlo.  Diana aveva anche fatto un montaggio video con dei momenti salienti di quando erano ragazzini, non aveva neppure dovuto lavorare troppo. Li aveva già pronti nel suo pc, mai pubblicati perché si faceva mille paranoie. Quel lavoro  piacque tanto che  Louis chiese potesse inviarglielo. Con ancora un niente di fatto i ragazzi se ne stavano per andare. Mentre i manager si recavano a prendere un po’ di scartoffie per il contratto di Diana, Harry le chiese : «Ma alla fine verrai a vederci in un’altra data?»  le fece tenerezza, vederlo così insofferente con la voce ancora più roca, poi scosse la testa e sorrise:« No, purtroppo, l’altra sera ho avuto un imprevisto sul lavoro e non ci sono altri biglietti.  Mi raccomando, vedete di fare altri tour, che la prossima volta non mancherò.» Avrebbe potuto chiedere un vip pass, ma non volle approfittare, e mischiare passione e lavoro.  Stava per dare la maglietta firmata a Louis, ma in un momento di esitazione i ragazzi sparirono dietro la porta.
Louis strinse un po’ di più a se Harry e si recarono a prendere un caffè al distributore. Sfogarono tutta la loro  frustrazione raccontando tutto a Niall e Liam che erano pure loro in pausa. I compagni di avventura erano molto rattristati nel vedere i loro amici così, aspettavano quel momento da una vita e adesso che c’erano non riuscivano a trovare il modo giusto per farlo. Louis fermò un addetto e disse: «mi serve un pass e una macchina per Diana Spance. Per il concerto di sta sera. Se per caso non può chiedile in che data è disponibile. »
 
Diana era uscita dalla sala riunione non del tutto soddisfatta. Certo aveva ricevuto i complimenti dello staff, perchè in un solo pomeriggio era riuscita a far “parlare quei due ” in modo produttivo, ma le dispiaceva che quanto fatto andasse bene per un documentario ma non per farli uscire allo scoperto.  Le dispiaceva anche di avere ancora in borsa la maglia per Louis. Prima di andarsene decise di andare a bere un caffe al distributore. Mentre stava imprecando perché il dolcetto si era incastrato proprio a metà sentì una risata famigliare direttamente dalla sua adolescenza. Era Niall. Le disse: «Quando succede così, deve arrivare qualcuno a salvarti altrimenti uno ha una brutta giornata di sicuro. » Prese un'altra merendina e così facendo scenedere anche quella di Diana. La ragazza lo  ringraziò. Liam con aria sospetta chiese: «Ma sei una fan? O una addetta ai lavori? Non perché altrimenti non dovresti essere qui.» Stava già per chiamare la sicurezza quando Diana disse: « Sto curando un intervista per Harry Styles e Louis Tomnilson. Tuttavia vedervi di fronte mi fa tornare adolescente. »Liam si ammorbidì e Niall chiese: «come procede “la cosa”» Diana sorrise amaramente, “la cosa” così l’aveva chiamata. La situazione doveva essere stata pesante anche per gli altri componenti della band. Di’stinto Diana disse: «Dovete parlarne con loro» Liam sentenzio: «Ah abbiamo visto la faccia di Harry e parlato un po’ con loro… nulla ancora di buono…» Niall sconsolato aggiunse: «Vorremmo tanto poterli aiutare dopo tutto quello che hanno passato» Diana forse i maniera poco professionale gli scappò un commento: « L’intervista è pronta… ma va bene come spiegazione, come racconto. Manca qualcosa però per fare scatenare la cosa, qualcosa che distolga l’attenzione su domande scomonde e troppi perché e catalizzi l’attenzione. Che ne so, fate una diretta beccateli sullo sfondo! Ovviamente informandoli prima eh… » a Niall si accese una lampadina. Prima di andarsene Diana  chiese: «Posso chiedervi un favore?» Liam sbottò: «Non ci chiederai mica l’autografo!» La ragazza rise e disse: «quello ce l’ho già! Volevo chiedere se potevate dare questa Louis. So che è tra i suoi giocatori preferiti » Diede la maglia e salutò andandosene.  Venne fermata da un addetto ai lavori. «Diana ? Diana Spance? Il signor Tomnilson la invita allo spettacolo di questa sera, questo è il suo vip pass e una macchina la sta aspettando. Se sta sera ha altri impegni gliene faremo avere un altro » Diana accettò  felice. Sperando che quella fosse un’altra serata memorabile.
 
Niall entrò nel camerino di Harry e di Louis facendo la solita battuta : «Posso entrare o mi si ferma la crescita?» Louis rispose: «ormai cresci solo in larghezza!» Niall entrò e vide Harry accoccolato su Louis, come riuscisse a farlo ancora restava un mistero, guardare un video al cellulare. Naill lo rubo e vide che era un video dei loro momenti da ragazzini. Harry spiegò: «è un video che ha fatto Diana, la ragazza che ci ha fatto intervista. Video Larry ne ho visti tanti ma questo è fenomenale, ha una dolcezza, una discrezione e pure una certa ironia molto coinvolgente. Niall disse: «Ho conosciuta Diana. Ha detto che manca la bomba da sganciare! Come catalizzatore. Se siete vestiti, la prossima volta entro facendo un video o una diretta così risolviamo il problema!» «Magari!!!» Urlò Harry « sono così stanco della situazione.»
In quel momento Niall decise che quella sera ci sarebbe stato il momento. Rubò il telefono di Louis e lo diede al tecnico video, dicendo: «Metti questo video aperto dopo il momento… il momento della “cosa”» . La “cosa” era così nota che manco il tecnico ebbe bisogno di spiegazioni.
Niall rincorse Louis e gli urlò: «Diana mi ha dato questa, e prima che tu ti faccia paranoie non sapeva ancora del  vip pass. Louis sorrise come un bambino a Natale e indossò la maglia. Harry scoppiò in una risata perché accanto alla dedica classica c’era scritto: “ ti aspetto allo stadio a fare il tifo per me” e poi più in basso “ti aspetto allo stadio quando giocherò con i chealse …. Ma verrai anche a tifare per me quando avrò la maglietta dell’Italia?” quando lo tradusse a Louis… tutti risero tranne lui.
Quella sera il loro managment aveva deciso di fa indossare loro delle maglie sportive di calcio, quindi Louis sostituì velocemente quella di Beckam con quella di Chiesa.
Diana era sotto il palco in un posto che mai avrebbe mai potuto sognare, si commosse quando vide Louis con la maglietta che gli aveva portato. Rise fino alle lacrime quando Harry puntò il dito verso di lei e disse: «ti vedo e ti riconosco.» fu un concerto memorabile, ma il meglio doveva ancora arrivare.
Harry stava facendo il solito sketch con la fan che doveva fare coming out. La band fece la solita canzone e quando Harry alzò la bandiera il pubblico fece il solito boato. Harry buttò la bandiera a terra e poi andò a bere. Non si accorse che Niall raccolse da terra quella bandiera. Liam si avvicinò a Louis e chiese: « sei pronto a fare coming out sta sera?» Louis sgranò gli occhi e Liam continuò:«Se non volete faccio un cenno a Niall e non uscite allo scoperto … altrimenti vi diamo una mano noi…» Louis deglutì a vuoto e l’unica cosa che pronunciò fu «Harry» a grande falcate si avvicinò a lui e gli sussurrò: «Tocca noi sta sera? Quando Niall alza la bandiera siamo fuori dall’armadio ok?» Harry tremò impercettibilmente e poi in un sussurrò disse «Si»  Liam fece un cenno a Niall che prese il microfono e disse: «questa sera faccio anche io la parte di Harry, che emozione! Ci sono due amici che devono fare coming out sta sera, sono da tanto tempo nascosti… quindi hanno bisogno di tutto il vostro supporto affetto e anche un po’ di rumore. » Partì la musica come prima e Niall correva per il palco dicendo «Coming out tonite» ma era così emozionato che aveva dimenticato la parte fondamentale. Liam lo prese per un braccio e gli rubò il microfono. Aggiunse guardando i ragazzi: « siete pronti? Quando Niall alzerà questa bandiera sarete ufficialmente fuori!» Qualche Fan aveva capito e stava già urlando. Diana piangeva di gioia per loro. Era proprio quello che ci voleva e i ragazzi lo avevano fatto improvvisando e stava venendo fuori una figata. Niall riprese a correre e quando alzò la bandiera l’area esplose ed Harry e Louis, finalmente si diedero quel bacio sul palco che tanto avevano sognato. Sullo sfondo stava andando il video che aveva montato Diana e niente poteva sembrare più perfetto. Forse quel concerto avrebbe avuto una variazione sulla scaletta o dei ritardi ma sicuramente sarebbe rimasto unico.
A fine concerto, nell’euforia generale, Diana ricevette l’abbraccio di Harry e di Louis, ringraziandola per aver dato la spinta giusta e perché finalmente potevano chiamare “la cosa ” con il suo vero nome: amore.
 
   
 
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