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Autore: lolloshima    29/07/2023    0 recensioni
Questa storia partecipa alla challenge "Whattimeisit" indetta dal gruppo Facebook Non Solo Sherlock gruppo Multifandom.
Ho pensato a una serie di dialoghi tra Kuroo e Tsukishima, in diversi momenti della loro vita insieme. Uno sguardo che sbircia in brevi attimi della loro quotidianità.
Riusciranno a capirsi, tra un battibecco e l'altro?
Uno stile insolito, quasi un esperimento, per ribadire il mio amore per questi due meravigliosi personaggi.
PROMPT:
19,41 – la lavatrice inonda il bagno
22,00 – adesso basta, doccia!
23,37 – penso dovresti andare via… adesso!!!
05.53 – preparando la colazione mentre l’altro dorme
7,00 – training routin
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kei Tsukishima, Tetsurou Kuroo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ORE 19,41

“Pronto...”

“Trukki!”

“Ciao, Kuroo.”

“Kei, quando la smetterai di chiamarmi per cognome? Non credi che il fatto di vivere insieme crei una confidenza sufficiente per passare al nome proprio?”

“Preferisco così. Mi ricorda quando ti ho conosciuto. Fosse per me ti chiamerei ancora Kuroo-san.”

“Ve bene, va bene, non importa. Dove sei?”

“A casa.”

“Cosa vorrebbe dire a casa? Ti sei dimenticato che il mio volo è atterrato 20 minuti fa? Io ti aspettavo e…”

“Scusa, Tetsurou, il fatto è che è successo un imprevisto…”

“Come? Un imprevisto? E mi lasci qui, in aeroporto? Alla Federazione ho detto che non mi serviva l’autista, e non ho preso la navetta per Tokyo, perché pensavo che venissi a prendermi. Con il traffico che c’è, con un taxi ci metterò almeno mezz’ora ad arrivare in città, e da lì con lo shinkansen altre 3 ore per essere a casa.”

“Lo so, mi dispiace…”

“Ti dispiace? Spero che si tratti di qualcosa di veramente importante per esserti dimenticato di me, almeno un terremoto o un allagamento…”

“Ci sei quasi. La lavatrice che TU hai deciso di comprare su internet ha deciso di scoppiare durante la centrifuga. Con il risultato che ha completamente inondato il bagno. Sono in attesa dell’idraulico.”

“Quando è successo?”

“Nel pomeriggio, ho chiamato subito il tecnico, ma tu sai quanto sia difficile trovare un idraulico disponibile, al giorno d’oggi. Continuava ad uscire acqua dai tubi, e non sapevo come fare. Ho chiuso il rubinetto centrale, ma nel frattempo l’acqua è uscita dal bagno, ha invaso il corridoio e…”

“E… che cosa?”

“Mi dispiace Tetsu…”

“Sei passato addirittura al diminutivo, la cosa deve essere molto grave. Che cosa diavolo è successo? Di che cosa ti dispiace?”

“L’acqua è colata anche nel sottoscala, ed è filtrata tra le ante dell’armadio a muro…”

“L’armadio a muro? Dove ci sono le mie scarpe?”

“Beh, anche, sì…”

“Le mie Nike Jordan nuove?”

“…”

“Le scarpe fatte a mano che ho preso in Italia?”

“S-sì..”

“Dove c’è il mio smoking? La mia racchetta da tennis autografata da Federer? La maglietta del concerto dei Gun’s and Roses...”

“...e la tuta per la moto, il casco…”

“Certo, lì custodisco tutte le mie cose più care!”

“Beh… te l’avevo detto che quello non era il posto adatto per…”

“E sentiamo, dove avrei dovuto mettere la mia roba? Hai sempre detto che l’armadio in corridoio è dedicato alla biancheria, e quello da sei ante in camera da letto è strapieno dei tuoi vestiti e dei tuoi esperimenti scientifici! Piuttosto, dimmi. Le mie cose si sono bagnate?”

“No…”

“Meno male… per un momento mi hai fatto spaventare...”

“No, intendevo… non si sono solo bagnate. Si sono inzuppate, e l’acqua era piena di detersivo e detriti, sporca e maleodorante, guarda una schifezza…”

“Cosa?? Prendo un taxi, e poi il primo treno. Spera che qualcosa sia recuperabile altrimenti…”

Clik!

“Tsukki? Tsukki? Pronto??”

* *

ORE 22.00

“Pronto?”

“Tsukki, finalmente! Ho provato anche prima, ma non hai risposto.”

“Ero impegnato con Nikolai.”

“In che senso?”

“Eravamo in doccia…”

“Ma che cazzo dici, Tsukki?! Chi diavolo è Nikolai?”

“Non ti ricordi? Lo abbiamo conosciuto alla festa di addio al celibato di Bokuto.”

“L’unico Nikolai che ricordo alla festa del bro è lo spogliarellista. Non mi dirai che...”

“Bravo, proprio lui.”

“Quello mezzo russo, molto palestrato, con gli occhi grigi ipnotici, e un fisico da urlo?”

“Veramente quella volta avevi detto che aveva un ‘culo da urlo’.”

“E cosa cazzo ci fa uno spogliarellista con quel culo lì nella doccia con il mio fidanzato?”

“Non alzare la voce, Kuroo, non essere scortese.”

“Non me ne frega un cazzo di essere scortese, possono sentirmi tutti, qui in treno, ma adesso spiegami cosa sta succedendo.”

“Nikolai fa spogliarelli per arrotondare, ma di mestiere fa l’idraulico. Quando l’ho saputo, alla festa di Bokuto, mi sono fatto lasciare il numero di telefono. Sai com’è, poteva sempre servire. E infatti...”

“Senti Tsukki, già il fatto che il mio fidanzato chieda il numero di telefono ad uno spogliarellista ingaggiato per la festa del mio migliore amico mi da sui nervi. Se poi penso che quel culo stratosferico sta girando per casa nostra davanti ai tuoi occhi, vado letteralmente fuori di testa! Comunque, io sarò in stazione tra circa un’ora. Mi vieni a prendere?”

“Non credo. Nikolai deve ancora finire di controllare tutto l’impianto. E poi è stato così gentile da venire qui a quest’ora, non posso mica mandarlo via così...”

“Ma certo, poverino… E cosa pensi di offrirgli per dimostrargli la tua gratitudine? Un caffè, oppure un... Te?”

“Kuroo, dovresti calmarti, agitarti non fa bene alla tua pressione.”

“Tsukki, ti ricordo che sto tornando da un viaggio di oltre 16 ore, sto viaggiando su un treno nello stesso vagone con un’intera squadra di calcio di adolescenti che hanno appena finito una partita, e sono stanco morto...” s

“Hanno vinto?”

“Chi?”

“I calciatori”

“Ma che ne so! Dalla confusione che stanno facendo direi di sì, oppure il coach ha appena offerto a tutti un barbecue.”

“Che carini…”

“Carini un cazzo! Stanno urlando da quando sono salito in treno.”

“Dài, non pensarci. Tra poco sarai a casa.”

“In questo momento sto pensando solo che tu non vieni a prendermi in stazione perché preferisci trastullarti nella doccia con un ragazzo che, lo abbiamo visto tutti, è bravissimo a togliersi i vestiti di dosso. E per di più – lo abbiamo visto tutti – ha un corpo che sembra scolpito nella pietra!”

“Non essere ridicolo, Kuroo! Lui è qui per lavorare.”

“Ah sì? Come idraulico o come spogliarellista?”

Click!

“Tsukki? Pronto? Kei, ci sei ancora?”

* *

ORE 23.37

“Tsukki, sono a casa!”

“E tu chi sei?”

“Piuttosto, chi sei tu?”

“Sono Nikolai, l’idraulico. Desideri?”

“Si dà il caso che questa sia casa mia. Come sono mie le pantofole che hai ai piedi e l’asciugamano che hai intorno ai fianchi. Vedi? C’è scritto Ne-ko-ma. Avrei un sacco di domande per te, ma in questo momento me ne viene solo una: che cazzo ci fai nudo nel mio salotto? E a quest’ora di notte? E dovè il mio fidanzato? Insomma, cosa cavolo è successo qui dentro?”

“In effetti, erano un bel po’ di domande.”

“Senti, non fare lo spiritoso, e non pensare di distrarmi con quei pettorali scolpiti. E non farmi quel sorriso così…”

“Così come?”

“Cosi sexy!”

“Quindi, mi trovi sexy?”

“Ehi, carino, con me non attacca! Voglio sapere dov’è Kei, perché voglio strozzarlo con le mie mani, prima di passare a te!”

“Guarda che ti sbagli, ma cosa pensi…?”

“Penso che dovresti andare via… adesso!!!”

“Tetsu! Ma che hai da urlare? Hai visto che ore sono?”

“Certo, lo so che ore sono, visto che ho trascorso le ultime 20 in viaggio per tornare a casa. E appena arrivato, chi mi trovo? Il Ken della Barbie in versione spogliarellista-idraulico, nudo nel salotto di casa mia, e il mio fidanzato – futuro ex, anzi futuro defunto – che emerge dalla camera da letto in yukata. Bel quadretto, davvero...”

“Calmati Kuroo, ti stai agitando per niente. Ti ricordo che avevamo la casa allagata e serviva urgentemente un idraulico. Stasera Nikolas era impegnato come spogliarellista ad una festa di compleanno. Vista la situazione di emergenza, è stato così gentile da venire qui senza passare da casa a cambiarsi. Ha lavorato fino ad ora, ma è riuscito a sistemare la lavatrice e ha controllato tutti i tubi. Mi ha chiesto di fare una doccia, visto che aveva ancora addosso il trucco che ha usato per la festa. Non potevo certo dirgli di no, mi sembrava il minimo.”

“E tu, cosa ci facevi a letto?”

“Cosa pensi che facessi a letto? Mi ero appisolato mentre ti aspettavo.”

“E le mie cose? I miei vestiti? Le mie scarpe? Si sono tanto rovinati?”

“Tetsu, amore, è meglio se vieni in camera a rilassarti un po'… di tutto il resto parleremo domani, adesso è tardi…”

“Beh, è ora che me ne vada. Meglio che vi lasci soli.”

“Grazie, Nikolas…”

“Grazie a te della doccia, Kei. E anche dei vestiti di ricambio. Passerà domani Emma, per riportarteli insieme alla fattura.”

“fai con calma, non ti preoccupare.”

“Kuroo-san, per quel che vale… ti sono vicino, anche se non so come reagirei se fossi al tuo posto. Pensa che nella vita le cose importanti non sono quelle materiali. Come le scarpe, le racchette, le magliette… meglio che vada, altrimenti scoppio a piangere. Mi dispiace tanto per te… Buona notte.”

“Adesso siamo soli Tetsu. Andiamo a dormire, sarai stanco.”

“Kei, ma che significa…? A cosa si riferiva Nikolai?”

“Si riferiva alla sua fidanzata, Emma. Significa che il bel Nikolai è etero, Tetsu. E comunque dovresti fidarti di me.”

“Io mi fido di te, ma non intendevo questo. Cosa voleva dire parlando delle cose materiali? Si riferiva alle mie cose, quelle nell’armadio del sottoscala?”

“Niente, Kuroo, non preoccuparti. Adesso devi pensare solo a riposarti, hai fatto un viaggio molto lungo… Pensa a quanto ti amo e dimentica l’armadio a muro...”

“Ma, Kei…”

“Shhhh...”

* *

ORE 5,53

“Buongiorno… Ahhhhhh, che sonno…”

“Buongiorno Tsukki!”

“Cosa ci fai in piedi a quest’ora?”

“Non vedi? Ti sto preparando la colazione”

“Così presto?”

“Volevo essere sicuro che tu stessi dormendo, per farti una sorpresa.”

“Tetsurou, sono le 5,53, è ovvio che stessi dormendo.”

“Vedi? Avevo ragione! Comunque adesso sei in piedi, vieni qui che ti do un bacio.”

“Che fai, non mi tirare per i boxer... E va bene, vada per il bacio. Ehi, hai detto uno…! E come mai questa sorpresa?”

“Devo scusarmi per ieri sera.”

“Non hai nulla di cui scusarti. Comunque adoro quando ti senti in torto, quindi avanti, sentiamo, di cosa ti dovresti scusare?”

“Di tre cose.”

“Niente meno...”

“Innanzitutto – tieni, assaggia questa fragola – per la mia gelosia. Ammetto che quando ho saputo che Nikolai era qui, e soprattutto quando l’ho visto qui a casa nostra, praticamente nudo, non ci ho capito più niente…”

“Mmmm, davvero buona.”

“Per un attimo ho scordato quanto mi fido di te. E quanto mi ami. Vuoi un fetta di pesca?”

“E dovrei prenderla dalla tua bocca?”

“Esatto…”

“Deliziosa…”

“Mhhh, un po’ di succo di pesca ti è colato sul mento, aspetta…”

“Devi per forza usare la lingua per pulirmi?”

“Seconda cosa…

“Ehi, fermo, quello non è il mento, mi stai leccando l’orecchio… Qual’è la seconda cosa?”

“Ho dato troppa importanza a dei banali oggetti. E’ vero che sono dei ricordi molto importanti per me, ma forse me la sono presa troppo. In fin dei conti le cose importanti sono altre: la mia vita con te. Il nostro futuro insieme. Quella goccia di sciroppo che ti sta lentamente scendendo dal collo, attraverso il petto, fino all’ombelico…”

“...che tu mi stai facendo colare addosso...”

“Queste sono le cose importanti.”

“Buon per te. Ma cosa pensi di fare riguardo a questa cosa appiccicosa?”

“Vieni qui, ci penso io.”

“Uhhh…”

“Qualcosa non va?”

“Pensavo…”

“A cosa?”

“Al fatto che la tua lingua sembra creata per leccare sciroppi, e tu la usi troppo per parlare...”

“Questo significa che ti piace?”

“Vedila come vuoi. Non c’era una terza cosa per cui ti dovevi scusare?”

“Certo, la più importante. Ieri sera ero talmente stanco che sono crollato e mi sono addormentato subito. Non ho baciato ogni centimetro della tua pelle, non ti ho accarezzato dalla testa ai piedi, non ho fatto l’amore con te.”

“Davvero imperdonabile.”

“Posso almeno rimediare?”

“Forse... Con un po’ di applicazione.”

“Così?”

“Beh, lo sai che se mi baci in quel punto mi sciolgo”

“A proposito di sciogliere…”

“Cos’hai intenzione di fare? No, il ghiaccio no!”

“Adoro i tuoi capezzoli così duri e freddi”

“Dove mi porti? Così mi farai cadere!”

“Ti farò cadere sul materasso. Sotto di me.”

“E la colazione?”

“Per ora abbiamo mangiato abbastanza. Adesso voglio mangiare te!”

“Però metti giù i cubetti di ghiaccio!”

“Ma Tsukki…!”

“Non mettere il broncio. Piuttosto… Ci sono altre fragole?”

* *

ORE 7.00

“Quarantanove, Cinquanta!”

“Tetsu?”

“Uno, due… Sì Tsukki? Tre..”

“Che fai? Solito allenamento mattutino?”

“No. Otto, nove...”

“Ma se è almeno un quarto d’ora che fai addominali, e adesso sei passato agli squat!”

“Dodici, tredici… Sto cercando di non perdere il ritmo.”

“Il ritmo per cosa?”

“Per ricominciare!”

“Non vorrai mica dire…?”

“Certo, esattamente quello. Tu come ti senti? Ti ho lasciato riposare abbastanza?”

“Tetsu, l’abbiamo fatto quattro volte! Come puoi avere ancora energia?”

“Oh, Tsukki, ne ho talmente tanta che devo pur sfogarla in qualche modo mentre tu riposi. Sei pronto?”

“Credo che adesso un po’ di quel ghiaccio non mi dispiacerebbe...”

 

   
 
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