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Autore: Diana924    31/07/2023    0 recensioni
Odiava tutto quello.
jacegon AU!Modern, con la gentile presenza del resto della famiglia, scritta per la maritombola 2022 di landedifandom
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aegon II Targaryen, Jacaerys Velaryon
Note: AU | Avvertimenti: Incest
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Autore: Diana924
Fandom: House of the Dragon
Titolo: It makes the truth even more incomprehensible
Personaggi: Aegon II Targaryen, Jacaerys Velaryon, Un Po' Tutti
Rating: NC15
Note: AU!Modern, incest, mistaken identity, first time, cheating
Note2: AU!Modern che resta sempre royalty, il titolo di Rhaenyra declinato al maschile non è un errore, l'ispirazione deriva da Mary Tudor che fino al processo di divorzio dei genitori era nota come "principe di Galles"
Note3: scritta per la maritombola 2022 di landedifandom


 

Odiava tutto quello.

Driftmark non era il massimo e tanto per cominciare lui non ci voleva nemmeno venire. La sua idea di passare un buon week end era rimanere nella capitale, bere fino a svuotare una cantina e scopare per tutto il giorno in uno dei bordelli della Strada della Seta, uomo o donna gli era indifferente.

E invece in quel momento Aegon Targaryen si ritrovava per le strade di Driftmark, con una cartina e un cellulare che non aveva campo perché a causa della vicinanza con le montagne il segnale andava e veniva e lui non era mai stato amato dagli dei. Sarebbe potuto rimanere nella loro camera d’albergo ma il solo pensiero di dover trascorrere dieci minuti con Helaena l’aveva fatto uscire di corsa, che a lei ci pensasse Aemond.

Fosse stato per lui non sarebbe nemmeno partito ma suo padre sentendosi più malato del solito aveva deciso che era il momento opportuno per provare a riconciliare la famiglia, ossia l’ennesima scusa per potergli nuovamente sbattere in faccia che non importava cosa facesse o che risultati ottenesse, lui avrebbe sempre preferito Rhaenyra. Come se non bastasse in vista della stagione invernale il vecchio Corlys riportava la flotta a Drifmark quindi sarebbe stata un’immensa riunione di famiglia, la prima da oltre sei anni.

Quando odiava quella città pensò per l’ennesima volta prima di dare un’occhiata alla cartina, se il porto era alla sua sinistra allora… e che cazzo!

<< Guarda dove vai! >> urlò mentre cercava di rialzarsi, grandioso… ora la strada era anche ghiacciata.

<< Scusa, non ti ho visto e… scusami ancora >> disse una voce e il tizio che lo aveva urtato lo aiutò ad alzarsi. Aegon rimase senza parole: quel tizio era bello, oh se era bello. Appena più alto, carnagione chiara, capelli castani appena appena mossi e uno dei volti più amichevoli che avesse mai visto e gli occhi… quanto erano espressivi quegli occhi castani. Non era bello nella maniera tradizionale ma di una bellezza ordinaria che però sapeva valorizzare e perché sentiva che poteva fidarsi di lui?

<< Non fa niente, scusami tu ma il freddo mi innervosisce. Puoi indicarmi la strada per… ? >> cominciò, perché si sentiva così in imbarazzo e allo stesso tempo sicuro che l’altro lo avrebbe aiutato?

<< Mi dispiace, non sono di qua >> lo gelò lo sconosciuto, ma perché capitavano tutte a lui pensò Aegon. << Posso però aiutarti, fammi vedere la mappa e vediamo se posso esserti d’aiuto >> propose però lo sconosciuto.

<< Ma se non sei di qui >> replicò lui allungandogli comunque la mappa.

<< Vero, ma mio nonno vive qui e mio fratello sbarca domani quindi conosco abbastanza bene la città >> spiegò l’altro.

<< Uno dei cadetti della flotta Velaryon? In realtà cerco solo un posto per bere e per stare al caldo >> ammise lui, quanto odiava il freddo, l’inverno e Driftmark.

<< Il prossimo anno presterà giuramento. Se vuoi conosco un posto >> propose l’altro.

<< Fai strada… come ti chiami? >> domandò curioso.

<< Jace… Jace Strong >> rispose l’altro.

<< Piacere di conoscerti Jace Strong, Aegon Tarly >> si presentò. Non sapeva perché avesse mentito sul proprio cognome servendosi di quello dei cugini di sua madre ma ogni volta che si identificava la gente cominciava a pensar male e non voleva che Jace lo riconoscesse come lo scandaloso principe Argon Targaryen, per qualche motivo l’opinione di Jace era importante per lui anche se si conoscevano appena da pochi minuti.

 

***

 

Il locale non era il massimo ma era confortevole e avevano trovato dei posti accanto al camino.

Jace gli aveva fatto strada e poi era andato ad ordinare, ogni suo tentativo di pagare la sua parte era stato ignorato al punto che alla fine si era seduto in attesa. Aegon ne approfittò per scrivere un veloce messaggio ad Aemond, alla scusa pensasse lui, e poi si tolse la fede per riporla in tasca. Di solito non lo faceva, non gli era mai importato che le sue conquiste sapessero che era sposato, di certo alle puttane non importava ma… con Jace era diverso. Gli piaceva e non voleva che l’altro gli offrisse solamente la sua amicizia o che lo accusasse di essere un adultero o peggio. Lui ed Helaena non si erano mai trovati in sintonia, aveva debitamente compiuto il suo dovere ma detestava fortemente sua moglie, e che fosse sua sorella non aiutava. Aveva visto come Aemond la guardava e se voleva fare dell’altro aveva il suo permesso, anche se conoscendo suo fratello non avrebbe mai osato, troppo cocco di mamma e troppo bravo figlio.

< Quindi, cosa ci fai così lontano dall’Altopiano? >> gli domandò Jace dopo essersi seduto con due birre.

Altopiano? Certo si disse, il cognome, l’altro doveva aver pensato che fosse uno dei Tarly dell’Altopiano. Veloce bevve un sorso mentre cercava una scusa convincente.

<< Visite di famiglia, mio padre sta cercando di sistemare una situazione e così siamo tutti in trasferta >> ammise, non era nemmeno una menzogna, aveva semplicemente omesso il nome di suo padre e quale fosse il suo lavoro.

<< Capisco. Noi invece solitamente abitiamo a Roccia del Drago ma la nonna sfruttando il ritorno di mio nonno e di mio fratello ha insistito >> disse Jace, una famiglia di marinai dunque.

<< Anche tuo nonno è in marina? >> domandò curioso.

<< Da una vita, potrebbe starsene nel suo studio ma il mare gli piace troppo e così cerca sempre una scusa per farsi assegnare una missione. Anche suo figlio, mio padre, era in marina >> gli spiegò Jace, e il modo in cui lo disse gli fece intuire che il padre di Jace doveva essere morto.

<< Una dinastia di marinai, anche tu sei in marina? >> domandò curioso, non aveva mai rimorchiato un marinaio, e certamente non uno della flotta Velaryon, la potente famiglia a cui suo padre aveva dovuto appaltare la marina.

<< Io no, ma sarebbe stato meglio, mio fratello Luke… soffre il mal di mare >> rispose Jace con un sorriso prima che entrambi scoppiassero a ridere.

<< Poverino, immagino cosa ne pensi il vecchio Corlys Velaryon e come odi dover fare favoritismi >> disse lui, sicuramente Velaryon non aveva ancora cacciato Luke per non dare un dispiacere al nonno di questi, conosceva simili casi di favoritismi… sé stesso tanto per dirne uno. Jace non rispose ma per un istante si rabbuiò, e cosa aveva sbagliato ora pensò Aegon.

Proseguirono la conversazione evitando la marina, era da tanto che non si ritrovava a parlare con qualcuno con cui fosse così in sintonia; dai tempi di quella notte di tanti anni prima. Jace era brillante, spiritoso e intelligente, si divertì più del dovuto ad ascoltare gli aneddoti sulla sua famiglia, e così non era l’unico con una famiglia strana.

<< Siete una famiglia valyriana per caso? >> domandò, credeva di conoscere tutte le famiglie provenienti dall’antica Valyria, ossia la sua e i Velaryon, ma forse si era dimenticato qualcuno, tornato ad Approdo del Re voleva fare qualche ricerca.

<< Non proprio, siamo… vedi che… è complicato >> ammise Jace e lui capì. Semi del drago, così venivano chiamati i discendenti illegittimi delle due famiglie valyriane, probabilmente la famiglia Strong un tempo aveva avuto un altro cognome, meglio non insistere, non tutti avevano la fortuna dei Baratheon.

<< Capisco, cambiano argomento >> propose e l’altro sorrise, non seppe dire quando ma ad un certo punto erano passati a tenersi la mano e non si era mai sentito così a suo da un contatto così semplice, non lui che non aveva mai disdegnato le orge. Continuarono a chiacchierare finché non fu quasi ora di cena.

<< Ho un appartamento qui vicino, mi piace la mia intimità quando vengo a Driftmark >> gli propose Jace e si stupì nel seguirlo senza esitare.

<< Qualche segreto innominabile? >> lo prese in giro mentre uscivano dal locale.

<< Assolutamente no, solo… in casa siamo tanti: mia madre, il mio patrigno, le sue figlie, i miei fratelli e i piccolini, ogni tanto ho bisogno di sentire i miei pensieri >> ammise Jace con un sorriso e… gli venne spontaneo. Il bacio fu veloce, tenero e sorprendentemente casto per i suoi standard.

Jace rimase senza parole, lui stava già cercando una scusa quando l’altro prese l’iniziativa, facendo aderire la sua schiena al muro e baciando con passione, quella si che sarebbe stata una grande notte pensò Aegon.

<< Vieni da me, ordino l’asporto e poi… decidi tu cosa fare >> propose Jace, oh.

 

***

 

La testa gli doleva piacevolmente, e non come per una sbornia.

Aegon Targaryen aprì gli occhi e si rese subito conto di non essere nelle sue stanze o nella suite che i suoi genitori avevano prenotato. Lentamente cominciarono a tornargli in mente i ricordi della sera precedente e sorrise. Lui e Jace che arrivavano a casa di quest’ultimo, il cibo che avevano ordinato e i baci che si erano scambiati. Jace che gli confessava che lui non aveva mai fatto quello, o almeno non con un uomo. “Faccio tutto io, tu goditelo e basta” gli aveva sussurrato prima di baciarlo un’altra volta.

Avevano fatto l’amore tre volte quella notte, la prima volta era stato lui a scopare Jace, poi era toccato all’altro e infine gli aveva confessato che preferiva in quella maniera e lo avevano rifatto, ricordava benissimo di essere venuto con il nome di Jace sulle labbra mentre sentiva le mani dell’altro toccarlo ovunque.

<< Ti sei svegliato finalmente >> disse una voce: Jace. Era già vestito e aveva tra le mani una tazza di caffè.

Aegon sorrise e accettò la tazza di caffè, bollente al punto giusto e con poco zucchero, se solo non fosse già stato sposato e non fosse stato figlio di suo padre… . Controllò il telefono e imprecò tra i denti: dieci chiamate da Aemond, tre da Helaena e persino due videochiamate perse da sua madre, allora era grave pensò.

<< Devo andare, il dovere chiama, se vuoi… ti telefono appena mi libero >> dichiarò.

<< Devo andare anch’io, mio fratello è appena sbarcato e ci ritroviamo tutti da mio nonno >> replicò Jace prima di baciarlo dolcemente sulla bocca. << Stavo pensando, ti sembrerà stupido ma… io e Luke quest’anno dopo le feste andiamo a sciare a Grande Inverno, il mio amico Cregan ha una baita e ci ospita, potresti venire con noi >> propose Jace, che bella idea che era gli venne spontaneo pensare, doveva solo liberarsi della sua famiglia e poi… assolutamente si.

<< Perché no, prendo il treno fino ad Harrenhall e poi mi date un passaggio, o andiamo in treno? >> domandò curioso, li avrebbe fatti viaggiare in prima classe, con vagone privato se possibile e una volta nella baita dell’amico Cregan… aveva sempre sognato di fare sesso di fronte al camino mentre la neve cadeva.

<< Il passaggio andrà bene, definiamo i dettagli in questi giorni >> rispose Jace prima di uscire.

Attese cinque minuti e poi uscì a sua volta, veloce si rimise la fede e si preparò spiritualmente per il pranzo.

Sua madre lo sgridò meno del previsto, principalmente perché occupata a lamentarsi della scarsa organizzazione mentre Aemond gli lanciò uno sguardo che significava che pretendeva i dettagli della sua nottata e lui glieli avrebbe dati: mi sono innamorato, tieniti pure Haeleana, tutta tua.

<< …  Ed è scandaloso che non fossero alla porta ad attenderci, ma chi si credono di essere? >> si lamentò per l’ennesima volta sua madre poco prima che arrivassero al salone, quanto invidiava Daeron che era rimasto a Vecchia Città.

<< Solamente il fratello del re, sposato con l’erede al trono, come potete vedere ogni tanto bisogna pur riconoscere il proprio rango >> disse una voce: zio Daemon.

Erano tutti lì presenti notò Aegon: suo zio Daemon, la sua sorellastra Rhaenyra che era di nuovo incinta, il vecchio Corlys con la moglie Rhaenys, le gemelle di Daemon, Lucerys con l’uniforme stirata di fresco come se fosse sbarcato in quel momento, Joffrey e i piccolini, uno si chiamava come lui e…oh cazzo, no, tutto ma quello no!

Conosceva quegli occhi, li aveva visti liquidi di piacere, conosceva quei capelli, li aveva accarezzati la notte precedente e quel volto… ma perché doveva essere così sfortunato?

 

***

 

Nessuno gli aveva fatto delle domande.

Quando si recava a Driftmark preferiva andare nell’appartamento che era appartenuto a suo padre. Sapeva benissimo che in quell’appartamento suo padre per anni aveva finto che tra lui e Qarl potesse realmente esserci una storia ed era un posto tranquillo. A casa c’era sempre troppa gente, troppi problemi e persino troppe risate, ogni tanto aveva bisogno di stare da solo, doveva solo avvisare prima.

Era arrivato assieme a Luke e al nonno quindi tutti si erano concentrati su di loro e ne aveva approfittato per riorganizzare i pensieri. Aegon gli piaceva, aveva lo stesso nome del suo fratellino ma quello era un nome piuttosto comune e… a quanto pare gli piacevano anche i maschi, o solo Aegon. Non avrebbe dovuto farlo, non tanto perché l’altro era un maschio ma perché era il nipote del re e figlio del principe ereditario e in quanto tale lui e Baela erano fidanzati da anni. Non aveva tempo per l’amore, anzi aveva scoperto che l’amore era pericoloso, suo padre ucciso da Qarl per gelosia, sua madre che non aveva potuto piangere Harwin Strong e ora lui che si innamorava di un altro. Forse per questo con Aegon si era servito del cognome del suo padre biologico invece del cognome Velaryon, perché non voleva che Aegon avesse sentito i pettegolezzi, per fortuna aveva un aspetto ordinario, nessuno avrebbe mai pensato a lui come al principe Jacaerys Velaryon, prossimo principe di Roccia del Drago e nipote del re ad una prima occhiata.

<< Ti devo parlare >> aveva sussurrato a Baela mentre la famiglia riunita si ritrovava in soggiorno, la villa del nonno era sempre una meraviglia, spartana ma dotata di gran fascino.

<< Dopo, dopo parliamo >> gli rispose Baela mentre Rhaena e Luke che tubavano sul divano, sua madre e Daemon sull’altro divano mentre Joffrey e i piccolini giocavano, tutti debitamente sorvegliati dal nonno che aveva vietato loro di uscire ad attendere il re, il torto lo aveva commesso Viserys e Viserys lo avrebbe espiato avevano concluso lui e il suo patrigno, e quando Corlys Velaryon e Daemon Targaryen la pensavano allo stesso modo allora poverino il loro sfidante.

<< …  Ed è scandaloso che non fossero alla porta ad attenderci, ma chi si credono di essere? >> sentì una voce lamentarsi, la regina Alicent pensò alzandosi subito, un tempo migliore amica di sua madre e ora moglie del nonno, la sua… nonnastra esisteva come parola?

<< Solamente il fratello del re, sposato con l’erede al trono, come potete vedere ogni tanto bisogna pur riconoscere il proprio rango >> rispose Daemon prima di aiutare sua madre ad alzarsi, lui e Luke potevano andare tranquillamente da Cregan, secondo i maestri il parto non era ancora imminente, ancora due mesi secondo l’ultimo controllo.

Ci siamo pensò prima di voltarsi, i suoi zii erano arrivati.

La benda di Aemond gli conferiva un aspetto da psicopatico, Helaena sembrava così dolce e…oh cazzo!

Quello era un incubo, non c’erano alternative, ma perché tutte a lui dovevano capitare?

Anche lui aveva usato un nome falso ma… oh cazzo! Il tizio che lo stava guardando e che sembrava prossimo a svenire era Aegon Tarly, il suo Aegon. O meglio Aegon Targaryen suo zio, il fratellastro di sua madre e lui… loro… ma perché dovevano capitare tutte a lui?

   
 
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