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Autore: Rosette_Carillon    04/08/2023    1 recensioni
Aziraphale è tornato in Paradiso, e Crowley è rimasto indietro, incapace di dimenticare e di andare avanti.
Dal testo:
Le due donne incontrano lo sguardo dorato di Crowley, che si sposta, smarrito, da un punto all’altro della stanza. Gli occhiali sono abbandonati sul pavimento, più in là, accanto a una bottiglia vuota di laudano.
La prima a inginocchiarsi è Maggie, ignorando Nina che cerca di tirarla indietro.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Remember me to one who lives there
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
Carta ingiallita dal tempo, antichi mobili legno, una fumante di tè nero, e qualcosa di dolce che non avrebbe saputo identificare.
Tutto ciò che prima lo confortava, ora è un tormento.
Non si era mai sentito così solo e disperato in tutti quei secoli, ora che non aveva più nessuno da cui tornare, nessuno che lo aspettasse, nessuno che- nessuno, non aveva più nessuno.
Era solo, completamente solo in quel vasto, vuoto mondo.
Carta ingiallita dal tempo, antichi mobili legno, una fumante di tè nero, e qualcosa di dolce che non avrebbe saputo identificare…ora l’unica cosa che sente è l’amaro del laudano.
Si sarebbe fatto volentieri uno shot di acqua santa, ma nella vita bisogna accontentarsi di ciò che si ha, no?
 
                                                                                                                                 §
 
Andare o non andare? Non sono affari suoi, dopotutto.
Maggie però deve ammetterlo: un po' è preoccupata.
E poi in negozio non c’è nessuno, se chiudesse per qualche minuto non se ne accorgerebbe nessuno.
È quasi l’ora di chiusura, dopotutto, e potrebbe semplicemente andare via prima.
                                                                       
 
 
Andare o non andare? Non sono affari suoi, dopotutto.
Nina però deve ammetterlo: un po' è preoccupata.
In caffetteria però ci sono ancora tanti clienti, nonostante sia quasi ora di chiudere, e lei non può andarsene come niente fosse.
                              
                                        
 
Sono quasi le 17.30 di un lento pomeriggio inglese, e il cielo sopra Londra è grigio, quasi nero, e probabilmente pioverà presto.
Piove spesso in quei giorni, e le piogge sono violente e durano a lungo.
Le prime gocce di pioggia iniziano a cadere quando Maggie chiude la porta nel negozio e infila la chiave nella serratura facendola scattare con un sospiro: anche quella giornata è finita.
È andata meglio del solito però: oggi sono entrati quattro clienti, e ha ricevuto un ordine da Edimburgo.
Le manca il signor Fell, e le sue giornate sono meno…sa come definire quella sensazione.
Sono spente. Le sue giornate sono spente, come se il mondo fosse in una stanza in cui è stata spenta la luce, e ora non si riesce più a vedere dove sia l’interruttore.
Il signor Fell era sempre così buono con tutti, con gentile… e quella bontà la metteva di buon umore.
 
                                                                         
Nello stesso memento, dall’altra parte della strada, Nina chiude il bar con un sospiro: anche quella giornata è finita.
La vita senza Lindsay è strana, deve ancora abituarsi. Sicuramente è una vita più tranquilla, questo deve ammetterlo e, quasi si sente in colpa ad ammetterlo, ma è una vita più soddisfacente.
La pioggia aumento mentre lei attraversa la strada pensando che, forse, avrebbe fatto meglio a tornare direttamente a casa.
    
 
                                                                      
<< Nina! >>
<< Maggie… >>
Le due donne si fermano, sorprese, davanti all’ingresso della libreria del signor Fell.
<< Hai pensato anche tu di venire a dare un’occhiata? >>
Maggie annuisce.
Il signor Fell è andato via ormai da un mese, e la libreria è sempre rimasta chiusa fino a quella mattina. *
Nina è pronta a giurare di aver visto un’ombra al piano di sopra, e a Maggie è sembrato di aver sentito dei rumori.
Forse avrebbero dovuto chiamare la polizia…
Eppure entrambe hanno la sensazione che quella faccenda sia…strana, come tutto ciò che circondava il signor Fell.
La porta della libreria si apre senza opporre resistenza, l’interno sembra vuoto e la chiave è nella serratura.
Le due donne entrano guardandosi attorno con circospezione.
Il negozio è immerso in un pacifico silenzio, e tutto è fermo al suo posto, come se il suo proprietario dovesse tornare da un momento all’altro.
Nina avanza verso l’interno, mentre Maggie si guarda attorno.
C’è polvere sugli scaffali, segno che, dopotutto, nessuno si è occupato di quel negozio durante l’assenza del suo proprietario.
<< Oh cazzo, >> esclama Nina, in piedi accanto a una poltrona.
<< Cos-? >> Maggie si volta << oh, cielo. >> Sobbalza nel vedere la longilinea figura stesa scompostamente per terra. Sembra immobile, che sia…?
Le due donne si guardano in attesa di qualcosa, qualsiasi cosa che spezzi quel silenzio carico di dubbi.
<< Angelo… >> geme la figura.
Maggie sobbalza nuovamente e, correa a chiudere a chiave la libreria, poi si avvicina a Nina.
Le due donne incontrano lo sguardo dorato di Crowley, che si sposta, smarrito, da un punto all’altro della stanza. Gli occhiali sono abbandonati sul pavimento, più in là, accanto a una bottiglia vuota di laudano.
La prima a inginocchiarsi è Maggie, ignorando Nina che cerca di tirarla indietro << va – ehm, >> si schiarisce la gola << va tutto bene? >>
Lo sguardo di Crowley si ferma sul suo volto, un sopracciglio inarcato. << A te che sembra? >>
<< Giusto, >> conviene la donna << possiamo fare qualcosa? >> tenta poi
E il demone ride sguaiatamente, spaventando le due, poi la risata si trasforma in singhiozzi << puoi forse far tornare il mio angelo, eh? >> la voce si spezza. << No! Non puoi! >> si mette seduto con un movimento rapido, e Maggie allunga subito le braccia temendo che possa perdere l’equilibrio e cadere. << Non puoi. Nessuno può… mi ha lasciato, >> ora il demone piange disperato << è convinto di poter cambiare le cose in Paradiso, lui >> ringhia risentito, cercando di soffocare il dolore, ma le lacrime continuano a rigargli il viso e i singhiozzi lo scuotono.
Maggie gli da delle gentili pacche su una spalla, incerta su come comportarsi, ma incapace di stare a vedere il demone soffrire in quel modo.
<< Magari potete ancora sistemare la vostra relazione, >> interviene Nina << potreste provare a parlarne…nulla a questo mondo è eterno, ma-magari troverai qualcun altro- >>
<< Voglio il mio angelo. Siamo stati insieme per secoli, abbiamo visto nascere questo mondo e- potevano essere noi, solo noi e- >> la voce si spezza, e il suo corpo comincia a cambiare forma e colore, e a mutare.
I capelli si accorciano e diventano neri come carbone, il volto si scurisce rapidamente per acquistare lo stesso colore. Il collo, invece, inizia diventare rosso e squamoso.
Maggie si alza e Nina la tira subito verso di sé con fare protettivo, mentre Crowley, ormai trasformatosi in serpente, striscia sul pavimento senza una meta, per poi attorcigliarsi sotto la poltrona come alla ricerca di un rifugio.
Nel momento di silenzio che segue lo stupore delle donne, il telefono sul bancone squilla facendole sobbalzare.
Il serpente non sembra interessato agli squilli, e resta al suo posto attorcigliato su sé stesso.
<< Forse-forse dovremmo rispondere. >>
<< Prima o poi smetterà. >>
<< Non mi sembra stia smettendo. >>
All’ennesimo squillo, con un sospiro, Maggie si avvicina al bancone e solleva la cornetta del telefono. << Questa è libreria del signor Fell, >> risponde gentile << sono Maggie. Come posso essere utile? >>
Dall’altra parte risponde una voce femminile << credo siate voi ad aver bisogno del mio aiuto. Soprattutto il demone. >>
<< Cosa-? Come-? >> Maggie si guarda attorno agitata.
<< L’ho- l’ho letto nel libro di profezie, >> risponde la voce. << Venite a trovarmi a Tadfield. Fate presto: fra poche ore ci sarà un’allerta meteo in tutta l’area metropolitana di Londra, le strade saranno bloccate e i negozi resteranno chiusi per tre giorni. >>
<< Aspetti, ma lei chi è? >>
<< Anatema Device. ** >>
 
 
 
 
 


Note:
*Ok, mi dispiace per chi ha amato follemente il personaggio di Muriel, ma ho deciso di non inserirlo. Mi piaceva di più l’idea della libreria che resta abbandonata.
**Ho sentito un po' la mancanza di Anatema in questa seconda serie, perciò ho deciso di inserirla.
 

Grazie mille a chi ha letto, spero che la ff vi sia piaciuta, e che i personaggi non siano risultati troppo OOC. Non ho mai scritto nulla su Good Omens questa scena mi è venuta in mente quasi da sola, dopo questa seconda serie, e ho deciso di provare a pubblicarla.
 
 
  
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