Quando ti volterai,
magari di scatto
come se qualcosa
o qualcuno ti avesse chiamato,
e farai volare
il tuo sguardo
tra la folla eccitata,
ti posso assicurare che
troverai
il mio
posato
gentilmente
su di te.

Cercherò quell'aura
di fiducia
che ti circonda
e che nella mia testa
profuma di cannella
e pensieri interrotti
e desideri incomprensibili.

Perché se un giorno
dovessi cedere
spero che tu ti senta
il prescelto
in dovere di salvarmi
dall'attacco delle schegge
di questa mia vita in frantumi.

In meno di un istante
dovresti ricordare tutte
quelle esperienze performanti,
quei dolori attutiti
e le conseguenti lacrime silenziose
celate nel passato comune
che ci siamo lasciati alle spalle
solo per paura.

Dovrà accadere senza rimpianti,
senza compromessi,
senza risposte a domande inesistenti
ma solo con posato affetto
che ci impedisca di dimenticare
che in quei taciti momenti
in cui eravamo insieme
c'eravamo davvero.

Perché se un giorno
ti dovessi ritrovare ad annaspare
nella profondità,
alle volte sconfinata,
dell'oceano
io ti darei i miei polmoni
affinché tu possa
respirare di nuovo.

E sopra una collina
al di là degli alberi
o con la mente che vaga
in ogni dove,
in ogni tempo
io non dimenticherò
chi ha percorso
quella strada
con me.