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Autore: Carla Marrone    09/08/2023    1 recensioni
Terzo capitolo della saga della maga bianca. La strega Miranda viene convocata da un boscaiolo che vive ai margini di una palude. A quanto pare, in quel luogo è stato avvistato un Kraken.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PALUDE

 

La strega Miranda bussò sulla porta di legno sgualcita dall’umidità. Era stata convocata da un boscaiolo che viveva ai margini di una palude. 

“Chi è?” Chiese una voce atterrita.

“Sono Miranda. E’ lei che mi ha chiamata?” Cercò di apparire rassicurante. 

Le fu aperto. Sull’uscio apparve un uomo sulla cinquantina, capelli brizzolati spettinati ed il volto profondamente segnato. Sotto i minuscoli occhi azzurri aveva scure occhiaia, segno inconfutabile che qualcosa turbava il suo sonno. Doveva rendersi utile. 

Entrò nell’umile dimora del suo committente. Un letto, un baule ed una sedia, davanti ad un minuscolo tavolo. Un’unica, piccola stanza, dalle pareti scolorite. Viveva da solo. Dalla lettera ricevuta, piena di errori di ortografia, aveva intuito che il problema poteva essere dovuto all’apparizione, nella palude, di un Kraken. 

L’uomo glielo confermò:- Ogni volta che provo ad attraversarla per portare la legna a vendere al mercato del villaggio, spuntano fuori i suoi maledetti tentacoli! Come se non fosse già abbastanza difficile attraversare gli stretti corridoi di quel dannato acquitrino.- 

“Mi risulta strano credere che un Kraken possa abitare una palude. Di solito vivono negli oceani aperti… E’ possibile che lei mi porti nel luogo in cui, di solito, appare?” Chiese la maga. 

La sua richiesta fu accolta da un’espressione riluttante e terrorizzata.

“Non si preoccupi. Conosco le arti di protezione magica. Con me non corre alcun rischio.” Si sforzò di apparire condiscendente. Sapeva di stare chiedendo molto. 

 

Una volta giunti sul luogo, attesero. L’uomo sobbalzava ad ogni richiamo degli uccelli, poi, tirava un lungo, sofferto sospiro. Il tempo passava, senza che ne traessero beneficio. Così, la fattucchiera si decise a parlare per prima, un po’ per spezzare l’imbarazzante silenzio:- E’ sicuro che il luogo sia questo?- 

Le fu fatto un cenno col capo. 

Era interessante, di solito, quando un Kraken aveva fame, non esitava ad allungare le ventose sulla prima cosa avesse a tiro. E se invece… Le sembrò un’idea folle, ma provò comunque. 

Si avvicinò al margine dell’acqua, un piede quasi dentro alla profonda pozza buia. 

Senza farsi attendere, sbucarono i tentacoli. Lasciò che la toccassero, a dispetto delle raccomandazioni e delle imprecazioni strillate dal boscaiolo. La creatura la spintonò, al sicuro, sulla riva; non avrebbe saputo meglio descrivere quel gesto. Così, seppe. 

“Qualsiasi cosa viva in questa palude, non è malvagia. Cerca solo di non far cadere le persone in acqua.” Non fu sufficiente a calmare l’uomo. 

“Ah sì. E perché ha lasciato che Luce, la figlia del fabbro annegasse? Scommetto che se l’è mangiata! Che carogna, era persino il giorno del suo quattordicesimo compleanno.” Esclamò passando dall’ira, fin quasi al pianto. “Ascolti, se lei non se la sente di affrontare questo coso, lo faremo noi del villaggio, insieme. Ma, non mi darò pace fino a quando non sarà eliminato.” Affermò in ultimo con orgoglio. 

Miranda pensò intensamente. 

“Scusi se glielo chiedo, l’essere coi tentacoli è apparso dopo la morte della ragazza?” 

“Sì” Rispose dubbioso. Era chiaro che non capiva dove la conversazione stesse andando.

La maga glielo dimostrò. Andò nuovamente sulla riva e recitò un incantesimo di esorcismo. Quando i tentacoli apparvero, disse semplicemente:- Grazie Luce, sei stata brava. Ora puoi riposare.- 

Gli arti molli si dissolsero in una polvere verdastra ed apparve una lunga coda di pesce scintillante ed iridescente. Un canto meraviglioso fu udito, prima che la donna, per metà, svanisse, nel profondo dell’acqua. 

“… Ma quella era una sirena?” Chiese il boscaiolo sbalordito. 

“Era Luce, o ciò che ne rimane.” Rispose la strega. 

“Cos’è successo?”

“L’ho esorcizzata, ora non soffre più.”

“Quindi era vero?! Non voleva farci del male.” Il brizzolato era sbigottito, ma, decisamente, meno spaventato. 

Miranda notò qualcosa luccicare dove l’acqua incontrava la terra umida. Era un ciondolo. Rappresentava un polipo, la cui testa era una pietra verde scuro. 

“Quello è di Luce. Allora era proprio lei.” 

L’aiutante magica aveva dei dubbi. “Posso sapere come ha fatto quella giovane ad entrare in possesso di questo oggetto?” Gli tacque il fatto che era stregato. 

“Gliel’aveva comprato il padre per il compleanno, il giorno che è venuta a mancare. L’hanno acquistato da uno strambo mercante incappucciato.” 

I dubbi si erano dissipati. Dunque il mercante arrivava persino ad uccidere. Basta, aveva già fatto sufficientemente danni, decise la maga bianca, era giunto il momento di affrontarlo. 

“Rivedremo ancora la creatura, ehm, Luce?”

“Forse, talvolta, canterà per voi.” Rispose la strega Miranda. 

Il boscaiolo mise mano alle tasche. “Ecco, per il compenso, non ho molto…”

“Non si preoccupi. L’ho aiutata volentieri. Altrimenti, a che serve la magia? Ho anche trovato altre tracce utili sul nemico che devo scovare.” Rispose accomodante, abbozzando un sorriso, con la sua frase di commiato preferita. 

“Dice il tipo incappucciato?” 

“Sì, è un negromante. Per qualche motivo, si diverte a lanciare malefici sulle persone che comprano le sue merci.” Ammise abbattuta. 

“Buona fortuna. Se dovesse tornare glielo faremo sapere.”

“Non si ripresenterà da voi. Ha già ottenuto ciò che ogni mago della Goezia può anelare: la vita di qualcuno! Ancor più se appartiene ad una giovane donna piena di sogni. Buona fortuna anche a voi. Porti i miei omaggi al fabbro e preghi per me.” Raccolse da terra il suo mantello da strega e se lo gettò addosso. Abbassò il cappuccio a nascondere l’espressione corrucciata. Con un cenno salutò il suo committente, lasciandolo nella stessa mestizia in cui l’aveva trovato.

 

“Pregherò anche per Luce.” Decise il boscaiolo a bassa voce. 

 

Mentre attraversava la palude, la notte si trasformava in giorno. Il novello Sole illuminava il suo cuore, nella strada verso casa, accompagnata dal meraviglioso canto di una piccola sirena. 

   
 
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