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Autore: Sleepesleep    09/08/2023    0 recensioni
Dean (di Supernatural) e Crowley (di Good Omens) si incontrano per uno strano caso in un vecchio pub, entrambi stanno cercando di ignorare il vuoto che l'angelo che amavano a lasciato.
Piccolo chiarimento: Non dovete aver visto entrambe le serie per leggere questa fanfiction, infatti essa è composta di due capitoli, il primo tratta l'incontro dalla prospettiva di Crowley (Good Omens) mentre il secondo quella di Dean (Supernatural)
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Questo primo capitolo tratta la prospettiva di Crowley di Good Omnes, il prossimo tratterà il punto di visto di Dean ergo se non avete visto questa serie skippatelo senza problemi.

L’umanità è davvero orribile, mio angelo, sento l’emozioni serpeggiare sotto la pelle, mi rendono debole, mi fanno sentire così vuoto. Ieri sera sai mi è successa una cosa singolare, ero in un locale, non ricordo il nome o dove fosse, ero già brillo quando ci sono entrato, mi sono riversato sul bancone picchiando su di esso per attirare l’attenzione dell’anziano barista, l’uomo mi lanciò un’occhiata di fastidio. << Qualcosa di forte >> mi limitai ad ordinare. Non dovetti attendere molto, il locale era quasi vuoto, il che era un bene dato lo stato pietoso in cui mi trovavo. Svuotai il bicchiere quasi subito, percepì la gola pizzicare dolorosa, fu rigenerante quel bruciore, mi distrasse dalla tua assenza, l’alcol è un buono anestetico se non hai interesse in ciò che avverrà domani, quindi è perfetto per me. Il barista mi riempì ancora il bicchiere incerto, per un secondo in quegli occhi scuri lessi la pietà, o almeno qualcosa che ci somigliava molto chissà quante altre persone nel mio stato aveva ospitato quel bar, esseri persi determinati solo a svanire. Poi senza che lo chiedessi posizionò la bottiglia al mio fianco, bene almeno mi sarei risparmiato di chiamarlo per un altro giro. Svuotai di nuovo il bicchiere e stavo per versarmene ancora quando scorsi il volto dell’uomo seduto al mio fianco, aveva gli occhi lucidi, si mordeva dolorosamente il labbro inferiore quasi cercasse di fermare i singhiozzi. Non so perché ma anche lui si voltò a fissarmi e in lui rividi il mio stesso dolore, la consapevolezza di non essere stato abbastanza per qualcuno, un soldato caduto sotto la pressione di amore. << Amare fa schifo >> disse alzando il bicchiere verso di me. Non potevo controbattere, aveva ragione, così feci lo stesso, il vetro risuonò piano << Non puoi immaginare quanto >> dissi. << Dovrebbe esistere un avvertimento >> disse dopo aver svuotato il suo bicchiere. << Come un cartello? >> gli chiesi scuotendo la testa, era tutto così surreale, non sono il tipo da lamentarsi della propria vita insieme ad uno sconosciuto in un bar, eppure ieri forse ero troppo ubriaco o forse ero semplicemente stanco di soffocare nel silenzio le mie suppliche, sai qui è molto vuoto senza di te, anche le crepes sanno di solitudine. L’uomo ha riso amaramente scuotendo la testa. << Anche se ci fosse stato, temo che non l’avrei ascoltato >> rivelai tremolante, era la verità infondo, sono pessimo a seguire gli ordini, che siano dell’inferno o della mia coscienza. << Hai ragione, temo che non sarebbe servito a nulla >> convenne con me lo sconosciuto riempiendo il suo bicchiere << Immagino che sia solo una delle tante deboli scuse che sto rincorrendo per evitare la realtà >> disse. Quelle parole mi rispecchiavano così tanto, quante possibili ragioni ho cercato per il tuo addio? Ho anche sperato che fosse solo un brutto sogno che si sarebbe disperso alle luci dell’alba << Nessuna di essere però rende meno dolorosa la sua assenza >> dissi stringendo il bicchiere quasi rischiando di romperlo, ero arrabbiato perché mi sento così pietoso senza di te. << Già >> mi disse piano inudibile << Immagino però che non potesse funzionare già dall’inizio >>. Aveva fatto centro anche questa volta << Non me lo dire >> dissi ridendo sguaiato. << Anche voi? >> mi chiese voltandosi a fissarmi. << Due mondi opposti >> ammisi sincero, mi morsi la lingua per evitare di aggiungere altro, se avesse saputo quanto fossero diversi i nostri modi, quanto fossero diverse le nostre ambizioni e ideali. << Com’era? >> gli chiesi cercando di ricacciare giù la bile provocata dal ricordo del nostro ultimo incontro. << Lui era stupido, ingenuo a tratti arrogante, però era sempre al mio fianco, lui tornava sempre da me. Nella mia vita ho perso molta gente, morti per l’egoismo altrui, ma lui trovava sempre il modo di incontrarmi, di trovarmi >> lo racconto tutto d’un fiato, non prese mai un respiro forse perché temeva che, se l’avesse fatto si sarebbe spezzato sotto il peso di quelle parole. << Anche per me è lo stesso >> gli rivelai dato che eravamo in vena di confessioni << Lui è sempre stato al mio fianco sin da quando ne ho memoria, la sua figura ha sempre occupato le mie giornate, a volte senza che io la cercassi appariva, altre volte lo ammetto sono stato io ad andare da lui, a voler trovarlo. Siamo stati insieme per così tanto tempo che non credevo fosse possibile separarci, non c’era un me o lui solo un noi, la nostra libreria, la nostra macchina, la nostra fazione >>. << Suona bello >> disse appena terminai, mi sorrise debolmente versando da bere anche a me << Però le cose belle non durano mai molto >> aggiunse. Avrei voluto ribattere che noi eravamo durati, mio angelo, 6000 anni sono abbastanza per imparare ad amare qualcuno ma ancora troppo pochi per saper come dire addio, ma infondo lui era umano, per lui forse quella era una verità assoluta. << La prima volta che lo vidi pensai che non sarei mai riuscito a sopportarlo, credeva cecamente in qualcosa a cui io mi opponevo >> continuò nostalgico poi mi guardo intensamente << L’ho odiato in quel periodo, ho desiderato che sparisse, nonostante mi avesse salvato, volevo solo liberarmi di lui. Anche tu? >>. << Ucciderlo? No, non ci ho mai pensato, la prima volta suppongo sia stata strana ma non l’ho mai odiato davvero, ero solo curioso quando lo vidi, sai era diverso tutto all’epoca, e lui sembrava così delicato, così brillante >> gli rivelai, era la verità ovviamente tralasciai di dirgli quando ci incontrammo la prima volta, non volevo farlo uscire fuori di testa anche se sospetto che lo fosse già in parte. << La tua storia d’amore è iniziata meglio della mia allora >> disse annuendo leggermente << Però sai più tempo passavamo insieme più lui cambiava e anche io, la sua presenza mi rendeva più sicuro, più potente, anche se in realtà nella maggior parte dei casi era lui a salvare me, ho smesso di contare le volte in cui si è ferito al mio posto. Lui però non si è mai lamentato, mi ha sempre guardato con ammirazione, con venerazione, quasi fossi la creatura più intrigante e incantevole del creato >>. << Probabilmente lo eri ai suoi occhi >> gli dissi interrompendolo con sicurezza << Anche per me lui era la creatura più adorabile del creato, era forte ma allo stesso tempo ha sempre avuto bisogno di me, era troppo accondiscendete, non so quante volte è finito nei guai e sono dovuto andare a salvarlo. Lo hanno persino incarcerato, pensa, e sono dovuto volare fino a Parigi per liberarlo. >>. Te lo ricordi anche tu, mio angelo, le volte in cui sono venuto per te, mi sono bruciato per te, le volte in cui hai atteso ansioso che ti salvassi, lo sguardo che avevi quando apparivo, come se mi vedessi per la prima volta, compiaciuto e sorpreso che fossi venuto lì solo per te. Gli occhi verdi al mio fianco si socchiusero addolcendosi << Però era piacevole, vero? >> mi chiese come se conoscesse già la risposta << Era solo un modo per passare ancora del tempo con lui, non importa quanto ora mi sgoli, quanto preghi il suo nome, lui non verrà, nonostante io desideri intensamente solo poterlo vedere >>. Aveva ragione anche questa volta, gli umani sono molto più saggi di quanto immaginavo, sono bravi a trattare con le emozioni, meglio di me o di te, ho impiegato non so quanti secoli solo per poter raccogliere il coraggio per baciarti. << Manca anche a me >> gli dissi placido << Ogni giorno più del precedente, ma neanche lui tornerà >>. << Non vuole o non può? >> mi chiese fissandomi con gli occhi verdi vacui. << Fa differenza? >> gli chiesi svuotando il bicchiere. << Si, il mio lui non può tornare, lui è esploso nel vento, distrutto nella sua essenza e io non posso far nulla per riportarlo da me >>. << Mi dispiace >> dissi cercando di sembrare il più sincero possibile, infondo non è quello che vogliono gli umani sentire qualcuno che li consola. << Non è vero >> grugni lo sconosciuto << Non sparare cazzare proprio ora >>. Dopo averlo detto sì volto verso il bicchiere e lo bevve lentamente, non parlò più, passarono i minuti ma le sue labbra si erano sigillate, dovevo aver fatto qualcosa che lo aveva turbato, gli umani hanno degli umori davvero labili, sono troppo suscettibili come te. << Il mio lui non vuole >> gli dissi piano, era difficile ammetterlo per me, tu non volevi stare qui, avevi scelto il paradiso, non me. Non so dove io abbia sbagliato, non ero forse abbastanza per te? So che la mia natura demoniaca non ti è mai piaciuta ma credevo che negli ultimi anni tu l’avessi accettata, mi hai sempre ripetuto che non ero così cattivo come volevo far credere, eppure quando te ne sei andato mi hai guardato come se lo fossi, come se fossi terrorizzato da me. << Non ti ricambia? >> chiese l’uomo al mio fianco voltandosi di nuovo interessato. << Già, immagino. L’ho baciato, volevo farlo da così tanto tempo, era il mio ultimo disperato tentativo per farlo restare con me. Quel giorno ero disposto a essere sincero con lui, a dirgli che l’ho amavo nonostante la sua insofferente bontà, anzi forse lo amavo anche per quella >> dissi liberandomi dal peso che schiacciava i miei polmoni << Questo però non è bastato, mi ha abbandonato comunque. Io l’ho aspettato, ho aspettato che tornasse o forse ho sperato ardentemente che lo facesse ma non è accaduto come ben puoi immaginare >>. Lo sconosciuto rise amaro asserendo << Sei stato più coraggioso di me, allora, io non sono mai riuscito a dichiararmi, non era mai il momento giusto, ho rimandato sperando che questi ingombranti sentimenti sparissero. Però non se ne sono andati mai, sono cresciuti, famelici, lui li ha alimentati inconsapevole tutte le volte che mi veniva a cercare disorientato, tutte le volte che mi ripeteva che ero la sua famiglia, e le volte in cui ha scelto me sopra ogni cosa, sopra il suo ideale, sopra sé stesso. Lui è caduto a causa mia, voleva essere libero per me, per capirmi >>. << Sembra ti amasse >> gli dissi riflettendo, o almeno era così che a me era parso da quel poco che avevo ottenuto dalla nostra conversazione << Almeno sei fortunato, l’uomo che ami ha scelto te >>. << Io però non l’ho fatto >> disse con rimpianto << Io ho scelto mio fratello, la mia famiglia, il mio lavoro >>. Ed ecco che vidi una spaccatura, la differenza abissale tra me e lui, la rabbia ribolli sotto la mia pelle, lui si era comportato come te, aveva lasciato che quel povero uomo che lo amava morisse per lui << Codardo >> sussurrai a denti stretti << Non è forse opera dell’uomo il motto dell’amore che vince sopra ogni cosa? Eppure, guardati, hai rifiutato l’uomo che dicevi di amare tanto >>. << Non è andata così >> si difese lui balzando in piedi << L’amore non è come nei film, a volte non basta amare qualcuno, la famiglia o i nostri ideali si mettono in mezzo costringendo a scegliere, è in questi casi o sei abbastanza forte da ribellarti al ruolo in cui sei incastrato oppure rimani bloccato sotto il peso dei tuoi doveri >>. << Io invece credo che tu abbia solo scelto la via più semplice, quella conosciuta >> lo ripresi puntandogli il dito contro, in verità lo ammetto in parte quella rabbia era diretta verso di te, anzi forse la maggior parte lo era. Perché è quello che penso, mio angelo, hai voluto credere nelle vuote promesse di Metatron,  vuoi credere di poter cambiare gli esseri celesti e di rendere tutto più puro, perfetto. È una sciocchezza, Aziraphale, la perfezione non coincide con la felicità, guarda gli uomini, loro sono felici nonostante siano così imperfetti. La rabbia che alimentava i suoi occhi verdi si spense, quasi avessi colpito nel segno << Ti sbagli >> mi disse << Io ho scelto lui alla fine, ma era tardi, troppo tardi >>. Dopo averlo detto mi diede le spalle e barcollante si diresse verso l’uscio del pub poi ricadde sullo stipite per sorreggersi asserendo senza voltarsi << Vai da lui o scrivigli un ultima volta, ricordagli quanto valeva il vostro ‘noi’, non lasciare che sia troppo tardi >>.  Dopo averlo detto se ne andò, anche io ho lasciato quel luogo poco dopo per vagabondare in giro, non riesco a dormire bene da quando sei andato via, l’insonnia mi ricorre ormai da giorni, se ora mi vedessi sembro essere invecchiato di secoli, la tua assenza mi fa male. Però ancora oggi penso alle sue parole, lui si è pentito ed è tornato indietro per scegliere l’uomo che amava ma era tardi, e se a noi accadesse lo stesso? Forse anche tu ora stai pensando di tornare da me pregando per il mio perdono? Questo pensiero mi sta torturando la mente, forse anche tu mi ami e stai solo cercando un modo di tornare da me, come quell’uomo sconosciuto che ho incontrato. Così per la seconda volta nella mia lunga vita ho assecondato un consiglio umano e ti ho scritto, se è davvero destino allora questa lettera arriverà a te e tu capirai che forse anche questo nostro amore fa parte del suo piano ineffabile. Se così fosse, ti pregherei di non farmi aspettare troppo, non sono mai stato un tipo paziente, dopotutto sono ancora un demone, quindi muoviti a tornare da me. Mio angelo, Aziraphale, mi manchi.

Tuo Crowley
 
Crowley non poteva saperlo ma quella lettera per una serie di fortuiti eventi giunse davvero al suo angelo, fu Muriel la causa, lei la trovò per caso nella cassetta delle lettere della libreria. Il demone ubriaco dopo averla scritta l’aveva imbucata, lasciando che il destino facesse la sua parte. Dopo averla letta, Muriel pianse per la prima volta nella sua lunga vita e decise di fare un piccolo miracolo per farla giungere sulla scrivania dell’angelo, lì rimase per solo qualche ora prima che Aziraphale la trovasse, l’angelo riconobbe immediatamente la calligrafia disordinata del suo demone e la lesse.

Domanda al quanto seria, perché non c'è Good Omens tra la serie? Cioè nessuno a visto questo capolavoro? 
   
 
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