Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: mrs black    16/08/2023    2 recensioni
Quando si entra nel Corpo di Ricerca, si accetta in automatico la possibilità di non fare ritorno a casa una volta usciti dalle mura; Miche lo ha sempre saputo ed è il motivo per cui si è arrabbiato tantissimo quando, anni prima, l’ha riconosciuta tra le reclute appena entrate nel corpo di ricerca. Chi l’avrebbe protetta se a lui fosse successo qualcosa?
Ma guardandola con gli amici adesso sa che, anche dopo la sua morte, lei avrà sempre una famiglia.
Genere: Avventura, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hanji Zoe, Mike Zakarius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La storia partecipa alla #whattimeisitchallenge indetta da Rossella sul gruppo: Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom su FB

 

Prompt di Aivy Demi

15:45 - No adesso non permetterti di venire a piangere da me, chiaro?

 

Ship: nessuna

Ambientazione: universo Canon

Trigger warning: uso di pronomi femminili per Hange Zoe

 

MicheHan!brothers (headcanon personale)
Mi era piaciuta molto l’idea scartata di renderli fratello/sorella, mi piacerebbe scrivere una raccolta dedicata a loro, anche come terapia per riprendermi dalla morte di Miche.

 


 

Frog Hunting

 

“Hange vuole catturare un gigante” dice Erwin all’improvviso e Miche non può che reagire sputando tutta la birra, che stava bevendo, in faccia ad Henning seduto di fronte a lui.
La taverna è affollata, caotica e i tre uomini sono seduti in disparte in un tavolo al fondo.
“Ho una sera libera a settimana e tu mi dici questo proprio oggi?” Miche rimprovera l’amico, guardandolo torvo.
“E tu che ne pensi?” chiede Henning al Comandante, accettando il fazzoletto che quest’ultimo gli ha offerto per pulirsi il viso.
“Che con i mezzi e le risorse attuali, non si può fare. Per questo, Miche, la devi convincere che è una pessima idea e non si farà”
“Io? Il Comandante sei tu”
“E le ho già detto di no, Levi le ha detto di no, Moblit ripete continuamente no…”
“E da me che vuoi?”
“Sei suo fratello, sarai in grado di farla ragionare”
Henning scoppia a ridere e rischia di sputare la birra anche lui.
“Figlio unico” commenta.
“Figlio unico” fa eco Miche.
Erwin li guarda, rassegnato.
Zacharius era la sua ultima speranza: Hange lo sta tormentando da mesi e mesi; nell’ultima settimana è riuscito ad andare in bagno solo una volta e adesso le sue viscere iniziano a presentargli il conto, non può permettersi di andare avanti così.
Levi e Moblit li raggiungono e prendono posto.
“Quindi?” chiedono, quasi all’unisono.
“Miche dice che non può convincerla” sospira Erwin.
Moblit abbassa lo sguardo, sconfitto, poi finisce il bicchiere in un sorso.
“Almeno provaci” gli chiede Levi, sorseggiando la sua birra.
“Le parlerò” promette Zacharius, ben sapendo che sarà efficace quanto parlare al muro.


Da quando Hange è nata non c’è mai stato giorno in cui non abbia fatto di testa sua e da quando ha imparato a camminare non c’è mai stato modo di fermarla.
Il signor Zoe, il patrigno di Miche, non era mai stato in grado di dirle un “no” e secondo l'uomo la sorella era cresciuta completamente ignara dell’esistenza del rifiuto, nonostante gli ammirevoli sforzi della loro madre di educarla come una persona e non come un animale selvatico.

 
49esima spedizione fuori dalle mura

Ore 15:45

 

“Io vado, Erwin!” incurante delle proteste di Moblit e del rinnovato “NO” del Comandante pochi minuti prima, Hange lancia il cavallo al galoppo per inseguire il gigante che Miche ha avvistato nella foresta. La squadra Levi le corre dietro come al solito.
Miche li guarda dal tetto e scuote la testa: li aveva avvisati che sarebbe stato inutile tentare di convincerla, quando la sua curiosità prende il sopravvento non esiste freno per Hange Zoe, neanche il rischio di lasciarci la pelle, e questo Miche lo sa meglio di tutti.

 

Wall Maria - A Nord del Distretto di Nedlay - Anno 826

ore 15:45

 

La porta di ingresso sbatte e Miche vede la sorellina attraversare il prato di corsa in direzione del bosco.
Ha piovuto tutta la mattina e sicuramente la palude sarà piena di animali interessanti ed Hange non vede l’ora di catalogarli, prenderli in mano e studiarli tutti, magari catturare abbastanza lumache per farle gareggiare e scommettere caramelle con gli altri ragazzini del villaggio.

La madre cerca di inseguirla ma si arrende: la bambina è già sparita tra gli arbusti.
Miche sbuffa: avrebbe dovuto riparare la staccionata quel pomeriggio e invece lo passerà di nuovo a recuperare Hange in qualche anfratto di bosco dal dubbio odore, pieno di insetti strani e animali potenzialmente pericolosi, e una volta tornato a casa dovrà anche lottare con la ragazzina per convincerla a lavarsi e pulirsi dal fango maleodorante di quella maledetta palude. Non vede l’ora di unirsi al Corpo di Ricerca come suo padre e smetterla di fare da balia a quella ranocchietta che non sta mai ferma.

 

Hange è felice: ha già catturato quattro tipi di insetti diversi che ha messo in un barattolo, li porterà a casa per disegnarli e descriverli minuziosamente nel suo quadernetto, ampliando la sua collezione.
Mentre gira intorno alla palude, sente arrivare suo fratello e gli fa subito segno di non fare rumore: sul sasso davanti a lei c’è la rana più arancione che abbia mai visto e non vuole farsela sfuggire.
La bambina si inginocchia e inizia a sporgersi verso l’anfibio, cercando di afferrarlo senza farsi vedere mentre Miche, che ha già capito come andrà a finire questa cattura maldestra, inizia a lanciarsi in avanti per afferrare la sua sorellina prima che sia troppo tardi ma, nonostante la prontezza dei suoi riflessi, Hange casca in acqua di faccia, mentre la rana salta via.
La bambina riemerge sporca di fango e alghe, i vestiti zuppi e senza gli occhiali.
“Mi sono caduti sul fondo” piagnucola, guardando nella direzione dove dovrebbe trovarsi Miche “non vedo niente” aggiunge, tirando su con il naso.
“No adesso non permetterti di venire a piangere da me, chiaro?” le dice lui, severo “Lo sai benissimo che le azioni avventate hanno delle conseguenze”
“La mamma mi sgriderà se torno a casa senza” piagnucola ancora lei, immobile nell’acqua.
“E farà bene. Potevi farti male” Miche si toglie le scarpe e i vestiti ed entra in acqua, immergendosi per recuperare gli occhiali, che fortunatamente non si sono rotti.
“Ecco qui” le dice, rimettendoglieli sul naso “forse dovresti chiedere al signor Zoe di comprarti un cordino per non perderli” le dà un buffetto sulla guancia e lei gli risponde con un sorriso a 32 denti, beh, sarebbero 32 se fossero già ricresciuti tutti i denti da latte che ha perso.
“Mi aiuti a catturare la rana? Ormai sei in acqua” gli chiede, implorante.
Miche alza gli occhi al cielo e, ovviamente, cede.
“Però mi devi promettere che quando torneremo a casa farai il bagno senza storie”
“Uffi”
“Hange”
“Prometto”

 

La povera rana finisce in una scatola di legno dopo due ore e Hange e Miche si incamminano verso casa soddisfatti.
“Secondo te le rane ci vedono come i giganti?” chiede lei, guardando l’animaletto attraverso i fori per l’aria.
“No, secondo me tu fai più paura dei giganti” la prende in giro il fratello, ridendo.
“Tu li vedrai quando entrerai nel Corpo di Ricerca. Me ne porterai uno piccolino da studiare?”
“Assolutamente no. Tu non ti avvicinerai a nessun gigante, saresti capace di entrargli in bocca per contare i denti” Miche solleva Hange e la mette sulle sue spalle.
“I giganti sono incredibili” dice lei.
“Incredibilmente pericolosi ed è per questo che non ti devi avvicinare mai”
“E allora perché vuoi uscire dalle mura e combatterli?”
“Perché l’umanità non può arrendersi, dobbiamo lottare fino alla fine”
 

 

49esima spedizione fuori dalle mura

 

La squadra Levi rientra alla base insieme ad Hange; non hanno catturato il gigante ma hanno trovato il corpo di un soldato di nome Ilse Langnar, dispersa durante la 34esima spedizione, insieme a un diario in cui la donna ha annotato ogni dettaglio dei suoi ultimi giorni di vita.

Miche sente sua sorella salire sul tetto dov’è posizionato di guardia.
“Levi ha ammazzato quel gigante prima che potessi interrogarlo, un bellissimo esemplare anomalo, aveva più paura lui di me di quanta ne avessi io di lui” sbuffa Hange.
“No adesso non permetterti di venire a piangere da me, chiaro?” le dice lui “Ti avevo detto che Erwin non ha autorizzato la cattura”
“Questa volta sarà costretto a cedere. Ho fatto una scoperta più sensazionale della rana arancione” dice lei, poi gli fa una smorfia e scende giù dal tetto.
Miche la guarda mentre raggiunge la squadra Levi, sotto ad un fiume di rimproveri da parte di Berner, e sorride. 
Un giorno non farà ritorno a casa ma sa che, anche senza di lui, lei avrà comunque fratelli e sorelle a guardarle le spalle.

Fine

Ringrazio chi è arrivato fin qui, spero di avervi trasmesso un po' dell'amore che ho io per questo headcanon.
   
 
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